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Padova, lui traduce in latino La Bufera che viene pubblicata nel libro come appendice.
Si è nel 1942 quando Montale scrive ad Einaudi. Amicizia abbastanza forte con Einaudi. Intanto poco dopo, nel
’43 compare un’altra raccoltina, una raccolta di poesie di Montale in un testo che si intitola Finisterre.
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Finisterre, versi del 1940-42, viene pubblicata in Svizzera nel 1943. Sono 15 poesie che poi si ritrovano nella
prima sezione della Bufera che si intitola Finisterre. Perché pubblicata a Lugano, in Svizzera? Essenzialmente per
una ragione di cesura, lui, infatti, aveva voluto mettere all’inizio di tutte le poesie una citazione da un autore
francese del ‘600 che si scagliava contro i tiranni, ovviamente nel ’43 in Italia i tiranni sono Mussolini e Hitler,
per questo non poteva stampare in Italia. L’amico Contini, che insegnava in Svizzera, ricevette queste poesie su
fogli sparsi e poi crea una plaquette di queste poesie. Mentre due anni più avanti, quindi nel ’45, finita la guerra,
Montale ripubblica il libro con qualche arricchimento di poesie in Italia.
1944 anno molto difficile non solo per Montale, ma anche per tutti gli anti fascisti fiorentini perché di notte
c’era un maggiore-capitano che di notte andava in giro per le case e uccideva tutti gli anti fascisti. Montale aiuta
gli ebrei a Firenze, ospitandoli a casa sua, come Saba. Anche Montale teme per la propria vita, dorme un po’
qua e un po’ là. La liberazione di Firenze avviene il 12 agosto del ’44. Data che si ritrova in uno dei due Madrigali
Fiorentini, dedicato appunto alla liberazione.
Drusilla Tanzi viene ricoverata in clinica proprio durante la liberazione (infiammazione colonna vertebrale),
viene ingessata dalla testa ai piedi e deve rimanere così per diversi mesi.
Liberazione di Firenze + malattia di Mosca episodi che vengono registrati ne La Bufera
Nel ’45 la guerra finisce e si apre per Montale una breve parentesi politica. Fa parte del comitato per la cultura
e l’arte. Montale si iscrive anche al partito d’azione, degli intellettuali, che poi non ebbe grande successo alle
elezioni.
Quotidiano L’Italia Libera rifiuta tale collaborazione
Temperamento apartitico di Montale.
Montale, chiusa questa parentesi politica, si dedica anche alla pittura.
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Degrada pittore impressionista
Montale non usa una tavolozza, ma pastelli. È un tipo di pittura post-impressionista. Usa pastelli e gessetti,
quindi le sue opere si dissolvono facilmente, usa materiale povero, come, ad esempio, carta da zucchero.
Nell’aprile del 1945 fonda, con Alessandro Bonsanti e Arturo Loria, un quindicinale che si intitola Il mondo. In
questo momento è una rivista/periodico che si interessa di letteratura, arte e spettacolo. Montale si interessa
anche di critica teatrale. Questo quindicinale chiuderà dopo un anno, ma viene ripreso da un altro intellettuale
che lo renderà un importante tabloid politico-culturale. Si tratta di una testata che poi diventerà importante.
Dopo la guerra diventano sempre più assidue le collaborazioni di Montale col Corriere della Sera e il Corriere di
Informazione
La collaborazione diventa così intensa che il direttore del Corriere della Sera assume Montale nel 1948.
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Il primo articolo di Montale, come collaboratore fisso, si concentra sull’uccisione di Gandhi che era stato ucciso
il 30 gennaio del ’48, ovvero il giorno dopo che Montale era stato assunto. Gli viene perciò assegnato questo
articolo di fondo.
Montale, per contratto, deve scrivere 5 articoli al mese e dare alcune traduzioni.
Finalmente Montale ha un altro lavoro, stabile e pagato bene, per questo decide di lasciare Firenze e di
trasferirsi a Milano.
Da questo momento in poi la sua vita si divide tra viaggi, relazioni …
Nel 1950 richiede di andare a New York in occasione del primo volo diretto Roma-New York. Ci si può chiedere
perché Montale volesse andarvi: qualcuno, in particolare un importante studioso di Montale (Paolo Decaro),
presuppose che questo viaggio fosse voluto per incontrare Irma che non vedeva dal ’38. Montale, infatti, arrivò
a New York, prese il telefono e fece il numero della donna, ma al primo squillo mette giù. Non ebbe il coraggio.
Questo per sottolineare come la presenza di Irma nella sua vita fosse importante.
Altri viaggi sono in altre parti dell’Europa e fuori Europa. Intanto nel ’55 diventa anche critico musicale per il
Corriere d’Informazione. 21
Questi articoli di carattere musicale vennero poi raccolti con il titolo di Prime alla Scala che, in realtà, è un’opera
che esce postuma, quindi poco dopo la morte di Montale.
Nel ’49 Montale incontra Maria Luisa Spaziani, una donna nata nel 1924 (ha 28 anni in meno di lui) con cui inizia
una relazione molto importante. Verrà soprannominata Volpa e sarà protagonista dell’ultima parte della Bufera.
Montale non usa mai i nomi vere delle sue donne.
Per scherzo lui scrive una poesia per Maria in acrostico, ovvero figura metrico-retorico per cui le lettere iniziali
di ogni verso, lette verticalmente, danno una parola di senso compiuto, ed esce Maria Luisa Spaziani.
Nel ’56, altro anno importante, Montale, presso un editore di Venezia, pubblica due libri fondamentali. Il primo
è un libro di racconti che di intitola Farfalla di Dinard. 22
C’è una farfalla anche sulla copertina delle Occasioni, ma è diversa.
Questa raccolta di racconti contiene racconti che erano stati pubblicati nel Corriere della Sera.
Montale dice che inizialmente non era narratore.
Poco dopo esce anche la terza raccolta poetica di Montale: La Bufera e altro
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Prima edizione del 1956.
Schema diverso da Ossi di Seppia e Occasioni. Le sezioni, infatti, non sono quattro, ma sette. Qui rispetto alle
Occasioni non c’è poesia introduttiva, ma c’è quella finale.
Alcune sezioni sono più brevi di altre.
Titolo La Bufera e altro non c’è solo La Bufera ma ci sono anche altri versi
Raccolta poetica che rende la figura poetica di Montale europea. Questa opera segnala Montale come uno dei
poeti più importanti della cultura europea.
Riceve anche premio Feltrinelli.
Anche a livello politico e culturale ha importanza, nel ’67, il presidente della Repubblica, lo nomina senatore a
vita. Poi ottiene anche altre lauree.
Onore per la letteratura che ottiene nel 1975, presso Accademia di Svezia. Titolo importante. Nel ’75 aveva
pubblicato da poco Satura, quarta raccolta poetica del ’71.
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Le pubblicazioni poetiche dal ’60 in poi si moltiplicano. Intanto una serie di plaquette. Nel ’62 pubblica una
plaquette di titolo Satura, che non è la raccolta del ’71, ma è una raccolta di poche poesie: sono due poesie
giovanili inedite, poi due poesie sempre inedite più recenti e poi la poesia che lui in Ossi di Seppia aveva
cancellato e la ripubblica qui.
1966 altra plaquette intitolata Xenia che diventerà una sezione della raccolta Satura, essa contiene poesie dal
’64 al ’66. È una pubblicazione di poche copie, sono 14 liriche in morte di Mosca che era morta nell’ottobre del
’63 e Montale l’aveva sposata qualche mese prima.
Xenia deriva dal greco ed indica i doni per gli ospiti e, in particolare, è il titolo del 13° libro degli Epigrammi di
Marziale, infatti la forma di questi testi è epigrammatica: breve, ironica e sentenziosa oltre che con un aspetto
legato alla morte di Mosca. Nello stesso ’66 pubblica saggi critici che sono intitolati Auto da Fè.
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Casa editrice Il Saggiatore. C’è anche una nota di questa raccolta di saggi.
Auto da fè deriva dallo spagnolo, era una cerimonia che veniva eseguita per una condanna a morte per un
eretico o eretica. Venivano bruciati.
Titolo auto riduttivo e auto ironico (cose che possono essere buttate nel fuoco). Nel 1969 pubblica un secondo
volume di prose narrative, Fuori di casa. Sono altre prose di invenzione.
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È presente una nota dell’autore. Ponte fra Farfalla di Dinard e Fuori di casa. Secondo libro di prose narrative e
poi nel ’71 si arriva a Satura che esce nel gennaio del ’71, pubblicata da Mondadori.
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Indice delle sezioni in cui ci sono due poesie iniziali in cui si parla di come lui usa il “tu” e spiega cosa esso sia
per lui. Quasi tutte le poesie lo prevedono.
Opera divisa ancora in quattro sezioni.
Opera poetica estremamente importante, è un Montale diverso, raccoglie anche cronaca.
Siamo nel ’71, Montale scrive il primo libro nel ’25, il secondo nel ’39, il terzo nel ’56 e il quarto nel ’71, quindi
circa una quindicina di anni di distanza, dal ’71 in poi comincia a scrivere maggiormente. Satura molto
probabilmente ci riporta al tema relativo al “fatto di molte cose da mangiare”. Infatti Satura come
componimenti di vario genere e anche come satira. 28 4° lezione – 13/02/2023
Dopo Satura le opere poetiche Montaliane si susseguono a ritmo battuto, tanto che dopo undici mesi esce il
Diario del ’71. Si tratta di 44 poesie, ognuna con la sua data che testimoniano un cambio repentino nel fare
poesia di Montale perché si arriva a poesie che ora vengono scritte in maniera molto intensa. Il titolo Diario dà
idea di che tipo di racclta sia, una scrittura quasi quotidiana. Questo diario del ’71 non è la quinta raccolta,
perché essa sarà nel ’73 quando montale unirà il Diario del ’71 e quello del ’72. Si hanno in totale, dunque, 90
poesie e si ha, perciò, la quinta raccolta.
Sesta raccolta: Il Quaderno di quattro anni. Il quaderno è una sorta di block notes in cui lui si segna le sue poesie.
Sono quattro anni, quindi dal ’73 al ’77 che è la data della sesta raccolta. Questa volta le poesie sono tutte
datate, non solo date, ma anche giorno e questo mette in luce la natura diaristica dell’opera. Le poesie sono
111.
«Sono le poesie di un vecchio» lui aveva 81 anni 29
Montale sottolinea il fatto della stesura abbastanza estemporanea. Lui pubblica anche appunti, come tipico di
un quaderno.
Poco dopo, nel 1980, Gianfranco Contini e Rosanna Bettarini pubblicano l’opera in versi di Montale, è un volume
della Einaudi. Si tratta di un volume importante, un’edizione critica vera e propria e forse una delle prime
edizioni critiche fatte di un’opera il cui autore era ancora vivente. Si tratta di una raccolta di tutte le poesie
scritte fino a quel momento da Montale nella versione definitiva. Ci sono anche varianti d’autore introdotte
nell’80.
Le raccolte sono sei, però, Montale ci aggiunge un’altra raccolta, ovvero i versi che aveva scritto tra il ’77 e ’80
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col titolo Altri versi.
Non solo