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SVANTAGGI
- mancato rispetto del principio di uguaglianza
In un ordinamento in cui convivono diversi modelli contabili di riferimento, è evidente che la scelta di uno standard di
riferimento porterà ad un differente importo di imposte da pagare (vengo tassato per il modello contabile). Soggetti
che maturano eguale capacità contributiva dovranno pagare imposte diverse solo per applicare un modello contabile
.
differente
- violazione del principio di certezza del rapporto tributario
Gli Ordinamenti servono ad assicurare certezza e stabilità al rapporto tributario, ovvero servono norme tributarie che
riducono al minimo le possibilità di contestazione tra AF e contribuente. Carattere fondamentale che
da un lato tutela il contribuente (vedi legittimi affidamento);
● dall’altro tutela anche l’AF circa la certezza di riscuotere le imposte.
●
Altro aspetto rilevante è il fatto che nella determinazione del risultato economico, che coincide con l’imponibile, entrano
in gioco elementi soggetti a stime e congetture (vedi determinazione della vita utile del cespite). Esse possono essere
sindacate dall’AF poiché incrinano la certezza del valore di risultato economico trovato, che coincidono appunto con
l’imponibile.
Modello dell’indipendenza totale o assoluta
SVANTAGGI.
- molto complesso = molto costoso
Esistono due differenti tipi di norme che coesistono, ragione per cui si dovrebbe prevedere l'istituzione di una
sorta di “contabilità fiscale", che segue suddette regole.
- non assicura il fondamento economico della pretesa rischio di
→
“catastalizzazione” del reddito imponibile.
Non partendo da una grandezza formata da criteri economicamente corretti, c’è il rischio di "forfetizzazione" del
reddito imponibili. Ovvero, partendo da regole giuridiche per determinare l’imponibile, il rischio è quello che il
reddito tassato sia solo presunto, potenziale e astratto. 9
VANTAGGI
- Rispetto dei principi di uguaglianza
E’ vero che ognuno fa il bilancio in linea con gli standard adottati, determinare il proprio risultato economico.
Questo non è rilevante nel modello in studio poiché il RD imponibile è determinato in modo uniforme tra i
contribuenti poiché determinato alla stregua di norme applicate a tutti indistintamente. A medesimo
- assicura certezza dei rapporto tributario
Le norme che concorrono alla determinazione del reddito sono determinate dal legislatore tributario, riducendo il
margine di discrezionalità e soggettività.
Modello intermedio.
Modello continentale, a cui il nostro legislatore si è ispirato tempo addietro. Prende il buono dagli estremi e minimizza le
controindicazioni; una sorta di compromesso che coniuga e stempera aspetti negativi.
Motivazioni.
a) modello che assicura il rispetto di fondamento economico => determinazione bi
risente del risultato economico
b) modello nè troppo complesso né eccessivamente semplice
OVVIAMENTE: poi dipende dall'accezione
c) viene garantita certezza e uguaglianza di prelievo
Focus sul Modello Intermedio.
Piccola considerazione.
Finalità del legislatore civilistico e tributario tendono a differire sovrapporle non appare
● →
propriamente “corretto” o opportuno.
Per legislatore civilistico, il bilancio è un FINE; per quello tributario è un MEZZO (quanto è reddito da cui posso
prelevare ricchezza).
A fini differenti, corrisponde poi anche obiettivi e valori portati differenti.
●
Per il legislatore tributario un fine è quella di individuare l’ammontare imponibile, contrastare fenomeni evasivi ed
abusivi, ovvero perseguire finalità anche di politica economica (sgravi d’imposta sono casi di strumento tributario
utilizzate di finalità extratributaria). Ecco perchè si parla di “derivazione rafforzata”: sicuramente si parte da CE, a cui
apportare rettifiche utili a plasmarsi ai fini del legislatore tributario.
Prima codificazione del Modello
1887 (Testo Unico di Ricchezza Mobile, ex RD 24/08/1887 N. 4021).
● art. su “Enti tassabili in base al bilancio”: soggetti la cui determinazione del reddito si fondava sul risultato del CE
.
opportunamente rettificato. Crea forte legame tra BI e Risultato economico
Scelta comunque confermate nelle numerose riforme tributarie nel corso del secolo scorso
● Riforma del 1971-73 (ex Vanoni) ed ESTENSIONE
○ →RAFFORZAMENTO
Un tempo, questo principio era applicato solo alle società; con suddetta riforma è stato ampliato e generalizzato l’ambito
di applicazione di suddetto metodo anche agli imprenditori individuali, a cui non era imposto un obbligo di tenuta di una
co.ge come la conosciamo noi. Nel rafforzare il principio di derivazione, lo ha necessariamente esteso anche a questa 10
categoria minore.
Riforma del 2001
○ Riforma Cosciani-Visentini '97
○
DISCLAIMER: disposizioni riguardano solo coloro che producono “reddito d’impresa”
art 83, TUIR (codificazione della scelta del legislatore)
●
Il reddito complessivo è determinato apportando all'utile o alla perdita risultante dal conto
economico, relativo all'esercizio chiuso nel periodo d'imposta, le variazioni in aumento o in
diminuzione conseguenti all'applicazione dei criteri stabiliti nelle successive disposizioni della
presente sezione.
COMMENTO.
Trasposizione perfetta del modello di derivazione della dipendenza parziale. La determinazione del reddito imponibile
avviene partendo da risultato economico a cui apporto modifiche al fine del perseguimento di obiettivi propri delle finalità
del legislatore tributario. 11
Capitolo 3: Le differenze tra Risultato
Economico e Reddito Imponibile
3.1 Introduzione.
In questa sezione ci stiamo occupando, innanzitutto, di determinare quale metodo utilizzare per il calcolo di Imposte
(Interperiod => principi di competenza; Payable => principi di cassa). Assunto che R.I e R.E differiscono, vediamo ora in
cosa e perchè.
Due forme di differenze
a) permanenti sorgono in determinato esercizio ma non sono destinate ad assorbirsi
→
Non ci sarà mai effetto di “recupero” o riassorbimento, dove la variazione non viene compensata da posta una di
segno opposto/contrario ma di eguale ammontare. Sono differenze che attengono al “quantum”
ESEMPIO.
Al fine di evitare la doppia imposizione, il 95% dei dividendi di una società partecipata sono esclusi variazione in
→
diminuzione
b) temporanee variazioni che tendono ad azzerarsi o annullarsi nel corso degli esercizi.
→
Sono variazioni a cui seguiranno poste di segno opposto di egual ammontare che sorgono a causa di un
trattamento differente dal legislatore civilistico e tributario.
ESEMPIO. Tassazione sui compensi agli amministratori.
Per questa componente di costo è ammessa la deducibilità di suddetti componenti nell’esercizio in cui sono stati pagati e
corrisposti. La norma introduce una eccezione: AMMETTE PRINCIPIO DI CASSA .
Ipotizziamo che vengano deliberati dall'assemblea e contabilizzati compensi di 100’000€, che non sono stati
● però pagati poiché in difficoltà economica.
Quel costo non sarà deducibile poiché non è sufficiente che sia maturato ma che sia effettivamente pagato.
E’ SOLO TEMPORANEAMENTE NON DEDUCIBILE: la differenza sarà riassorbita poiché si effettuerà prima una
variazione in aumento (+ costi); in diminuzione solo poi.
3.2 Gli effetti delle variazioni sul calcolo del reddito di competenza.
Variazioni permanenti
attengono al “quantum”: impone una diversità permanente e stabile e diversità delle imposte
● calcolate sul risultato economico.
Aliquota nominale ≠ Aliquota effettivo
● differenza (+)
○ differenza (-)
○
Variazioni temporanee
attengono al “quando” pagherò l’imposta effetto meramente finanziario
● →
Non ne devo tenere in considerazione nel calcolo delle imposte di competenza dell’esercizio.
●
Il calcolo delle imposte di competenza* come avviene?
*imposte da inserire da CE
a) si parte dal risultato ante-imposte
b) lo si rettifica delle sole differenze permanenti
c) RESTO: riguardano solo fenomeno finanziario 12
QUAL'È IL METODO GIUSTO? INTERPERIOD TAX
Inserisco le imposte calcolate sul risultato economico rettificato laddove vi siano differenze
permentanenti
Altro esempio: art. 86 TUIR
L’articolo disciplina la modalità di concorso alla partecipazione delle plusvalenze da cessione di cespiti.
Ipotizziamo una plusvalenza di 20'000€.
●
Ai fini fiscali, se ho posseduto bene per più di 3 anni, posso dilazionare la plusvalenza e la annessa tassazione per un
periodo fino a 5 anni. In questo modo, tasserò solo della plusvalenza
⅕
In CE, avrò 20’000€ (plusvalenza intera)
● In sede di RETTIFICA “rimuoverò” di ¾ l’importo da tassare variazione in diminuzione (tasso solo ¼ = 4’000)
● →
ATTENZIONE: BI < Risultato economico
Plus economica= BI: 20’000; Fiscalmente, la BI sarà di 4’000; il resto sarà portato avanti nel tempo. IL tutto però è solo
un fenomeno finanziario puramente, o meglio un beneficio finanziario, che verrà riassorbito nel tempo.
Segno delle differenze.
Da cosa è dato? impatto sul RAI (reddito ante imposte)
a) positive = tassabili (incrementano risultato ante-imposte)
RAI > Risultato economico
b) negative = deducibili (riducono risultato ante-imposte)
RAI < Risultato economico 13
Lezione 13/02
Capitolo 4: Le imposte correnti, differite e
anticipate
4.1 Definizione di Imposte di Competenza, Correnti e Anticipate.
Imposte di competenza.
- imposte calcolate dal prodotto dal RAI rettificato (solo differenze permanenti) per l’aliquota
Imposte correnti
- imposte calcolate sul reddito imponibile determinato secondo criteri fiscali.
Relazione tra Imposte correnti e competenza.
La relazione è spiegata studiando il rapporto tra RI e RAI_rettificato
R.I = RAI_rett
non ci sono variazioni temporanee
● Imposte correnti = imposte di competenza
●
Cosa significa?
Una volta che ho calcolato le imposte correnti e imputate a CE, non devo apportare più alcuna
rettifica. Resta un caso molto teorico
R.I > RAI_rett per le sole variazioni permanenti.
→
ci sono variazioni temporanee eccedenza di variazioni positive
● →
imposte correnti > imposte di competenze (pago più di quanto è di competenza)
●
Cosa significa?
Si tratta di u