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Il dilemma della sicurezza

Il dilemma della sicurezza è una interazione tra stati che consiste in una ricerca da parte di entrambi di un bene scarso, che quando una parte riesce ad ottenere l'altro ne perde questo bene scarso, che è la sicurezza.

Il dilemma della sicurezza è una situazione paradossale perché nasce da una motivazione, cioè guadagnare o costruire sicurezza, ma finisce con il risultato opposto: per eliminare l'insicurezza uno stato ricorre agli armamenti per finalità difensive (per essere più sicuro mi difendo) e questo porta ad un cambiamento del rapporto di potere nei confronti degli altri stati (avversari e amici) perché genera una reazione nelle controparti (se si sta armando mi aspetto che voglia attaccarmi).

Nella situazione iniziale gli stati erano in una situazione di insicurezza, nella situazione finale i due stati armati hanno una percezione più ostile nei confronti dell'avversario.

implicazione: "perché avviene questo dilemma?" (se uno stato si arma gli altri fanno lo stesso) = perché io non posso conoscere le intenzioni dell'altro, e se le conosco non posso fidarmi (dilemma del prigioniero). È difficile fidarsi perché non c'è nessuno che possa garantire sulle intenzioni e che può mettere un freno alle azioni. Seconda implicazione: "come evitare il dilemma della sicurezza?" = una soluzione possibile potrebbe essere l'utilizzo di armi esclusivamente difensive che darebbero una maggiore sicurezza perché percepite come meno aggressive MA non esistono armi esclusivamente difensive. Il pensiero realista dà alla luce un dibattito alla fine degli anni 80 fino al 2000 sul rapporto offesa-difesa: ci sono armi/strategie che danno un grande vantaggio a chi attacca (missile > se lo lancio non si può fermare) MENTRE ci sono armi/strategie che favoriscono la difesa (scudi antimissile, bunker, ecc.).difesa se le armi disponibili in quel momento favoriscono la difesa allora la guerra e la corsa agli armamenti sarà meno probabile. Problema della cooperazione = per i realisti cooperare tra stati significa decidere le proprie azioni in modo congiunto al fine di generare un beneficio comune se coordiniamo le nostre politiche possiamo ottenere benefici che altrimenti non avremmo (ad esempio la cooperazione commerciale > due stati che decidono di abbattere i dazi all'ingresso nelle importazioni / la cooperazione militare > cooperazione nella diminuzione degli armamenti). Per i realisti cooperare per gli stati è difficile e anche quando c'è un beneficio congiunto non lo fanno: a) Problema dei vantaggi relativi gli stati tendono a concentrarsi sul vantaggio relativo, ovvero quanto guadagnano rispetto alla controparte. È un problema che per i realisti riguarda tutti gli ambiti, soprattutto quello militare. b) Comeposso fidarmi degli impegni che si prende la controparte? per cooperare bisogna prendere degli impegni (cioè ridurre le armi, i dazi etc), ed essere sicuri che queste promesse verranno mantenute dalla controparte. Per i realisti non esiste nessuno in ambito relazionale che si occupa di osservare e sanzionare chi non rispetta le promesse (compliance > quanto gli stati rispettano i propri obblighi una volta che prendono degli impegni). Contenimento e deterrenza = la deterrenza è il comportamento rispetto alle armi nucleari che permette di realizzare il contenimento ed evitare che la sfera di influenza sovietica vada oltre in Europa (la cortina di ferro). In ambito della teoria delle RI un contributo importante è legato alla teoria dell'equilibrio di potenza (il nemico del mio nemico è mio amico): questa teoria suggerisce che siccome gli stati hanno paura della potenza altrui si alleano tra loro in modo da garantire una distribuzione eguale o

simile. Durante il 700 in Europa e nel resto del mondo l'equilibrio di potenza avveniva tra poche grandi potenze.

Durante la Guerra Fredda il sistema internazionale diventa bipolare, cambiano i meccanismi di funzionamento e rimangono due grandi poli: USA + URSS. Secondo Kenneth Waltz nel sistema bipolare la stabilità è più facile: "Come fa il sistema a rimanere in equilibrio?"

Durante il PERIODO MULTIPOLARE cambiavano spesso le alleanze (un alleato poteva passare dalla parte di un avversario divenuto più forte). La stabilità a livello nazionale è legata esclusivamente alle due superpotenze e alla loro potenza militare (gli altri stati non contano nulla, cambiando alleato l'equilibrio non cambia).

Nel sistema multipolare uno stato forte ha bisogno di alleati e deve impegnarsi nel difenderli se l'alleato cambia. Il SISTEMA BIPOLARE garantisce alle due potenze una certa flessibilità: non sono

costrette necessariamente a inizia una guerra, lo stato dovrà aiutarlo o potrebbe proteggere un alleato (entrapment) il pericolo cheà perdere l'alleanza. due stati che fanno la guerra trascinino anche USA e Urss è marginale. Esempio: durante la I guerra mondiale ci sono tre Esempio: nazionalizzazione del Canale di Suez da parteondate in cui progressivamente gli alleati di chi era sul di Nasser Francia e GB chiesero l'interventoà campo di battaglia si sono sentiti obbligati ad americano USA non interviene.à intervenire. CRITICHE - Ossessione per conflitto e potenza = c'è una possibilità di conflitto, ma ci sono anche altre cause che portano gli stati a cooperare (ad esempio il welfare). Per i realisti la guerra è sempre una possibilità, anche quando c'è cooperazione questa può venire meno in ogni momento. - Scarsa attenzione per le questioni etiche = i realisti sidefiniscono amorali e affermano che le loro teorie e la loro dottrina dipendono da una realtà oggettiva: il loro giudizio è amorale perché le questioni di politica internazionale sono a loro modo etiche ma impongono un'etica diversa. I realisti forniscono prescrizioni a chi deve prendere decisioni: si parla di etica della responsabilità = le conseguenze dell'azione sono direttamente imputabili al decisore politico, il quale ha la responsabilità di tutelare la sicurezza dei suoi cittadini (il decisore politico non deve seguire l'etica del martire). • Visione statocentrica limitata = ci sono diversi attori che intervengono insieme o al posto dello stato. Per i realisti solo gli stati contano perché hanno gli eserciti: è lo stato che è garante della sicurezza in ultima istanza. LIBERALISMO ASSUNTI 1. Perfettibilità umana = c'è un progresso, il singolo individuo migliora e quindi anchei capi di stato possono essere istruiti (non esiste solo una pulsione egoistica) ne consegue che la politica internazionale non è necessariamente sempre la stessa, ma abbiamo gli strumenti per renderla migliore.

Quali sono gli strumenti?

2. Istituzioni e le architetture giuridiche contano = nell'ambito della sicurezza secondo i liberali la guerra è un errore perché è un tentativo di ottenere un fine attraverso le armi: alla fine o il fine non viene raggiunto o se viene raggiunto attraverso la guerra i costi sono spropositati rispetto al beneficio. Per evitare la guerra bisogna evitare gli errori le istituzioni internazionali, il diritto internazionale servono a questo perché favoriscono la cooperazione e il rispetto degli impegni presi.

3. Potere pacificatore del commercio = il commercio crea ricchezza e la ricchezza piace a tutti: tutti gli stati vogliono diventare più ricchi e il commercio è lo strumento per farlo.

guerra è una distruzione di risorse ed è la ricetta per rimanere poveri secondo i liberali le guerre di conquista dei territori non hanno senso perché si guadagna di più commerciando con gli stati che possiedono quei territori.

CONTRIBUTI

Sicurezza collettiva = è un meccanismo che è finalizzato a produrre sicurezza tra gli stati, è una serie di regole di comportamento che richiede un grande sforzo di fiducia. L'idea alla base è che la sicurezza sia un bene indivisibile: la sicurezza è nel sistema internazionale e riguarda tutti, non può essere di qualcuno a discapito di altri. Se è un bene indivisibile, questo comporta che tutti gli stati hanno la responsabilità di produrre sicurezza. Quindi, se uno stato viene attaccato da un altro stato, tutta la comunità internazionale si deve mobilitare. Ogni stato è giuridicamente obbligato ad andare in difesa dello stato.

attaccato in quanto è anche suo interesse > nel momento in cui uno stato viene attaccato è venuto meno il principio della sicurezza (tutti gli stati sono chiamati ad essere responsabili della gestione della politica internazionale). La sicurezza come bene indivisibile comporta delle norme di comportamento Wilson ha cercato di scriverleà con la creazione della SOCIETÀ DELLE NAZIONI, il simbolo del pensiero liberale. All'interno della società delle nazioni ci sono tre meccanismi chiave, il cui obiettivo era porre fine alla guerra:
  1. Meccanismo di arbitrato = se due stati hanno una controversia, la società delle nazioni istituiva il principio dell'arbitrato un terzo stabilisce chi ha ragione e chi ha torto.
  2. Illegittimità del ricorso alla guerra = la guerra è illegittima, chi fa la guerra commette un reato.
  3. Internazionalizzazione della minaccia = quando uno stato attacca un altro stato, la minaccia equivale ad

averattaccato tutti gli altri stati. La promessa di questo principio è che se funziona non c'è possibilità di guerra - la minaccia è sufficiente (quale stato attacca un altro sapendo che tutta la comunità nazionale gli andrà contro?) MA il problema è che questa minaccia di rappresaglia deve essere anche credibile.

Fallimento della sicurezza collettiva:

  • la sicurezza collettiva è in contrasto con gli interessi di alcuni stati mentre la NATO è un'alleanza che punta alla difesa collettiva, in cui gli stati si aiutano l'un l'altro perché hanno interessi comuni, nel caso della sicurezza collettiva vuol dire avere costi sicuri per difendere chiunque, anche stati con cui non abbiamo un interscambio e non lo avremo mai.
  • il meccanismo della società delle nazioni doveva mettere in campo delle risorse per punire chi fa la guerra con sanzioni chi fornisce strumenti per sanzionare? (La
Dettagli
A.A. 2022-2023
61 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lisa.dabbeni98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Studi strategici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Locatelli Andrea.