POSSESSO
Per il nostro ordinamento la realtà fattuale merita protezione. Il nostro
legislatore non vuole che privati modifichino di fatto la situazione presente
senza passare attraverso un giudice. Quando il privato dimostra di avere un
diritto incompatibile con la situazione attuale, il giudice farà si che l’essere si
congiunga con il dover essere.
Il possesso come situazione di fatto può combinarsi con la corrispondete
situazione giuridica e avere di conseguenza l’ipotesi del possessore-
proprietario. Ipotesi diversa che il possessore, che non sia il proprietario del
bene e che rispetto a quel soggetto non vi sia una situazione di corrispondenza
giuridica rispetto a quella di possesso.
Detentore : colui che ha disponibilità materiale del bene ma non si comporta
come un proprietario, i due requisiti necessari non sono rispettati entrambi. Es
inquilino appartamento. Non ci sono comportamenti tipici di un proprietario, in
quanto paga canone e deve chiedere permesso per azioni.
Possessore mediato: chi non ha la disponibilità materiale del bene però
rispetto a quel bene tiene dei comportamenti propri di un proprietario.
(proprietario dell’appartamento dato in locazione)
Il legislatore riconnette al possesso ulteriori effetti:
1. Uso capione: costituisce un modo di acquisto della proprietà a titolo
originario, permette la creazione di un nuovo diritto di proprietà. Perché
l’uso capione si collega al possesso: perché in presenza di un possesso
protratto per un certo periodo (beni immobili: 20 anni) senza interruzioni,
in modo continuativo, che avviene in modo palese percepibile
dall’esterno, al decorso dei vent’anni per il legislatore si perfezionerà
l’uso capione di quel bene e su quel bene sorgerà un diritto di proprietà
nuovo in favore del possessore, decorsi i 20 anni sorgerà un nuovo diritto
di proprietà che andrà ad estinguere quello precedente. Il legislatore
tutela il possessore e sacrifica il preesistente proprietario. L’uso capione
non richiede la buona fede in capo al possessore, il possessore di buona
fede ignora di ledere il diritto di propieta altrui, quello di mala fede non si
ferma davanti alla conoscenza che esiste già un diritto di proprietà e lede
il diritto preesistente. Ai fini dell’uso capione ventennale è indifferente se
sia di buona o mala fede, il possessore usucapirà lo stesso il bene.
Per quale motivo il legislatore da un certo momento in avanti
preferisce il possessore al proprietario? —> il possessore può aver
tenuto una condotta discutibile dal punto di vista morale, possessore di
mala fede, ma va considerato che questo possessore in vent’anni ha messo
a frutto il bene lo ha fatto rendere e dall’altro lato il proprietario per 20 anni
è rimasto immobile, il proprietario prima dello scadere dei 20 anni avrebbe
potuto richiedere un’azione di rivendita, si è comportato in modo
parassitario, ha dimostrato nei confronti del bene un totale disinteresse. Il
legislatore difronte ad un disinteresse del proprietario per 20 anni va a
preferire il possessore in una logica di un bene comune, lo da nelle mani a
colui che è in grado di sfruttare le risorse che offre.
2. Appropriazione dei frutti generati dal bene: la regola generale che i
frutti appartengono al proprietario. Nel caso del possesso, la distinzione
tra possessore di buona o mala fede è rilevante. Nel caso di un
possessore di buona fede, diventerà proprietario dei frutti generati dal
bene, invece se il possessore è di mala fede è diverso, perché non
diventa proprietario dei frutti e inoltre dovrà corrispondere al legittimo
proprietario il valore sia dei frutti percepiti ma anche di quelli che
avrebbe potuto percepire con l’ordinaria diligenza. Dovrà rimborsare il
valore dei frutti che ha percepito ma anche quelli che avrebbe potuto
percepire.
Può diventare uno di buona fede un possessore di male fede e se
sì quando? Si verifica quando il possessore assume un'azione giudiziaria
nei confronti del bene, es azione di rivendita.
Il possesso viene tutelato dall’ordinamento. Il soggetto al quale viene
sottratta la disponibilità materiale del bene facendo valere il suo diritto
può richiedere che gli venga restituito attraverso un giudice. L’azione di
reintegrazione deve essere espedita entro un’anno dal sofferto spoglio
ovvero dal momento in cui è venuta meno la disponibilità materiale.
Giudizio possessorio: caratterizzato per rapidità, il giudice agisce
basandosi solo sulla semplice notorietà del fatto
Scenari a geometria variabile:
1- Proprietario-possessore che subisce la sottrazione di un bene
immobile, questa persona può indossare il cappello del proprietario o
del possessore, se indossa il cappello del proprietario dovrà esperire
un’azione di rivendica al tempo stesso il medesimo soggetto
indossando il capello di possessore per ottenere il recupero del ben
Conviene in questo caso di
potrebbe proporre l’azione di spoglio.
richiedere l’azione di spoglio per 2 ragioni. 1: l’onore provatorio è
molto più leggero, nel caso di rivendica può divenire arduo (prova
diabolica, bisogna risalire alla catena dei vari acquisti), in questo caso
è leggero per provare di essere il possessore è sufficiente la
testimonianza di qualche persona, 2: l’azione di rivendica prevede in
giudizio a cognizione piena, è un giudizio più lungo, costoso e
complesso, l’azione di spoglio prevede invece un giudizio possessorio,
molto più veloce.
2- Se il possessore è solo possessore e non proprietario può richiedere
solo l’azione di spoglio
3- Proprietario che subisce la sottrazione del bene, supponiamo che
decide di azionarsi dopo un’anno potrà proporre solo l’azione di
rivendita, il proprietario ha acquistato il bene a titolo derivativo, in
questo caso per il proprietario dimostrare di essere proprietario sarà
molto più difficile. In una situazione di questo genere la prova di
essere il proprietario può avvenire in 2 modi: andare a ritroso fino al
primo acquisto a titolo originario, ipotizziamo che colui che oggi agisce
in rivendica ha acquistato il bene 21 anni prima, il proprietario per
dimostrare di essere il proprietario potrebbe arrivare a dimostrare di
essere il proprietario attraverso l’uso capione, permette quindi di
alleggerire l’onore provatorio. Il legislatore permette anche però di
sommare il proprio uso capione a quello del dante causa. Il ventennio
può essere coperto anche sommando più periodi di possesso di più
persone anche 3\4. L’uso capione non costituisce soltanto un modo di
acquisto di una proprietà a titolo originario ma può servire per
alleggerire l’onore provatorio gravante sul proprietario in modo da
disinnescare tutti i problemi legati alla prova diabolica del diritto di
proprietà.
La definizione di possesso art 1140, il possesso può riguardare la proprietà
ma anche altri diritti reali minori.
Secondo comma: si può detenere anche per mezzo di un’altra persona—>
corrisponde al possesso mediato
1141: ci dice che il possesso attuale si presume in favore di chi, in questo
momento, esercita i poteri di fatto sul bene, il problema è che il possesso
attuale non fa presumere l’esistenza del possesso anteriore; quindi, se devo
dimostrare di aver uso capito il bene dovrò farmi carico della prova del
possesso attuale e del possesso iniziato anche prima
1142: se il possessore attuale ha posseduto il bena anche antecedentemente,
non dovrà dimostrare di averlo posseduto nel tempo intermedio
1143: il possesso attuale non fa presumere il possesso anteriore
1146 secondo comma, il successore a titolo particolare (colui che diventa
proprietario a causa della morte del vecchio proprietario o grazie a atti tra vivi)
può unire al proprio possesso quello del suo autore, che è quello che possedeva
il bene precedentemente, per goderne degli effetti
1147: Ci da la definizione di possessore di buona fede, colui che esercita i
poteri sul bene ignorando di ledere l’altrui diritto, questa è una delle 8 norme
che devo imparare a memoria. Esistono due nozioni di buona fede:
Buona fede soggettiva
- (1147): consiste in uno stato di conoscenza del
soggetto, stato di ignoranza, è inconsapevole che può andare a ledere
un diritto di proprietà altrui, non va confusa con la buona fede
oggettiva
Buona fede oggettiva:
- è un principio di correttezza e lealtà nei rapporti
giuridici, comprende anche il comportamento che tiene nei confronti
della contro parte.
Il possessore di buona fede si può appropriare dei frutti ma il legislatore dice
che la buona fede non giova se l’ignoranza dipende da colpa grave. L’ultimo
elemento importante la buona fede è presunta e basta che vi sia al tempo
dell’acquisto, che succede se in prosieguo di tempo subentra il dubbio di una
presunta mala fede? le incertezze successive, non possono essere considerate,
la buona fede può essere percepita solo al momento della stipulazione del
contratto.
1148: quando il possessore diventa di mala fede, non quando subentrano le
incertezze ma quando il possessore esercita un’azione giudiziaria nei confronti
del bene esempio di rivendita.
Parla dei frutti, il possessore di buona fede fa propri i frutti civili e naturali fino
al momento della domanda giudiziaria
1158: fa riferimento all’uso capione, ci dice che la proprietà di beni immobili si
acquista in virtù del possesso continuato per 20 anni
1161: fa riferimento all’uso capione dei beni mobili, chi inizia a possedere in
buona fede il bene mobile lo uso capirà in 10 anni se invece in mala fede al fine
dell’uso capione occorrono 20 anni
1168: la definizione di azione di spoglio o reintegrazione. Chi ha subito lo
spoglio può entro l’anno dalla sofferta sottrazione del bene può chiedere che il
giudice disponga la restituzione del bene. Ai fini dell’azione di spoglio occorre
che chi viene privato del bene si attivi entro l’anno e poi che il bene sia stato
sottratto con violenza\ con la forza oppure di nascosto, se il bene viene
sottratto di nascosto l’anno decorre da quando ci si accorge della mancanza del
Secondo comma:
bene. La restituzione del bene deve ordinarsi dal giudice sulla
semplice notorietà del fatto sta a indicare che è sufficiente avere delle prove
testimoniali.
1170: l’azione di manutenzione ha due finalità:
- Chi &egr
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