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DISTURBO SCHIZOIDE DI PERSONALITA’
Criteri diagnostici
A. Una modalità pervasiva di distacco dalle relazioni sociali ed una gamma ristretta di espressioni
emotive, in contesti interpersonali, che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in una
varietà di contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
• non desidera né prova piacere nelle relazioni strette, incluso il far parte di una famiglia;
• quasi sempre sceglie attività solitarie;
• dimostra poco o nessun interesse per le esperienze sessuali con un'altra persona;
• prova piacere in poche o nessuna attività;
• non ha amici stretti o confidenti, eccetto i parenti di primo grado;
• sembra indifferente alle lodi o alle critiche degli altri;
• mostra freddezza emotiva, distacco o affettività appiattita.
B. Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia, di un Disturbo dell'Umore
con Manifestazioni Psicotiche, di un altro Disturbo Psicotico, o di un Disturbo Pervasivo dello
Sviluppo, e non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una condizione medica generale.
Nota: se i criteri risultano soddisfatti prima dell'esordio della Schizofrenia, aggiungere "Premorboso", per
es., "Disturbo Schizoide di Personalità (Premorboso)".
Caratteristiche cliniche principali
Difficoltà nello stabilire relazioni sociali e, soprattutto, dall’assenza del desiderio di stabilirle. La vita delle
persone che soffrono di questo disturbo è strutturata in modo da limitare le interazioni con gli altri: hanno
pochi amici stretti o confidenti, scelgono lavori che richiedono un contatto sociale minimo o nullo, non sono
coinvolti in relazioni intime e in genere non si costruiscono una propria famiglia. Appaiono distaccati e
freddi, estremamente riservati e indifferenti all’approvazione o alle critiche degli altri e ai loro sentimenti.
Hanno scarsa capacità ad esprimere sentimenti sia positivi che negativi verso gli altri e a provare piacere
nello svolgere qualsiasi attività. L’incapacità, o grande difficoltà, di “partecipare alla vita”, che sembra
caratterizzare i soggetti affetti da disturbo schizoide, si manifesta principalmente nella vita emotiva e di
relazione e talvolta può non avere effetti visibili in altre sfere; ad esempio, nell’ambito di lavori non
competitivi e solitari questi soggetti possono investire grandi energie e riportare evidenti successi. Tende a
vivere in un “mondo tutto suo” fatto più di interessi astratti, come la matematica, l’informatica, la filosofia,
che di relazioni. “preferisco stare solo”, “non mi sento motivato”, “che importa”.
Esordio e decorso
- Può manifestarsi per la prima volta in infanzia e nell’adolescenza
- Prevalenza scarsa in ambito clinico
DISTURBO SCHIZOTIPICO DI PERSONALITA’
Criteri diagnostici
A. Una modalità pervasiva di relazioni sociali ed interpersonali deficitarie, evidenziate da disagio
acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni strette, e da distorsioni cognitive e percettive ed
eccentricità del comportamento, che compaiono nella prima età adulta, e sono presenti in una
varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
o idee di riferimento (escludendo i deliri di riferimento);
o credenze strane o pensiero magico che influenza il comportamento e sono in contrasto
con le norme subculturali (per es. superstizione, credere nella chiaroveggenza, nella
telepatia o nel "sesto senso"; nei bambini e adolescenti fantasie e pensieri bizzarri);
o esperienze percettive insolite, incluse illusioni corporee;
o pensiero e linguaggio strani (per es. vago, circostanziato, metaforico, iperelaborato o
stereotipato);
o sospettosità o ideazione paranoide;
o affettività inappropriata o coartata;
o comportamento o aspetto strani, eccentrici o peculiari;
o nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo grado;
o eccessiva ansia sociale, che non diminuisce con l'aumento della familiarità, e tende ad
essere associata con preoccupazioni paranoidi piuttosto che con un giudizio negativo di sé.
B. Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della schizofrenia, di un disturbo dell’umore con
caratteristiche psicotiche, di un altro disturbo psicotico o di un disturbo evolutivo pervasivo.
Nota: se i criteri vengono soddisfatti prima dell’esordio di schizofrenia, aggiungere “premorboso” (ad es.
“disturbo premorboso schizotipico di personalità”).
Caratteristiche cliniche principali
Senso di disagio nelle relazioni interpersonali strette e presentano una ridotta capacità sociale. Hanno
inoltre delle credenze e delle percezioni insolite che influenzano anche il comportamento: possono credere
molto nella superstizione, nella chiaroveggenza, nella telepatia, o sentire di avere un particolare sesto
senso, quasi dei poteri magici. Possono essere sospettosi e sentire che gli altri leggono in qualche modo i
loro pensieri. Spesso non conoscono i propri sentimenti o hanno un’affettività ridotta, rigida e trattenuta o
inappropriata ai contesti in cui si trovano. Utilizzano un linguaggio poco comprensibile agli altri, che risulta
oscuro, vago, con molte metafore, troppo elaborato o stereotipato; l’aspetto è bizzarro e si comportano in
modo strano, eccentrico. L’assenza di amici stretti o confidenti all'infuori di parenti di primo grado sembra
anche dovuta alla forte ansia sociale, spesso associata a paure paranoiche, che provano in qualsiasi
circostanza a prescindere dal grado di familiarità che hanno con le persone.
Esordio, sviluppo, decorso
- Prevalenza poco frequente
- Decorso stabile
CLUSTER B → comportamenti drammatici e/o drammatici e/o impulsivi e/o teatrali
DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’
Criteri diagnostici
A. Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri (come nel disturbo della
condotta), che si manifesta fin dall’età di 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti
elementi:
1) incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che concerne il comportamento legale,
come indicato dal ripetersi di condotte suscettibili di arresto;
2) disonestà, come indicato dal mentire sistematico, usare falsi nomi, o truffare gli altri
ripetutamente, per profitto o per piacere personale, NON per difesa;
3) impulsività o incapacità di pianificare;
4) irritabilità e aggressività, come indicato da scontri o assalti fisici ripetuti;
5) inosservanza spericolata della sicurezza propria e degli altri;
6) irresponsabilità abituale, come indicato dalla ripetuta incapacità di sostenere una attività
lavorativa continuativa, o di far fronte ad obblighi finanziari;
7) mancanza di rimorso, come indicato dall’essere indifferenti o dal razionalizzare dopo avere
danneggiato, maltrattato o derubato un altro.
B. L’individuo ha almeno 18 anni.
C. Presenza di un Disturbo della Condotta con esordio prima dei 15 anni di età.
D. Il comportamento antisociale non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia
o di un Episodio Maniacale.
Caratteristiche cliniche principali
Inosservanza e violazione dei diritti degli altri, che si manifesta in un soggetto maggiorenne, almeno da
quando aveva 15 anni. Le persone con questo disturbo, infatti, non riescono a conformarsi né alla legge, per
cui compiono atti illegali (es. distruggere proprietà, truffare, rubare), né alle norme sociali, per cui attuano
comportamenti immorali e manipolativi (es. mentire, simulare, usare false identità) traendone profitto o
piacere personale (es. denaro, sesso, potere). Elemento distintivo del disturbo è, inoltre, lo scarso rimorso
mostrato per le conseguenze delle proprie azioni, per cui queste persone, dopo aver danneggiato qualcuno,
possono restare emotivamente indifferenti o fornire spiegazioni superficiali dell’accaduto. Altre
caratteristiche rilevanti del disturbo antisociale sono l’impulsività e l’aggressività. Le persone che soffrono
di disturbo antisociale di personalità hanno rapporti interpersonali transitori, superficiali e intrisi di
antagonismo. L’atteggiamento di fondo è di indifferenza e distacco, per cui non si curano di ciò che avviene
o di ciò che gli altri pensano di loro.
Esordio, sviluppo, decorso
- Prevalenza tra lo 0.02% e il 3%
- NON può essere diagnosticato prima dei 18 anni
- Decorso cronico
DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’ (Hughes, Ross; Kernberg)
Criteri diagnostici
A. Una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e
dell’umore e una marcata impulsività (è imprevedibile l’immagine che ha di sé), comparse nella
prima età adulta e presenti in vari contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono. Nota: Non includere i
comportamenti suicidari o automutilanti considerati nel Criterio 5;
2. un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall’alternanza tra gli
estremi di iperidealizzazione e svalutazione;
3. alterazione dell’identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente
instabili;
4. impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto, quali
spendere, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate. Nota: Non includere i
comportamenti suicidari o automutilanti considerati nel Criterio 5;
5. ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari, o comportamento automutilante;
6. instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore (per es. episodica intensa
disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore, e soltanto raramente più di pochi
giorni);
7. sentimenti cronici di vuoto;
8. rabbia immotivata e intensa o difficoltà a controllare la rabbia (per es. frequenti accessi di ira o
rabbia costante, ricorrenti scontri fisici);
9. ideazione paranoide, o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress.
Caratteristiche cliniche principali
Instabilità emotiva, che si manifesta con marcati e repentini cambiamenti dell’umore: queste persone
possono oscillare rapidamente, ad esempio, tra la serenità e la forte tristezza, tra l’intensa rabbia e il senso
di colpa. A volte emozioni contrastanti sono presenti contemporaneamente, tanto da creare caos nel
soggetto e nelle persone a lui vicine. Queste “tempeste emotive” si scatenano soprattutto in risposta ad
eventi relazionali spiacevoli, c