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CONSCIO
PRECONSCIO IO
SUPER IO
INCONSCIO ES
• CONSCIO : tutto ciò di cui si è
consapevoli
• PRECONSCIO : tutto ciò che può essere
richiamato alla coscienza in particolari
condizioni con minimo sforzo
• INCONSCIO : magazzino di impulsi,
desideri e ricordi inaccessibili che
influenzano il nostro pensiero e il nostro
comportamento. contenuti mentali attivi,
che si esprimono attraverso sintomi,
sogni, lapsus e fantasie
ES : è costituito da tutto ciò che è
ereditario, è la parte più primitiva
da cui si sviluppano Io e Super-io;
consiste negli impulsi biologici
fondamentali (pulsioni). Opera
sulla base del principio del piacere
PULSIONE: spinta che fa tendere l’organismo
verso una meta, ha la sua fonte in una
eccitazione somatica. La meta è la riduzione
dello stato di tensione presente nella fonte
pulsionale
Due tipi di pulsioni:
pulsione sessuale e pulsione di morte
(tendenze di distruzione e di aggressione).
IO : è l’istanza razionale; si sviluppa
quando si impara a prendere in
considerazione le esigenze della realtà.
Obbedisce al principio di realtà: si impara
a posticipare la gratificazione degli
impulsi. Media tra le richieste dell’Es e
quelle del Super-io. Il suo compito è
l’autoconservazione. l’autoconservazione
è data dal controllo delle pulsioni ossia
decidendo se ad esse si può dare
soddisfacimento. L’io aspira al piacere e
si sforza di eludere il dispiacere, ma se si
verifica un incremento di dispiacere,
risponde con un segnale di angoscia.
SUPER-IO : è la rappresentazione
interiorizzata dei valori e della
morale della società, è la sede
della coscienza morale . Si sviluppa
in risposta alle gratificazioni e
punizioni dei genitori. Violare le
norme del Super-io determina
ansia.
Nel processo psichico l’Io si trova tra due forze opposte
che sono l’Es ed il Super-io regolate dal principio del
piacere e dal principio della realtà che porta certe pulsioni
aggressive verso le vie della civiltà. L’istinto scompare per
emergere in altri modi ed appagare il suo soddisfacimento.
Lo sviluppo della personalità avviene attraverso 5
stadi psico-sessuali:
1. Stadio orale : il raggiungimento del piacere si
ottiene attraverso la bocca (allattamento)
2. Stadio anale : il raggiungimento del piacere si
ottiene trattenendo ed espellendo le feci
3. Stadio fallico : il raggiungimento del piacere si ottiene
attraverso la stimolazione dei genitali; iniziano ad
indirizzare verso il genitore di sesso opposto gli
impulsi sessuali ( Complesso di Edipo :
identificazione)
4. Periodo di latenza
5. Stadio genitale : fase matura della sessualità e del
funzionamento adulto
Fase orale: (0-18 mesi)
soddisfacimento provato con la
suzione come soddisfacimento
sessuale originario legato alla zona
orale, connesso con l’assunzione di
cibo. Il succhiare con delizia assorbe
completamente l’attenzione e
“produce una specie di orgasmo”
(Freud, 1905)
“Coloro che posseggono un forte
erotismo orale infantile diventeranno
da adulti dei raffinati in fatto di baci,
avranno inclinazione a baci perversi o
un forte motivo per bere e fumare”
Fase sadico-anale: (18 mesi ai tre
anni) vi è erotismo in connessione
con la defecazione.
In questa fase si possono distinguere
due stadi: nel primo prevalgono le
tendenze distruttive (annientare,
distruggere), nel secondo tendenze
favorevoli agli oggetti (conservare
e possedere).
Fase fallica: (dai 2,5 - 3 ai 5 - 6
anni) pene e clitoride sono
divenute le zone erogene
predominanti.
La scoperta che non tutti hanno un
pene porta al complesso di
evirazione i maschi e all’invidia del
pene le femmine.
Complesso edipico: stadio dello
sviluppo (tra i due e i cinque anni)
in cui un bambino prova attrazione
sessuale nei confronti del genitore
del sesso opposto e ostilità per
quello dello stesso sesso.
Latenza: letargo delle pulsioni
pregenitali. L’inizio del periodo è
contraddistinto dal tramonto del
complesso edipico, dalla creazione
o dal consolidamento del Super-Io
e dall’erigersi dell’Io delle barriere
etiche ed estetiche.
Fase genitale: le pulsioni parziali si
sottomettono al primato della zona
genitale. COMPLESSO DI EDIPO
“Edipo Re” di Sofocle
LA PSICOLOGIA ANALITICA
Carl Gustav Jung
(1875-1961)
Seguace di Freud dal
1905 al 1913 (anno
della rottura tra i due)
Libido: energia vitale in generale e
non soltanto pulsione sessuale
Inconscio collettivo
Archetipi
LA PSICOLOGIA
INDIVIDUALE
ALFRED ADLER
(1870-1937)
Seguace di Freud dal 1902 al
1912 (anno della rottura tra i due)
Visione unitaria della persona
(immagine olistica)
Senso di inferiorità: fonte
principale delle tendenze
dell’uomo. “Essere uomo
significa provare un senso di
inferiorità”.
1967 U. Neisser
“Cognitive Psychology” (V. Vasarely)
Dal comportamentismo al
cognitivismo
• Tolman (32, 51): esperimenti sui topi nel labirinto: mappe
cognitive. Tardo comportamentismo. Variabili intervenienti:
fattori inferiti, non osservati, che pongono in relazione stimoli
(variabili indipendenti) e risposte (variabili dipendenti)
• Anni ’30. Hull. Introduzione di nuove variabili intervenienti:
pulsioni, abitudini.
• Sul piano epistemologico: liberalizzazione dall’empirismo.
Accettazione di assunti teorici indimostrati.
• Già in ambito neocomportamentista coscienza della
inadeguatezza del paradigma stimolo-risposta.
Altri anteriori precursori della
psicologia cognitivista
La psicologia della coscienza di Wundt
La psicologia della Gestalt
Gli studi sullo sviluppo della coscienza di
Jean Piaget
“Piani e struttura del comportamento” (1960)
Risulato di una ricerca sulla cibernetica
G. A. Miller (psicolinguista) Viene applicato il modello
E. Galanter (psicologo) cibernetico al funzionamento
della mente umana
K. Pribram (neuropsicologo)
Nascita di una nuova disciplina chiamata Scienza
Cognitiva cui appartengono: l’informatica,
l’intelligenza artificiale e la psicolinguistica
La rivoluzione cognitiva
• Linguistica
– (Chomsky)
• Teoria dell’elaborazione dell’informazione – HIP
– Piani e strutture del comportamento - Miller, Galanter e Pribram, 1960
• “La psicologia cognitiva è lo studio dei piani, che sono i programmi che
regolano tutto il nostro comportamento”
• Il comportamento non è regolato dall’ambiente ma da processi mentali.
• Neisser, 1967 – “Cognitive Psychology”
– “La psicologia cognitiva si riferisce a tutti i processi (elaborazioni), attraverso i
quali l’input sensoriale viene trasformato, ridotto, elaborato, immagazzinato,
recuperato e utilizzato”
– La parola chiave è “codifica”. per es. la trasformazione di stimoli fisici in eventi
neurali
• la comparsa dei computer S-mente-R
STIMOLI RISPOSTE
Metafora mente=computer (hardware/software)
La metafora mente computer
• La mente umana è un elaboratore di
informazioni. Prende informazioni in entrata,
input, dall’ambiente sociale.
• Compie su di esse alcune operazioni per
cambiare loro forma e contenuto.
Utilizzando conoscenze pregresse e
informazioni contenute in memoria.
Rappresentazioni o codifica delle
informazioni.
• Le immagazzina
• Le recupera quando servono
• Genera delle risposte in output.
• Producendo un output coerente con le
richieste ambientali: è quello che i
cognitivisti considerano “comportamento
intelligente”.
Principi del cognitivismo
mentalismo: mente tra stimolo e risposta
interesse per i processi cognitivi: percezione
pensiero memoria linguaggio
analogia uomo-computer
individuo come elaboratore di informazione
indipendenza del software dall’hardware
innatismo della conoscenza
diagrammi di flusso che descrivono il percorso
dell’informazione - elaborazione sequenziale, a
stadi Jean Piaget (1896-1980)
Jean Piaget (1896-1980)
Natura della teoria
Obiettivo fondamentale: delineare una teoria della formazione
della conoscenza, ossia un’epistemologia genetica.
La teoria piagetiana si connota come:
– Organismica: le caratteristiche dell’organismo stabiliscono i
limiti entro cui può verificarsi l’azione dell’ambiente;
l’organizzazione biologica comune a tutti gli esseri umani
garantisce la regolarità e l’universalità dello sviluppo
– Strutturalista: l’organismo è costituito di strutture organizzate
e lo sviluppo consiste nella trasformazione di tali strutture
– Costruttivista: l’organismo è attivo e interattivo e si modifica
attraverso gli scambi con l’ambiente; il soggetto è un attivo
costruttore delle sue conoscenze
Piaget: metodi di studio
• L’osservazione del comportamento: osservazioni diaristiche
guidate da ipotesi
• Il metodo clinico: colloquio/intervista che si articola in
funzione delle risposte del bambino
• Il metodo critico: intervista in situazioni sperimentali, con uso
di materiale strutturato
Piaget: concetti teorici fondamentali
La spiegazione dello sviluppo mentale avviene grazie ad
alcune invarianti funzionali:
– L’adattamento, secondo cui le strutture interne
all’organismo si modificano continuamente per
assolvere a bisogni nuovi (processi di assimilazione e
accomodamento)
– L’organizzazione, ossia la tendenza costante a
costruire sistemi, strutture, da cui deriva un’elevata
coerenza dello sviluppo raggiunto in un dato momento
assimilazione accomodamento
Le esperienze Modificazione degli
vengono schemi
interpretate con gli preesistenti per adattarli
schemi alle
preesistenti nuove esperienze
Quattro stadi di sviluppo
cognitivo
• Stadio sensomotorio: dalla nascita ai due anni,
differenziazione tra interno e esterno, prima interiorizzazione dell’agire,
primo riconoscimento di cause, verso 6-8 mesi permanenza dell’oggetto
• Stadio preoperatorio: dai due ai sette anni, si realizza
l’interiorizzazione dell’agire, pensiero l