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PARTICIPIO PREDICATIVO DI UN COMPLEMENTO INDIRETTO
I verbi di percezione fisica e intellettuale possono essere costruiti, oltre che con il participio predicativo
dell’oggetto (vd. con un complemento indiretto e il participio predicativo di quest’ultimo. In
supra),
italiano si traduce con una proposizione oggettiva.
Esempi /
Ἀκούω σου διαλεγομένου.
“Sento che tu parli” (= “Ti sento parlare”) --- percezione immediata 20
/ οὐδὲν
Σύνοιδα ἐαυτῷ ἐπισταμένῳ.
“Egli è pienamente consapevole di non sapere nulla” (lett. È pienamente consapevole che lui stesso non
sa nulla”).
20 N.B. ll verbo costruito con il genitivo indica percezione diretta, mentre con l’accusativo indica percezione
ἀκούω
indiretta. PERCEZIONE DIRETTA: “Lo sento piangere” (immediatezza: sento quella
αὐτοῦ κλαίοντος
Ἀκούω
persona piangere con le mie orecchie” PERCEZIONE INDIRETTA: τοὺς πολεμίους προςιόντας
≠ τῇ πόλει.
Ἀκούει
“Sente dire (come cosa certa) che i nemici si stanno avvicinando” (percezione reale, ma non diretta, non immediata). 39
<
ἀκούσω: ἀκούω.
Il futuro è di forma media e di significato attivo, come accade per i verbi di percezione, anche se
esiste una forma di futuro attivo recente (ἀκούσω). All’aoristo e al futuro passivi e al perfetto medio-
passivo si inserisce un forse appartenente al tema originario (*ἀκοϝσ-). Per quanto riguarda il
σ,
perfetto attivo (ἀκήκοα < *ἀκήκοϝα), è da rilevare la particolarità che, pur essendo un tema in
dittongo, il perfetto attivo non è suffissale. Esso presenta anche raddoppiamento attico.
cf. la costruzione di (lat. personale o impersonale:
πικρόν τί μοι δοκεῖ χρῆμα εἶναι: δοκέω videor)
Τοῖς δικασταῖς αἱ μαρτυρίαι δουκοῦσι ἀληθιναὶ εἶναι NOM. + infinito
“Ai giudici sembra che le testimonianze siano veritiere” (lett. “Ai giudici le testimonianze sembrano essere
veritiere”)
Τοῖς δικασταῖς δοκεῖ τὰς μαρτυριας ἀληθινὰς εἶναι ACC. + infinito
“Ai giudici sembra che le testimonianze siano veritiere”.
a
pres. ind. 3 pers. sing. <
ἀνιᾷ: ἀνιάω
nome neutro in dentale (III decl.). Casi retti singolari: *οὐσ-ος >*οὐ-ος (caduta
τὰ ὦτα: οὖς, ὠτός,
<
-σ- intervocalico > (consonantizzazione di -υ- in -ϝ-) > (caduta di -ϝ- intervocalico e
ὀϝ-ος οὖς
contrazione) . Casi indiretti: *οὐσ-ατ-ος > *οὐ-ατ-ος > *ὀϝ-ατ-ος > *ὀ-ατ-ος > ὠτός. 40
participio predicativo dell’oggetto (παίζοντα (sott. retto da (<
παίζοντα ὁρᾷ: ἄνδρα)), ὁρᾷ ὁράω).
participio presente < (cf.
παίζοντα: παίζω παῖζον).
supra,
Il presente si forma dal tema con suffisso -j- (*παιδjω > il doppio tema verbale, in velare
παιδ- παίζω);
e in dentale, dà origine a una doppia serie di forme. Nota il futuro dorico παιξοῦμαι. 41
a
pres. ind. 3 pers. sing <
ὁρᾷ: ὁράω 42
Il verbo appartiene al gruppo dei cosiddetti politematici; dal tema *ϝορα- deriva l’imperfetto
ὁράω
(< *ἠϝοραον) con aumento in e, dopo la caduta di metatesi quantitativa > ancora
ἑώρων ἠ- ϝ, ηο εω;
da si forma il perfetto (forme nelle quali l’ω è analogico dell’imperfetto
ὁρα- ἑώρακα, ἑώραμαι
Dal tema si formano i futuri, l’aoristo passivo e il perfetto (con “raddoppiamento
ἑώρων). ὀπ- ὄπωπα
attico”), infine, da derivano l’aoristo e il perfetto «so» (vd. anche
ὦμμαι; εἰδ-/οἰδ-/ἰδ- εἶδον οἶδα,
*εἴδω). cf. rad. /
πληγῶν: πληγ- πληκ- 43