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SOSTENIBILITÀ E SVILUPPO ECONOMICO
Possiamo crescere per sempre? Questa è una domanda che gli economisti hanno dibattuto
da secoli. Quattro sono gli economisti, fra i più famosi, che si sono maggiormente interessati
a ciò: David Ricardo, che ha esaminato la scarsità della terra e il suo impatto sulla
• produzione agricola.
Thomas Malthus, noto per la sua teoria sulla crescita della popolazione, che, secondo
• lui, avrebbe superato la capacità delle risorse alimentari, portando a carestie e crisi
economiche.
John Stuart Mill, che ha discusso del progresso tecnologico come strumento per
• aumentare la produttività della terra e contrastare la scarsità.
William Stanley Jevons, che ha analizzato l'impatto dell'esaurimento delle riserve di
• carbone sulla crescita industriale.
Importante anche Joseph Schumpeter, con la sua domanda provocatoria "Il capitalismo
può sopravvivere?". Egli afferma che il capitalismo ha di fronte un limite fisico,
introducendo l’idea di rendimenti marginali decrescenti. Questo concetto è fondamentale
nell’economia e afferma che man mano che si investono sempre più risorse in una
determinata attività, l’incremento di output diventa progressivamente inferiore.
Un esempio pratico di rendimenti marginali decrescenti potrebbe essere l’agricoltura:
inizialmente, coltivare una terra fertile produce molto cibo, ma man mano che si espande la
coltivazione in terre meno fertili, la quantità di cibo prodotta per unità di terra diminuisce.
Un'altra citazione significativa proviene da Kenneth Boulding: "Chiunque creda che la
crescita esponenziale possa continuare indefinitamente in un mondo finito è un folle o
un economista". Questo evidenzia l'assurdità di aspettarsi una crescita infinita quando le
risorse della Terra sono limitate.
Da una prospettiva aggregata/macroeconomica, l’economia è considerata come un sistema
chiuso in cui l’espansione illimitata sembra contraddittoria rispetto alla natura. Nessun
fenomeno naturale cresce indefinitamente sottolineando come la crescita continua del PIL
(Prodotto Interno Lordo) possa essere vista come innaturale.
Un importante contributo alla discussione viene dallo studio "Limits to Growth" pubblicato
da Meadows et al. nel 1972. Questo studio ha indagato come la crescita economica
esponenziale potesse portare a un collasso globale, se non si fossero presi provvedimenti
per controllare tali dinamiche.
Nel modello di Meadows, si simula un mondo in cui l’uso delle risorse non viene
controllato. Man mano che la popolazione cresce e la domanda di risorse aumenta, queste
ultime vengono rapidamente esaurite, portando ad un crollo sia della popolazione sia
dell'economia. A differenza della crescita lineare, dove l’aumento è costante, la crescita
esponenziale vede l'aumento moltiplicarsi nel tempo. Immaginiamo la popolazione
mondiale: se la crescita fosse lineare, si aggiungerebbero ogni anno 1 milione di persone, ma
con la crescita esponenziale, il tasso di incremento non è costante: il numero di persone
aggiunte ogni anno continua ad aumentare.
Questo è esattamente ciò che rende il modello di Meadows così preoccupante: in un mondo
finito, la crescita esponenziale della popolazione e del consumo di risorse accelera
l’esaurimento delle stesse, portando potenzialmente a un collasso rapido e improvviso.
Il cuore del modello di Meadows è il concetto di stock
di risorse non rinnovabili, come petrolio, gas naturale e
minerali. Queste risorse sono limitate e, una volta
esaurite, non possono essere ripristinate. Man mano
che vengono utilizzate, lo stock diminuisce, finché non
si arriva a un punto in cui non sono più disponibili.
Per esempio, nel caso del petrolio, lo stock globale è
finito; Alla fine, arriverà il momento in cui sarà
economicamente insostenibile continuare a produrre
petrolio, causando un problema per tutte le economie
che dipendono fortemente da questa risorsa.
Meadows elenca le principali risorse non rinnovabili e
gli dà una speranza di vita, che, col senno di poi, si sono
rivelate inesatte: tuttavia, se esse non vengono riciclate, l’economia comunque collasserà.
Il modello utilizzato da Meadows è di tipo matematico, ed è basato su diverse variabili, tra
cui la popolazione, la produzione
industriale, il consumo di risorse, e
l’inquinamento. Le variabili
interagiscono tra loro, e il modello è
stato utilizzato per simulare vari
scenari futuri. Esso si basa su dei loop,
che si autoalimentano a vicenda.
Vengono delineati principalmente tre scenari:
• Scenario Ottimistico: Prevede che l’umanità sia in grado di gestire le risorse in modo
sostenibile, grazie a un uso più efficiente
delle risorse e a innovazioni tecnologiche. In
questo scenario, la popolazione mondiale
cresce ma in modo più controllato, e
l'economia trova un equilibrio con
l’ambiente, in quello che viene definito
STEADY STATE
1. Scenario Pessimistico-Malthusiano: In
questo scenario, il mondo non riesce a
controllare la crescita della popolazione e il
consumo delle risorse, portando a un
collasso economico e demografico, come
previsto da Malthus. Egli dice che gli esseri umani sono come i sorci: crescono finchè
non si supera un limite, che viene ripristinato con carestie, malattie e guerre
2. Scenario Pessimistico-Catastrofico:
Questo scenario prevede un rapido
collasso globale. Le risorse si esauriscono
velocemente, e il degrado ambientale
raggiunge livelli insostenibili, causando
una crisi ecologica ed economica su vasta
scala.
Questi scenari sono utili per comprendere che non esiste un solo futuro possibile, ma diverse
traiettorie dipendono dalle scelte politiche, tecnologiche e sociali che l’umanità farà. Il fatto
che la crescita è un meccanismo esponenziale porta con sé la sua fine; qualsiasi scenario,
anche il più ottimistico, prevede un collasso finale.
Già nel 1973 Robert Solow, uno dei maggiori economisti del 20° secolo, ha reagito alla
pubblicazione di "Limits to Growth" affermando che era necessario capire meglio cosa
l’economia potesse dire sul problema delle risorse esauribili. Solow, insieme a Stiglitz, ha
contribuito allo sviluppo di quella che è oggi conosciuta come la Neoclassical Resource
Economics (NRE), una branca dell’economia che cerca di rispondere alle previsioni
catastrofiche di Meadows e colleghi. La teoria neoclassica ha dato origine al Green Solow
Model, che si basa sull'idea che il progresso tecnologico possa compensare i limiti naturali,
rendendo possibile una crescita continua.
Nel 1976 ci fu una conferenza sul tema della scarsità delle risorse naturali, intitolata
"Scarcity and Growth Reconsidered". Tra i partecipanti figuravano anche Herman Daly e
Nicholas Georgescu-Roegen, due economisti noti per le loro critiche all’approccio
neoclassico. Georgescu-Roegen criticava duramente l'approccio di Stiglitz e di Solow. La
sua critica era centrata sull'idea che la funzione di produzione Cobb-Douglas, utilizzata da
Stiglitz e Solow, implicasse una produttività illimitata delle risorse. Questo secondo
Georgescu-Roegen era una violazione dei principi della termodinamica.
Per comprendere meglio questa critica, possiamo fare un esempio pratico: immagina
un’economia che dipenda dall’energia prodotta da risorse non rinnovabili, come il petrolio.
Secondo il modello neoclassico, è possibile continuare a crescere indefinitamente,
sostituendo il petrolio con capitale (ad esempio, investimenti in tecnologie che rendano l’uso
del petrolio più efficiente). Ma Georgescu-Roegen fa notare che, alla fine, anche con tutta la
tecnologia del mondo, l’energia e le risorse materiali non possono essere create dal nulla, e
quindi esiste un limite fisico che non può essere superato.
Circa 20 anni dopo, nel 1997, su "Ecological Economics", venne pubblicato un numero
speciale dedicato al dibattito tra Georgescu-Roegen e la scuola neoclassica rappresentata
da Solow e Stiglitz. Daly aprì il forum ribadendo le critiche di Georgescu-Roegen,
sottolineando che i modelli neoclassici non avevano risposto in modo soddisfacente alle sue
obiezioni. Anche Solow e Stiglitz risposero duramente con brevi articoli.
Il dibattito rimane ancora aperto, come sottolineato dalle citazioni di studi più recenti del
2019, ma questo scontro riflette due visioni contrapposte dell’economia:
Solow e Stiglitz vedono nella tecnologia una possibile soluzione ai limiti naturali.
• Daly e Georgescu-Roegen sostengono invece che i limiti fisici e termodinamici
• pongono vincoli che non possono essere superati, a prescindere dal progresso
tecnologico. GREEN SOLOW MODEL
Il Green Solow Model è un modello sviluppato nell'ambito della Neoclassical Resource
Economics (NRE). Il modello parte dal presupposto che la produzione economica (Y) derivi
dalla combinazione di tre fattori:
1. Capitale (K): è riproducibile e accumulabile, quindi può crescere indefinitamente
(sebbene soggetto a deprezzamento).
2. Lavoro (L): è riproducibile, ma non accumulabile; dipende dalla crescita
demografica, quindi è limitato.
3. Risorse naturali (N): possono essere non riproducibili (risorse non rinnovabili, E) o
riproducibili (risorse rinnovabili, R). Entrambe sono comunque limitate.
La differenza fondamentale tra K e L-N è che K può crescere senza limiti, mentre L e N sono
intrinsecamente limitati. Da qui emerge una distinzione cruciale nel dibattito sulla
sostenibilità: possiamo continuare a crescere se riusciamo a sostituire L e N con K.
Un esempio di questo approccio potrebbe essere il tentativo di sostituire risorse naturali
come il legno (N) con tecnologie più avanzate (K), ad esempio l’uso di materiali sintetici o
riciclati. La funzione di produzione che descrive questa relazione è formalizzata come:
Senza progresso tecnologico:
• = ( , )
Con progresso tecnologico: , dove A rappresenta il livello di
• = ∗ ( , ) t
tecnologia.
In questo contesto, la tecnologia (At) gioca un ruolo cruciale nel determinare se la crescita
può continuare. Se la tecnologia riesce a migliorare costantemente, il capitale può sostituire
le risorse naturali, permettendo una crescita economica anche in un mondo dalle risorse
limitate.
Quindi qual è il limite alla crescita?
→∞
Se il risultato di questo limite è allora la crescita è ILLIMITATA; se invece è