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OPERE:
‣ La divisione del lavoro sociale (1893)
‣ Il suicidio in sociologia
‣ Lezioni di sociologia → è un corso di sociologia
‣ Le regole del metodo sociologico → libretto
‣ Le forme elementari della vita religiosa (1912)
La divisione del lavoro sociale (1893)
‣ L’OGGETTO è il lavoro che si divide e si parcellizza non soltanto in campo economico ma
anche per quanto riguarda le funzioni politiche → si ripartisce anche la sovranità, la scienza.
‣ L’OBIETTIVO è accertare il valore morale della divisione del lavoro: è un fatto positivo o è un
fatto negativo? D. Dice sostanzialmente questo: l’affermazione della rivoluzione industriale ha
solcato un secolo di vita; se decidiamo che la rivoluzione industriale non ha un valore di
coesione sociale allora pensiamo in un’altra maniera. Nell’Ottocento
• si riteneva che la divisione del lavoro fosse da considerarsi un fatto sociale positivo in
quanto garantì lo sviluppo materiale e anche intellettuale della nostra società;
• tuttavia, riconosce anche elementi negativi della rivoluzione industriale come l’affermarsi
della statistica morale.
Se la divisione del lavoro non avesse altro se non la soddisfazione dei bisogni non avrebbe alcun
carattere morale. Il tentativo di soluzione di Durkheim ricalca la soluzione di Compte (padre del
positivismo e suo maestro): “la divisione del lavoro assicura o può assicurare un livello alto di
solidarietà sociale all’interno della nostra società”. 30
‣ Durkheim pensa che si debba trovare un SIMBOLO esterno più significativo, tangibile,
misurabile per rappresentare il sentimento di unione di una società → ha un approccio
scientifico; questo simbolo che rappresenta il sentimento di unione e solidarietà è il DIRITTO.
Durkheim ha una immagine del diritto tipicamente “tradizionale”: concepisce il diritto come un
insieme di regole difese da una sanzione → si tratta di un’idea imperativista.
COSCIENZA COLLETTIVA.
Premessa
Coscienza sociale: insieme delle credenze e dei sentimenti condivisi dalla media dei membri di
una società e contiene la
Coscienza collettiva: è la zona più interna, quella dei valori comuni e più intensi.
Durkheim fa una distinzione rudimentale ossia distingue i sistemi giuridici in 2 grandi gruppi:
⇒
❖ Diritto antico basato su sanzioni repressive → hanno come finalità la sofferenza dei soggetti che
hanno violato l’ordinamento: si tratta di un sistema giuridico REPRESSIVO. Questo è un
sistema normativo in cui le infrazioni alle regole sono considerati degli atti molto gravi. Per
Durkheim, il reato è un comportamento che offende violentemente gli stati forti e definiti della
coscienza collettiva che si compone di 3 anelli corrispondenti a 3 sentimenti di grado differente:
1. Anello centrale: nel centro di questo nucleo ci sono le IDEE e EMOZIONI più
violente, intense e passionali → sono difese dal diritto penale o diritto repressivo: il
diritto repressivo ha la caratteristica di avere una natura vendicativa, è dunque la
vendetta della società contro un comportamento grave; la reazione di questo atto a
tutela dei sentimenti più forti non può che essere una reazione forte, energica che
risponde alla legge del taglione. Il diritto repressivo ha, pertanto, una funzione
satisfattoria cioè ha l’obbiettivo di dare soddisfazione alla coscienza politica. Che tipo
di solidarietà vi è in un sistema giuridico dove domina un diritto repressivo? Si tratta
di una solidarietà nella quale prevalgono le uguaglianze sociali, una coesione con
valori energici e dunque condivisi da tutti (≠ solidarietà organica che si realizza nei
sistemi giuridici restitutivi). A tal proposito, Durkheim introduce la teoria dell’uomo
doppio: l’uomo si compone di due coscienze:
• c’è una coscienza fatta della nostra sensibilità individuale
• e poi c’è una coscienza fatta prevalentemente da emozioni collettive
2. Anello intermedio: CREDENZE RELIGIOSE
3. Anello più esterno: vi sono i grandi PRINCIPI DELLA MORALE PUBBLICA
❖ Diritto più evoluto che si serve di sanzioni restitutive → non comportano una sofferenza ma
prevedono una riparazione: si tratta di un sistema giuridico RESTITUTIVO basato sulla
CORRETTEZZA
Opinioni morali più deboli: fuori dalla coscienza collettiva, ma all’interno della coscienza sociale.
Danno vita al diritto e ai costumi contrattuali: buona fede, buon costume, onestà mercantile,
diligenza del buon padre di famiglia...sono il minimo etico necessario ad un corretto andamento
delle relazioni economiche.
La coscienza collettiva è una realtà a sé stante, distinta dai singoli individui. Non ci può essere una
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società senza una coscienza collettiva (cioè se certi delitti non ci urtassero, se certe cose non
suscitassero una reazione).
Durkheim è un positivista, è un allievo di Compte, dunque ha un’idea delle società che evolvono
attraverso un percorso di perfezionamento, un percorso di sviluppo.
DIRITTO REPRESSIVO
Shopenhauer → introduce il pensiero di Durkheim
“Il mondo come volontà e rappresentazione”: in questa opera Shopenhauer sostiene che ciascuno
di noi sia dominato da una doppia soggettività
• Soggettività più animale: ognuno usa gli esseri umani per la conservazione della specie; questa
soggettività che proviene dall’esterno è chiamata volontà di vivere, una energia imperiosa che
non serve affatto per assicurare la felicità dei singoli; questa volontà di vivere si manifesta come
istinto, desiderio, come impulso al fare e prevalentemente come impulso sessuale.
• Soggettività meschina del singolo individuo che pensa di poter influire sul mondo
TEORIA SOCIALE DI DURKHEIM
Si tratta di una teoria
- olistica: le strutture sociali hanno una capacità di influenza molto forte
- funzionalistica in quanto Durkheim mette al centro la ricerca della coesione e dell’integrazione
La coscienza collettiva è dunque traduzione sintetica di questa realtà: l’individuo dipende
fortemente dalla società in cui si trova. La società è più forte dell’individuo e ciò si percepisce
soprattutto dalle società primitive.
Ciò che è rilevante nella teoria di Durkheim è il suo RELATIVISMO ETICO ASSOLUTO: non
ci sono dei comportamenti che si possono definire reati in tutte le società umane dunque non si
tratta di una forma di assolutismo bensì di relativismo → ci sono dei mala proibita in ogni società.
Il diritto repressivo, anche se violento, ha una funzione fondamentale in questo tipo di società; la
pena non serve tanto per punire ma
1. ha una funzione di integrazione sociale
2. conferma di valori collettivi
Le regole del metodo sociologico → libretto del 1895
Durkheim ritorna sulle funzioni delle sanzioni e sul ruolo del diritto repressivo nel suo libro “Le
regole del metodo sociologico” (1895). Verso la metà e fine dell’Ottocento, si afferma la scuola del
POSITIVISMO METODOLOGICO. A tal proposito, un’opera certamente da ricordare è quella
di Cesare Lombroso ossia “Uomo delinquente” → egli è convinto che una posizione del
comportamento deviante derivi da cause fisiologiche. Durkheim afferma che il reato è un fenomeno
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normale da un punto di vista di una osservazione banale; non esistono società definibili “chiostri
perfetti” → ad esempio, si è riscontrato come non esistano società senza suicidi. Durkheim sostiene
dunque che il comportamento deviante deve essere considerato come un comportamento utile,
funzionale in quanto può favorire la coesione sociale, ma in che modo?
• Il reato induce la società alla protezione attiva di certi principi
• Allo stesso tempo, il reato, a partire da una concezione non positivista, può costringere la società
a interrogarsi su suoi valori. Il deviante può anticipare la morale futura → Durkheim fa
l’esempio della condanna di Socrate.
A partire da questa riflessione Durkheim scrive che "la deviante può essere considerato un
⇒
agente regolatore della coscienza sociale”.
DIRITTO RESTITUTIVO → ciò che sostiene Durkheim in un corso di lezioni a Bordeaux
Al di fuori della coscienza collettiva ma sempre all’interno del pensiero sociale comune ci sono poi
le opinioni morali più deboli.
• Sono delle idee morali che NON sono condivise da tutti ma anzi tendono a valere per specifici
settori di attività, gruppi professionali definiti questa classe viene protetta dal diritto a
⇒
sanzione restitituva. Durkheim fa riferimento
1. in primo luogo al diritto privato
2. ma poi anche al diritto amministrativo,
3. diritto costituzionale quest’ultimi possono rientrare in tale categoria in quanto hanno la
⇒
funzione di garantire l’incontro regolare e corretto delle diverse funzioni, un diritto che
garantisce la cooperazione → tant’è che Durkheim lo definisce anche diritto DELLA
COOPERAZIONE
• Durkheim fa dunque riferimento ai principi di buona fede, diligenza del buon padre di famiglia,
quei valori presenti nei codici civili e codici di commercio → sono il minimo etico necessario
per il buon andamento degli scambi economici e delle relazioni politiche. Quale tipo di
solidarietà è garantita dal diritto restitutivo? È una solidarietà organica in quanto somiglia a
quella che troviamo negli animali superiori nei quali ogni organo ha la sua funzione specifica, ha
la sua autonomia.
• Esiste
1. una coesione per uniformità
2. una coesione per uguaglianza
3. una coesione per differenza → i due poli estremi - uniformità e differenza - coinvolgono
tutte le società che in principio si basano sulla coesione per uniformità e poi si evolvono
verso una coesione per differenza. Tutti noi stiamo insieme perché siamo diversi, perché ci
integriamo tra di noi. Peraltro, qual è il meccanismo che attrae le une dalle altre?
- Ci avviciniamo perché condividiamo le stesse idee, gusti, opzioni critiche, orientamenti
di moda
- oppure ci avviciniamo perché la riconosciamo diversa ? 33
- Coerentemente con questa idea evoluzionistica, tendenzialmente, nelle società dell’inizio,
dunque più antiche, quasi tutto il diritto è un diritto REPRESSIVO es. dell’Antico testamento.
→ Se facciamo riferimento alla nostra società occidentale, da quel