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ASSETS
Non current assets
Property plant and equipment 350.700 360.020
Goodwill 80.800 91.200
Other intangible assets 227.470 227.470
Investments in associates 100.150 110.770
Available for sale financial assets 142.500 156.000
901.620 945.460
Current assets
Inventories 135.230 132.500
Trade receivables 91.600 110.800
Other current assets 25.650 12.540
Cash and cash equivalent 312.400 322.900
564.880 578.740
Total assets 1.466.500 1.524.200
EQUITY AND LIABILITIES
Equity of the owners of the parent
Share capital 650.000 600.000
Retained earnings 243.500 161.700
Other components of equity 10.200 21.200
903.700 782.900
Non controlling interests 70.050 48.600
Total equity 973.750 831.500
Non current liabilities
Long-term borrowings 120.000 160.000
Deferred taxes 28.800 26.040
Long-term provisions 28.850 52.240
177.650 238.280
Current liabilities
Trade and other payables 115.100 187.620
Short-term borrowings 150.000 200.000
Current portion of long-term borrowings 10.000 20.000
Current tax payable 35.000 42.000
Short term provisions 5.000 4.800
315.100 454.420
Total liabilities 492.750 692.700
Total equity and liabilities 1.466.500 1.524.200
GROUP XYZ
STATEMENT OF COMPREHENSIVE INCOME FOR THE YEAR ENDED 31 DECEMBER X
31.12.X 31.12.X-1
Revenue 390.000 355.000
Cost of sales -245.000 -230.000
Gross profit 145.000 125.000
Other income 20.667 11.300
Distribution costs -9.000 -8.700
Administrative expenses -20.000 -21.000
Other expenses -2.100 -1.200
Finance costs -8.000 -7.500
Share of profits of associates 35.100 30.100
Profit before tax 161.667 128.000
Income tax expenses -40.417 -32.000
Profit for the year from continuing operations 121.250 96.000
Loss for the year from discontinued operations -30.500
PROFIT FOR THE YEAR 121.250 65.500
Other comprehensive income
Items that will not be reclassified to profit and loss
Gain on property revaluation 933 3.367
Remeasurement of defined pension plans -667 1.333
Share of associates' comprehensive income 400 -700
Income tax relating to the above components -166 -1.000
500 3.000
Items that may be reclassified to profit and loss
Exchange difference on translation of foreign operations. 5.334 10.667
Available for sale financial assets -24.000 26.667
Cash flow hedges -667 -4.000
Income tax relating to the above components 4.833 -8.334
-14.500 25.000
Net other comprehensive income for the year -14.000 28.000
TOTAL COMPREHENSIVE INCOME FOR THE YEAR 107.250 93.500
Profit attributable to:
Owners of the parent 97000 52400
Non controlling interests 24250 13100
121250 65500
Total comprehensive income attributable to:
Owners of the parent 85800 74800
Non controlling interests 21450 18700
107250 93500
Earnings per share (in units) 0,46 0,30
Cassa equivalente: è definita come quegli elementi destinati a tramutarsi in cassa nel brevissimo
periodo (non oltre i 3 mesi) e che non sono soggetti a rischi.
Soci non di controllo: operazioni con gli azionisti di maggioranza: non transitano a conto
economico.
Accanto ad ogni voce vi è un numero che rappresenta il riferimento alla nota integrativa dove vi è
la spiegazione della voce.
Profitto/perdita dalle operazioni discontinue: IAS 5 che dice che se l’impresa ha deciso di
abbandonare una linea di business importante gli aspetti ad essa riferibili non vanno inseriti in
conto economico ma alla fine.
OCI:
- Voci rivalutate a fair value: property
- Piani pensionistici nel caso varino le variabili attuariali degli stessi
- Parte dell’OCI delle consociate
- Effetto fiscale sugli altri componenti
- Voci che si generano quando ho una controllata estera con bilancio in moneta estera
- Coperture di cassa
A questo punto si spacca il profitto fra quello di competenza della società e quello di competenza
dei soci non di controllo, e la stessa cosa per l’OCI.
Si divide poi l’utile per azione (solo in conto economico) mai per OCI.
- Per l’OCI è richiesto un ulteriore prospetto che ne evidenzi le poste e che dettagli i
movimenti.
- L’effetto fiscale voce per voce delle componenti dell’OCI.
- Movimenti dei conti di patrimonio netto nel corso dell’anno.
Alcuni degli standard concedono ancora delle opzioni, delle possibilità di scelta.
L’impresa fra le opzioni deve scegliere l’opzione più adatta alla rappresentazione veritiera e
corretta della situazione contabile.
Lo IAS 8 è uno di quei standard contabili che non tratta di una specifica voce di bilancio o di
specifiche operazioni, ma tratta di principi contabili, dei cambiamenti degli stessi o delle stime di
errori.
Questo standard dice al redattore di bilancio quali principi adottare.
I principi standard sono quelli previsti da IFRS/IAS, se non si trova la soluzione al problema di
redazione oggetto di valutazione in un principio già emanato allora prevede la possibilità di utilizzo
di un metodo differente ai fini della determinazione del principio corretto. In ordine di utilizzo il
redattore deve:
- Applicare per analogia un altro principio IAS/IFRS,
- Ricorrere all’adozione di principi ricavabili applicando i principi ricavabili dal framework,
- Infine fare riferimento ad altri set di principi con framework analogo a quello internazionale,
nel caso naturalmente questo aspetto sia disciplinato con un apposito principio
(sostanzialmente principi previsti a livello Americano).
In nota il redattore ha l’obbligo di fare un’elencazione dei principi contabili principali utilizzati per la
redazione del bilancio.
L’impresa dovrebbe spiegare inoltre i motivi dell’adozione di questi principi contabili e di eventuali
stime applicate in bilancio; in realtà le imprese fanno un copia incolla del testo dei principi adottati.
È necessario identificare anche i potenziali effetti sui bilanci futuri che deriveranno dall’adozione
dei nuovi principi contabili che verranno emessi.
Un’impresa deve mantenere uniformi nel tempo i principi contabili, però può capitare che ci si
accorga che un principio contabile alternativo a quello adottato rappresenti meglio la realtà
aziendale.
È consentito cambiare i principi contabili impiegati per la redazione del bilancio con adeguata
motivazione.
Lo IAS 8 prevede che questo cambiamento del principio avvenga con effetto retroattivo.
La modifica infatti può essere di due tipi:
Prospettico: il principio cambia dal momento dell’adozione in poi.
Retrospettivo: vengono modificati tutti i bilanci precedenti in modo da mostrare come cambiano i
bilanci con l’adozione del nuovo principio: basta calcolare l’effetto sul patrimonio netto e poi questo
va a conto economico. (esempio sito prof.)
Errori: un errore non deve inficiare la rappresentazione veritiera e fedele.
Quando l’errore di redazione del bilancio non avrebbe comportato una modifica delle conclusioni di
un ipotetico utilizzatore del bilancio allora non è importante e il bilancio non va corretto, quando
invece un errore è significativo (l’utilizzatore di bilancio sarebbe giunto a conclusioni diverse se
questo errore fosse stato presente corretto in tempo) allora bisogna correggere il bilancio e tutti i
bilanci precedenti inficiati da questo errore (quindi anche l’errore prevede una modifica
retrospettiva).
Le stime sono invece una modalità di applicazione di un principio contabile, se l’impresa può
giungere ad una stima migliore nel futuro, allora deve utilizzare questa nuova stima, tuttavia il
cambiamento della stima è prospettico: da adesso in poi.
Di tutti questi cambiamenti bisogna dare notizia in nota, motivando il cambiamento e presentando
gli effetti dello stesso. (qualora si modifica un principio o venga identificato un errore).
IAS 10. Eventi successivi alla data di bilancio.
Cosa bisogna fare se dopo la data di bilancio si hanno nuove e più accurate informazioni che
comporterebbero una modifica dei dati presenti in bilancio.
Innanzitutto la data di bilancio non è la data di chiusura ma è la data in cui il bilancio è autorizzato
per la pubblicazione.
Autorizzato per la pubblicazione in quanto si intende che il bilancio sia già stato mostrato ad una
platea di utenti. Noi consideriamo in Italia il bilancio pubblicato quando viene approvato dal CDA e
non quando viene presentato in assemblea.
Quindi questo principio tratta quegli eventi che accadono tra approvazione del bilancio e delibera
assembleare.
Si deve trattare di informazioni particolarmente importanti tali da modificare il bilancio.
Tali eventi sono di due tipi:
- Modificativi che richiedono di modificare il bilancio
- Non modificativi che non richiedono di modificare il bilancio.
La distinzione è tra l’esistenza o meno di tali situazioni alla data di bilancio. Ovvero se le nuove
informazioni erano già esistenti alla data di bilancio, allora gli eventi sono modificativi, se invece
non erano ipotizzabili alla data di bilancio allora non sono modificabili.
Ad esempio vi era un contenzioso alla data di bilancio da cui pensavo di non dover pagare niente,
ma la sentenza prevede il pagamento di una somma. In questo caso quanto è successo dopo mi
permette di trattare meglio la situazione in bilancio: il costo ora è certo e certo è il suo ammontare.
La stessa cosa può valere per i crediti. Ad esempio se un cliente ritenuto solvibile fallisce.
Questo perché della notizia si era già a conoscenza alla chiusura del bilancio.
Per eventi non modificativi si prevede, invece, quei fatti che non erano prevedibili alla data di
bilancio: ad esempio un disastro naturale: non era un evento ipotizzabile. Allora lascerò la posta in
bilancio.
Un altro esempio può essere la fluttuazione del cambio di mercato.
VEDIAMO ORA LE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO.
IAS 2 RIMANENZE.
Le rimanenze sono i beni che l’impresa ha acquistato o prodotto durante l’esercizio e che sono
destinate alla vendita o produzione nel prossimo futuro.
Lo IAS 2 esclude i lavori in corso (lavori su commesse) che sono disciplinate da un principio
specifico lo IAS 11.
Il criterio di valutazione delle rimanenze è il minore fra il costo e il valore netto di realizzo. (questa
valutazione deve avvenire voce per voce, per singola voce prevista da inventario, e non per
l’insieme delle rimanenze).
La logica è quella delle attività prevista dal framework.
Il costo comprende il costo sostenuto e tutte le spese o oneri necessari per portare le rimanenze
nel luogo necessario per poterle vendere o utilizzare per la produzione (oneri accessori diretti).
O i costi indiretti come ad esempio il lavoro o gli ammortamenti o i costi energetici (per i prodotti
finiti).
Per i c