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Le plusvalenze per il fisco
Diciamo che il fisco ha un suo modo di approcciare la questione.
Art. 86 - Plusvalenze patrimoniali
- Le plusvalenze concorrono a formare il reddito (quindi sono in CE):
- se sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso;
- se sono realizzate mediante il risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni;
- se i beni vengono assegnati ai soci o destinati a finalità estranee all'esercizio dell'impresa.
- Le plusvalenze realizzate concorrono a formare il reddito, per l'intero ammontare nell'esercizio in cui sono state realizzate ovvero, se i beni sono stati posseduti per un periodo non inferiore a tre anni, o a un anno per le società sportive professionistiche, a scelta del contribuente, in quote costanti nell'esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre il quarto.
UN APPROFONDIMENTO: IL VALORE RECUPERABILE NELLE SVALUTAZIONI PER PERDITA DI VALORE DUREVOLE
VALORE RECUPERABILE = A ne anno c'è
l'obbligo di verificare che il valore inserito in contabilità, che stiamo per inserire nello SP, sia ancora attendibile; se non lo fosse più e65 fi fi à fi à fi fosse durevolmente inferiore io devo svalutare, è come se accelerassi l'ammortamento perché non sarebbero più significativi quei valori dell'attivo dello SP. Questa svalutazione la devo poi contestualizzare, quindi a fronte del valore amministrativo che ho, il valore netto contabile, devo andare ad individuare un valore esterno che civilisticamente si chiama valore recuperabile. La norma quindi è come se mi chiedesse se i valori che ho messo in attivo sono recuperabili. Dimostro che questi sono recuperabili se il valore netto è minore del valore recuperabile, se fosse il contrario ci sarebbe l'obbligo di svalutazione. Ma come individuo il benchmark rispetto al quale io verifico che il valore dei beni materiali inseriti nel bilancio dia una rappresentazioneArt. 2426 - Criteri di valutazione, comma 1
Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:
- l'immobilizzazione che, alla data della chiusura dell'esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore a quello determinato secondo i numeri 1) e 2) deve essere iscritta a tale minor valore. Il minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata; questa disposizione non si applica a rettifiche di valore relative all'avviamento.
- OIC 9
Si definisce perdita durevole di valore la diminuzione di valore che rende il valore recuperabile di un'immobilizzazione, determinato in una prospettiva di lungo termine, inferiore rispetto al suo valore netto contabile.
La società valuta a ogni data di riferimento del bilancio se esiste un indicatore che un'immobilizzazione possa aver subito una riduzione di valore. Se tale indicatore dovesse sussistere, la società procede alla stima.
del valore netto contabile. Se il valore netto contabile è superiore al valore recuperabile, non è necessaria alcuna svalutazione. Per determinare il valore recuperabile di un'attività, si prende in considerazione il valore d'uso e il valore equo (fair value), al netto dei costi di vendita. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi di cassa attesi generati dall'attività, mentre il valore equo è l'ammontare ottenibile dalla vendita dell'attività in una transazione ordinaria tra operatori di mercato alla data di valutazione. Nel caso della svalutazione, è necessario determinare il valore d'uso dell'attività. Questo implica la valutazione dei flussi di cassa attesi che l'attività genererà nel corso della sua vita utile. Il valore d'uso viene confrontato con il valore netto contabile dell'attività. Se il valore d'uso è inferiore al valore netto contabile, si procede con la svalutazione dell'attività. In conclusione, il valore recuperabile di un'attività è il maggiore tra il suo valore d'uso e il suo valore equo, al netto dei costi di vendita. La svalutazione viene effettuata solo se il valore netto contabile dell'attività è superiore al valore recuperabile.valore netto contabile 850 mila euroii. dall'analisi del mercato si rileva un fair value pari a 650 mila euroiii. attraverso il metodo dei ussi di cassa si stima un valore d'uso pari a 748.554 euroiv. il valore recuperabile (il maggiore tra fair value e valore d'uso) pari a 748.554 euro el'impianto presenta una perdita di valore durevole per 101.446 euro (850mila - 748.554)v. si e ettua la svalutazione in bilancio--> Quindi il valore recuperabile è 748.554 perché è il maggiore tra il valore d'uso ed il fairvalue. Devo fare la svalutazione perché la mia analisi mi dice che più di 748.554.((Non è un metodo semplice))Metodo (sempli cato) della capacit di ammortamento, solo nel caso delle societA. ammesse al bilancio abbreviato (art. 2435-bis) = per realtà piccole, si sempli ca calco-lando quanto ammortamento regge il tuo CE.*Esempio:Impianto di produzione, valore netto contabile 850 mila euro ,
vita utile residua 5 anni67ff fi fl fl à è fl fi à
Si rilevano indizi di possibile perdita di valore per effetto della maggior competitività (prezzi più bassi) di concorrenti che stanno utilizzando impianti diversi e innovativi.
Si procede alla stima del valore recuperabile...
Seguo un procedimento di questo tipo:
- vado a vedere i risultati della gestione dei prossimi 5 anni senza considerare l'ammortamento dell'impianto. Mi chiedo, se il bene vale 850 mila, quanto sarebbe l'ammortamento? L'ammortamento sarebbe 170mila euro e questo sarebbe come dire che i costi della produzione aumentano di 170mila euro.
- Quindi nella seconda tabella vado a confrontare il saldo della gestione senza ammortamento con l'ammortamento e vedo che il valore non lo recupero perché la somma degli utili senza l'ammortamento è < alla somma degli ammortamenti.
- Questo vuol dire che gli 850mila euro non sono recuperabili dalla gestione, in particolare
- valore netto contabile: 850 mila euro
- dall'analisi del mercato si rileva un fair value pari a 650 mila euro
- attraverso il metodo della capacità di ammortamento si stima un valore d'uso pari a 740 mila euro
- il valore recuperabile (il maggiore tra fair value e valore d'uso) pari a 740 mila euro
- l'impianto presenta una perdita di valore durevole per 110 mila euro (850 mila - 740 mila)
- si effettua la svalutazione per 100 mila euro
Le immobilizzazioni immateriali sono fattori produttivi ad utilità pluriennale per destinazione non dotate di consistenza materiale. Sono intangibili, non si toccano. Questi vengono disciplinati in gran parte allo stesso modo delle immobilizzazioni materiali, soprattutto per quanto riguarda i criteri di valutazione. Infatti, come le immobilizzazioni materiali, sono elementi
patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente e che devono essere iscritti tra le immobilizzazioni.
Secondo il CC le immobilizzazioni immateriali stanno nella macroclasse B) dell'attivo patrimoniale di SP; il codice individua 7 categorie di riferimento per quanto riguarda le immobilizzazioni immateriali.
Il percorso di valutazione è lo stesso delle immobilizzazioni materiali. In particolare, l'Art.2426 CC è l'articolo di riferimento: le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione.
Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto.
Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e no al momento del quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione.
interna o presso terzi.-> identico alle immobilizzazioni materiali!!Sempre il CC, mi dice:per ciascuna voce delle immobilizzazioni immateriali è indicato nell'attivo dello SP il valore al netto degli ammortamenti e delle svalutazioni. Questo vuol dire che non c'è più il fondo ammortamento.Gli ammortamenti stanno nel CE, nel B10 proprio accanto agli ammortamenti materiali- Le plusvalenze e le minusvalenze legate alle transazioni sulle immateriali stanno nell'A5- se positive e nel B14 se negative.-> Tutto questo ci porta a trattare le immobilizzazioni immateriali come le immobilizzazioni materiali.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Art. 2426 CC
Comma 1, punto 2:
2) il costo delle immobilizzazioni immateriali e materiali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo, deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modi che dei criteri di ammortamento e dei coe
ancio, le spese di costituzione e i compensi notarili devono essere trattati come spese di impianto. Pertanto, vengono capitalizzati e ammortizzati in 5 anni. Ecco come formattare il testo utilizzando i tag HTML:Cienti applicati devono essere motivate nella nota integrativa.… Quindi anche l’ammortamento delle immateriali funziona allo stesso modo delle materiali.
Esempio:
Costituzione societaria, sostenendo:
- Compensi notarili 3000 euro oltre iva
- Spese di costituzione 1000 euro non imponibili
Il compenso notarile soggiace alla ritenuta d’acconto del 20% al momento del pagamento. Il compenso e le spese sono capitalizzate in quanto ritenuti costi di impianto ai sensi della legislazione civilistica e della prassi contabile nonché ammortizzate in 5 anni.
In tutto sono 4000 euro, di cui 3000 euro imponibili. Quindi come decidiamo di trattarli questi 4000mila? Sono spese di impianto!
Andiamo a recepire in contabilità questa operazione:
Aspetti contabili:
A noi di fatto interessa il bilancio. In bilancio, le spese di costituzione e i compensi notarili devono essere trattati come spese di impianto. Pertanto, vengono capitalizzati e ammortizzati in 5 anni.