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TUMORI ORMONO-RESPONSIVI
Sono tumori la cui crescita dipende da ormoni (esempi: tumore alla prostata, alla mammella,
alla tiroide). La terapia in questi casi ha successo quando si va ad inibire il segnale dovuto
all’ormone, in modo che non arrivi al tumore. La mancanza dell’ormone blocca la crescita
tumorale, ma un piccolo clone che non dipendeva dall’ormone continua a svilupparsi e il
paziente va incontro a progressione neoplastica. Il nuovo tumore non risponde alla terapia, è
resistente al trattamento. In questo caso è proprio il trattamento a selezionare un clone
preesistente.
ADATTAMENTO METABOLICO
Le alterazioni metaboliche nei tumori giustificano una la metodica diagnostica chiamata PET.
La glicolisi metabolica viene chiamata effetto Warburg. Lo switch metabolico conferisce
vantaggio anche in ambiente ipossico. L’effetto Warburg consiste nella riduzione dell’uso del
ciclo di Krebs aumentando l’attività della glicolisi. Si ha uno svantaggio a livello energetico,
perché il ciclo di Krebs consente di ottenere più ATP rispetto alla glicolisi. Le cellule tumorali
però adottano questo switch metabolico perché questo permette loro di sopravvivere in
ambiente ipossico e di ottenere tanti intermedi, che servono alla cellula tumorale per scopi
biosintetici. Inoltre, la cellula in questo modo risulta arricchita di glutatione, che è uno dei più
importanti meccanismi di difesa verso lo stress ossidativo, che nelle cellule tumorali è molto
importante, per poter crescere in situazioni svantaggiose. La PET è un esame che usa il
glucosio 18-fluorodeossiglucosio, ovvero una molecola fluorescente che viene captato dai
tessuti tumorali. Questo esame diagnostico non può essere usato per cervello e vescica,
perché a questo livello si ha un accumulo fisiologico del glucosio radio marcato. 48
RESISTENZA AI TRATTAMENTI TERAPEUTICI
Una cellula diventa resistente a un farmaco in seguito a molti fattori:
rallentamento dell’ingresso del farmaco nella cellula
rapida degradazione del farmaco per induzione enzimatica
aumentata produzione della molecola inibita dal farmaco
MDR: le cellule normalmente hanno cellule di efflusso per gli xenobiotici. Le cellule
tumorali imparano che queste pompe ATP dipendenti possono tornare loro utili per
espellere i farmaci. Questa pompa non è selettiva per un farmaco, ma una volta
espressa può espellere diversi farmaci (Multi Drug Resistance)
EZIOLOGIA DEI TUMORI
CAUSE CHIMICHE
Quando si parla di cause chimiche si parla di cancerogeni chimici. Nel 1775 Percival Pott
osserva che gli individui che avevano fatto gli spazzacamini in età giovane avevano
un’incidenza di tumore allo scroto molto maggiore rispetto alla norma. È stato il primo a
chiedere al re/regina di invitare la gente a lavarsi, e il solo cambiamento a livello igienico fece
ridurre i rischi. Alla metà del secolo scorso iniziarono i primi studi in modelli sperimentali per
capire se le sostanze chimiche potessero effettivamente portare allo sviluppo di tumori.
I composti chimici furono divisi in:
inizianti: composti che hanno caratteristiche mutagene. Un iniziante è un mutageno,
una sostanza in grado di mutare il DNA in modo irreversibile. L’iniziazione è un evento
irreversibile a danno di un sito bersaglio del DNA
promuoventi: agenti non mutageni, ma composti capaci di influenzare in modo
reversibile l’attività proliferativa e/o differenziativa della cellula. La promozione si
sviluppa attraverso ripetuti trattamenti (o eventi) in tessuti contenenti cellule iniziate).
I conigli usati per lo studio furono trattati a livello cutaneo spennellando la superficie con 7-
12 dimetilbenzantracene (DMBA) e con TPA. Una sola applicazione di queste sostanze non
portava a sviluppo del tumore. Unirono composti iniziante e composto promuovente e fecero
vari test:
- Con una sola spennellata di iniziante e spennellate ravvicinate di promuovente e ciò
portava a tumore
- Con spennellata di iniziante, aspettarono del tempo, diedero spennellate di
promuovente e il tumore si sviluppava.
- Spennellando prima promuovente più volte e poi l’iniziante il tumore non si sviluppa
- Spennellando iniziante prima e successivamente promotore, ma a una certa distanza,
non si sviluppa tumore.
- Più spennellate di iniziante anche a distanza portano ad insorgenza di tumore. 49
Fattori promuoventi nell’uomo solo quelli che stimolano la proliferazione cellulare.
Gli oncologi non consigliano la terapia a base di estrogeni compensativi in menopausa, a
differenza dei ginecologi. Se, come è probabile, ci sono cellule iniziate a livello mammario, la
somministrazione di cura estrogenica può portare a sviluppo tumorale.
Gli inizianti sono mutageni, che nella loro struttura hanno siti elettrofili che permettono loro
di interagire con il DNA. Le molecole elettrofile creano legami covalenti con acidi nucleici e
proteine formando gli addotti con il DNA.
Il cancerogeno chimico può essere:
- diretto: ha centri elettrofili nella sua struttura agenti alchilanti (beta-propriolattone,
dimetilsolfato, diepossibutano, chemioterapici antitumorali), agenti acilanti (1-acetil
imidazolo, dimetilcarbamil cloruro)
- Gli agenti alchilanti alchilano le basi del DNA, alcuni sono metilanti. Si ha un sistema
di riparo, ovvero il trasferimento alchilante, ma è facilmente saturabile.
I primi agenti alchilanti identificati sono state le mostarde azotate. Nel 1946 sono state
definiti i primi farmaci chemioterapici. Durante la Seconda guerra mondiale si
utilizzava il gas iprite come farmaco. Ci fu un incidente in un porto che portò a
liberazione di questo gas e contaminò molti soldati, che andarono in contro a problemi
ematici, e in particolare a un calo di globuli bianchi. Alcuni medici provarono ad
utilizzare questi composti per trattare alcune leucemie resistenti alla radioterapia. Nel
1949 le mostarde azotate furono autorizzate per il trattamento.
- indiretto: la molecola di origine (precancerogeno) non ha queste strutture, ma deve
subire metabolizzazione per diventare cancerogeno.
L’organismo nel tentativo di detossificare da questi composti crea intermedi più
reattivi. La famiglia di enzimi necessari della metabolizzazione è quella dei citocromi
P450. Il precancerogeno viene metabolizzato prima in cancerogeno intermedio e poi
in cancerogeno terminale. Gli enzimi collegati al citocromo p450 dipendono dai geni
CYP, che sono polimorfi, ovvero sono presenti in tante varianti alleliche. PErsone che
vivono nello stesso ambiente e che hanno lo stesso stile di vita hanno rischi legati al
tumore differenti, perché la popolazione può essere divisa in metabolizzatori rapidi e
metabolizzatori lenti (a seconda delle varianti alleliche). Tra le varianti alleliche più
importanti si ha il CYP1A1 che ha una frequenza del 10% nella popolazione ed è un
metabolizzatore rapido del fumo di sigaretta, che quindi è legato a tumori dei polmoni,
laringe e lingua e il CYP2E1, che metabolizza velocemente le N-nitrosammine. 50
Glutatione S-transferasi: enzima di detossificazione coinvolto nella eliminazione degli
idrocarburi aromatici policiclici. Polimorfo. Il circa 505% dei soggetti bianchi il locus
genico è interamente deleto e questi soggetti hanno un maggior rischio di tumori se
esposti al fumo di sigaretta.
Un esempio importante di composti precancerogeno sono quelli appartenenti alla
famiglia degli idrocarburi policiclici, che si trovano eni gas di scarico delle automobili,
nel fumo di sigaretta. Il dimetilamminoazobenzene (giallo burro) veniva usato come
colorante alimentare e si è dimostrato essere precancerogeno.
conversione metabolica del benzo(a)pirene: durante la metabolizzazione di questo
precancerogeno si formano alcuni intermedi che possono essere eliminati e altri intermedi
che invece sono reattivi. Durante il metabolismo del benzoapirene si ha la formazione di
epossidi.
Si hanno due possibilità:
1. Si forma BaP-4,5-epossido che viene coniugato con acido glucuronico ed escreto,
reazione di fase 2: il composto non è più pericoloso perché l’organismo in questo modo se
ne disfa;
2. Si forma BaP-7,8-epossido che questo diventa substrato di un epossido idratasi che lo
trasforma in BaP-7,8-diidrodiolo; quest’ultimo diventa a sua volta substrato di una
monossigenasi che lo trasforma nel cancerogeno terminale: BaP-7,8-diolo-9,10-epossido.
Centri elettrofili interagiscono con centri nucleofili sul DNA e si forma l’addotto.
Ammine aromatiche
La molecola più semplice, tossica ma non cancerogena è l’anilina.
Sono state associate a tumori alla vescica. Sono sostanze costituite da una struttura aromatica
nella quale almeno uno degli atomi di idrogeno è sostituito da un gruppo amminico (NH2-).
La molecola più semplice, tossica ma non cancerogena, è l’anilina.
Cancerogeni sono alcuni suoi derivati formatisi per condensazione e forniti di almeno due
anelli aromatici. L’anilina fu il primo composto ad essere sospettato di provocare il cancro alla
vescica.
La difenildiamina o benzidina è cancerogena, così come la 2-naftilamina.
La naftilamina e la benzidina sono prodotti di partenza per la sintesi di coloranti. La naftilamina
è presente anche nel fumo della combustione del tabacco. Entrambe sono associate al cancro
della vescica. Questo è un altro esempio di tumore professionale: gli addetti alla produzione
di vernici sviluppavano, 20-30 anni dopo, carcinoma alla vescica. Questi composti
determinano una mutazione in un oncogene critico: RAS. La naftilamina, nel fegato, diventa
glicuronata e solforata, ma quando arriva nella vescica (solo nell’uomo) diventa substrato
della β-glicuronidasi: viene perso il residuo glicuronico, viene persa la solubilità e viene
acquisita la capacità di interagire con il DNA. 51
Il cancerogeno precipita nella vescica accumulandosi a livello dell’epitelio e trasforma queste
cellule in cellule tumorali; quindi, dà origine al carcinoma della vescica.
l primo sintomo è l’ematuria; tale tumore viene trattato mediante la chirurgia e la
chemioterapia ipertermica (a temperature elevate). Tra i composti azoici è da ricordare il 4-
dimetilaminoazobenzene perché rappresenta un esempio storico di frode alimentare con
danno gravissimo al consumatore. É un composto cancerogeno utilizzato nella colorazione del
burro (giallo burro) delle paste alimentari all’uovo, delle carni di pollo e delle arance da
conservare.
Nitrosamine e nitrosammine
Nella loro molecola è presente un gruppo N-nitroso (N-NO). Alcune di queste si sono
dimostrate cancerogene negli animali da laboratorio. Sono presenti in ambienti di lavoro di
industrie della gomma e di impianti di vulcanizzazione (per smaltimento