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Storia del design e dell'architettura
La ricchezza delle nazioni
Adam Smith, filosofo ed economista scozzese, durante la rivoluzione industriale scrisse "La ricchezza delle nazioni", un'opera dove mise per iscritto la teoria della divisione del lavoro e dello scambio libero; per il suo contributo Smith è considerato il fondatore della scienza economica moderna. Joseph Schumpeter fu anch'egli un teorico dell'economia, il principale oppositore di Smith. Schumpeter distinse invenzione, una scoperta, e innovazione, un'applicazione; non è l'invenzione in quanto tale che provoca il cambiamento, ma è la sua applicazione diffusa e costante che costituisce il cuore della trasformazione tecnica.
Ne "La ricchezza delle nazioni", si parla di specializzazione dei mestieri citando l'esempio di una fabbrica di spilli. In una fabbrica di spilli ogni operaio si specializza in una sola mansione: un operaio trafila il metallo, un altro...
raddrizza il filo, un altro ancora lo taglia, un altro gli fa la punta, un quinto lo schiaccia all'estremità per poi inserire la capocchia che altri tre, nel frattempo, sono impegnati a fabbricare, altri la inseriscono negli spilli; terminato il lavoro di fabbricazione, nuovi operai pensano a lucidare gli spilli prodotti e ad avvolgerli nella carta, pronti per essere venduti. La fabbricazione di uno spillo è così suddivisa in circa diciotto operazioni. Smith affermò che se 10 lavoratori facessero ogni passo da soli, ognuno di loro potrebbe produrre 10 o 20 spilli al giorno. Attraverso la divisione del lavoro, 10 uomini producono 48.000 spilli al giorno, così la fabbrica di spilli sostituisce fino a 4.800 produttori di spilli. L'aumento della produttività del lavoro, intesa come produzione per persona al giorno, è 50 volte superiore a quello dei singoli produttori di spilli. In termini produttivi, la divisione del lavoro è
estremamente efficace, maumanamente parlando è deleteria. L'artigiano, in questo modo, si snatura, eseguendogli stessi gesti ripetitivi per sempre; la specializzazione in un'unica attività e la realizzazione di operazioni semplici, ripetitive e meccaniche, non sviluppa l'immaginazione e riduce le capacità intellettuali dell'individuo, il quale diventa in questo modo un prolungamento della macchina operatrice. Alla base della divisione del lavoro non ci fu un atto razionale, ma una passione: la tendenza naturale a "trafficare" che l'uomo ha. STORIA DEL DESIGN E DELL'ARCHITETTURA 10 Questa teoria venne riportata e criticata ne "Il Capitale" di Karl Marx; l'alienazione che il filosofo descrisse nella sua opera è la medesima presentata da Smith nella fabbrica di spilli. Per compensare questo effetto, Adam Smith sostenne lo sviluppo dell'istruzione finanziata dallo Stato, per permettere agli operai diPreservare la creatività. Nascita del sistema della fabbrica: il tessile
Nel '700 Maria Antonietta fu la prima vera influenza stilistica della storia. Indossando abiti preziosi, creava il desiderio negli aristocratici di possedere i suoi stessi capi; successivamente ci arrivò anche la borghesia industriale.
In quel tempo i vestiti erano prodotti principalmente con lana, seta e lino; il cotone era già conosciuto per stoffe di puro cotone, dipinte o stampate a motivi floreali, che venivano originariamente importate dall'Oriente. I tessuti di cotone erano denominati calicò, dalla città indiana di Calicut, uno dei maggiori centri di produzione ed esportazione. Venne importato da Persia e Cina, ma principalmente dall'India ed ebbe un grande successo. Il pubblico occidentale vide in queste stoffe un'utile variante alle sete e alle lane cui era abituato, adottandole ben presto con entusiasmo. Il cotone inoltre venne usato per la produzione in
Grande scala, perché seta e lino non potevano soddisfare la crescente richiesta di abiti in produzione e perché permetteva di ridurre i costi di produzione (sul cotone si riusciva a stampare, tecnica molto più conveniente ed economica rispetto al ricamo).
Fino alla seconda metà del Settecento la maggior parte dei cotoni era importata, dunque, dall'India, non mancando tuttavia sin dall'inizio timidi tentativi di imitazione occidentali. Tali sforzi furono spesso stroncati dal clima rigido del continente europeo che impediva la coltivazione e l'utilizzo del cotone. Gli artigiani in Europa non governavano l'arte di produrre tessuti integralmente fatti di cotone. Il processo di filatura europea era specializzato soprattutto nella lana e nella seta, pertanto il filato indiano risultava di maggiore qualità.
Le industrie della seta e della lana boicottarono l'importazione di cotone. Ovviamente gli industriali della seta e della lana non
L'allineamento dei sei cilindri. La soluzione del problema da parte di Adam Parkinson nello stesso anno portò alla diffusione della stampa su cotone da due a sei colori.
Nel 1765 James Hargreaves ideò la prima grande invenzione del settore tessile: la navetta volante (o spinning jenny). L'introduzione di tale dispositivo nell'industria permise di ridurre fortemente la manodopera necessaria per la produzione di filati poiché era in grado di fornire ad un solo operaio la capacità di gestire otto o più asti di fili contemporaneamente. Semplificò il lavoro della filatrice e aiutò a sbloccare la circolazione di tessuti in cotone con stampe nel 1774.
Nel 1775 Richard Arkwright inventò il filatoio multiplo ad acqua. Il filo realizzato sulla jenny di James Hargreaves mancava della forza del filo di cotone di Arkwright ed era adatto solo per la trama. Arkwright inventò una macchina che sfruttava l'acqua per il suo funzionamento.
Funzionamento, così collocò la sua fabbrica a Cromford, dove l'acqua calda veniva fornita tutto l'anno dalla Cromford Sough, che prosciugava le vicine miniere di piombo. Il cancello di Cromford Mill veniva chiuso esattamente alle 6:00 e alle 18:00 di ogni giorno per garantire turni di 12 ore. Qualsiasi lavoratore che non fosse riuscito a presentarsi, non solo perdeva una giornata di paga, ma veniva anche multato di un altro giorno. Arkwright incoraggiò i tessitori con famiglie numerose a trasferirsi a Cromford, dove vennero impiegate famiglie intere, persino bambini di 7 anni (successivamente la soglia minima di età fu aumentata a 10). Concedeva ai dipendenti una settimana di ferie all'anno, a condizione che non viaggiassero oltre la città.
STORIA DEL DESIGN E DELL'ARCHITETTURA 12
Nel 1784 ci furono due scoperte importantissime per il progresso tecnologico: si scoprì che è possibile produrre energia dall'acqua corrente.
e si scoprì la macchina a vapore grazie a James Watt. La macchina a vapore fu la responsabile dell'ingente estrazione di carbone di quegli anni, Arkwright la sfruttò per il suo cotonificio di Haarlem nel Derbyshire; inoltre l'invenzione di Watt permise di avere energia ovunque si volesse, non era più necessaria una fonte d'acqua per generarla. Nacque così la meccanizzazione, la fatica fisica venne svincolata con un mezzo in grado di fornire con continuità potenza e lavoro meccanico nel settore tessile, minerario, siderurgico e meccanico. Nei primi anni dell'Ottocento le tendenze stilistiche si allontanarono dalla semplicità classica, andando verso forme più strutturate e rifiniture precise che resuscitarono la popolarità dei colori stampati. Matthew Boulton (1728 - 1809) Matthew Boulton fu un produttore di minuterie metalliche come bottoni, fibbie, tabacchiere, produzioni che la sua famiglia già trattava. Anch'egli,emulò gli oggetti costosi, producendo beni con materiali più scadenti per la borghesia emergente. Riuscì a farlo introducendo egli stesso una tecnica di produzione che consentiva di ottenere oggetti in lastra di Sheffield e paktong, alternative simili all'argento. I suoi prodotti divennero degli status symbol semplicemente assomigliando ai materiali realmente preziosi. Per la progettazione delle minuterie si circondò di artisti attivi in quel periodo come Robert e James Adam, che risultarono anche utili per fornire beni ai loro conoscenti aristocratici. Nel 1761 aprì una grande fonderia a Birmingham vicino a un fiume, per sfruttare la forza dell'acqua e produrre energia elettrica gratuitamente. STORIA DEL DESIGN E DELL'ARCHITETTURA 13 Nel 1767 Boulton conobbe James Watt, con il quale produsse macchine a vapore. Le produzioni di Boulton si diversificarono e arrivò ad aver prodotto oltre 500 macchine nel 1800. Come Wedgwood,Boulton seppe unire gusto e filosofia con produzione ecommercio. Entrambi seppero interpretare il loro tempo per produrre beni richiesti.
Boulton collaborò con dei designer, tra cui Sir William Chambers, James Stuart, James Wyatt, i quali occuparono un ruolo fondamentale nella produzione di Boulton, un industriale che vendeva minuterie di lusso e allo stesso tempo macchine a vapore.
Con l’ausilio della macchina a vapore e della divisione del lavoro i beni furono prodotti economicamente. Per esempio: alcuni candelabri potevano essere assemblati con 3 diversi componenti (la base, il corpo, il portacandela), alcuni dei quali potevano essere riutilizzati per creare altri candelabri (stessa base ma diversi corpo e portacandela), e così via; la varietà e la quantità di modelli che si potevano ottenere crebbe esponenzialmente, inoltre il vantaggio economico derivante dalla produzione di componenti uguali rispetto alla produzione di componenti unici fu molto conveniente.
i beni prodotti, così, furono anche più