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ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO (1-10 ANNI)
Crescita ridotta rispetto al primo anno di vita ma relativamente costante nel tempo, cambia il rapporto
tra crescita ponderale (crescita di peso del corpo) e staturale (altezza) a favore di quest’ultima e la
percentuale d’acqua corporea si riduce lentamente.
Questo periodo è caratterizzato da: sviluppo di preferenze alimentari esigenze nella scelta
alimentare (importanza della varietà degli alimenti), l’alimentazione sarà sempre più influenzata dalle
abitudini della famiglia e dei coetanei.
FABBISOGNO
ENERGETICO fabbisogno condizionato dalla crescita dell’organismo e dalle necessità di mantenere
una massa corporea in progressivo incremento MB aumenta in parallelo al peso corporeo. Aumenta
anche l’attività fisica;
PROTEICO ridotto perché diminuisce la velocità di crescita, non si di erenzia tra i due generi. Si
raccomanda la suddivisione delle proteine tra animali e vegetali (50%);
GLUCIDICO prediligere fonti alimentari amidacee a basso IG ma limitare gli alimenti in cui la
riduzione del GI è ottenuta aumentando il contenuto in fruttosio o in lipidi. Limitare il consumo di
zuccheri semplici <15%. Preferire alimenti naturalmente ricchi in fibra alimentare quali cereali
integrali, legumi, frutta e verdura;
LIPIDICO AG polinsaturi sono fondamentali per un buon sviluppo del sistema nervoso centrale che
è ancora in via di sviluppo nei primi 3 anni di vita. Un eccesso può però avere un coinvolgimento nello
sviluppo di malattie croniche nell’età adulta;
VITAMINE E MINERALI i livelli giornalieri raccomandati aumentano con il procedere dell’età.
Attenzione al calcio per lo sviluppo osseo, allo zinco per lo sviluppo di nuovi tessuti e alla vitamina D;
IDRICO aumenta con l’aumentare di peso del bambino 1200-1800 mL.
INTAKE PROTEICO E RISCHIO DI OBESITÀ 12
Un eccesso proteico potrebbe portare ad un eccesso di AA che stimolano la secrezione dell’insulina e
del IGF-1. L ’eccesso di questi ormoni anabolici stimola la costruzione di nuovi tessuti (adiposo
aumento del numero di adipociti) aumento del rischio di obesità negli anni successivi.
I valori di BMI diminuiscono per poi stabilizzarsi e riprendere ad aumentare solamente dopo l’età di 5-6
anni incremento prima dei 5 anni è riconosciuto come un indicatore precoce di rischio di sviluppo
di obesità. L’età alla quale si raggiunge il valore minimo prima dell’aumento fisiologico del BMI si
chiama adiposity rebound e mediamente corrisponde all’età di 5-6 anni.
RACCOMANDAZIONI GENERALI
Le abitudini alimentari che si instaurano in questa fase costituiscono l’approccio dietetico e
nutrizionale che il bambino avrà per il resto della vita particolare attenzione. Attenzione alla qualità
degli spuntini evitare alimenti e bevande con contenuto elevato di zuccheri semplici e preferire
alimenti come frutta fresca e secca, pane e cereali integrali, vegetali crudi, yogurt e latte.
I PRINCIPALI ERRORI NUTRIZIONALI IN ETÀ SCOLARE
- Eccesso calorico rispetto alla spesa energetica quotidiana;
- Colazione assente o inadeguata errore di ripartizione calorica nella giornata;
- Consumo di alimenti troppo ricchi in energia e di ridotto valore nutritivo nello spuntino o a
merenda;
- Eccesso di proteine e lipidi di origine animale (formaggio, carne), carboidrati ad alto IG (patate,
succhi di frutta, snacks);
- Scarso apporto di fibre e proteine vegetali (frutta e verdura, cereali integrali, legumi), pesce;
- Abitudine alla frequenza dei fast-food, con consumo anche al di fuori dei pasti principali di
preparazioni ad elevato contenuto di energia, grassi saturi, sale, zuccheri semplici, ma poveri di
fibra e vitamine;
- Abitudine a consumare i pasti davanti alla TV di icoltà a controllare l’assunzione di alimenti
che favorisce l’insorgenza del sovrappeso;
- Stile di vita sedentario.
ALIMENTAZIONE NELL’ADOLESCENTE (11-17 ANNI)
L’adolescenza (11-21 anni) è un periodo caratterizzato da:
- Rapida crescita della massa corporea e in altezza i ragazzi raggiungono il picco di crescita
più tardi rispetto alle ragazze (13,5 confronto a 11,5) anni nelle ragazze e a 13,5 anni nei ragazzi,
ma i ragazzi raggiungono una velocità di crescita massima in altezza più elevata e aumentano
l'altezza per un periodo di tempo più lungo;
- Diversa distribuzione tra massa magra e massa grassa aumento di massa magra nei
ragazzi e di massa grassa nelle ragazze diversa distribuzione del tessuto adiposo: nei ragazzi,
la maggiore deposizione di tessuto adiposo sottocutaneo (SAT) si verifica nell'area del tronco,
mentre nelle ragazze si deposita nella regione gluteo-femorale;
- Raggiungimento del picco di massa ossea aumenta di circa 5 volte nella la colonna
vertebrale e nel bacino: nelle ragazze il tessuto osseo accumulato tra gli 11 e i 13 anni è pari a
quello perso nei 30 anni successivi alla menopausa importante raggiungere il picco massimo
di mineralizzazione ossea per prevenire malattie in tarda età.
13
Inoltre, si assiste a una crescita psicologica, cognitiva, riproduttiva e comportamentale molto
intensa cambiamenti drastici nello stile di vita, nei comportamenti alimentari e una maggiore
esposizione alle influenze ambientali minore controllo dei genitori sulle scelte alimentari, maggiori
influenze sociali e ambientali, sviluppo di abitudini alimentari e di stile di vita (alcol, fumo) scorrette,
rischio di sviluppare disturbi del comportamento alimentare. I modelli sviluppati durante l'adolescenza
tendono a continuare nell'età adulta.
FABBISOGNO
ENERGETICO aumenta e di erisce da quello degli adulti a causa della crescita e dei cambiamenti
nello sviluppo. Maggior di erenziazione tra uomo e donna.
PROTEICO calcolati tenendo conto di quanto necessario sia per la crescita (meno rapida rispetto al
primo anno di vita) sia per il mantenimento di una massa proteica in progressivo aumento. Nella
seconda decade di vita, AR e PRI tendono a essere maggiori nel sesso maschile. In termini assoluti (g
proteine/d), dai 14 anni si di erenziano nettamente fra sesso maschile e sesso femminile a causa
del diverso peso corporeo.
GLUCIDICO identico al precedente
LIPIDICO identico al precedente
MINERALI i più critici sono calcio, ferro, zinco e iodio. A rischio di eccessivo introito il sodio.
- CALCIO utile essendo un periodo di rapidissima espansione della massa ossea accumulo
del 40-60%. Gli incrementi maggiori si verificano nella prima adolescenza: tra i 10 e i 14 anni
nelle femmine e tra i 12 e i 16 nei maschi marcato aumento dell’assorbimento intestinale.
Ritenzione giornaliera media è di circa 200 mg nelle femmine e 300 mg nei maschi importante
che la dieta fornisca un adeguato apporto per raggiungere la maggior densità ossea possibile.
L’attività fisica è essenziale: almeno 30-60 minuti al giorno possono contribuire ad incrementare
la massa e la densità ossea. Un apporto adeguato a quest’età potrebbe prevenire l’osteoporosi.
Dopo i 35-40 anni, supplementazioni di calcio non possono più far aumentare la massa ossea e
non possono indurre una riformazione dell’osso;
- FERRO gli adolescenti sono potenzialmente a rischio di anemia, in particolare di sesso
femminile di erenza di genere legata al fabbisogno di ferro: le ragazze hanno una maggiore
perdita di ferro associata all’inizio delle mestruazioni aumento del fabbisogno. È opportuno
un incremento del consumo di alimenti quali carni magre e pesce, legumi, vegetali di colore
verde scuro, noci, cereali arricchiti di ferro e altri semi ma attenzione alla biodisponibilità
i soggetti che seguono una dieta vegetariana sono potenzialmente più esposti al rischio di
ragazze)
carenza. La deficienza (soprattutto nelle può: limitare l’accrescimento,
e
compromettere la gravidanza le funzioni cognitive;
VITAMINE le più importanti sono quelle coinvolte nel metabolismo osseo, lipidico, proteico, glucidico
e nella sintesi di DNA e RNA, ovvero la D, B1, B2, B3, B6, B9, B12.
ALIMENTAZIONE NELL’ADULTO
In questa fase di vita che va dalla fine dell’adolescenza ai 60 anni, l’obiettivo è quello di mantenere il
corretto peso corporeo in modo di arrivare in terza età in ottimo stato nutrizionale.
FABBISOGNO 14
ENERGETICO serve a coprire le richieste energetiche per il metabolismo basale, che rimane stabile
in questa fase della vita (a condizione che non cambi il peso) e per l’attività fisica;
PROTEICO 0,9 g/kg ma in caso di sport intenso c’è un aumento del quantitativo, senza mai superare
i 2 g problemi al fegato e al catabolismo degli AA;
GLUCIDICO 45-60% dell’energia giornaliera, preferibilmente da fonti amidacee a basso GI in
particolare quando gli apporti di carboidrati disponibili si avvicinano al limite superiore dell’RI. Limitare
un consumo di zuccheri al 15% dell’energia giornaliera apporto > 25% è potenzialmente collegato ad
eventi avversi sulla salute. Limitare il fruttosio al contenuto della frutta evitare di usarlo come
dolcificante. Preferire alimenti naturalmente ricchi in fibra alimentare almeno 25 g/d;
LIPIDICO 20-35% dell’energia giornaliera e colesterolo inferiore a 300 mg. Gli AG a lunga catena
(derivati degli AG essenziali acido linoleico e alfa linolenico) sono importantissimi 5-10%. EPA e DHA
sono importanti, non più per lo sviluppo neuronale e per la vista bensì, perché partecipano alla
regolazione di pressione arteriosa, processi emocoagulativi, reazioni immunitarie e infiammatorie,
funzione renale. Il bilanciamento nella dieta dei diversi AG polinsaturi (PUFA) è di fondamentale
importanza gli eicosanoidi derivati dalla serie n-6 hanno e etti opposti rispetto a quelli della
serie n-3: dall’acido arachidonico provengono mediatori pro-infiammatori; mentre da EPA e DHA deriva
una classe di mediatori (resolvine) responsabili della risoluzione dell’infiammazione. Il rapporto ω6:ω3
ad oggi considerato ottimale è considerato essere 2-4:1
MINERALI
- CALCIO importante per il mantenimento della massa ossea, in particolare per gli uomini di
20-60 anni e donne in menopausa;
- FERRO fabbisogno maggiore per le donne in età fertile a causa delle perdite ematiche;
- SODIO SDT fissato a 2 g/d (circa 5 g di sale)