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IL PALAZZO NEL RINASCIMENTO ITALIANO
Nel 400, con la trattatistica rinascimentale, l’architettura residenziale comincia a essere ritenuta importante
quanto quella religiosa -> si studiano a fondo le diverse tipologie (eg laddove si parla di residenza si fa
riferimento alla casa degli antichi)
Nella trattatistica, uno degli studi più interessanti sull’architettura residenziale viene fatto a metà del 500
da Sebastiano Serlio, autore di un trattato diviso in vari libri stampati in anni diversi, di cui il sesto è sulle
residenze: mostra l’evoluzione della casa a partire dalla forma più semplice fatta di un’unica sala raccolta
attorno a un focolare fino alle residenze più articolate; distingue residenza di città e di campagna; di tutte le
tipologie di cui parla riporta una versione italiana e una francese -> differenze climatiche, di materiali, di
tradizioni costruttive
L’evoluzione del palazzo rinascimentale non è omogenea: ogni centro ha un percorso diverso e vi è una
grande differenza fra i palazzi realizzati ex novo e fra quelli costruiti su preesistenze medioevali (eg Palazzo
Rucellai) 1. PALAZZO DUCALE DI URBINO
Corte di Federico da Montefeltro era una delle più raffinate e più colte ->
committenza alta; alla sua corte si forma Bramante; uno dei temi più discussi era
quello del disegno e della prospettiva
“Un palazzo in forma di città”: dimensioni enormi
Due figure importanti: Luciano Laurana e
Francesco di Giorgio, che intervengono nella
progettazione del palazzo
Torri cilindriche molto alte che inquadrano una
facciata caratterizzata da un loggiato a due
ordini sovrapposti e una disposizione simmetrica
delle finestre
Una caratteristica molto importante è l’elemento del cortile -> ripreso dalle
domus, in cui il peristilio aveva ruolo centrale: tipologia del palazzo
rinascimentale si sviluppa attorno al vuoto del cortile colonnato, attorno al quale
si sviluppano gli spazi
Sul cortile affaccia un colonnato: campate definite da colonne che sorreggono
archi (cfr San Lorenzo, Santo Spirito e lo Spedale degli Innocenti); alle arcate viene
sovrapposto un corpo chiuso i cui elementi verticali sono allineati in asse con le
colonne sottostanti -> sovrapposizione degli ordini 73
-> è la fase iniziale di una ricerca sulla combinazione degli ordini e sulla soluzione d’angolo (da sempre punto
critico) che avrà ampio sviluppo
Soluzione d’angolo: rafforzamento perché colonna non è isolata ma le due colonne degli archi adiacenti
sono raccordate da lesene
Iscrizione dedicata al committente lungo la trabeazione
2. FIRENZE
È la città in cui prima di tutti si stabilisce tipo di un palazzo che si sviluppasse attorno a un cortile e isolato
rispetto al tessuto urbano -> blocco isolato; residenza riflette status del proprietario
2.1 Palazzo Rucellai
2.2 Palazzo Medici Riccardi
Progettato da Michelozzo di Bartolomeo; occupa un intero isolato
Gli elementi della tradizione fiorentina sono il bugnato, la differenza di altezze
e l’uso delle bifore
Uso del bugnato nella facciata, con blocchi più rustici al piano inferiore, più
lisci a mano a mano che si sale; profondo aggetto della cornice classica, che
corona l’edificio; facciata non perfettamente simmetrica, benché vi sia un
grande equilibrio
Il cortile, che richiama i chiostri monastici, presenta arcate sorrette da colonne; nella soluzione ad angolo
abbiamo una singola colonna in cui le campate si incrociano -> non ho rafforzamento come nel palazzo di
Urbino
3. ROMA
3.1 Palazzo Venezia
Spesso attribuito ad Alberti; affaccia su Piazza
Venezia
Distinguibile la facciata di una chiesa: palazzi
cardinalizi che si sviluppano a Roma hanno
sempre annessa una chiesa, in questo caso la
chiesa di San Marco, che sia essa visibile
dall’esterno o meno
Chiesa di San Marco: tre navate di cui la centrale più ampia -> facciata esterna preannuncia questa
scansione interna; molto compatta perché si incastra nel palazzo
Pianta molto articolata: grande cortile (incompleto), chiesa, palazzetto con un bellissimo cortile interno; ma
pianta ha conosciuto varie fasi -> grandi modifiche: il palazzetto è stato spostato (abbattuto e ricostruito
esattamente con le stesse caratteristiche e la stessa pianta) in corrispondenza del quadrato a destra ->
fatto a inizio 900 quando è stato costruito l’altare della patria
Roma per lasciare visibilità al lungo asse che passava dal
centro di Piazza del Popolo fino al fondo di piazza Venezia
Idea di locali organizzati in blocchi rettangolari con una sola
torre asimmetrica a formare nell’insieme un blocco coeso e
disposizione delle finestre non necessariamente regolare ->
passaggio da Roma imperiale al Rinascimento; uso degli ordini
architettonici: tema affrontato da molti studiosi del 400 74
È stato scritto che il Rinascimento fiorentino è più astratto, assoluto rispetto a quello romano: eg a Roma
nella realizzazione degli ordini di questo grande cortile incompiuto, le maestranze e gli architetti avevano
un approccio all’antico peculiare: piazza Venezia si trova a poche centinaia di metri dal Colosseo, dai fori ecc
-> repertorio antico a portata di vista -> approccio più diretto e visione immediata
Differenza fra chi ha una visione immediata e diretta dell’antico e fra chi lo ha ridisegnato,
➔ studiato, razionalizzato
Nella facciata si succedono archi su pilastri inquadrati da semicolonne -> motivo del Colosseo e del teatro
di Marcello (diverso da palazzo Rucellai perché Alberti usa solo elementi piatti)
Terminazione merlata della facciata -> elemento medievale che permane nel 400
Cortile: archi su colonne; rafforzamento dell’elemento d’angolo
Ingresso del primo nucleo del palazzo è anche l’ingresso a una grande
biblioteca; è caratterizzato da una grande volta a botte cassettonata (cfr
Sant’Andrea a Mantova); utilizzo dell’opus caementicium (più usato in
generale a Roma per volte e cupole; in Sant’Andrea invece sono state
realizzate in mattoni)
Caratteristiche sono anche le finestre: finestra crociata: apertura
tendente al quadrato divisa in quattro settori di cui i due inferiori più
allungati
3.2 Palazzo della Cancelleria (fine 1400)
Attribuito a Bramante
Pianta complessa con grande cortile e una chiesa; ha un piccolo aggetto nell’angolo in basso a destra: deriva
dalle torri medievali poste in corrispondenza degli angoli
Facciata: molto estesa; ingresso principale e ingresso della chiesa, ma questa volta
facciata della chiesa non è distinguibile; scritta dedicatoria lungo la linea marca piano
(divide i due ordini); coppie di ordini che scandiscono ritmo della facciata e finestre
disposte simmetricamente -> ordine molto preciso; facciata a bugne lisce e, in
particolare, usa il bugnato isodomo (tutti elementi hanno stesse
dimensioni e sono allineati in maniera alternata) -> richiama grandezza
dell’architettura antica + idea che rivestimento potesse aiutare ad
ottenere un effetto più prezioso con una spesa minore -> principio di
economicità che si trova in questa simulazione del bugnato isodomo; dopo
due campate, girando l’angolo sulla facciata laterale, si interrompe uso
del bugnato; stemma in corrispondenza dell’angolo
Cortile: ispirato a quello di Urbino ma presenta un ordine in più;
colonne dell’ordine inferiore di spolio di granito molto preziose, ma
non sono tutte dello stesso diametro -> sono state disposte seguendo
l’effetto della correzione ottica in base all’effetto che la luce restituiva
-> nell’insieme, sembrano omogenee; soluzione d’angolo: sorta di
pilastro quadrangolo che ingloba le colonne (anche ai livelli superiori);
al terzo livello si ripropone tema del palazzo ducale di Urbino: finestre
con sopra piccole aperture e lesene allineate alle colonne
3.3 Palazzo Castellesi
Progetto di Bramante; tipologia dei palazzetti: riportano in scala minore i temi dei grandi palazzi -> ospitano
figure che ricoprono ruoli intermedi
Si richiama al palazzo della Cancelleria 75
3.4 Palazzo Farnese (1515)
Progetto di Antonio da Sangallo il Giovane e completato da
Michelangelo (aggiunge il possente cornicione che corre tutto
intorno, lo stemma della famiglia, con cui rompe la regolarità della
facciata di Antonio da Sangallo, e l’ordine superiore), ma la
costruzione inizia molto dopo
Era l’abitazione del cardinale Alessandro Farnese, uno degli uomini più influenti di Roma, che, una volta
nominato papa, fece rimodellare il progetto a Antonio da Sangallo per riflettere il suo nuovo ruolo
Corpo di fabbrica raddoppiato nella parte verso il Tevere, corpo di
fabbrica singolo sugli altri lati
Prospetti alti quasi 30m e imponente androne di ingresso con
volta a botte, scandito da colonne doriche
Cortile presenta la successione di ordini sovrapposti ripresa dal
Colosseo e dal teatro di Marcello
3.5 Casa di Raffaello o Palazzo Caprini (1512)
Di Bramante; nome deriva dal fatto che Raffaello comprò il
palazzo nel 1517
Apertura con banchetto espositivo richiama i mercati traianei:
questo tipo di palazzetto aveva spesso al piano inferiore delle
botteghe mentre il piano nobile era la parte abitativa ->
riferimento all’antico
Ritroviamo questo tipo di facciata nelle zone commerciali; spesso presente un mezzanino adibito a
stoccaggio
Scansione della facciata ritmata dalle aperture molto slanciate, sormontate da un timpano triangolare,
inquadrate da semicolonne che sorreggono fregio dorico
3.6 Palazzo Branconio dell’Aquila
Non più esistente; progettato da Raffaello; rapporto diretto con la
committenza
Linguaggio più gioioso rispetto al rigore di altre facciate: abbiamo
ghirlande e festoni, seppur all’interno di una logica precisa: rapporto
fra vuoti e pieni: ritmo dal basso verso l’alto decrescente dei vuoti
(portale, finestra, finestra più piccola) mentre i pieni si ingrandiscono
(colonna sottile, nicchia e infine una schermatura)
Facciata simmetrica e compatta con portale centrale; linee marcapiano molto nette; al piano terra veniva
svolta l’attività commerciale
4. MILANO
4.1 Palazzo Stampa di Soncino
Committente è Massimiliano Stampa di Soncino
Occupa un lotto irregolare fra via Torino, via Soncino e un’altra via, quella su cui affaccia la torre 76
Nasce su un nucleo medievale e ha varie fasi di sviluppo, che culminano negli anni 30 del 500, oltre a
successive modifiche e aggregazioni, per poi arrivare al taglio del lotto quando viene aperta via Soncino ->
smembra nucleo originario; rovinato nell’800 quando via Torino diventa sempre più commerciale -> esito di