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(TECNOLOGIE EDUCATIVE PER L’INFANZIA)

Appunti delle lezioni integrati con il libro “Istituzioni di tecnologia didattica” di

Marco Lazzari

La tecnologia:

Negli ultimi anni ci sono state numerose riflessioni sull'uso delle tecnologie

dell'informazione e della comunicazione (TIC) nei contesti educativi. Con la parola

tecnologia spesso si pensa alle macchine, questa parola però può assumere tre

significati diversi:

tecnologie didattiche inteso come quell'insieme dei dispositivi e degli strumenti

• che vengono utilizzati nei processi di insegnamento e apprendimento (tecnologie

come strumenti)

tecnologie didattiche inteso come metodi e procedure che vengono usati per

• applicare le conoscenze scientifiche alla progettazione e alla gestione dei

processi di insegnamento e apprendimento (tecnologie come metodi)

tecnologie didattiche inteso come un incontro tra techne e logos, ovvero

• discorso sulla tecnica inteso come quadro di comprensione teorica della tecnica.

Qui con tecnica si intende l'insieme dei sistemi e dei metodi finalizzati al

raggiungimento di un determinato obiettivo, che risponde a un bisogno specifico

(il libro utilizza questo terzo significato). Questa comprensione teorica può

avvenire in almeno tre modalità: attraverso la descrizione e l'analisi delle

tecniche, il confronto tra tecniche diverse e l'analisi dei modelli culturali,

politici o psicopedagogici nei quali vengono applicate le varie tecniche.

Nell'ambito della tecnologia didattica è importante fare una distinzione tra:

didattica con le tecnologie: vengono usati determinati strumenti per insegnare

• didattica delle tecnologie: viene insegnato l'uso dei diversi strumenti

Oltre alle tecnologie didattiche esistono anche le tecnologie per l'istruzione, che si

riferiscono a tutti gli strumenti informatici al servizio delle istituzioni che erogano

corsi, un esempio può essere quello del software gestionale delle scuole che serve per

gestire i processi amministrativi.

Poi esistono le tecnologie per l'educazione, che rinviano a strumenti, sistemi, metodi e

procedure che sono destinati a processi educativi, come ad esempio le risorse di rete

utili per l'autoformazione (corsi aperti online che vengono erogati da molte

università).

Nell'ambito della tecnologia educativa possono esserci i seguenti temi:

educare nella tecnologia

• educare alla tecnologia

• educare con la tecnologia

I risultati che gli studenti avranno nell'ambito della tecnologia dipende principalmente

dalla qualità dell'insegnante, che è sempre un aspetto molto variabile. Inserire con

forza gli strumenti digitali a scuola, non sempre porta a effetti positivi in quanto

rischia di aumentare il digital divide presente nella classe tra alunni che possiedono

buone abilità con le tecnologie e altri invece che sono meno abili. Per evitare ciò deve

esserci una buona organizzazione della didattica, inoltre le tecnologie devono essere

integrate in un progetto educativo che deve essere svolto con cura e deve tenere

conto del contesto e delle problematiche. Deve anche contare sulle competenze

tecnologiche e metodologiche dei docenti.

Anche se in alcuni casi l'informatica non ha un impatto immediato sui risultati degli

allievi, possono esserci altri fattori significativi che riguardano la promozione della

persona umana. Ad esempio gli studenti possono provare soddisfazione utilizzando

determinati strumenti digitali, la soddisfazione personale può portare al

coinvolgimento dell'alunno e alla motivazione ad apprendere. Un altro esempio è che

utilizzando alcuni strumenti informatici, alcuni studenti possono appassionarsi a

determinate attività che solitamente vengono considerate noiose. I bambini che

utilizzano il computer, considerano l'errore come rimediabile, quindi lo vivono in

maniera molto meno ansiosa piuttosto che compiendo un errore su carta; questa cosa è

molto importante perché la gestione dell'ansia di fronte a un errore è un traguardo

fondamentale per i bambini.

Quindi l'adozione di sistemi e metodi informatici in didattica, oltre all'impatto

connesso agli apprendimenti dei contenuti disciplinari, può influire positivamente sugli

allievi a livello personale, emozionale, relazionale e dell'autocontrollo.

La miniaturizzazione:

I primi computer erano dedicati al calcolo numerico per scopi militari, le tecniche di

conversione da voce a testo servivano ai piloti per impartire ordini. Il web nasce per

favorire le comunicazioni tra comunità di ricercatori. I costi del progetto devono

essere supportati dall’agenzia che intraprende l’applicazione del digitale. I costi sono

sia quelli derivanti dall’impiego finanziario diretto (acquisto di attrezzature) e

indiretto (disponibilità di spazi adeguati) sia quelli monetari legati alla formazione del

personale e della manutenzione.

La miniaturizzazione è la riduzione delle dimensioni della componente elettronica,

meccanica e ottica, ovvero la riduzione delle dimensioni dei calcolatori; negli anni 50-

60 i calcolatori occupavano interi edifici, adesso occupano una scrivania. La riduzione

della dimensione ha portato alla miniaturizzazione dei costi, essa ha contribuito a far

decollare il mobile computing (strumenti di comunicazione che hanno funzionalità di

calcolo per elaborare i flussi di comunicazioni da e verso il mondo esterno).

La miniaturizzazione ha generato la portabilità e la trasparenza:

portabilità: favorisce l’uso in mobilità: si può usare lo stesso dispositivo sia per

• comunicare in diversi microsistemi ecologici, sia per incoraggiare e agevolare le

interazioni mesosistemiche (ad esempio tra famiglia e scuola)

trasparenza: proprietà dei sistemi informatici che fa in modo che le

• implementazioni siano discrete (né ingombranti né invasive)

Il PC entra nelle scuole a partire dai primi anni 80, ciò grazie all’introduzione del

coding nelle scuole primarie. Grazie al coding si possono raggiungere gli obiettivi in uno

spazio grafico nel quale si disegnano forme geometriche o si fanno agire i personaggi

di film e cartoni animati. Il calcolatore viene utilizzato anche per prendere

dimestichezza con i programmi come Word, Excel e Power Point. La diffusione dei

computer negli anni ottanta e lo sviluppo della rete Internet negli anni novanta vanno

di pari passo con la svolta costruttivista in campo pedagogico; il computer viene

considerato come uno strumento collaborativo che stimola il dialogo.

Dopo i computer sono apparsi anche i tablet, dispositivi con le stesse funzioni dei pc,

che però hanno la stessa dimensione e la stessa forma geometrica di libri e quaderni.

Il tablet è un'ottima soluzione per i problemi fisici causati dalle cartelle troppo

pesanti degli studenti, questo perché i libri cartacei possono essere sostituiti dai libri

digitali. Un aspetto negativo dei tablet però, è che studenti e famiglie possono essere

insoddisfatti in quanto possono generare distrazione in classe. Inoltre diversi studi

affermano che prendere appunti scrivendo manualmente attiva in maniera più

significativa il cervello e genera migliori risultati di apprendimento a differenza di chi

prende appunti tramite il tablet. Infine si può riscontrare un problema

dell'affaticamento visivo nella lettura se si legge dal tablet, una soluzione utile può

essere l'utilizzo di un ebook reader.

La multimedialità:

Il termine multimedialità può avere diversi significati: spesso questa parola viene

confusa con interattivo o ipertestuale (viene usato come indicatore di modernità e

efficienza.

È multimediale però un documento che ha la compresenza di una molteplicità (multi) di

mezzi (media di comunicazione diversi, come testo, immagini, animazioni, suoni…).

Oltre a ciò si aggiunge anche la caratteristica della multisensorialità (documento

multimediale che oltre al testo scritto possiede anche un suono).

Esistono anche altri tipi di multimedialità:

multimedialità intrinseca: data dalla compresenza di disegno e testo (classico

• esempio dei fumetti)

multimedialità additiva: utilizzata nell'ambito cinematografico quando il

• linguaggio originale viene sovrapposto da un altro (film muti che vengono

accompagnati in sala da un pianista)

multimedialità ristretta: quando in un contesto comunicativo convergono

• diversi linguaggi e formati digitali (testi, immagini, video e audio)

multimedialità interattiva: quella che avviene tra utente e sistema (navigazione

• sul Web)

Cosenza dà una definizione riassuntiva di documento multimediale, dicendo che è un

documento che si può utilizzare tramite diversi canali sensoriali (integrazione di

diversi tipi di media). Questa definizione pone l'accento più sui contenuti che sugli

aspetti tecnologici.

Spesso la multimedialità viene confusa con la multicanalità, la didattica multicanale

però è quando un insegnante sfrutta più canali comunicativi per spiegare un

determinato argomento.

Mayer parla di apprendimento multimediale dicendo che una persona ha apprendimento

multimediale quando un utente si crea delle rappresentazioni mentali a partire da

parole e immagini; l'insegnamento invece è multimediale quando si presentano parole e

immagini con l'obiettivo di promuovere l'apprendimento. Le teorie di Mayer sono le

seguenti:

teoria della doppia codifica: nella nostra rappresentazione ed elaborazione di

• un'informazione che ci arriva dall'esterno, utilizziamo sia il sistema verbale che

non verbale

teoria della superiorità delle figure nella rievocazione: se a un soggetto

• viene chiesto di ricordare una serie di oggetti riesce a ricordarseli meglio

piuttosto che quando gli viene chiesto di ricordare una lista di parole

Chandler e Sweller: hanno messo in luce il carico cognitivo (corrisponde alla capacità di

lavoro sostenibile in un certo istante da parte della memoria di lavoro).

Principi di Mayer che hanno lo scopo di indicare come evitare nel processo di

apprendimento multimediale il superamento di capacità di trattamento delle

informazioni verbali e non verbali dovuto a elaborazioni estranee:

principio di coerenza: per contenere il carico cognitivo si devono eliminare tutti

• i materiali estranei

principio di segnalazione: fornire agli allievi delle indicazioni su come sono

• organizzati i materiali da decodificare

principio di ridondanza: sconsiglia di fornire doppioni informativi che

• potrebbero intasare i sistemi di acquisizione

principio di contiguità spaziale: fa in modo di evitare c

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A.A. 2024-2025
46 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marty108 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Barone Federica.