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Tipi di prelievo di sangue
Sangue venoso: viene prelevato da una vena periferica superficiale nella parte opposta al gomito attraverso una flebotomia. Il laccio emostatico viene utilizzato solo per trovare la vena.
Sangue arterioso: viene prelevato per misurare la saturazione dell'ossigeno nell'emoglobina e conoscere la concentrazione dei gas legati al sangue. Viene fatto utilizzando un emogas-analizzatore nell'arteria che passa superficialmente, con una siringa senza smussatura, pungendo in modo perpendicolare. La siringa viene poi messa in ghiaccio fondente e portata in laboratorio. Verrà poi analizzata utilizzando elettrodi diversi a seconda dei parametri che si vogliono valutare, come idrogenioni, potassio, cloro e bicarbonato. L'emogas-analizzatore viene utilizzato anche su sangue venoso per studiare acidosi e alcalosi, calcolando gli ioni. In caso di aumento della differenza tra ioni positivi e negativi, si avrà un Gap anionico (>anioni e< cationi).
Sangue capillare: viene prelevato tramite una puntura transcutanea in una zona molto vascolarizzata. Il sangue capillare ha...
caratteristiche più arteriose che venose ma per aumentare ancora quelle arteriose basta impedirgli gli scambi con i tessuti. Per avere più sangue o si scalda la zona o si tiene il braccio in perpendicolare e uscirà per gravità. Quando viene prelevato tramite i sistemi POCT si cercano punti ricchi di vascolarizzazione come la punta del secondo e terzo dito della mano o sotto il calcagno, la prima goccia di sangue viene eliminata e poi le altre vengono messe sui dispositivi. Con questo metodo si riducono i costi e i tempi ma è difficile far uscire tanto sangue: bisogna scaldare la parte interessata e nel caso fare più di una puntura ma non spremere MAI e mantenere il dito in posizione verticale. Le cause di emolisi sono ora diminuite grazie all'uso di provette sottovuoto: è legato ad un setto poroso che si oppone alla pressione sanguigna venosa e, inserendo l'ago in vena, il sangue entra nella cannula per pochi cm e si ferma aspirando da
solo senza bisogno di rischiare emolisi. Le provette usate ora hanno tappi di colori diversi e ad ognuno corrisponde un additivo all'interno diverso: - Marrone (eparina per il plasma per il dosaggio di metalli pesanti) - Arancione (trombina per il siero) - Grigio chiaro (fluoruro di sodio, è un agente glicostatico) - Nero (sodio citrato) - Giallo-nero (miscela di brodo) - Giallo (acido citrato). Ma esistono anche provette con dentro un gel separatore che permette di porre a metà il plasma/siero sopra e sotto la parte corpuscolata, così da separarli e rendere più veloce la loro analisi facendo passare particelle di un certo peso e opponendosi alle altre, ma anche di eliminare contaminazioni. Questa provetta viene centrifugata, e si inserisce l'ago per aspirare il campione di plasma o siero senza toccare le molecole. Tra gli additivi visti troviamo: fluoruro di sodio o potassio e monoiodoacetato di sodio che sono glicostatici, impediscono la glicolisi infatti il.Il fluoruro inibisce la gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi formando complessi col magnesio e il fosfato, mentre il monoiodoacetato influenza i gruppi tiolici di enzimi ossidoriduttivi bloccandoli direttamente. Fermando la glicolisi si impedisce la formazione di acido piruvico e acido lattico; sono anche deboli anticoagulanti. Inoltre, vi sono anche soluzioni ACD conservanti per mantenere vitali le cellule per utilizzare successivamente per trasfusioni, ricerche sul sangue e misure di attività enzimatiche eritrocitarie.
La scelta della tipologia di campione da prelevare dipende dal tipo di analisi che si intende fare; le tipologie sono:
- Plasma - parte liquida del sangue che si ottiene per centrifugazione con anticoagulante.
- Siero - parte liquida del sangue che si ottiene per centrifugazione in un campione senza anticoagulante quindi in un campione coagulato e centrifugato.
- Sangue intero - per analisi morfologiche, analisi emocromocitometrica, per la VES (velocità di eritrosedimentazione).
Attiva la coagulazione = EFFETTO DEI FARMACI ANTICOAGULANTI. L'innesco per la coagulazione è dato dall'aggregazione di piastrine insieme formando un primo tappo piastrinico poi sostituito dal coagulo e infine dal tessuto cicatriziale. Come si dissolve il coagulo? Contemporaneamente alla formazione del coagulo si forma anche plasmina -> dissolve il coagulo. Noi utilizziamo o anticoagulanti o enzima streptochinasi e urochinasi -> usate per attivare il plasminogeno -> plasmina e rompe il coagulo in tempi adatti successivi all'infarto. Per verificare se è avvenuta o meno la coagulazione si usa il test di laboratorio "D-Dimero" e si chiama così perché 2 frammenti D sono legati fra loro: se la plasmina agisce sul fibrinogeno allora si formano monomeri (frammento D, E, ecc) e non abbiamo avuto la coagulazione; se la plasmina agisce sulla fibrina (coagulo) allora si formano dimeri ed è avvenuta la coagulazione. Tipologie di anticoagulanti (la
La scelta dipende se sono reversibili o irreversibili:
- Citrato e ossalato - formano sali più solubili e sono meccanismi reversibili
- Fluoruro - ha poca attività anticoagulante e viene piuttosto usato come glicostatico
- Warfarin e Coumadin - sono anticoagulanti in vivo, devono arrivare al fegato e agiscono dopo giorni
- EDTA - anticoagulante in vitro grazie al calcio ma non in vivo poiché chelerebbe tutte le funzioni
- Eparina - agisce sia in vitro che in vivo (ma solo nei casi di emergenza-urgenza come un post-operatorio quindi in piccole dosi e per periodi brevi poi va sostituita con un'altra terapia)
Al primo coagulo avviene trans-glutamminazione e il coagulo si stabilizza permettendo ai fibroblasti di formare tessuto cicatriziale. Le modificazioni di questi fattori portano a determinate malattie studiate con test diversi: la via estrinseca con il tempo di protrombina, la via intrinseca con il tempo di tromboplastina parziale attivata e la via comune con...
Il tempo di trombina. Il tempo di protrombina è anche una verifica dell'azione di anticoagulanti orali, per riuscire ad aggiustarne la dose. Serve inoltre a diagnosticare difetti genetici che possono dare sindromi emorragiche: carenza di vitamina K, anticoagulanti orali ed epatopatie.
Urina -> È uno dei campioni più analizzati (spesso anche invano) e non viene prelevato a vieneraccolto per svuotamento della vescica tramite la minzione che può essere richiesta per un campione estemporaneo o temporizzato.
Campione estemporaneo -> qualsiasi minzione durante le 24 ore segnalandone l'ora esatta. Da questa ne viene eliminata sia la prima parte che l'ultima. La prima parte viene eliminata poiché serve per lavare via l'ultimo tratto delle urine ricco di popolazione microbica residente e contribuisce ad arricchire le urine di batteri. Il risultato dell'urino-coltura viene dato in UFC (=unità formanti colonie) e non devono
superare i 5.000.000 UFC altrimenti diventa significativo. L'ultima parte della minzione invece viene eliminata poiché raccoglie i detriti vescicali di tutto il tratto urinario ed è quindi molto ricca di elementi formati sia da cellule che cilindri e potrebbe dare eccessiva cellularità. Per cui le urine vengono prese, centrifugate e si elimina il sopranatante, mentre il pellet si risospende in un volume fisso e si analizza al microscopio. Per le analisi biochimico-cliniche si prendono le urine della notte, della prima minzione mattutina (vantaggi: no postura, no attività fisica, no sbalzi pressori, sosta in vescica per 8/10 ore e riconcentrazione dell'urina per assorbimento acqua), invece per quelle microbiologiche quelle della seconda minzione mattutina perché, essendo riconcentrate quelle della notte, potrebbero avere un contenuto di microbi maggiore. Altri modi per ottenere questo campione sono la puntura soprapubica e il catetere. Raccolta.temporizzata–raccolta delle urine in un certo arco di tempo (6h o 24h) stabilito in precedenza insieme all'inizio della raccolta, definito tempo 0, e alla fine della raccolta. Serve un contenitore adeguato di capienza circa 2l, si stabilisce il momento di inizio che generalmente è la mattina e la mattina dopo si riconsegna al laboratorio che lo accetta entro le 9 a.m. la prima urina va eliminata. Questa tipologia di raccolta è sotto responsabilità del paziente. Se si vuole misurare la funzionalità renale si fa la clearance Cl=UcrxV/Pcr (ml/min). i motivi per cui si fa questo tipo di raccolta sono: trovare GFR (velocità di filtrazione glomerulare) tramite clearance, volume urinario e proteinuria totale. Un'altra tipologia di campione è invece il doppio svuotamento: si svuota la vescica a inizio e fine test ad esempio per il test di intolleranza al glucosio. Le urine vanno messe in un contenitore pulito, sterile per urinocoltura; devonoessere inviaterapidamente al laboratorio per evitare modifiche del sedimento, crescita batterica ealcalinizzazione, evitare il cateterismo, e possono essere conservate in frigo ma si rischia laprecipitazione di Sali poco solubili oppure si usano pastiglie di timolo o acido borico che agisceda batteriostatici.
Versamenti delle sierose → Versamenti presenti nelle cavità in cui si possono prelevareliquidi che possono diventare abbondanti sotto fenomeni infiammatori. Questi liquidi sono:pleurico (torcentesi), pericardico (pericardiocentesi) e peritoneale (paracentesi). Possiamotrovarci di fronte a essudati → filtrato dal plasma ed è un liquido che coagula facilmentederivante da superficie infiammata. Trasudato → liquido organico che trapela da superficie noninfiammata che non coagula ed esce per differenza di pressione tra vena capillare ecompartimento esterno (es. liquido scitico).
Feci → È molto usato come campione in screening ed è la ricerca di sangue
to) dell'intestino, in questo caso si parla di sanguinamento rettale. 2. Nascosto se il sanguinamento avviene in una parte superiore dell'intestino, in questo caso si parla di sanguinamento occulto.