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COSTO MEDIO PONDERATO PER PERIODO

Le rimanenze finali vengono valutate al costo d'acquisto medio delle materie che abbiamo acquisito in corso d'anno. Il costo medio viene determinato 1 volta l'anno, il 31/12.

Data d'acquisto Quantità acquistate Quantità scartate Rimanenza Costo unitario Costo totale
1/1 1000 2 2.000 1000 2.000
2/4 2000 3 6.000 2000 6.000
3/5 800 - 800 2200 2200
4/6 3000 4 12.000 5200 12.000
10/9 1200 - 1200 - -
31/12 4000 - 4000 - -

Al 31/12 avremo 4000 unità di materie prime in magazzino, che andranno rilevate in bilancio sotto il conto "rimanenze finali di materie prime". Il valore di queste unità andrà calcolato tenendo conto del costo medio di acquisto durante l'anno.

Costo medio ponderato di ogni singola materia acquistata durante l'anno: 3,33 [(1.000 * 2) + (2.000 * 3) + (3.000 * 4)] / (1.000 + 2.000 + 3.000) = 3,33

Costo di acquisto delle rimanenze: 13.320

Di conseguenza il costo sarà: (4.000 * 3,33) = 13.320

Questo

significa che il costo di acquisto delle rimanenze è superiore al valore di realizzazione deducibile dall'andamento del mercato (13.320 > 13.200).

Perciò la svalutazione del magazzino, che si dovrà operare, corrisponderà alla differenza tra i due valori e sarà: 13.320 - 13.200 = 120.

Rilevazione rimanenze finali di materie prime al costo di acquisto (1° metodo, da usare se si ricorre al fondo svalutazione)

VE- Materie prime 13.320

VE+ Materie prime c/rimanenze finali 13.320

Svalutazione rimanenze di magazzino

VE- Svalutazione materie prime 120

VE+ Fondo svalutazione materie prime 120

Rilevazione di rimanenze finali di materie prime al valore di realizzazione (se non si conosce il fondo svalutazione)

VE- Materie prime 13.200

VE+ Materie prime c/rimanenze finali 13.200

COSTO MEDIO PONDERATO CONTINUO

Il calcolo del costo medio ponderato, svolto in corso d'anno prima di ogni scarico.

Costo d'acquisto

Data Quantità Ammontare Costo

mediounitario1/1 1.000 2 2.000
2/4 2.000 3 6.000
8.000 2,67 (8000/3000)
3/5 -800 2,67 -2.136
2.200 2,67 5.874
4/6 3.000 4 12.000
5.200 17.874 3,44 (17874/5200)
10/9 -1.200 3,44 -4.128
31/12 4.000 3,44 13.746

Il costo d'acquisto delle rimanenze corrisponde a: 13.746. È maggiore del valore di realizzazione desumibile dall'andamento del mercato (13.746 > 13.200).

Quindi procediamo alla svalutazione, conoscendo che il differenza tra i due valori è:

Rilevazione delle rimanenze finali di materie prime al costo d'acquisto

VE- Materie prime 13.746
VE+ Materie prime c/rimanenze finali 13.746

Svalutazione rimanenze di magazzino

VE- Svalutazione materie prime 546
VE+ Fondo svalutazione materie prime 546

In alternativa...

Rilevazione delle rimanenze finali di materie prime al valore di realizzazione (se non si conosce il fondo svalutazione)

VE- Materie prime 13.200
VE+ Materie prime c/rimanenze finali 13.200

Criterio del FIFO continuo

Acronimo di first in first out.

ciò significa che quando applichiamo il FIFO, consideriamo che le prime materie immesse nel processo produttivo siano le prime che ho acquistato.
Data d'acquisto Quantità acquistate Quantità scartate Quantità rimanenza Costo unitario Costo totale
1/1 1.000 2 20.000
2/4 2.000 3 6.000
3/5 800 2.200
4/6 3.000 4 12.000
10/9 1.200 4.000
Il costo di acquisto delle rimanenze sarà: (1000 * 3) + (3000 * 4) = 15.000. Il costo di acquisto sarà di 15.000, mentre il valore di realizzazione desumibile è 3,3 * 4.000 = 13.200. La svalutazione delle rimanenze sarà 15.000 - 13.200 = 1.800. Rilevazione delle rimanenze finali di materie prime al costo d'acquisto: VE- Materie prime 15.000 VE+ Materie prime c/rimanenze nali 15.000 Svalutazione rimanenze di magazzino: VE- Svalutazione materie prime 1.800 VE+ Fondo svalutazione materie prime 1.800 In alternativa... VE- Materie prime 13.200 VE+ Materie prime

c/rimanenze nali 13.200fi fi fififi fifi fi

Criterio del LIFO continuo

Acronimo di last in rst out. In altre parole escono dal magazzino per essere immesse le ultimematerie acquistate.

Costo CostoQuantità Quantità Quantità inData d’acquisto d’acquistoacquistate scartate rimanenzaunitario totale

1/1 1.000 2 2.000

2/4 2.000 3 6.000

3/5 800 2.200(1.000 a 2,1.200 a 3)

4/6 3.000 4 12.000

10/9 1.200 4.000(1.000 a 2,1.200 a 3,1.800 a 4)

12.800

Costo di acquisto delle rimanenze (1000 * 2) + (1.200 * 3) + (1.800 * 4) =

Il costo di acquisto delle rimanenze è inferiore al valore di realizzazione desumibile dall’andamentodel mercato (12.800 < 13.200). Non dobbiamo operare alcuna svalutazione.

Rilevazione delle rimanenze nali al costo d’acquisto

VE- Materie prime 12.800

VE+ Materie prime c/rimanenze nali 12.800

Ri essi in bilancio dell’adozione dei diversi criteri dideterminazione del costo delle rimanenze dimagazzino

Il costo delle rimanenze varia in

base al criterio impiegato: - Costo medio ponderato per periodo: 13.320 - Costo medio ponderato continuo: 13.746 - FIFO continuo: 15.000 - LIFO continuo: 12.800 La scelta del metodo di determinazione del costo non è una questione indifferente, dato che pesantemente incidono sul risultato economico dell'esercizio. Tanto maggiore è il valore delle rimanenze, tanto più alto sarà il valore del costo sospeso. Tuttavia, il costo imputato all'esercizio in chiusura sarà minore e di conseguenza il risultato economico sarà maggiore. Che cosa accade alle rimanenze quando ci troviamo in un regime di prezzi crescenti o in un regime di prezzi decrescenti? A prezzi crescenti Nel caso del LIFO continuo, il valore delle rimanenze finali sarà più basso, perché immetterà nella produzione le prime ad entrare in magazzino. Nel caso del FIFO continuo, il valore delle rimanenze finali sarà logicamente più alto. A prezzi decrescentisituazione di prima si ribalta: con il criterio del LIFO continuo il valore delle rimanenze sarà più alto e con il FIFO il valore è più basso. La legge prevede che scelto un criterio di valutazione, quello dovrebbe essere mantenuto negli anni, a meno non si verifichino situazioni eccezionali che impongono il cambio di criterio. Inoltre, se il valore delle rimanenze ottenuto differisce in misura apprezzabile dal valore di realizzazione desumibile dall'andamento del mercato, la differenza deve essere indicata, per categoria dei beni, nella nota integrativa. Casistica che si presenta normalmente con l'applicazione del LIFO in regime di prezzi crescenti. Lavori in corso su ordinazione Aspetti teorici richiesta normalmente Disciplinati dall'OIC 23, sono contratti, che hanno normalmente una durata annuale, non di serie, che riguardano la fornitura di beni e servizi che insieme formino un progetto. Non sono beni materiali, ma.contratti stipulati tra una società e un soggetto appaltatore. I lavori in corso di ordinazione riguardano lavori tecnicamente complessi, come la costruzione di yacht di lusso. Non sono di serie, non li troviamo in un listino prezzi e sono caratterizzati da un altissimo livello di personalizzazione. I lavori vengono tradizionalmente affidati tramite contratti di appalto, anche detto contratto di risultato, perché la società che produce il bene ha il solo obbligo di realizzare il bene che rispetti le caratteristiche pattuite. Ogni commessa presenta un costo, che rappresenta il costo sostenuto dalla società incaricata per la realizzazione del prodotto, un corrispettivo, che rappresenta il ricavo derivante dal completamento del lavoro in corso su ordinazione e non è altro che ciò che viene pagato dal committente alla consegna del prodotto, un margine, il guadagno che la società incaricata ha al seguito del completamento del lavoro e della cessione. La
  1. Il legislatore prevede due metodi: il metodo della commessa completata e il metodo della percentuale di completamento. La scelta del metodo spetta agli amministratori.
  2. Secondo il primo metodo, i lavori in corso su ordinazione sono valutati alla data dell'iscrizione al bilancio, in questo caso il margine della commessa non compare in bilancio né il contratto è completato.
  3. Se applichiamo il secondo metodo, i lavori in corso su ordinazione verranno valorizzati al corrispettivo maturato alla data dell'iscrizione al bilancio utilizzando appositi criteri, il margine della commessa compare in bilancio in ogni esercizio.
  4. Nel primo criterio prevale il principio della prudenza estimativa, perché il margine non compare in bilancio fino alla fine dei lavori, mentre nel secondo criterio prevale il principio dell'economica.
  5. Se la commessa è ultrannuale, secondo l'OIC 23 e se ricorrono determinate condizioni, il margine della commessa può essere riconosciuto in bilancio in modo proporzionale al grado di avanzamento dei lavori.
metodo della percentuale di completamento. Le condizioni sono: - La presenza di un contratto formale che vincola la società a realizzare la commessa e il committente a pagare il corrispettivo alla chiusura dei lavori; - segnali Non ci devono essere che lascino presagire che la società non sia in grado di realizzare il lavoro alla scadenza del contratto; - Deve essere possibile stimare la percentuale di completamento; Se non ricorrono le condizioni per l'impiego del primo criterio, si dovrà ricorrere al metodo della commessa completata. In caso di commessa annuale, la scelta del criterio è libera e avviene a discrezione degli amministratori. Applicazione Il 1.02.n, l'azienda sottoscrive contratto di appalto per la realizzazione di un edificio. La consegna è convenuta per il 31.01.n+2. Il corrispettivo complessivo pattuito è fissato in € 100.000; il costo complessivo di realizzazione è stimato in € 80.000. Per semplicità,

Si supponga che l'azienda sostenga solo costi relativi alla realizzazione della commessa.

Il 31.12.n, è approvato lo stato di avanzamento lavori dal quale risulta che i costi sostenuti per la commessa ammontano a € 8.000.

Il 31.12.n+1, è approvato lo stato di avanzamento lavori dal quale risulta che i costi complessivamente sostenuti ammontano a € 72.000.

Il 31.01.n+2, la commessa è consegnata. L'azienda emette regolare fattura (si trascuri l'IVA).

80.000

Dettagli
A.A. 2022-2023
72 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federicotrevisani1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria generale e applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Gatti Marco.