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TIPOLOGIE DI INTERAZIONI
Interazioni che organizzano il modo di studiare → le interazioni che permettono il controllo
intenzionale delle conoscenze,l’insegnante propone una strategia di lavoro,sollecita l’alunno a
verbalizzare la sua attività metacognitiva.
Interazioni che organizzano il sapere -> interazioni che organizzano le conoscenze,l’insegnante fa
leva sulle rappresentazioni degli alunni
Interazioni che regolano il funzionamento cognitivo → interazioni che regolano il processo
didattico,l’insegnante impegna gli alunni nell’attività attraverso l’anticipazione definendo o elaborando
il senso dell’attività con gli alunni
Interazioni che danno supporto → le interazioni che regolano il funzionamento affettivo,l’insegnante
incoraggia,elogia e fornisce apprezzamenti
21/03/2023- LEZIONE 9
Quando si progetta una lezione bisogna iniziare dai concetti iniziali dello studente,perché? Perchè se
ripeto concetti che i bambini già sanno farò una lezione inutile perché non accendo la curiosità dei
bambini. Chiedersi cosa già sa uno studente è il secondo punto di partenza (analisi della situazione).
Oltre questo devo sapere anche se c’è un conflitto e come farlo emergere,poiché se c’è un conflitto
c’è un ostacolo → gli studenti pensano di sapere ma in realtà non sanno realmente l’argomento.
Come avviene il trasferimento dello studente dal preconcetto al sapere sapiente?
Attraverso la mediazione cioè la situazione in cui si cerca di abbattere il muro e di costruire un
passaggio corretto dai concetti iniziali al sapere sapiente.
Quando io progetto una lezione un’altra cosa che devo chiedermi “Quali sono i processi attivati?”
Perché mentre insegno io innesco dei processi all’interno dei bambini.
Se l’insegnante riesce a creare un ponte,una strada per arrivare dall’altra parte, riesce a innescare
questo processo nel bambino che inizierà a imparare.
23/03/2023-LEZIONE 10
EAS: episodi di apprendimento situato → è un modello didattico.
Quali sono le caratteristiche?
E’ un'attività di insegnamento e apprendimento,che non si possono scorporare come se fossero due
processi separati. Parliamo appunto di episodi perché sono delle “sessioni micro” ossia dei
momenti,delle attività circoscritte centrate su un argomento che hanno uno sviluppo temporale ridotto
e che permettono un agire contestualizzato legato a una situazione particolare.
EAS le basi teoriche:
1) insegnamento come design (progettare con attenzione le cose che intendiamo insegnare)
2) apprendere facendo
3) classe rovesciata
4) generazione nella zona di intersezione tra le neuroscienze e la didattica (intersezione sulla
modalità di apprendere del nostro cervello e la modalità di apprendere espressa dalla
didattica)
1) INSEGNAMENTO COME DESIGN → trasposizione cioè individuare e selezionare le informazioni
da trasferire,scegliere i mediatori adatti,costruire un percorso accessibile; regolazione all’insegnante
e agli alunni è richiesto di “regolare” la propria azione di insegnamento e di apprendimento in base
alle necessità degli alunni; valutazione l’acquisizione e la rielaborazione personale e soggettiva
attraverso il confronto e la riflessione metacognitiva.
EAS propone di creare apprendimenti significativi e costruttivi secondo le seguenti caratteristiche:
ATTIVO: l’alunno è impegnato nella costruzione della sua conoscenza mediante la
➔ manipolazione di oggetti. In questo modo si verifica il principio del “learning by doing”
COSTRUTTIVO: L’alunno integra le nuove conoscenze con quelle già possedute
➔ INTENZIONALE: l’alunno è consapevole di aver scelto un compito e di volerlo
➔ eseguire,l’intenzionalità richiede la consapevolezza dello scopo.
AUTENTICO: il compito è collocato all’interno di situazioni e di contesti reali basato su
➔ problemi complessi e aperti che richiedono un coinvolgimento degli studenti
COLLABORATIVO: presuppone una dimensione cooperativa di ricerca,di scambio,di confronto
➔ e di dialogo per una co-costruzione dei significati.
L’ EAS è costruito sull’esperienza e lavora su due livelli: consente allo studente di ritornare
ricorsivamente sullo stesso concetto, nella presentazione in classe la discussione permette di tornare
più volte sullo stesso problema, favorendone la persistenza.
EAS è un’attività semplessa,cioè consente di agire in modo rapido ed efficace di fronte a un
problema,in questo modo di fronte ad una realtà sempre più complessa non possiamo semplificare
ma trovare strategie di fronteggiamento della complessità.
L’EAS si basa su 3 principi:
1. creazione per inibizione → operare per decisioni anticipatore e non mediante l’applicazione di
un apprendimento già insegnato ed esplicitamente appreso.
2. rapidità → EAS ha lo spazio di una lezione o di una sua porzione( da vedere sulle slide)
3. selezione → capacità di individuare tra le informazioni disponibili solo quelle pertinenti al suo
mondo pensato come l’insieme degli indicatori che nella realtà che lo circondano hanno senso
solo per lui
In sintesi l’EAS è un episodio situato (perchè centrato in un contesto e in una tipologia di
apprendimento), eas mira a sviluppare apprendimenti significativi ( privilegia la profondità
dell’ampiezza,nella consapevolezza che trattare molti argomenti comporta una comprensione
superficiale).
Come si costruisce EAS?
Quando si lavora si promuove alla competenza agganciandosi alla vita reale, cerchiamo di capire
quali processi vogliamo attivare considerando che tutti questi elementi possiamo usarli sia in fase di
apprendimento sia in fase di valutazione
Quali sono le fasi di un EAS?
MACROPROGETTAZIONE è la cornice del progetto dove andiamo ad individuare le
❖ competenze,i traguardi e gli obiettivi. E’ il lavoro di analisi sul campo che mira a stabilire i
confini praticabili del progetto.
MICROPROGETTAZIONE fase in cui descrivo il progetto, è la fase operativa della
❖ macroprogettazione in cui trova spazio lo sviluppo esecutivo del progetto. (inserisci tabella
slide)
Tutti gli insegnanti partono col programmare le proprie lezioni in base alle indicazioni nazionali
(impostare le lezioni secondo il documento) e dalle direttive sui B.E.S. Queste indicazioni dovrebbero
essere un passaporto di viaggio per come ripensare la scuola,apprendere per competenze
staccandosi dalla visione che a scuola si apprende passivamente.
Il docente è chiamato a progettare sulla base dei bisogni degli studenti, cercando di creare delle piste
di lavoro progettate per ogni tipo di bisogno.
Fin dai primi anni la scuola promuove un percorso di attività nel quale ogni alunno possa assumere un
ruolo attivo nel proprio apprendimento,sviluppare al meglio le inclinazioni,esprimere le curiosità e
assumere sempre maggiore consapevolezza di sé, avviarsi a costruire un proprio progetto di vita.
Cos’è l’apprendimento?
L’apprendimento è un processo volontario e attivo che implica da parte del bambino una
precisa disposizione e responsabilità,senza una precisa motivazione questo non si realizza.
L’apprendimento non è il risultato speculare dell’insegnamento,non si trasmette,ma si
costruisce nel soggetto con la sua attiva partecipazione a partire dal proprio mondo delle idee.
28/03/2023- LEZIONE 11
Quando si parla di sistema di riferimento ci riferiamo ad un insieme costituito da filosofie,teorie,principi
e concetti a cui ci richiamiamo in modo esplicito o implicito per affrontare la valutazione.
Ci sono due sistemi opposti fra loro
MODELLO REALISTA FUNZIONALISTA → massimo risultato minimo sforzo, definizione di
standard,apprendimento meccanico,misure di tipo quantitativo
MODELLO SISTEMICO → attenzione ai risultati inattesi,rilevanza per i soggetti,misure di tipo
qualitativo.
Nel modello positivista e funzionalista si assumono le seguenti posizioni:
la misura→ consiste in una rappresentazione univoca ed esatta dell’oggetto di studio,prodotta
★ dal confronto con il modello adottato ed espressa attraverso un numero o un simbolo
l’oggettività esprime la caratteristica di controllare e se possibile escludere gli aspetti soggettivi
★ che potrebbero inquinare la qualità della verifica
la validità riguarda la corrispondenza tra ciò che si vuole valutare e l’oggetto realmente
★ valutato
l’attendibilità è in relazione con il concetto di ripetibilità, per cui le misure che si ottengono dalla
★ somministrazione di una prova di verifica si definiscono attendibili quando risultano costanti al
variare del soggetto che le rileva al ripetersi della prova stessa
Ci sono due tipi di approccio per la valutazione:
● approccio qualitativo: la persona partecipa al contesto, si valuta una particolare situazione in
un contesto. Il ricercatore si immerge nella situazione
● approccio quantitativo: descrive attraverso un punteggio una certa conoscenza. I dati ottenuti
sono sottoposti a una procedura statistica.
Dal punto di vista delle funzioni la valutazione diventa un concetto multideterminato,si parla infatti di
valutazione diagnostica( come i test d’ingresso per capire il livello della classe a inizio
anno),valutazione formativa e sommativa (sono due approcci diversi fra loro,in un caso la valutazione
sommativa ha l’obiettivo di raccogliere i risultati a termine di un percorso→ è una valutazione finale, la
valutazione formativa invece mira a rinforzare l’apprendimento, da quindi un feedback allo studente
per aiutarlo a migliorare in quello che sta facendo).
La valutazione si articola in 4 fasi:
1) determinare l’oggetto → la prima operazione da compiere è quella di stabilire con chiarezza e
univocità cosa si intende misurare e valutare,una volta stabilito l’oggetto vanno esplicitati i suoi
obiettivi che che sono caratterizzati da precisione,misurabilità e osservabilità
2) misurazione → la misurazione è il processo di acquisizione delle informazioni che si compie
per accertare se sono stati conseguiti gli obiettivi. La misurazione a sua volta si articola in
stimolazione,registrazione e lettura.
3) interpretazione → dopo aver rilevato i comportamenti si deve valutarli in senso
proprio,interpretarli per stabilire se gli obiettivi sono stati raggiunti in modo più o meno
sufficiente. Occorre stabilire dei criteri di valutazione e quelli utilizzati a scuola sono in genere:
criteri assoluti,criteri di gruppo e criteri riferiti all’individuo.
4) espressione dei