ICAM.
Diapedesi
Leucocita fuoriesce dal vaso perché nel frattempo c’è stata
vasopermeabilizzazione, l’endotelio si apre, si creano dei pori ed in questa
fase si attivano altre proteine e le molecole chiave coinvolte nel passaggio
del leucocita a livello dell’endotelio: le molecole PECAM. Quindi, il
leucocita fuoriesce nell’interstizio, da fluttuare nel sangue si trova
nell’interstizio, deve riarrangiarsi, ha bisogno di “rotaie” su cui
camminare, rotaie date dalla matrice extracellulare e in particolare dalla
fibronectina e dalla fibrina. Integrine hanno anche ruolo nel legare
laminina e collagene della matrice. Il leucocita attivato che ha trasmigrato
attiverà tutta una serie di integrine che gli permetteranno di prendere
contatto con la matrice extracellulare e di camminare, le rotaie sono
formate dalla fibronectina e fibrina. La fibrina arriva dal fibrinogeno, il
fibrinogeno sta nel plasma, quindi di fronte ad un evento infiammatorio,
esce anche fibrinogeno che si trova già nell’interstizio; può essere tagliato
ad opera della trombina e si vanno a creare due gruppi di molecole: la
fibrina, che insieme a fibronectina forma la strada del leucocita, ma si
formano anche i fibrino-peptidi che sono dei potenti chemioatrattanti.
Quindi non c’è solo bisogno della strada ma anche di qualcuno che
richiami questo leucocita, che lo stimoli a camminare. Nel sito
dell’infiammazione si rilasciano questi mediatori che da una parte attivano
endotelio e leucocita basale, ma in contemporanea fanno anche da
chemoattrattori, richiamano le cellule nella sede dell’infiammazione. La
chemiotassi è un processo che favorisce il movimento di una cellula
secondo un gradiente, una potente chemochina è l’interleuchina 8 da
ricordare! Un’altra importante è RANTES, abbiamo poi citochine
infiammatorie ed i componenti del complemento. Quando il complemento
si attiva, una porzione, c3b, resta attaccata alla parete batterica, mentre
in seguito ad attivazione una porzione diventa solubile ed ha una potente
azione di richiamo nella sede dell’infiammazione. C5a, c3a, c4a. esistono
poi fibrino-peptidi. Poi abbiamo tutti i metaboliti dell’acido arachidonico.
Per la vasopermabilizzaione no P4 che ha ruolo delle chemiotassi, C4, D4,
E4 per la vasopermeabilizzazione. Poi prodotti parete batterica e damps:
sostanze rilasciate da cellule morenti. A livello intracellulare i leucociti
migrano perché viene attivato un signalling ad opera dei recettori GPCR
per promuovere la migrazione delle cellule, migrazione passa attraverso
inositolo 3 fosfato calcio, diacilglicerolo ad attivazione delle proteinchinasi
Fagocitosi
Il nostro polimorfonucleato interviene: prima c’è fase di riconoscimento
poi una volta che viene riconosciuto il polimorfonucleato inizia ad
inglobare l’agente he deve essere eliminato, che deve essere degradato. Il
riconoscimento dell’agente di danno può avvenire in maniera diretta o
indiretta: quella diretta prevede che il leucocita riconosca l’agente
attraverso recettori toll-like receptors, recettore di membrana che
riconosce damps e pamps. Riconoscimento può avvenire in maniera
indiretta: fagocitosi con opsoninazzione perché opsonine fanno da ponte
fra agente di danno e leucocita, fanno da tramite. Ci sono opsonine che
riconoscono c3b: la porzione del complemento che una volta attivata resta
adesa alla parete del batterio; quindi, leucocita ha recettore che riconosce
il c3b, questo recettore è opsonina, quindi opsonina è recettore. Altra
tipologia di opsonina è il recettore per fc dell’immunoglobulina G. anche
PCRa ha un’azionhe da opsonina non specifica e riconosce agente di
danno. Una volta riconosciuto, il fagocita abbraccia il batterio, lo ingloba,
si forma fagosoma nel fagosoma primo enzima importante NADPH
ossidasi che fa un multicomplessone proteico insieme ai citocromi
formano acqua ossigenata ed iniziano attacco dell’agente di danno. Al
fagosoma si fondono i lisosomi con la mieloperossidasi che in presenza di
cloro forma acido ipocloroso HOCL, tutto ciò porta alla distruzione
completa dell’interno del fagosoma.
In seguito a queste reazioni forti che si scatenano all’interno del leucocita
può anche succedere che il leucocita stesso ne risenta, che esploda in
qualche modo e che riversi all’esterno il suo contenuto e formi quelle che
vengono definite “net” che sono maglie, una rete che ingloba, va a
racchiudere in qualche modo il batterio, l’agente di danno che si trova nel
sito dell’infiammazione. Molto spesso in queste maglie che si vengono a
creare si ha anche la perossidasi, si tiene intrappolato il batterio ma c’è
anche l’azione di digestione tramite le perossidasi.
6.4 Infiammazione cronica
Chiamata anche istoflogosi dove “isto” fa riferimento al tessuto perché in
questa forma di infiammazione è proprio come se si formasse un nuovo
tessuto con componenti cellulari diverse rispetto all’infiammazione acuta
e spesso si ha neoangiogenesi: si formano nuovi vasi proprio come se si
formasse un tessuto diverso. Tutto parte con un danno, da un danno le
forme di infiammazione che si possono venire a creare sono 2: acuta o
cronica. Quella acuta può andare incontro a un’evoluzione, i macrofagi
entrano in gioco nella seconda fase della flogosi acuta e sono importanti
nella risoluzione dell’infiammazione acuta, fanno da ponte fra acuta e
cronica. Se un macrofago arriva ed elimina completamente l’agente di
danno, allora l’infiammazione acuta va incontro a risoluzione, l’essudato
viene eliminato, fluido e liquidi riassorbiti e si va incontro ad una
risoluzione che può essere ab integrum: funzionalità recuperata
completamente. Può accadere anche che si passi dall’infiammazione
acuta ad una forma di riparazione: l’agente di danno viene eliminato e si
va incontro a un processo di rigenerazione del tessuto ma può darsi che la
funzionalità non venga ripresa completamente es. cicatrice. Può
succedere che l’infiammazione acuta evolva in una forma cronica nel
momento in cui i macrofagi non sono in grado di eliminare completamente
l’agente di danno che persiste nel tessuto e quindi l’infiammazione evolve
nella sua forma cronica. L’infiammazione cronica può insorgere
indipendentemente da quella acuta ed in genere noi ci troviamo di fronte
ad un’infiammazione cronica quando nel tessuto si ha un’infezione
persistente da batteri, parassiti, patologie di tipo autoimmune, artrite
reumatoide, celiachia, processo che cronicizza. L’infiammazione acuta è
un processo unidirezionale che a un certo unto termina evolvendo nella
cronicizzazione o nella risoluzione. Nella cronica l’infiammazione la
demolizione, la rigenerazione e la riparazione sono fenomeni che
coesistono e si alimentano fra loro. Ci sono tre aspetti importanti
nell’infiammazione cronica:
-la tipologia di infiltrato: monociti macrofagi (cellule mononucleati),
elementi dell’immunità come linfociti, plasmacellule ed i macrofagi che
riversano nel tessuto i prodotti della digestione degli agenti di danno
creando ulteriore danno al tessuto e la risposta al danno. In questo
contesto è quella della riparazione, tessuto danneggiato va incontro a
riparazione coinvolgendo 2 componenti cellulari importanti: fibroblasti e
nuovi vasi, neoangiogenesi.
-durata: se andiamo a confrontare l’infiammazione acuta con quella
cronica la differenza è innanzitutto nella durata: quella acuta è un evento
importante, forte ma che dura relativamente poco, giorni rispetto alla
cronica che può durare settimane, mesi, anni.
-Insorgenza: ella forma acuta è immediata, molto evidente v.d segni
cardinali che insorgono nell’arco di qualche ora. Segni cardinali non si
manifestano nell’infiammazione cronica.
-Aspetti di specificità: nel senso della risposta immune che si diversificano
perché nell’acuta neutrofili polimorfonucleati e macrofagi, nella cronica i
macrofagi ci sono ma anche linfociti T e B plasmacellule e quindi c’è la
produzione di anticorpi e si mette in moto il sistema immunitario.
-Aspetti sistemici: presenza di febbre, nell’acuta la febbre c’è, è evidente
nella cronica è raro vedere una febbre alta, che può esserci, ma non è una
febbre importante.
Cause principali infiammazione cronica:
-infezioni (micobatteri, funghi, parassiti, lebbra, sifilide)
-malattie autoimmuni (artrite reumatoide, celiachia, asma allergica)
-esposizione prolungata nel tempo con sostanze tossiche (silicosi
polmonari, aterosclerosi)
Ci sono diversi tipi di infiammazione cronica:
-infiammazione cronica che deriva da un processo acuto, infiammazione
cronica secondaria
-infiammazione cronica ab initio, primaria o propriamente detta. In questo
caso si vanno a distinguere due diverse tipologie:
primaria interstiziale
primaria granulomatosa.
La distinzione sta in quanto è diffusa questa infiammazione crionica
perché il granuloma è una zona circoscritta. Interstiziale è diverso perché
il tessuto in cui si estrinseca questo processo è una zona ben più ampia.
Nella forma della celiachia siamo a livello intestinale, in seguito
all’infiammazione cronica cambia completamente la morfologia dei villi si
ha un’atrofia, si riducono le dimensioni dei villi in maniera importante.
Questo succede perché c’è una reazione per cui il glutine viene
riconosciuto dalle cellule dell’intestino come un agente esogeno, qualcosa
di strano, e si attiva una reazione con produzione di anticorpi, di tutta una
serie di citochine proinfiammatorie e l’attivazione della componente
fibroblastica che va a produrre un cambiamento importante a livello
dell’epitelio di rivestimento. Danno all’epitelio, e questo a lungo andare
determina una modificazione importante della morfologia dei villi le cui
dimensioni si riducono: atrofia.
Nell’artrite reumatoide si ha un’infiammazione cronica che colpisce le
articolazioni di solito in forma bilaterale, si crea infiammazione a livello
delle articolazioni che a lungo andare forma dei noduli, delle deformazioni.
Questo succede perché proprio a livello dell’articolazione si crea un danno
a livello della cartilagine, si ha anche l’erosione dell’osso e una produzione
importante di citochine e con queste tutto ciò che ne comporta.
Ci sono poi complicanze dell’infiammazione cronica che può evolvere nella
fibrosi es. fibrosi dei dotti biliari, iperplasia rigenerativa, metaplasia,
displas
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Patologia - Appunti
-
Appunti di Patologia generale
-
Appunti di Patologia generale
-
Patologia Generale, appunti integrati