T
0 0
Questo integrale può convergere o divergere.
Possono verificarsi i seguenti casi:
∀s∈
a. l’integrale converge ∀s∈A,
b. l’integrale converge con A⊂
in alcun punto
c. l’integrale non converge s∈
Nei primi due casi possiamo definire una nuova funzione
→
F: A⊂
∀s∈A
che è definita come: +∞ − ∈
st
=
F(s) e f (t)dt
∫
0
La funzione F si dice trasformata di Laplace della funzione f(t). Tale trasformata si
indica anche con: L{f(t)}
F(s) =
CONDIZIONI SUFFICIENTI PER L'ESISTENZA DELLA TRASFORMATA
DI LAPLACE
Le condizioni sufficienti per l'esistenza della trasformata di Laplace F(s) sono
elencate di seguito e sono soddisfatte da quasi tutte le funzioni f(t) che vengono
analizzate nella pratica nei controlli automatici.
Copyright © 2015 Mariagrazia Dotoli. L’autore garantisce il permesso per la riproduzione e la distribuzione del
presente materiale per i soggetti privati, alla condizione che la fonte originale e l’autore siano esplicitamente
riconosciuti e citati. 3 Trasformata di Laplace
Prof. Ing. Mariagrazia Dotoli Fondamenti di Automatica (Ing. Elettronica Poliba)
I. Funzione “causale”: ≤ ∞
⎧ qualsiasi per 0 t<+
=
f (t) ⎨ 0 per t<0
⎩
Tale condizione è necessaria per la biunivocità della trasformazione, cioè perché si
possa ricavare f(t) con l'operazione inversa:
-1{F(s)}
L
f(t) =
Essa può essere facilmente ottenuta con un'opportuna scelta dell'origine dell'asse dei
tempi, ossia effettuando eventualmente una traslazione dell'asse verticale.
II. Funzione continua a tratti:
∀[0,T] f(t) ha un numero finito di discontinuità
III. Funzione limitata al finito:
+ +
∃M∈R ∀ ∈R ⏐f(t)⏐<M con
tale che t0 : 0≤ t≤ t0
IV. Funzione di ordine esponenziale all'infinito:
+ +
∃M∈r ∃ σ∈ ∃ ∈ ⏐f(t)⏐< ≥
M·e-σt
R R
t0 tale che con t t0 e
t0 finito TEOREMA DEL DOMINIO DI CONVERGENZA
Si è visto che l’integrale di Laplace ha un dominio
di convergenza A, in cui esso converge e in cui la Α
trasformata di Laplace è quindi definita. Si può
dimostrare che la trasformata di Laplace F(s) esiste
per tutti i valori di s tali che: σ c
Re{s}>σ c,
ovvero il dominio di convergenza A è dato da un semipiano che coincide con la parte
σ
del piano complesso posta alla destra della retta verticale individuata da c, detta
Copyright © 2015 Mariagrazia Dotoli. L’autore garantisce il permesso per la riproduzione e la distribuzione del
presente materiale per i soggetti privati, alla condizione che la fonte originale e l’autore siano esplicitamente
riconosciuti e citati. 4 Trasformata di Laplace
Prof. Ing. Mariagrazia Dotoli Fondamenti di Automatica (Ing. Elettronica Poliba) ∞
σ ≡
A
ascissa di convergenza. Evidentemente nel caso particolare c=- si ha e la
trasformata di Laplace F(s) è definita in tutto il piano complesso (caso a di pagina 3),
σ ∞ ≡ ∅
A
mentre per c=+ si ha e la trasformata di Laplace F(s) non è definita (caso
c di pagina 3).
Nel seguito ignoriamo il problema dell’individuazione dell’ascissa di convergenza
degli integrali di Laplace considerati, dando per scontato che essi vengono analizzati
sempre all’interno del rispettivo dominio di definizione.
SEGNALI CANONICI
Tipicamente nei controlli automatici per testare un sistema dinamico si utilizzano dei
segnali detti canonici o di saggio, utilizzati come funzioni elementari in
combinazione delle quali è scomposto il generico ingresso. Infatti, assumendo che il
sistema sia lineare, il principio di sovrapposizione degli effetti permette di studiare
separatamente l’effetto di tali segnali. Inoltre l’ipotesi di linearità assicura che l’uscita
del sistema si componga unicamente dei modi elementari e dei modi dell’ingresso,
come si vedrà nell’analisi di stabilità dei sistemi lineari stazionari, pertanto le
caratteristiche dinamiche dell’uscita di un sistema sono analoghe in corrispondenza di
diversi ingressi, a meno dei modi introdotti da questi ultimi.
I segnali canonici sono elencati di seguito.
1) Il più comune segnale canonico è il gradino o scalino unitario, che modella la
brusca variazione di un segnale, dovuta ad esempio alla chiusura di un interruttore o
all’accensione di un motore elettrico. Esso è dunque un segnale discontinuo.
<
⎧
0 se t 0
=
( t )
1 ⎨ ≥
1 se t 0
⎩
Copyright © 2015 Mariagrazia Dotoli. L’autore garantisce il permesso per la riproduzione e la distribuzione del
presente materiale per i soggetti privati, alla condizione che la fonte originale e l’autore siano esplicitamente
riconosciuti e citati. 5 Trasformata di Laplace
Prof. Ing. Mariagrazia Dotoli Fondamenti di Automatica (Ing. Elettronica Poliba)
2) Un ulteriore segnale canonico piuttosto comune è la funzione rampa unitaria, che
modella l’aumento costante di un segnale. Un esempio tipico si ha negli altoforni per
la lavorazione dei metalli, in cui la temperatura aumenta in modo simile
all’andamento di una rampa.
<
⎧
0 se t 0
=
r ( t ) ⎨ ≥
t se t 0
⎩
3) Un altro segnale di saggio è la funzione rampa parabolica unitaria, che modella
l’aumento continuo di un segnale.
<
⎧
0 se t 0
⎪
=
p
( t ) 2
⎨ t ≥
se t 0
⎪
⎩ 2
4) Un ulteriore segnale di saggio è la funzione sinusoidale, che modella l’oscillazione
continua di un segnale ed è comunemente usata per testare la risposta di reti elettriche
e sistemi di controllo audio e video.
<
⎧
0 se t 0 ω ⋅
=
x
( t ) ⎨ =sin t 1(t).
ω ≥
sin t se t 0
⎩
5) Di analogo uso è la funzione cosinusoidale.
<
⎧
0 se t 0 ω ⋅
=
x
( t ) ⎨ =cos t 1(t).
ω ≥
cos t se t 0
⎩
Copyright © 2015 Mariagrazia Dotoli. L’autore garantisce il permesso per la riproduzione e la distribuzione del
presente materiale per i soggetti privati, alla condizione che la fonte originale e l’autore siano esplicitamente
riconosciuti e citati. 6 Trasformata di Laplace
Prof. Ing. Mariagrazia Dotoli Fondamenti di Automatica (Ing. Elettronica Poliba)
6) Importante è poi la funzione impulso di
p (t) p (t)
, data dalla
ampiezza finita Δ
Δ
combinazione di due gradini, che sottende 1/Δ
un’area unitaria. < Δ
⎧ 0 se t 0;t>
⎪
=
p (t) ⎨ 1
Δ Δ
≤ ≤ Δ
se 0 t
⎪⎩Δ Δ
Si osserva che qualsiasi sia la durata della funzione impulso di ampiezza finita essa
ha sempre area unitaria, ossia vale la relazione:
+∞ =
p (t)dt 1
∫ .
Δ
−∞
7) Il segnale impulso di Dirac è un segnale ideale che
approssima un impulso di area unitaria e si estingue in un
tempo infinitesimo. Esso modella fenomeni istantanei
come fulmini o urti improvvisi.
δ =
( t ) lim p ( t )
Δ
Δ →
0
Valgono le seguenti proprietà, alcune delle quali sono intuitive:
+ ∞
δ = 1
( t )
dt
∫
1. − ∞
+ ∞ ⋅ δ = 0
f ( t ) ( t )
dt f ( )
∫
2. − ∞ t
1
d ( t )
δ = = δ τ τ
1
( t ) ( )
d
( t ) ∫
3. ; 3’.
dt 0
t
dr ( t )
= = τ τ
1 1
r ( t ) ( )
d
( t ) ∫
4. ; 4’.
dt 0
Copyright © 2015 Mariagrazia Dotoli. L’autore garantisce il permesso per la riproduzione e la distribuzione del
presente materiale per i soggetti privati, alla condizione che la fonte originale e l’autore siano esplicitamente
riconosciuti e citati. 7 Trasformata di Laplace
Prof. Ing. Mariagrazia Dotoli Fondamenti di Automatica (Ing. Elettronica Poliba)
t
dp
( t )
= = τ τ
p
( t ) r ( )
d
r ( t ) ∫
5. ; 5’.
dt 0 [ ]
β ∈ α β
⎧ f(a) se a ,
δ
f(t) (t - a) dt =
∫ ⎨
6. [ ]
∉ α β
0 se a ,
⎩
α
In particolare, osservando la proprietà 3, è evidente che in essa l’operatore di derivata
- +
e 0 e
indica la derivata generalizzata, poiché l’impulso di Dirac è discontinuo tra 0
in 0 esso assume valore infinito. Quindi l’impulso di Dirac è in realtà una
distribuzione, non una funzione vera e propria.
TRASFORMATE NOTEVOLI
Riportiamo di seguito le trasformate di funzioni notevoli. Esse si possono ricavare
applicando la definizione di integrale di Laplace, come è indicato nel caso del
gradino unitario.
a) Trasformata della funzione gradino unitario
≥
⎧ 1 per t 0 1
→ F(s) =
⎨
f(t) = 1(t) = 0 per t < 0 s
⎩
Infatti dalla definizione di trasformata si ha:
+∞ T
-st -st
= =
F(s) 1(s) 1(t) e dt= lim 1 e dt=
∫ ∫
→+∞
T
0 0
T ( )
⎡ ⎤ ⎡ ⎤
1 1 1 1
− st -sT -sT
= = − = −
lim - e lim - e 1 lim e
⎢ ⎥ ⎢ ⎥
⎣ ⎦ ⎣ ⎦
s s s s
→+∞ →+∞ →+∞
T T T
0
e poiché
Copyright © 2015 Mariagrazia Dotoli. L’autore garantisce il permesso per la riproduzione e la distribuzione del
presente materiale per i soggetti privati, alla condizione che la fonte originale e l’autore siano esplicitamente
riconosciuti e citati. 8 Trasformata di Laplace
Prof. Ing. Mariagrazia Dotoli Fondamenti di Automatica (Ing. Elettronica Poliba)
-sT = >
e 0 se Re{s} 0
lim
→ +∞
T
risulta: 1 σ
F(s) = = 0
con c
s
b) Trasformata dell’impulso di Dirac
δ → = 1
F ( s )
(t)
f(t) =
Infatti dalla definizione di trasformata e applicando la proprietà 2 di pagina 6 si ha:
+∞ +∞ −
⎡ ⎤
-st -st st
= Δ = δ δ =
F(s) (s) (t) e dt= (t) e dt= e 1
∫ ∫ ⎣ ⎦ =
t 0
−∞
0
c) Trasformata della funzione rampa unitaria 1
→ F(s) =
f(t) = r(t) = t 1(t) 2
s
-
Appunti Controlli automatici 1
-
Appunti, Controlli Automatici, Oriolo
-
Appunti controlli automatici
-
Appunti Controlli Automatici
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
Per termini, condizioni e privacy, visita la relativa pagina.