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all'Umbria, CALABRO, L'APULO, SICULO, SICANO.
Un caso di residuo dal sostrato italico e' la L geminata
o pronunciata per asperum suono come nel siciliano bella -
bedda.
Sostrato etrusco:
In Italia c'era un'altra popolazione più avanzata, gli etruschi, i
o quali occupavano la zona che comprende l'attuale toscana con
una striscia litorale che scende fino quasi a Roma. Gli etruschi
erano una popolazione più avanzata culturalmente dei romani,
ma non utilizzavano la scrittura seppur avessero un alfabeto.
Prediligevano la tradizione e diffusione orale come molte
popolazioni antiche. Questa mancanza fa sì che noi non
riusciamo a comprendere il sostrato della lingua etrusca
all'interno della lingua romana. È dunque difficile capire quali
termini latini siano derivati dall'etrusco. Tra questi sappiamo
che ci sono sicuramente 2 termini derivanti dall'etrusco grazie
alle fonti latine:
Istrione (istrionis) --> che vuol dire attore (gli etruschi erano
o avanzati anche per il teatro).
Satellite (satelles, satellitis) --> questo uso di satellite per i
o corpi celesti originali o manufatti deriva dal fatto che il termine
etrusco indicava le guardie del corpo che accompagnavano
circondando una persona illustre. Questo dal punto di vista
semantico il fatto che le guardie girano attorno a una persona
ha determinato il senso metaforico di satellite che conosciamo
noi.
C’è un altro elemento più incerto: A lungo si è sostenuto che
o l'elemento fonetico della gorgia toscana è di origine etrusca.
Più recentemente diversi studi hanno messo in dubbio ciò in
quanto questo fenomeno ricopre solo la zona fiorentina.
Sostrato Celtico (esteso dalla linea La Spezia - Rimini all'area
francese e iberica):
I celti erano una popolazione originaria del bassopiano
o sarmatico che iniziò' una lenta migrazione verso occidente. La
loro espansione copre tutta l'area europea. Noi sappiamo che
si installano nell'attuale Francia (Gallia transalpina e cisalpina),
a nord della linea La Spezia-Rimini (che divide il sostrato italico
ed etrusco a sud della linea e sostrato celtico a nord), tutta la
penisola iberica, gran parte delle isole britanniche (in Scozia
c'erano gli scoti, di origine celta, e i Picti che non erano di
origine celta). Infine, si stanziarono in Galazia (Asia minore).
Ci sono termini ricorrenti, Galazia, Gallia e Galizia, Galles
o (Wales) e la piccola regione della Cornovaglia (Cornwales). Il
termine Wales deriva dalla parola gallo e la Cornovaglia è
l'area dei galli cornici, una tribù celtica. Questi macro-toponimi
indicano così i luoghi di origine celtica.
Sono di fondazione celtica tutti toponimi che finiscono con
o Briga, Asco, Dunum e Ate.
Anche i celti, come gli etruschi sapevano scrivere ma non
o scrivevano cose importanti. Ma la cultura celtica anima ancora
oggi la produzione libraria e filmica con le sue leggende (ad es.
Il signore degli anelli, Lancillotto, re Artù ecc.).
La cosa stupefacente è che siano rimasti pochi termini del
o sostrato celtico nonostante la grande espansione.
Inoltre, proprio per la contiguità con i romani è difficile
o distinguere quali sono i fenomeni di sostrato acquisiti dopo la
conquista e quali sono invece i fenomeni di adstrato di
interscambio culturale e commerciale. Questi ultimi sono
sicuramente i termini come Caballus, usato dai celti ma non
dai romani che non andavano a cavallo, brache (braghe) -->
collegate al fatto di dover andare a cavallo, camisa --> casacca
da mettere sopra le braghe, carrum --> Quando si acquisisce
un termine normalmente si acquisisce col nome di origine. In
questo caso però anche se i romani avevano i carri, a loro
bastavano i carretti a 2 ruote grazie al terreno secco, mentre i
celtici avevano bisogno del carro pesante a 4 ruote perché'
avevano a che fare con terreni umidi. Questo ha dato origine a
diverse parole come car in inglese.
Sempre nei fenomeni di adstrato c’è anche camminus -
o cammino.
Nel francese moderno ci sono circa 180 voci celtiche, come
o charpentier (carpentiere), brasserie (birreria), saumon
(salmone), combe (valle) --> in italia abbiamo la comba freida,
le valli del cammino di san bernardo, Land (landa), brouillere
(brughiera), breuille (luogo italiano "cervinea". Breuille e' il
termine celtico per definire il cespuglio. Questo è interessante
perché' da questo termine derivano le parole broglio e
imbroglio --> la deriva semantica parte sempre dal lato
concreto; quindi, dal cespuglio che è contorto si passa al
significato traslato di cosa intricata, e da lì si passa alla
metafora del cespuglio come cosa intricata così come
l'imbroglio. C’è anche la parola dru --> termine celtico per erba
fitta --> Significato traslato fertile --> significato metaforico
amore fertile e carnale (drudi, amanti carnali). Blaire -->
termine per gli animali pezzati. In francese blairo e' sia il tasso
sia il pennello da barba fatto coi peli di tasso.
Sostrato iberico - enigma:
Noi sappiamo che qui c'erano i celti, chiamati celtiberi, lo
o sappiamo grazie ai toponimi e ai ritrovamenti archeologici.
Tuttavia, ci giungono delle annotazioni dai greci, che per
o motivi commerciali viaggiavano molto per il mediterraneo
creando porti di appoggio come la Sicilia e le città marittime
del sud della Francia. Questi coloni greci si stanziarono nella
penisola iberica prima che arrivassero i romani e lasciano delle
notizie in merito alle popolazioni che incontravano. Loro ci
parlano però solo degli Aicitani e gli Ergedes. Gli Aicitani
vivevano in Aquitania, mentre gli Ergedese sono coloro che
probabilmente fondarono i Lérida. Le popolazioni di queste
zone erano di origine celta, ma le fonti greche ci parlano anche
degli Iberes.
Noi non sappiamo nulla degli Iberes a parte il loro nome, ma
o quello che è certo è l'esistenza di un'altra popolazione iberica
oltre ai celti, ovvero i Baschi. La lingua basca ha avuto
un'attestazione scritta molto precoce nell'8 o 9 secolo nel
codice sistino dove c’è un passaggio di un guida turistica sul
pellegrinaggio di Santiago di Compostela. Qui venivano indicati
le emergenze artistiche, i luoghi di sosta e le problematicità,
tra le quali è anche indicato il popolo basco. Questo popolo
tendeva a d essere truffaldino. Parlando di questa popolazione
(che vive e parla il basco nei due lati dei Pirenei nella regione
di Euscadi). In questo elenco abbiamo anche termini baschi.
Il basco non è una lingua indoeuropea ed è conservata solo
o nell'area dei Pirenei.
Ci si chiede dunque se è possibile che in realtà gli Iberes
o fossero i Baschi, ma è difficile da credere perché' i greci non si
spingevano mai nell'interno di una città, ed è impensabile che
l'area basca potesse scendere così a sud tanto da entrare in
contatto coi greci.
Tuttavia, alcuni grammatici greci (non i viaggiatori di cui
o parlavamo prima) utilizzano nuovamente il termine Iberes
riferito a una popolazione del Caucaso che non ha nulla a che
fare con la penisola iberica. Il Caucaso è considerato oggi il
paradiso dei linguisti perché' vi si trovano varietà linguistiche
arcaiche e isolate perché' in riferimento al principio laterale
conservativo, una varietà di popolazioni si è stanziata nel
Caucaso e non è venuta in contatto con altre lingue e hanno
conservato la loro.
Il problema è che fra le molte lingue studiate delle popolazioni
o caucasiche ce n’è una che è affine al basco. Quindi, si ci può
chiedere se sul Caucaso c’è un gruppo linguistico affine a
quello basco che si è stanziato lì a causa di migrazioni. Le
affinità tra le due lingue sono ormai superficiali? Il termine
iberi veniva dato a due popolazioni diverse? Non si può dire.
Non sappiamo dunque chi fossero gli iberi.
o Quindi il sostrato della penisola iberica comprendeva
o sicuramente il celtico, il basco e stando alle fonti greche gli
Iberi. Inoltre, evidentemente qualcuno parlava già il castigliano
perché' alcune parole castigliane non si sa che origine abbiano,
ma sicuramente non hanno origine né celta ne basca. Questi
termini sono ad es. perro, manteca, isquierda, cama, zorro
(volpe).
In particolare, i termini manteca e isquierda sono particolari
o dal punto di vista semantico:
Manteca --> Tra i rapporti di adstrato, soprattutto per
l'adstrato greco, il latino importa dal greco il termine
butirrum (burro). Se i latini chiamano il burro butirrum e'
perché' l'hanno acquisito dai greci, mentre loro
originariamente usavano l'olio. Questa differenza è
strana perché' i latini e i greci erano due popoli affini dal
punto di vista sociologico, erano entrambi pastori ed
entrambi in aree geografiche che consentono la
maturazione delle olive. Quando i latini invadono la
Grecia sono di fronte a una popolazione di livello
culturale più alto e si innamorano della cucina greca che
era raffinata. Così si diffonde l'uso del burro e il termine
che lo designa, butirrum. Questo si estenderà poi in quasi
tutta Europa. Tuttavia, questo termine non supera i
Pirenei perché' c'era un popolo in quella zona che usava
la cosiddetta "manteca". Quindi il termine butirrum non
si diffonde perché' quella popolazione aveva già la cosa
che corrispondeva al butirrum. Evidentemente però non
usavano l'olio, che, quando arrivano gli arabi assumono il
termine arabo asseite, da cui aceite in castigliano.
Questo è dunque un fenomeno di superstrato arabo.
Isquierda --> I termini latini per indicare le mani erano recta o
dextera e sinistera o mancina. Con l'avvento del cristianesimo la
mano destra diventa la mano buona mentre la sinistra quella cattiva
(la mano del diavolo). Infatti, il termine destra, che deriva da recta,
ha il concetto di retto (corretto). La stessa cosa si riflette nell'inglese
(right - destra ma anche sinistra). Di conseguenza la mano sinistra
viene in qualche modo associata a una connotazione negativa
(persona sinistra, tiro mancino). I termini sinistra e mancina sono
rimasti in italiano, ma nelle altre lingue sono stati tabuizzati, infatti
ad es. In francese abbiamo gauche, e l'aria spagnola ha conservato il
termine isquierda della popolazione sconosciuta.
Lingue e fenomeni di adstrato:
Fenomeni linguistici che si realizzano tr