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La progettazione

In ambito educativo bisogna distinguere la progettazione educativa dalla progettazione didattica.

La progettazione educativa ha carattere generale, quasi sempre si fa rifemento ai contestiextrascolastici, coinvolge due ambiti principali, quello che riguarda gli interventi socioeducativi, volti afavorire la soluzione di problemi socialmente rilevanti, con eventuale rimozione di vincoli o limiti reali opsicologici esistenti nel contesto in cui determinati soggetti si trovano a vivere, e quello che riguarda iprogetti didattici in senso stretto, relativi all'istruzione scolare, aziendale, continua, volti più a favoriremodifiche nelle conoscenze o competenze dei soggetti stessi e nelle loro capacità di mettere in praticatali acquisizioni.

Con progettazione didattica si intende quel tipo di progettazione educativa che in modo diretto oindiretto è specificatamente orientata a conseguire, nei soggetti destinatari, adeguati obiettivi diapprendimento.

sono visti come interconnessi e in continua interazione. La progettazione diventa un processo flessibile e adattabile, in cui si tiene conto delle diverse variabili e delle dinamiche che si sviluppano durante l'azione didattica. La visione amministrativa, invece, tende a ridurre la progettazione a una mera formalità burocratica, in cui si seguono rigide procedure e si dà poco spazio alla creatività e all'innovazione. Questo approccio limita la capacità del docente di adattare il proprio insegnamento alle esigenze e alle caratteristiche degli studenti, e di valutare in modo efficace l'efficacia delle proprie azioni. La visione professionale, al contrario, considera la progettazione come uno strumento fondamentale per il docente, che gli permette di pianificare in modo consapevole le proprie attività, di riflettere sulle proprie pratiche e di migliorare continuamente la propria didattica. Questo approccio valorizza la professionalità del docente e la sua capacità di prendere decisioni autonome e responsabili. In conclusione, è importante promuovere una visione professionale della progettazione, che valorizzi la complessità e la flessibilità del processo educativo, e che permetta al docente di essere protagonista attivo nella costruzione del proprio percorso didattico.

Sono posti in una circolarità, in cui si instaura tra loro un continuo dialogo e una continua interazione reciproca, dove il progetto viene progressivamente messo a punto e la valutazione è un'occasione di ridefinizione del progetto iniziale. Non è più quindi il processo che si adegua al progetto iniziale ma è il progetto che si adegua al processo, o meglio alle caratteristiche contestuali entro cui si sviluppa l'azione didattica. Questa progettazione che utilizza la logica della complessità prevede una stretta subordinazione dei mezzi ai fini e acuisce la distanza tra il dover essere della documentazione formale e la realtà della pratica.

I MODELLI PROGETTUALI IL MODELLO ADDIE (Analisys, Design, Developement, Implementation, Evaluation) caratterizzato dalla logica della razionalità tecnica che presuppone un rapporto lineare tra i momenti del progettare, dell'agire e del valutare dove la progettazione anticipa

l'azione didattica e il processo che si vuole realizzare. Le fasi sono lineari e consequenziali in successione l'una dopo l'altra e pensate come fasi di un unico processo e prevedono: ANALISI - PROGETTAZIONE - SVILUPPO - APPLICAZIONE - VALUTAZIONE: - L'analisi del contesto con vincoli ed opportunità; - La progettazione con, in primis, la definizione degli obiettivi didattici e i criteri di verifica del loro raggiungimento, poi i tempi, i materiali, le strategie e gli strumenti; - Lo sviluppo con la predisposizione dei materiali, degli strumenti e degli attori; - L'applicazione, fase che coincide con la programmazione, ossia la puntuale indicazione delle modalità realizzative, riguarda l'impiego delle risorse disponibili e dipende dal contesto: è l'effettiva messa in opera del progetto; - La valutazione che non avviene solo alla fine: viene pensata fin da subito e avviene sia in itinere (valutazione formativa) pereffettuare eventuali correzioni per aiutare gli studenti a raggiungere gli obiettivi) e alla fine, come valutazione del progetto nel suo insieme. Trattasi, dunque, di un modello lineare rispondente alla logica della razionalità tecnica con l'obiettivo vincolante e che preordina tutto il resto delle fasi.) VALUTAZIONE (Evaluation): Anche se è l'ultimo elemento, non avviene solo alla fine, ma va pensata fin da subito. Siccome il progetto è ipotetico e deve essere messo alla prova dei fatti, la valutazione è quel processo che mettiamo in atto per verificare l'efficacia in itinere e alla fine. Ovviamente c'è una valutazione dei singoli interventi e si lega all'APPLICAZIONE ed è la così detta valutazione formativa = valutazione che viene effettuata in itinere e serve al docente per vedere a che livello sono ed eventualmente correggere e prendere provvedimenti per aiutarli a raggiungere gli obiettivi. Oggi desueto in quanto.La sua rigidità rischia di costruire una realtà fittizia, distante dai reali processi che avvengono nella gestione concreta del processo di insegnamento. Il modello progettuale ADDIE è un esito emblematico delle teorie curricolari, messo a punto dallo psicologo americano Gagné nel 1974. VERSO LA LOGICA DELLA COMPLESSITÀ La logica della complessità (Castoldi) prevede un rapporto di circolarità tra i momenti del progettare, dell'agire e del valutare: questi non sono in sequenza lineare ma dialogano continuamente fra di loro. Dobbiamo renderci conto come la valutazione non è mai conclusiva ma è sempre ricorsiva, ossia è un'attività ripetuta che offre sempre elementi nuovi per poter rivedere la propria programmazione. La valutazione è utilizzata dal docente come strategia utile alla costruzione di attività e strategie didattiche. La progettazione è un punto di partenza ma, nel suo continuodialogo continuo. L'azione e la valutazione sono strettamente legate e si influenzano reciprocamente. L'azione non è rigidamente vincolata al progetto iniziale, ma è in costante ridefinizione. Si basa su una visione dell'apprendimento che non è più sequenziale e addestrativa, ma complessa e multilaterale, seguendo il paradigma della logica della competenza. Il modello di progettazione che risponde a questa logica complessa è la mappa di Kerr, che pone la progettazione al centro del processo. Tuttavia, la progettazione deve costantemente bilanciare obiettivi, contenuti, processi e valutazione, facendo sì che dialoghino tra loro. Gli obiettivi non determinano rigidamente le attività, ma fungono da orientamento strategico. La mappa di Kerr rispecchia la logica della complessità, in cui tutti gli elementi sono collegati tra loro in un dialogo continuo.continuo dialogo e interazione reciproca, definiti da una progressiva messa a punto del progetto. Momenti della progettazione sono contenuti processi di valutazione, tutti interconnessi tra loro. Gli elementi sono: - Definizione degli obiettivi; - Valutazione degli apprendimenti; - Trasposizione didattica (i contenuti); - Strategie didattiche (i processi). La progettazione ci serve per dare la direzione e ha un ruolo strategico. Sia in fase ex ante, sia in itinere ci possono essere modificazioni. Anche la concezione di competenza, definita sopra, risponde alla logica della complessità, perché la persona risponde alle situazioni non con formule prestabilite, ma mettendo in moto in modo creativo le risorse che ha. LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI INTRODUZIONE Il termine OBIETTIVO in Didattica assume un concetto centrale, in quanto, che si parli di modelli basati sulla razionalità tecnica (modello ADDIE), o che si parli di modelli basati sulla logica della complessità.(mappa di Kerr), preordina o comunque orienta strategicamente l'organizzazione didattica dei percorsi di insegnamento-apprendimento. Fa riferimento a quanto deve essere appreso dagli alunni al termine di un percorso curricolare. Si parte dai processi, per poi andare agli obiettivi, si cerca di formalizzarli e nel caso manchi qualcosa si torna ai processi e si integra e si ragiona sulla valutazione. PRINCIPIO GENERALE

In Didattica quando si parla di obiettivi, ci si pone sempre dalla parte del discente, e essi rappresentano quello che i discenti hanno raggiunto o si intende far raggiungere alla fine di un percorso di istruzione, tenendo presente i livelli di partenza dei singoli allievi.

FINALITÀ EDUCATIVE

Le finalità educative o obiettivi educativi, indicano le forme di sviluppo della personalità degli allievi che la scuola deve stimolare e favorire, come la libertà di pensiero, la correttezza nel comportamento, l'assunzione di valori per la formazione

della persona e di valori civili per la sua espressione e integrazione nelle culture e nelle società di riferimento. OBIETTIVI IN DIDATTICA Gli obiettivi sono l'esplicitazione di quello che i discenti dovrebbero raggiungere alla fine di un percorso di istruzione, tenendo presente i livelli di partenza dei singoli allievi, quindi una corretta definizione degli obiettivi in vista di una progettazione didattica si lega alle modalità di verifica del loro raggiungimento. Per MAGER un obiettivo è la descrizione di una performance che gli studenti devono essere in grado di mostrare per essere competenti (descrive il risultato che l'istruzione si prefigge piuttosto che il metodo didattico). Centratura sul discente. Per Benedetto VERTECCHI un obiettivo indica ciò che si osserva dell'apprendimento, il risultato della mediazione che l'allievo compie per manifestare all'esterno le abilità e le conoscenze che ha acquisito. Nel contesto della

Didattica con obiettivo si intende: un'esplicitazione di ciò che l'allievo deve raggiungere al termine di un percorso di insegnamento/apprendimento (learning outcomes). Tale esplicitazione deve essere descritta in termini di performance osservabili (Mager) che l'allievo dovrà essere in grado di mettere in opera e che orienterà l'azione didattica intenzionale ed operativa del docente che dovrà mettere lo studente nelle migliori condizioni per produrre tale performance.

LINEE EVOLUTIVE - DAGLI OBIETTIVI ALLE COMPETENZE 10 di 30

La progettazione didattica basata sugli obiettivi ha toccato il suo massimo successo negli Stati Uniti tra gli anni '50 e '60, in Italia negli anni '70 con i provvedimenti legislativi del 1974. Nella progettazione per obiettivi (di contenuto), gli obiettivi venivano chiamati obiettivi didattici. Per effetto delle teorie comportamentiste erano definiti in termini di comportamenti osservabili. Erano

centrati In base ai modelli di classificazione sui contenuti disciplinari in modo analitico e dettagliato, fortemente centrati su piccole unità di contenuto e Le performance attraverso le quali gli
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
30 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kri85 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Ugolini Francesco Claudio.