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OME SI MISURA LO STRESS

Si valuta la predisposizione allo stress -> caratteristiche individuali (genetiche e

carattere) che si misurano con i questionari standardizzati.

Si misura l’attività elettrica (es. nella cute) -> temperatura, idratazione, sudorazione.

Si fa passare bassa corrente in due punti della cute, si misura il potenziale che si

stabilisce e vediamo la variazione e la resistenza elettrica della cute (resistenza

elettrica è la media di tutte le microvariazioni della resistenza in tot tempo: studio le

singole variazioni o il livello medio). La variabile è poco affidabile e specifica perché

dipende da tante variabili (es. temperatura, attività cognitive in corso).

Se lo stress procede, possiamo misurare l’attività cardiaca (aumentata o no), la

concentrazione di adrenalina o noradrenalina, frequenza respiratoria.

Possiamo fare una valutazione psicologia con questionari che possono rivelare un’alta

presenza di ansia o depressione.

F ATTORI PREDISPONENTI X UNA RISPOSTA CHE PUÒ CONDURRE ALLA FASE DI

:

ESAURIMENTO

- insicurezza nel carattere

- bisogno di sentirsi capaci di

gestire la situa

- impazienza

- frustrazione

- alta competitività

- ostilità

- reattività fisiologica elevata

(molto cortisolo o molta

adrenalina, questo può condurre

al rischio coronarico)

- mancanza di sonno -> maggiore

di probabilità di avere

iperglicemia (aumento di

insulina), alterazione funzione

endocrina, alterazione ormone

della crescita, aumento

probabilità di infiammazione,

aumento attività ortosimpatica

(disfunzione endocrina, cioè poca capacità delle arterie periferiche a dilatarsi).

Lo stress altera le funzioni cognitive:

- L’aumento dei glucocorticoidi e dell’adrenalina danneggia la memoria

dichiarativa, ma non la memoria implicita. Il meccanismo d’azione è una ridotta

plasticità ippocampale (ridotta LTP e aumentata LTD) dovuta all’attivazione di

recettori per i glucocorticoidi.

Plasticità corticale: il cervello fa fatica ad adeguarsi a delle situazioni o promuovere

nuove funzioni.

Atrofia cerebrale -> il volume complessivo si riduce (corteccia frontale cerebrale). Si

combatte con antidepressivi o l’esercizio fisico.

Malattie associate allo stress: ulcera peptica, colite ulcerosa, colon irritabile, reflusso

esofageo, allergia, asma, iperventilazione, a livello cardiovascolare (ipertensione,

malattia coronarica).

Il dolore è direttamente legato allo stress: se metti in una stanza una persona che non

prova dolore non dorme tutta la notte la mattina dopo prova dolore, se facciamo la

stessa cosa con una persona che prova dolore cronico la situazione peggiora.

T :

RATTAMENTI PER INTERVENIRE

Risposta rilassamento: riduzione tono muscolare, riduzione frequenza cardiaca e

respiratoria.

Se tutto ciò non funziona si va incontro a terapie farmacologiche che sono dirette

verso i sintomi e interpretazione del fattore stressante.

ESERCIZIO FISICO:

- favorisce la neurogenesi nell’ippocampo

- controlla peso, pressione, zucchero

- riduce il declino cognitivo

- aumenta autostima

- distrazione dal dolore

- migliora umore

- migliora qualità sonno

Fattore più utile nel miglioramento della funzione cerebrale dovuto all’esercizio fisico:

BDNF (brain-derived neurotrophic factor) -> serve per formare nuove sinapsi e

promuove la neurogenesi nelle regioni cerebrali in cui questa esiste.

- potenzia la trasmissione sinaptica

- partecipa alla trasmissione genica

- modifica la morfologia della sinapsi

- promuove la neurogenesi e la crescita di alcuni neuroni

CORTECCIA CEREBRALE

Ipotalamo si serve del sistema nervoso autonomo per la termoregolazione.

Alla CC arrivano info sensoriali.

SISTEMA NERVOSO CENTRALE SNC (slide 61)

- neuroni: servono per comunicazione zone cerebrali

- glia:

1. astrociti possono eccitabili. Indispensabili perché regolano l’attività dei

neuroni regolandone il rapporto energetico (glucosio diventa acido lattico

grazie agli astrociti), regolano la concentrazione ionica, sintetizzano il

glutammato.

2. microglia: attivazione delle regioni nocicettive, produzione infiammazione

neurogena che peggiora l’esperienza del dolore e riduce funzione cerebrale

-> difesa immunitaria

3. oligodendrociti: produzione mielina e contribuiscono all’omeostasi del mezzo

in cui si trovano i neuroni e gli astrociti

- Barriera ematoencefalica: in condizioni fisiologiche poche sostanze possono

passare da questa barriera; passano meglio quelle che si legano a dei

trasportatori e sostanze liposolubili. Questa barriera si sviluppa nella vita

neonatale, non si sviluppa in particolari zone cerebrali.

Se la barriera è alterata allora succedono cose spiacevoli -> elementi del

sangue passano nel sistema nervoso e producono infiammazione e alterazione

della plasticità.

Assente in alcune regioni (organi circumventricolari, dove entrano in circolo gli

ormoni liberati dalla neuroipofisi)

- Sotto la barriera c’è la corteccia cerebrale divisa in regioni: le

zone non sono divise in base alle funzioni specifiche. Ci sono

regioni primarie (come quella visiva, area somatosensoriale

-> dietro uno solco che la separa dalla corteccia motoria). Ci

sono aree associativa (es. visiva, prefrontale). Alcune regioni

molto specifiche come l’area di Broca e di Wernicke (per il

linguaggio) -> formate da fibre particolari per il linguaggio. Il

cervello funziona tutto insieme (oristico).

Nel cervello, nelle cortecce specialmente, esistono 3 sistemi diversi:

1. DMN: strutture visuali, nel mezzo al cervello, connettono la corteccia

prefrontale primordiale con il cingolo parietale. È il sistema più attivo quando

siamo a riposo.

2. Salienza: è formato da molte strutture mediali, il cingolo anteriore e l’insula.

Questo sistema si attiva

quando si riceve uno stimolo

intenso: più lo stimo è rilevante

per l’omeostasi, più il sistema

si attiva.

3. Controllo esecutivo: si basa

su varie struttura, soprattutto

sulla corteccia parietale. Si

attiva nelle funzioni cognitive

superiori (es. prendere

decisioni).

Quando il controllo esecutivo è attivo,

allora si rinuncia al sistema DMN. Il

sistema salienza è nel mezzo.

DMN: strutture centrali (corteccia

prefrontale)

SALIENZA: insula in relazione con il cingolo anteriore

Come facciamo a dire che il cervello è attivo, fa qualcosa? Tramite attività elettrica.

Mettiamo elettrodi e registriamo qualcosa perchè la corteccia cerebrale riceve sempre

qualcosa. Riceve info dal talamo (è costituito da varie parti, quelle laterali mandano

info precise alla corteccia). Le proiezioni talamiche sono variamente diffuse e liberano

glutammato sulle cellule della corteccia, ma alla corteccia non arrivano solo info dal

talamo ma anche info provenienti da varie parti del cervello.

Dettagli
A.A. 2023-2024
6 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sabrinaamyftarii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof D'Ascanio Paola.