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CONFLITTO DI INTERESSI

Portatrice di un interesse in conflitto con quello di un'azionista; l'interesse dell'azionista è dunque confliggente con quello della società. Un esempio è il caso in cui un azionista voglia vendere un bene e lo vuole comprare la società; l'azionista vorrà ricavare il massimo profitto mentre l'azienda vorrà raggiungere il minor costo.

Qualora vi sia una situazione del genere, il confliggente non ha il divieto di votare; tuttavia, la delibera così adottata è impugnabile in due condizioni. La prima è la resistenza, determinante qualora vi sia il voto da parte del confliggente; la seconda è il danno, anche potenziale, alla società. All'art. 2373 Comma 2 si prevede poi un'ipotesi tipica del conflitto di interessi: gli amministratori non possono votare nelle deliberazioni riguardo alla loro responsabilità.

Dall'ipotesi di conflitto di interessi...

Bisogna escludere l'ipotesi del cosiddetto abuso che è un fenomeno non della maggioranza ai danni della minoranza, disciplinato espressamente dalla Legge; l'individuazione dei caratteri di questa sanzione è rimessa all'interpretazione. In una situazione in cui non è detto che vi sia un danno per la società a differenza del conflitto di interessi in cui deve esserci un danno affinché la delibera sia impugnabile: la società potrebbe addirittura ricevere un beneficio da ciò. Poniamo ad esempio che tutti gli anni sistematicamente la società decida di accantonare utili: questa decisione è validamente assunta dalla maggioranza ma penalizza la minoranza. Altro caso è la decisione di scioglimento della società per ricostruirla senza un socio sgradito. Tutte questi fenomeni possono essere sanzionati con l'art.1375, che prevede il dovere di buona fede nei rapporti tra soci;

utilizzando il tag html appropriato per ogni elemento del testo, otteniamo:

la pena èDELLA DELIBERAl'ANNULLABILITÀ presa dall'assemblea.

SINDACATI DI VOTOPATTI PARASOCIALI SINDACATI DI BLOCCO.

Abbiamo visto cosa sono i e i Qui vediamosono patti parasociali non contenuti nello Statuto con cui i soci sii cheSINDACATI DI VOTOmettono d'accordo su come votare in assemblea. Accade che i soci intervengono in assembleacon una decisione di voto già presa altrove, in separata sede, poiché tra di loro esiste unsindacato di voto. Questi sindacati di voto, che possono essere di vario tipo, ad esempiopermanenti, occasionali, all'unanimità a maggioranza,o può presentare vantaggi e svantaggi. Ilvantaggio è quello di dare una certa stabilità a un determinato indirizzo di voto, per cuil'assemblea si svolge rapidamente. Lo svantaggio potrebbe essere quello di consolidare ilgruppo di comando della società e interferire con il principio maggioritario per cui ledecisioni devono essere prese

dalla maggioranza dei soci per capitale. Che cosa prevede la Legge rispetto ai sindacati di voto? Innanzitutto, è autorizzata la loro validità, cioè è permesso farli, tuttavia li sottopone ad alcune condizioni. Una condizione è che hanno efficacia obbligatoria, cioè non sono opponibili alla società; se il socio vota contrariamente, dovrà risarcire i danni ma la delibera assembleare è perfettamente valida. Questi patti non possono avere efficacia superiore ai 5 anni; potrebbero anche averla ma il socio avrebbe diritto di recesso dal patto. Altra condizione è l'obbligo di comunicare i sindacati di voto alla Consob e anche alla società. INVALIDITÀ DELLE DELIBERE ASSEMBLEARI Abbiamo già visto alcune ipotesi come il conflitto di interessi. Ricordiamo che NEL DIRITTO PRIVATO il contratto invalido è un contratto nullo, mentre la sanzione dell'annullabilità è un'eccezione che si ha.

in casi particolari. NEL DIRITTO SOCIETARIO questo meccanismo è invertito, poiché la regola è l'annullabilità mentre l'eccezione è l'annullità, a norma dell'art.2377 che dice che le deliberazioni dell'assemblea Secondo Comma, che non sono prese in conformità di Legge o Statuto possono essere impugnate, cioè sono annullabili. Al si prevedono poi alcune precisazioni poiché si prevede che la Comma 5 delibera non può essere annullata per la partecipazione all'assemblea di persone non legittimate, salvo che tale partecipazione sia stata determinante ai fini della regolare costituzione. Non può essere impugnata inoltre per inesattezza del verbale. Da chi può I legittimati a fare ciò possono essere i soci essere impugnata la delibera dell'assemblea? o il socio che vota a favore non può impugnare la delibera. assenti, dissenzienti astenuti: Sono poi legittimati gli amministratori

E i componenti del collegio sindacale. Attenzione però, poiché i soci possono impugnare la delibera ma non lo possono fare individualmente ma a norma del comma soltanto se raggiungono una certa percentuale di capitale sociale, 3 dell'art. 2377. Il singolo azionista che non arriva al target non può impugnare la delibera, e la ratio è quella di evitare l'ostruzionismo eccessivo. Altro punto importante è che non sono legittimati i creditori della società, ma hanno altri strumenti di tutela come l'azione di responsabilità. Salvo i diritti dei terzi in buona fede;

L'ANNULLAMENTO ha effetto se la società va ad esempio ad aumentare il capitale sociale ed esso viene sottoscritto da un terzo e poi quella deliberaviene annullata, non viene pregiudicato il terzo. La SANZIONE DI NULLITÀ della delibera si ha soltanto in TRE IPOTESI DI NATURA ECCEZIONALE, che sono anche particolarmente gravi, che sono indicate all'art. 2379.

Queste ipotesi sono:

  1. Primo Comma. l'ILLICEITÀ o IMPOSSIBILITÀ DELL'OGGETTO, ad esempio una delibera che approva un bilancio falso.
  2. la MANCATA CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA; se non c'è l'avviso di convocazione, quell'eventuale delibera è nulla, a meno di assemblee totalitarie.
  3. la MANCANZA DI VERBALE.

Questi sono i tre casi tassativi di nullità. La nullità può essere fatta valere da chiunque abbia interesse;d'ufficio, nell'ambito di un qualsiasi procedimento giudiziario. La nullità poi decade in termini indicati nell'art.2379 poiché dopo un certo tempo va salvaguardata la stabilità della delibera.

FORME DI GOVERNANCE

Questa è la parte in cui si analizzano l'ORGANO e l'ORGANO AMMINISTRATIVO DI CONTROLLO.

società di persone società di capitali: fondamentale fra e nelle prime tutti i soci sono amministratori, essendovi dunque una fra proprietà e gestione. Nelle seconde coincidenza INDIRETTA la gestione è poiché i soci non gestiscono direttamente la società, ma nominano coloro che lo fanno. Spesso nelle società, accanto alla figura degli amministratori, troviamo i cosiddetti DIRETTORI GENERALI, che non sono amministratori ma soggetti che si trovano al vertice della gerarchia dei lavoratori subordinati. Il principio fondamentale in materia di amministrazione dell'S.p.A. è il PRINCIPIO DI ESCLUSIVITÀ contenuto nell'art.2380-Bis che dice che la gestione dell'impresa spetta esclusivamente agli amministratori. Questo significa che non è possibile nella S.p.A. affidare la gestione della società ad altri soggetti come i soci o l'organo di controllo. Quindi non potrei avere una clausola che abolisce il (che daadesso abbrevierò Consiglio di Amministrazione (in CdA) e tutte le competenze spettano ad esempio all'assemblea dei soci. In cosa consiste? Significa compiere tutti gli atti, siano essi di ordinaria o straordinaria amministrazione, rientranti nell'oggetto sociale. Ci sono alcune limitate eccezioni in cui il principio viene derogato. Una prima eccezione è costituita da alcuni atti accessori che in via del tutto eccezionale sono rimessi all'assemblea. Questi atti sono ad esempio gli acquisti pericolosi che devono essere autorizzati dall'assemblea, oppure l'assunzione di partecipazioni comportanti la responsabilità illimitata delle obbligazioni sociali. Una seconda deroga all'esclusività del potere gestorio è costituita da eventuali autorizzazioni che per Statuto l'assemblea deve rilasciare rispetto al compimento di determinati atti, a norma dell'art.2364. L'amministrazione in questo casodecide il comportamento dell'atto ma l'assemblea deve autorizzarlo. Una terza deroga riguarda le e le MODIFICHE DELL'ATTO COSTITUTIVO come la la e la trasformazione, fusione scissione OPERAZIONI STRAORDINARIE, dell'azienda, che sono operazioni essenziali che la Legge rimette all'assemblea. Ultima deroga riguarda le che non possono spettare agli FUNZIONI DI CONTROLLO, amministratori ma al Collegio Sindacale. Dunque, ci sono tre organi: l'ASSEMBLEA che AMMINISTRATIVO delibera, l'ORGANO che compie tutta l'ordinaria e straordinaria COLLEGIO SINDACALE amministrazione e il che svolge una funzione di controllo. Gli amministratori sono inderogabilmente nominati dall'assemblea ordinaria, che dunque primi amministratori gestisce indirettamente la società. Un'eccezione è costituita dai nominati nomine statale nell'atto costitutivo e anche dalle in alcuni settori strategici, cioè il Golden Power. Gli azionisti di maggioranza sono anchequelli che di fatto dominano la società, nominando gli amministratori. Nelle società per azioni quotate è obbligatorio un meccanismo che tutela la minoranza, che solitamente è il voto di lista, che consente agli azionisti di minoranza di votare almeno un componente del CdA. La nomina di amministratore deve essere accettata, cioè nessuno può assumersi questo incarico contro la sua stessa volontà, poiché ci sono anche alcune responsabilità: inoltre all'amministratore spetta un compenso, che può essere sia in denaro che in natura, a titolo di compenso, ad esempio attraverso una partecipazione agli utili societari. Questo compenso viene determinato dall'assemblea dei soci e, soltanto per gli amministratori investiti di particolari Amministratori Delegati.
Dettagli
A.A. 2022-2023
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SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matteofioravanti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Perriello Luca Ettore.