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ATTIVITÀ BANCARIA
Istituti creditizi bancari
Da un punto di vista operativo, si può definire banca l’operatore che svolge contestualmente l’attività
di erogazione di credito (ex. prestiti e finanziamento) e quella di raccolta di risparmio presso il
pubblico. Gli operatori del canale diretto ed indiretto fondano la propria attività su due differenti testi
normativi:
● quelli del canale diretto sul TUF (testo unico della finanza)
● quelli del canale indiretto sul TUB (testo unico bancario - 1993), che definisce gli operatori che
agiscono all'interno del canale indiretto. In particolare, l’art. 10 definisce l’attività bancaria come
l’esercizio di credito e la raccolta di risparmio tra il pubblico, ovvero le acquisizioni con obbligo
di rimborso a vista sotto forma di depositi e qualsiasi altra forma nei confronti delle famiglie e
delle imprese non finanziarie. Inoltre, la banca deve avere carattere d’impresa ed è
esclusivamente riservata alle banche.
A partire dal 2014, lo svolgimento dell’attività bancaria è soggetto ad un’autorizzazione da parte
della Banca Centrale europea (SSM o Single Supervisory Mechanism), che su proposta della
Banca d’Italia, verifica una serie di requisiti oggettivi indirizzati alla valutazione della banca riguardo
ad un corretto svolgimento dell’attività, come la forma societaria, determinato ammontare di capitale
minimo e un programma iniziale di attività riguardo la qualità degli azionisti rilevanti e del top
management (art. 14 TUB).
Con la nascita del TUB, viene prevista la libertà di insediamento e di prestazione dei servizi
finanziari; il TUB nasce sulla base della 2° Direttiva Comunitaria, su impulso della produzione
normativa europea, introducendo i due capisaldi appena menzionati:
● libertà di insediamento → una volta che la banca è stata autorizzata in Italia a svolgere attività
bancaria, può utilizzare queste stesse attività anche negli altri paesi europei senza richiedere
ulteriori autorizzazioni: basta una semplice comunicazione all’autorità di vigilanza e di controllo
del paese di destinazione (ex. aprire filiali, succursali e prestare servizi, anche da remoto).
- questa libertà è possibile grazie ad un’armonizzazione minimi tra le diverse normative
nazionali che non riguarda solo la procedura autorizzativa ma anche le attività che le
banche possono svolgere nell’ambito dei diversi paesi europei
● prestazione dei servizi finanziari →le banche possono esercitare attività bancaria ed ogni altra
attività finanziaria mutuamente riconosciuta: esiste un elenco di attività ammesse al mutuo
riconoscimento, che, una volta autorizzate in Italia, possono essere svolte anche negli altri
paesi europei.
- la banca non può svolgere direttamente, ad eccezione di quelle finora menzionate, alcune
attività per le quali è prevista una riserva di legge: attività assicurativa e la gestione
collettiva del risparmio (riservata a SGR - società gestione risparmio e Sicav e Sicaf).
- le banche non possono produrre o creare direttamente polizze assicurative o gestire
direttamente fondi comuni, ma possono intervenire nella distribuzione di questi prodotti
terzi, tramite accordo per la suddivisione delle commissioni tra i due enti, ed il possesso di
partecipazioni.
- i rischi che una società di assicurazione deve gestire hanno profili diversi dai tradizionali
rischi bancari (ex. rischi demografici, ambientali), mentre, nel caso della collettiva gestione
del risparmio, le attività in cui ha investito il fondo comune rimangono di proprietà
dell’investitore finale. Ad esempio, gruppo credem è un agglomerato finanziario che include
la parte banca e assicurazione, che però è una società giuridicamente distinta dalla banca:
all'interno del gruppo possono coesistere altre funzionalità e attività.
Attività ammesse al mutuo riconoscimento
(Direttiva 15/12/1989, n. 646 - T.U. del Credito art. 1, comma 2, lett. f)
Le attività incluse in questa lista possono essere svolte direttamente dalla banca, suddivise in una
parte propria del canale indiretto ed un'altra del canale diretto di finanziamento:
1) Raccolta di depositi o altri fondi con obbligo di restituzione.
2) Operazioni di prestito di forma tecnica differente, incluso: credito al consumo, credito con
garanzia ipotecaria, factoring, le cessioni di credito pro soluto e pro solvendo, credito
commerciale incluso il forfaiting.
3) Erogazione di leasing finanziario, o locazione finanziaria →particolare forma di finanziamento
che si realizza attraverso la cessione in uso di un determinato bene durevole (ex. auto,
immobile, impianto commerciale): la banca può produrre direttamente il leasing, ma esistono
anche società di leasing che rappresentano altre tipologie di intermediari finanziari (libertà
imprenditoriale della banca, riguardo le decisioni interne o la costituzione di società ad hoc
specializzate in un determinato segmento di business).
4) Servizi di pagamento (ex. giroconti, pagamenti periodici, ecc…)
5) Emissione e gestione di mezzi di pagamento (travellers cheques, lettere di credito).
6) Rilascio di garanzia e di impegni di firma (concetto di credito di firma): una banca garantisce il
buon esito di un’operazione rilasciando garanzie che hanno un costo elevato.
7) Operazioni per conto proprio o per conto terzi che la banca può offrire:
● conto proprio →tutta l'attività che la banca assume in qualità di dealer, ponendosi in
contropartita diretta con la clientela rispetto a strumenti di mercato monetario e finanziari,
operazioni in cambi, a pronti e a termine, e molteplici altre tipologie di operazioni.
● conto terzi →azioni di brokeraggio riguardo la ricerca della controparte sul mercato più
idonea, ricevendo degli ordini dal cliente (ex. cambio valuta,. acquisto in asta), e dunque,
agevolando le negoziazioni sul mercato secondario.
8) Partecipazione all’emissione di titoli e prestazioni di servizi connessi, cioè il ruolo che la
banca può avere nel consorzio di collocamento, i servizi e modalità di collocamento ai quali può
partecipare: la banca distribuisce titoli attraverso modalità che implicano costi e rischi differenti:
● semplice collocamento →l’emittente incarica la banca di distribuire i titoli attraverso le filiali
bancarie, senza alcun tipo di ulteriore impegno nei suoi confronti. L’emittente non sa se
riuscirà a collocare tutti i titoli entro i tempi previsti: si tratta di una procedura meno costosa,
senza rischi, ma meno tutelante da un punto di vista di successo.
● collocamento con garanzia →la banca si impegna a distribuire i titoli, ma nel momento in
cui tutta l'emissione non viene collocata, si impegna a sottoscrivere la quota di titoli
invenduti: esiste un rischio maggiore, perché, nel caso di eccesso di offerta rispetto alla
domanda, viene colmato dalla banca stessa (commissioni maggiori, ma l’emittente ha la
certezza dell’integrale emissione dei titoli).
● collocamento con preventiva sottoscrizione →l’emittente è liberato fin da subito dal rischio
di mancato collocamento, dato che la banca sottoscrive integralmente per poi rivendere.
9) Consulenza alle imprese in materia di struttura finanziaria, servizi svolti da una divisione della
banca chiamata corporate banking (aiuta l’impresa a ridefinire la struttura del passivo e
ridisegnare le strutture di crescita).
10) Servizi di intermediazione finanziaria del tipo “money broking”.
11) Gestione o consulenza nella gestione di patrimoni → a differenza della gestione collettiva,
che si basa sul versamento di quote all’interno di un patrimonio collettivo gestito da un gestore,
detta anche gestione a monte, attraverso l’attività di gestione su base individuale, ognuno affida
in gestione alla banca il proprio patrimonio sulla base di un mandato, separatamente rispetto a
quelli degli altri gestori (separazione anche contabile). Tuttavia, la gestione si basa sul principio
di diversificazione del patrimonio in molteplici strumenti finanziari e, dunque, la quota di entrata
deve essere elevata (invece più contenuta nella gestione collettiva).
12) Custodia e amministrazione di valori mobiliari →la negoziazione e l’investimento di titoli
implica l’apertura di un conto titoli presso una banca, su cui guadagna commissioni, dato che lo
gestisce in termini informativi.
13) Servizi di informazione commerciale
14) Locazione di cassette di sicurezza
15) Altre attività che, in virtù delle misure di adattamento assunte dalle autorità comunitarie, sono
aggiunte all'elenco allegato alla seconda direttiva in materia creditizia del Consiglio delle
Comunità europee n. 89/646/CEE del 15 dicembre 1989 →lista lasciata aperta per le modifiche
delle nuove direttive europee che possono amplificare questa lista.
Stato patrimoniale semplificato
ATTIVITÀ
Liquidità o denaro che la banca preserva in cassa, per affrontare le richieste di rimborso dei
depositanti (certo ammontare stock di risorse liquide sufficiente).
riserve obbligatorie presso la Banca Centrale, ma anche riserve libere (mantenimento di
➔ depositi liberi) commisurate allo stock di attività con cui la banca opera.
rapporti attivi con Tesoro, Cassa Depositi e Prestiti: insieme di finanziamenti erogati alle
➔ Regioni, province e comuni veicolati tramite il Tesoro.
I prestiti sono suddivisi in differenti tipi a seconda della tipologia di controparte:
a clientela ordinaria (famiglie o imprese).
➔ ad altre banche →prestiti sul mercato interbancario: le banche si scambiano le posizioni di
➔ liquidità, alcune che decidono di finanziare altre banche oppure altre per completare le loro
raccolte e fonti di finanziamento (ecco perchè sono sia passivi che attivi).
Un’altra suddivisione si attua secondo i problemi e i tempi di scadenza legati a un prestito:
prestiti in bonis →la controparte sta rimborsando nei modi e tempi previsti.
➔ prestiti deteriorati →differenti, a loro volta, a seconda delle diverse gradazioni di difficoltà:
➔ - scaduti (o past due): non rimborsati da oltre 90 giorni da parte della controparte.
- UTP, o unlikely to pay: inadempienze probabili, nel momento in cui un debitore si trova in
serie difficoltà, ma esistono, tuttavia, delle prospettive di recupero.
- sofferenze: posizioni per le quali il recupero non è ritenuto probabile.
L’indicatore principale utilizzato per identificare la qualità del portafoglio prestiti di una banca è il
Non performing loans ratio (NPL ratio), ovvero il rapporto tra il credito deteriorato ed i prestiti
totali: consente di