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Origine della lettera F nelle lingue romanze
FARINAM HARINA → FURNUM HORNO → FABULARE HABLAR → FUMUM HUMO
È stato un primo momento dove la F si pronunciava come una FRICATIVA LARINGALE e successivamente scomparì. Questo dileguo, però, non avviene sempre.
FRIGIDUM FRÍO: la F si conserva quando è seguita da una CONSONANTE LIQUIDA (R, L)
FRATREM FRAY → FLOREM FLOR → FLAMMAM FLAMA → FŎRTEM FUERTE → FŎNTEM FUENTE: la F si conserva anche nel dittongo UE; questo dittongo proviene dalla Ŏ
FŎCUM FUEGO
Per questo fenomeno, uno studioso Ramon MENÉNDEZ PIDAL, ha proposto una spiegazione SOSTRATISTA. Come arriva a questa ipotesi?
Tra le parlate della penisola iberica, spicca una lingua che non fa parte delle lingue romanze e a dirla tutta non fa parte nemmeno della MACROFAMIGLIA INDOEUROPEA. Questa lingua è il BASCO, parlata nella zona nord della Spagna, ai piedi dei Pirenei (ISOLA LINGUISTICA ALLOGLOTTA).
PIDAL osserva che nel BASCO non esiste il FONEMA F. quando il basco prese prestiti
dal latino o altre lingue romanze, non avendo la F li adattava rendendola o con P o con B; quindi con due suoni che hanno un tratto in comune con la F (perché si tratta di FONEMI LABIODENTALI) oppure con un'ASPIRATA LARINGALE (H), ovvero il suono che anticamente la F assunse in CASTIGLIANO. Il filologo quindi pensò che la mancanza di F in entrambe le varietà linguistiche non poteva essere una semplice coincidenza. PIDAL, verificando che nel basco attuale c'è un fenomeno che potrebbe essere messo in relazione con la mancanza della F iniziale nel castigliano, applica il 2° Criterio di Ascoli. Lo studio delle più antiche attestazioni di questo fenomeno castigliano, ha permesso di accertare che la F comincia a scomparire in documenti che provengono dalle zone confinanti con il BASCO. Il fenomeno inizia nella Castiglia del nord e poi si diffonde anche nella penisola iberica meridionale. Anticamente il castigliano si forma inun'area molto ristretta, intorno alla città di Burgos; solo in un secondo momento questa lingua si è diffusa verso sud assieme al processo di RECONQUISTA portato avanti dai re castigliani. Pala ipotizza che la lingua PRE-LTINA BASCA abbia influenzato prima il latino e poi il Castigliano che si è formato accanto all'area basca. In quest'area si verificano quindi dei FENOMENI D'INTERFERENZA. Pidal, inoltre, osserva che qualcosa di analogo si osserva in un'altra varietà romanza che si parla dall'altra parte dei Pirenei, sempre in una zona che anticamente confinava con l'area basca (ora si è ristretta): il Guascone. Quindi si può osservare che originariamente l'area dove si parlava Basco era molto più estesa rispetto a oggi. Quindi abbiamo applicato il 1° CRITERIO DI ASCOLI anche se non rispetto alla situazione odierna ma a quella antica. La coincidenza nelle aree geografiche non è di per sé un
fenomeno determinante, ci sono dei movimenti e delle estensioni delle lingue successive ad un determinato fenomeno. In questo caso c'è una situazione storica particolare che ha fatto sì che il castigliano si diffondesse anche in territori dove anticamente non era parlato. CONTROPROVA Se è vero che la F scompare sempre davanti a vocale ma si conserva davanti al dittongo UE, posso avere un problema di CRONOLOGIA RELATIVA. Io so che la DITTONGAZIONE è un fenomeno antico, ma non antichissimo, probabilmente è avvenuta durante il V SECOLO. Se questo è vero, la F come faceva ad appoggiarsi ad un dittongo che ancora non esisteva? Se le cose stanno così non si può parlare di FENOMENO DI SOSTRATO. (In questo caso non è possibile applicare il 3° CRITERIO DI ASCOLI perché non c'è nessuna area in cui al BASCO si sia sostituita una lingua che non fosse il LATINI). IL VOCALISMO Dobbiamo prendere in esame le trasformazioni chesistema di distinzione tra vocali lunghe e brevi.TRATTO DISTINTIVO che ha portato ad un cambio del sistema vocale nelle lingue romanze. A differenza delle lingue romanze come l'italiano, la QUANTITA VOCALICA in LATINO è indipendente dalla STRUTTURA SILLABICA.
Nelle lingue romanze se la SILLABA è BLOCCATA la vocale tonica sarà automaticamente BREVE---SILLABA BLOCCATA: prendiamo in esempio la parola italiana FUNGO; consideriamo la SILLABA TONICA FUN; siccome la sillaba termina in consonante la sillaba verrà detta CHIUSA o BLOCCATA.
Nelle lingue romanze se la SILLABA è LIBERA la vocale tonica sarà automaticamente LUNGA---SILLABA LIBERA; prendiamo in esempio la parola italiana CANE; consideriamo la SILLABA TONICA CA; siccome la sillaba termina in vocale la sillaba verrà detta LIBERA o APERTA.
Come possiamo vedere in latino tutto questo viene meno PĂLUS = PĂ---LUS; come possiamo vedere la sillaba tonica termina in vocale e quindi è aperta ma questa soluzione non è accattata dal
sistema romanzo in quanto come abbiamo detto, se la sillaba è aperta la vocale automaticamente dovrà essere LUNGA mentre invece qui la troviamo BREVE.
STĒLLA= STĒL-LA; la sillaba tonica termina in consonante quindi è chiusa ma questa soluzione non è accettata dal sistema romanzo in quanto come abbiamo detto, se la sillaba è chiusa la vocale automaticamente sarà BREVE mentre qui la troviamo LUNGA.
Oltre alle considerazioni sulla DURATA VOCALICA, aggiungiamo un particolare che ci sarà utile. Le VOCALI LUNGHE erano realizzate come CHIUSE mentre le BREVI come APERTE. Quello che conta dal punto di vista della distinzione è la durata, ma c'è anche un tratto accessorio, non rilevante come invece lo sarà in futuro.
Prendiamo ad esempio la coppia minima PŌPULUS (pioppo) e PŎPULUS (Popolo). Come già detto più volte, queste due parole si differenziano per la quantità della vocale. A ciò aggiungiamo
Che la Ō lunga veniva pronunciata come chiusa (o) mentre la Ŏ breve veniva realizzata aperta (ɔ). Se prendiamo, in latino, sia la QUANTITA VOCALICA, sia la QUANTITA CONSONANTICA; possiamo avere, rispetto alle odierne LINGUE ROMANZE, tutt’e quattro le combinazioni possibili.
V C- ̆̆ ̆- -̆ -
Possiamo vedere la differenza con le lingue romanze dove solo sono ammesse 2 combinazioni V C- ̆̆ - le combinazioni possibili dalla lingua LATINA alle Romanza si sono dimezzate.
Quando questo accade, il sistema a 2 COMBINAZIONI ha avuto degli effetti sul latino. Prendiamo in esempio la coppia minima PŌPULUS ∫ PŎPULUS Nel momento in cui avviene il cambiamento nel nostro sistema una delle due forme non è accettata più. Nel nostro caso la seconda, quella con la O BREVE. Ciò avviene perché vi è una combinazione, VOCALE BREVE più CONSONANTE BREVE, che non è più accettata nel nuovo sistema (lo stesso vale naturalmente anche per VOCALE LUNGA).
più CONSONANTE LUNGA. La lingua reagisce adattandosi al nuovo sistema, attraverso due possibili interventi: allungando la vocale o la consonante. Le lingue romanze hanno preferito nella stragrande maggioranza dei casi intervenire sulla vocale. Vediamo dunque cosa accade: Nel momento in cui si allunga la vocale, quel PŎPULUS che significava popolo, andrà a coincidere con l’altra forma che significava PIOPPO. Anche se la quantità vocalica non è più utile a distinguerle entra in gioco IL TRATTO ACCESSORIO, che a questo punto diventa fondamentale: IL GRADO DI APERTURA. La prima parola PŌPULUS (pioppo) presenta una O CHIUSA (o) e la seconda parola PŎPULUS (Popolo) una O APERTA (ɔ) non c’è___0 mai stato un momento in cui le due forme si siano confuse. Assistiamo ad un duplice fenomeno: -DEFONEMATIZZAZIONE: si è perso il TRATTO della DURATA. -FONEMATIZZAZIONE: è diventata distintiva l’APERTURA. Per quanto detto dunque il
Il sistema vocalico si trasformò: il sistema vocalico subì delle fusioni; grazie a ciò si arrivò al SISTEMA VOCALICO PANROMANZO [*funziona nella maggioranza delle lingue romanze (tra cui italiano, francese e spagnolo) ma non in tutte*]. Inoltre dobbiamo aggiungere che in molte lingue romanze, tra cui l'italiano, avverrà il fenomeno della dittongazione nelle vocali ed w quando e breve latina ed o breve latina si trovano in sillaba libera. Facciamo qualche esempio, ma ci focalizzeremo su questo fenomeno più avanti: PĔDEM == PIEDE, NŎVUM == NUOVO. Questo sistema, detto EPTAVOCALICO, non si diffuse in tutta la ROMANIA. Esistono altri SISTEMI VOCALICI, detti MINORI, che si affermarono in aree più circoscritte. Tra questi è bene ricordarne alcuni: il ISTEMA VOCALICO diffusosi in SARDEGNA e in un'area che viene definita AREA LAUSBERG (studioso che identificò l'area di diffusione del sistema), comprendente la
LUCANIA e la CALABRIA. Questo sistema è PENTAVOCALICO, ci troviamo davanti ad un SISTEMA a 5 VOCALI con 3 GRADI DI APERTURA: APERTURA MASSIMA--- a APERTURA MEDIA--- e, o APERTURA MINIMA--- iu In questo sistema le VOCALI LATINE confluiscono a due a due. In origine questo sistema era diffusa in un'area più ampia del mezzogiorno ed inoltre sembra essere il sistema anche del LATINO SUBSTANDARD AFRICANO. Altro SISTEMA PENTAVOCALIXO, riguarda il SISTEMA VOCALICO affermatosi in SICILIA, nella CALABRIA CENTRO-MERIDIONALE, e nel SALENTO MERIDIONALE. Questo sistema è detto SICILIANO. Nonostante anche qui si abbiano 5 VOCALI, sono diverse le derivazioni. Non abbiamo una fusione a due a due dei FONEMI VOCALICI LATINI. Come possiamo vedere mancano la e chiusa e la o chiusa. Vi è un altro sistema da considerare, un sistema che potremmo chiamare OR