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SORDITÀ

DISABILITÀ SENSORIALI, tipologie = a) cecità o ipovisione, con visus non superiore a

; b) sordità o ipoacusia,

3/10 con perdita uditiva di oltre 25 decibel in entrambe le

; c) sordocecità o pluridisabilità sensoriale,

orecchie con presenza simultanea di

. Causano difficoltà nella sfera sociale e in quella dell’autonomia

disabilità visiva e uditiva

personale, non intellettiva.

lieve, media,

Livelli di ipoacusia: 1. ; 2.

difficoltà nella percezione di alcune consonanti

moderata,

a; 3.

con ritardo di acquisizione fonemic ritardo del linguaggio e dell'apprendimento

severa,

; 4.

(ogni tanto sostegno) ritardo dell'apprendimento, necessità di interventi riabilitativi

profonda,

5.

e obbligo del sostegno scolastico; gravi problemi di linguaggio e di

. Soluzione: la tempestività di una predisposizione di una qualsiasi

apprendimento

tipologia di protesi possibile non è meno importante di un corretto e adeguato

programma di riabilitazione logopedica.

Non esiste un'unica lingua dei segni (dibattito nazionale ed internazionale, lingue

differenti hanno metafore visive differenti), ad esempio, in Italia si utilizza la LIS,

Lingua Italiana dei Segni, mentre in America la ASL, American Sign language. Per un

sordo sviluppare la competenza linguistica della lingua dei segni significa vivere

un'esperienza comunicativo-relazionale ricca ed un'immagine positiva di sé, ma lo

sfruttamento del residuo uditivo (se presente) nel sordo, l'apprendimento della lingua

vocale e una buona lettura labiale sono allo stesso modo indispensabili, bisogna quindi

favorire lo sviluppo di una “competenza bilingue”; l'esposizione ad una lingua dei

segni produce indubbi vantaggi su specifici fronti: 1. sul fronte dell'apprendimento

linguistico, ; 2. sul fronte dello sviluppo cognitivo;

procedere secondo modi e tempi naturali

3. sul fronte dell’equilibrio psico-emotivo.

Circa lo sviluppo dell'individuo con disabilità uditiva, emergono tre tratti

caratteristici della sua personalità: una certa impulsività, percezioni di bassa

autostima, a volte tratti di aggressività.

L’alunno sordo presenta una carenza di dati informativi sul mondo dettata

; egli produce frasi

dall'impossibilità di ascoltare quello che accade nell’ambiente circostante

più brevi e caratterizzate da strutture sintattiche piuttosto semplici (no subordinate

difficili, causali, concreto/astratto), ha difficoltà nello scritto e nel parlato, non

padroneggia le diverse sfumature di significato sottese ad un termine, è aiutato dalle

nuove tecnologie.

L’assistente all'autonomia e alla comunicazione è una figura professionale

introdotta dall’art. 42 del DPR 616/1977 e successivamente confermata dalla legge

104 del 1992.

Consigli: la distanza ottimale nella conversazione con l'allievo sordo non deve mai

essere oltre 1,5m.

L’ALLIEVO NON VEDENTE E L’ALLIEVO IPOVEDENTE

Percezione della realtà: cambia molto in base alle due #: se l’alunno è non vedente

la realtà si riconduce a tutte quelle percezioni derivanti dalle sensazioni recepite

attraverso i movimenti della mano e del corpo (percezione aptico-cinestetica), tutto si

svolge con maggiore lentezza e lo sforzo di costruire, di evocare, di associare

immagini richiede un notevole dispendio di energie. Ogni ipovedente deve affrontare

l’ambiguità del rapporto che si costruisce tra il proprio mondo interiore e quello

“vedere e non vedere”

esterno, il fatto di al tempo stesso. In assenza della vista, gli

altri sensi cooperano tra di loro per sopperire a tale mancanza mediante un processo

vicarianza

note come #, ciò attiva il dinamismo compensatorio (che non è spontaneo).

Sfera psicologica #: la personalità del disabile visivo convive con un costante stato

di ansietà, con una certa demotivazione nell’impegno e la conseguente necessità di

tempi più lunghi nell’apprendimento #, con difficoltà d’attenzione, scarsa

organizzazione, timidezza estrema e/o esibizionismo.

Strategie didattiche #: attività laboratoriali (per una diretta interazione e

cooperazione tra compagni). In età pre-scolare bisogna fornire molte attività

multisensoriali, in età scolare bisogna fare continui riferimenti sensoriali; per il non

vedente si possono stabilire obiettivi generali per il raggiungimento della sua

autonomia, ma dato che ogni ipovedente è un caso a sé risulta difficile la

generalizzazione.

È indispensabile abilitare l’allievo non vedente, fin dall’infanzia, alla conoscenza della

scrittura e della lettura Braille e all’utilizzo di specifici strumenti tiflologici e ausili

tecnologici ( tavoletta Braille, dattilo-Braille, strumenti per il lavoro matematico, piano di gomma per il

.). In generale le strategie

disegno, screen reader, computer con sintesi vocale o barra Braille ecc

fanno riferimento ad una prospettiva di tipo esperienziale #, infatti l’alunno costruisce

,

l’apprendimento attraverso le azioni che compie e le riflessioni sui risultati del proprio agire

obiettivi dell’intervento didattico #: • il potenziamento delle altre funzioni sensoriali e

percettive, nonché del residuo visivo (se presente) • lo sviluppo della funzione

immaginativo-motoria • l’acquisizione di una buona competenza comunicativa e

relazionale + abbattere i meccanismi di difesa, di chiusura e di opposizione #.

Sì al dare più tempo, no alle versioni semplificate.

PROGETTAZIONE DIDATTICA INCLUSIVA

DIDATTICA INCLUSIVA - La sfida della pedagogia speciale è di riuscire a coniugare la

didattica curricolare alle prospettive e alle esigenze dettate dall’inclusione facendo

emergere la centralità dello studente #. Linee di intervento di un curricolo flessibile: -

la presentazione delle proposte agli allievi; - l’organizzazione delle attività e delle

risposte da parte degli stessi; - l’elaborazione delle richieste da parte degli allievi; - il

supporto delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione. Quindi non costruire

programmi speciali per i bisogni speciali, ma adattare il curricolo comune ampliandolo

e diversificandolo per accogliere le esigenze di ogni studente #, quindi dev’essere

redatto da tutti gli insegnanti. A volte, se il deficit è consistente, non è possibile

trovare punti di contatto tra la programmazione curricolare e quella individualizzata.

DIDATTICA ADATTATA

L’adattamento degli obiettivi didattici e dei materiali di apprendimento è parte

integrante del PEI (piano educativo individualizzato) e del PDP (piano didattico

In caso di disabilità sensoriale, il PEI suggerisce semplificazioni o

personalizzato).

facilitazioni; per i disturbi specifici dell’apprendimento, il PDP suggerisce facilitatori

compensativi o elementi dispensativi.

Principali strategie di adattamento didattico #:

la SOSTITUZIONE, modifica dei codici

 in presenza di DSA e disabilità sensoriale (

linguistici in input e in output, i materiali sono di diversa tipologia ma gli obiettivi

sono gli stessi ; nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico, per affrontare le

)

difficoltà di comunicazione e di interazione sociale si usa la comunicazione

aumentativa alternativa (CAA) #, che può fornire loro il mezzo per avviare una

comunicazione funzionale spontanea, aumentativa perché accresce la

comunicazione ed integra il linguaggio, essa è una comunicazione interattiva, a

due vie, usata da entrambi ( ).

in book, libri fatti di simboli

la FACILITAZIONE,

 in presenza di DSA, disabilità sensoriale e intellettiva di grado lieve

organizzazione dei materiali e alla loro offerta in una forma più strutturata, atta a

(

favorire la memorizzazione e ridurre il carico cognitivo dell'alunno, adeguamento

degli aspetti del compito, nel caso visivo si vanno ad aggiungere elementi e

strumenti utili alla comprensione della consegna e all’esecuzione del compito . Nel

)

caso degli spazi per l’ipoacusia, delle strategie di facilitazione, sono quelle di

posizionare il banco di fronte alla cattedra per favorire la lettura labiale e gestuale

e di accompagnare l’utilizzo delle mappe o di disegni ed immagini per

rappresentare i concetti principali. Una buona strategia di facilitazione, valida nella

disabilità sensoriale ma anche in quella di ordine intellettivo, prevede di utilizzare

tempi più distesi e flessibili. Per lo spettro autistico è importante posizionare il

banco dove lo si può spostare facilmente, lontano da rumori forti ed improvvisi, da

arredi particolarmente frequentati dai compagni, da fasci di luce sul volto; ancora,

personalizzare gli ambienti con immagini chiave e con colori identificativi dei vari

ambienti, per aiutare l’allievo nell’orientarsi; inoltre per favorire l’attenzione si può

usare il visual learning #, con contenuti semplici e ordinati #, l’utilizzo di mediatori

iconici #; la LIM viene usata per contenuti diversi

la SEMPLIFICAZIONE,

 nei casi di disabilità intellettiva e di disturbi dello spettro autistico

può riguardare la fase della comprensione delle consegne date, la fase

(

dell'elaborazione e quella della risposta alla consegna, l’obiettivo dell’attività, il

lessico, i materiali, la comunicazione, le verifiche e la loro restituzione, nel caso

visivo si vanno a ridurre o riscrivere in maniera semplificata le informazioni da

offrire ; Le tecnologie rappresentano notevoli opportunità di adattamento dei

)

materiali didattici, per esempio la LIM ( ), che

lavagna interattiva multimediale

permette il processo di semplificazione in quanto semplifica il lessico, i contenuti,

predispone delle risposte “pre-confezionate”, quantità grafica migliore,

la SCOMPOSIZIONE NEI NUCLEI FONDANTI DELLA DISCIPLINA, per la disabilità

per l’autonomia di base, obiettivi minimi resi più accessibili

intellettiva media e grave (

e ricondotti a nuclei essenziali, sintesi di consegne e una essenzialità di materiali ;

)

la LIM concorre a presentare il livello essenziale dei contenuti;

la PARTECIPAZIONE ALLA CULTURA DEL COMPITO,

 in caso di disabilità intellettiva

(atmosfera culturale, sperimentare, anche soltanto da spettatore, la

gravissima

cultura del compito, cioè il clima emotivo, la tensione cognitiva, i prodotti elaborati, la

.); la LIM qui, con il suo maxischermo, è momento di condivisione

vita di classe, ecc

nell’elaborazione e azione diretta #, inoltre scardinano l

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
37 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LisiBisi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Simone Maria Grazia.