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Le risposte dell'Unione Sovietica alla crisi
L'economia dell'Unione Sovietica è basata sulla collettivizzazione, essendo separata e indipendente dall'economia europea riesce a sottrarsi dal contagio della crisi, non ne risente. La sua condizione di auto-isolamento le consente di sperimentare negli anni della grande collettivizzazione. Fra il '28 e il '32 si mette in atto il primo piano quinquennale sovietico, si ha il primo tentativo di pianificazione dell'economia con l'obiettivo di forzare la creazione di un apparato industriale (soprattutto militare) sovietico, che viene archiviata. Ciò conduce a una politica di collettivizzazione definitiva delle terre, portando l'economia contadina alla distruzione, che vengono espropriate una volta per tutte insieme ai piccoli proprietari terrieri che...
avevano recuperato la proprietà delle terre proprio grazie alla NEP. È una politica di eliminazione fisica dei proprietari che rifiutavano di consegnare le terre allo stato per entrare a far parte di fattorie collettive gestite dallo stesso. I Kulaki (contadini-proprietari) diventano le vittime di questo processo di collettivizzazione, che si traduce in eliminazione fisica o deportazione forzata verso i Gulag in Siberia. Sia le derrate alimentari sia la forza lavoro si spostano dalle campagne alle città. Economicamente, lo stalinismo assicura all'USSR la base industriale necessaria per trasformarla in una vera e propria potenza mondiale, soprattutto in campo militare. Persegue così l'obiettivo del Bolscevismo imperiale staliniano, che aveva proprio come obiettivo quello di far coincidere l'espansionismo industriale sovietico con l'allargamento della rivoluzione comunista nel resto del mondo. Era una visione al tempo stesso ideologica erispondente ai caratteri della politica di potenza. I costi umani di questa industrializzazione furono enormi, la forza lavoro venne letteralmente militarizzata e i risultati furono altrettanto notevoli: in pochi anni (fra 1928 e 1932) si moltiplica la produzione industriale di circa il 50/60%. Negli anni '30 l'economia sovietica diventa un modello apparentemente efficiente, capace di risolvere la crisi del capitalismo anche in occidente. Molti cominciarono quindi a considerarlo il modello del futuro, la seconda via, quella del capitalismo di stato. – IL CASO TEDESCO LA NASCITA DEL REGIME NAZISTA È il caso in cui la crisi economica si salda a quella politica, determinando la caduta della democrazia. Nonostante la Germania fosse riuscita a superare la crisi della Ruhr, nel 1929 la Germania accusa un colpo fortissimo: vede infatti fallire gli istituti bancari, una crisi industriale, licenziamenti e disoccupazione di massa (circa 6 milioni di disoccupati). InQuestasituazione i partiti estremisti costruiscono il loro consenso elettorale attraverso lacontestazione del sistema, che non ha saputo governare e contrastare la crisi. I partiti digoverno (Social Democrazia e centro cattolico) si vedono accerchiati da queste nuove forze:a sinistra c'era il Partito Comunista Tedesco, che proponeva il modello rivoluzionariosovietico; a destra c'era un movimento politico che nacque prima della crisi, ma grazie adAppunti a cura di E. ParzaniPag. 44UniBg SCO – Lezioni di Storia Contemporaneaessa diventò un partito di massa, cioè il Partito Nazional-Socialista, che finora era semprerimasto un partito di minoranza irrilevante.Con la grande crisi la polarizzazione estremista del quadro politico privilegia proprio questomovimento, che già alle elezioni del 1930 prese il 18% dei voti, iniziando a minare la stabilitàdel sistema politico tedesco, anche perché era dotato di un apparato paramilitare formatoda
squadre d'assalto, che misero in crisi anche la tenuta dell'ordine pubblico. Queste squadre si sostituirono spesso alle forze dello stato nella repressione dell'apparato rivoluzionario comunista, innescando una vera e propria guerra civile, che dimostrò l'ingovernabilità della Germania dell'epoca. Complice di tutto ciò fu anche il ritardo con cui i governi tedeschi risposero alla crisi, fra i 1930 e '33 rimasero ancorati ai meccanismi di austerità economica, che contribuirono ad alimentare la crisi. Il primo ministro Bruning, esponente dei cattolici, favorì una politica di tagli per salvaguardare il bilancio dello stato e scongiurare l'inflazione. Nelle tre elezioni del 1932 il partito nazista diventa, elettoralmente, il primo partito tedesco. Fa quello che il fascismo non era riuscito a fare. Nelle prime elezioni, nel 1930, fu costretto a riprendere il potere il maresciallo Hindenburg, esponente delle élite.
militari del Reichcaduto e contro di lui il Nazismo non riuscì a imporsi, ottenendo comunque il 37% dei voti. La repubblica riesce a salvarsi dalla spirale estremista. Nel luglio del ’32 il partito nazistaottiene alle elezioni politiche sempre il 37%, stesso voto delle presidenziali. Il partito nazistasi riconferma come parte del governo, viene perciò sciolta la Camera e nel novembre dellostesso anno i nazisti passarono al 33%, riconfermando la loro presenza. Le componenti piùtedesca, dopo aver compreso l’impossibilità diconservatrici della destra tradizionalistagovernare senza i nazisti, si convincono a collaborare con gli stessi nel tentativo dinormalizzare il Nazismo (come si volle fare in Italia). Nel 1933 Hindenburg accetta dinominare il padre fondatore e capo del partito nazista, Adolf Hitler, cancelliere dellarepubblica tedesca, a patto che il suo partito esprima solo tre ministri. Era un governo diunità nazionale, come quello di Mussolini.Tuttavia,Nel giro di un anno e mezzo, Hitler riesce a imporre una svolta totalitaria in Germania, portando alla nascita del regime nazista tedesco. La Germania diventa uno stato monopolitico totalitario, sotto la guida del Fuhrer Adolf Hitler.
Primo passo per giungere alle elezioni politiche, nel marzo del '33, questo fu lo scioglimento del parlamento con nuove elezioni quando venne incendiato il parlamento tedesco utilizzando come capro espiatorio un esponente comunista. Ciò riportò all'attenzione il pericolo rivoluzionario, riattivando il sentore anticomunista e portando i nazisti a ottenere il 44% dei voti.
Tre settimane dopo, Hitler riesce a ottenere dal parlamento l'approvazione di una legge che gli attribuisce i pieni poteri, sull'onda dell'emergenza economica reale (non una costruzione propagandista). Nel giro dell'estate del '33 si arriva allo scioglimento legale di tutti i partiti, già autoesclusi dal mondo politico con la legge di marzo.
Lo scioglimento del partito cattolico si ebbe un accordo diretto con la santa sede, nell'luglio del 1933. A novembre si tenne una nuova consultazione plebiscitaria (a lista unica) che segnò il trionfo del partito nazista, con il <90% dei voti. La Germania diventa così una dittatura personale e un regime totalitario a partito unico.
Appunti a cura di E. Parzani
Pag. 45 UniBg SCO - Lezioni di Storia Contemporanea
LA RISPOSTA ALLA CRISI DELLA GERMANIA NAZISTA
Hitler deve fronteggiare la stessa dialettica che dovette affrontare Mussolini, fra partito-milizia e fiancheggiatori. Il partito tedesco era diventato un partito-stato, ma disponeva di una forza squadrista (SA - Squadre d'Assalto) contrapposta al potere stesso, che andava liquidata. Per fare questo si ricorda la "Notte dei lunghi coltelli", quando i leader delle SA furono assassinati nella notte fra il 29 e 30 giugno in un locale a Berlino, dove fu organizzata una "rimpatriata".
stesso partito. Così facendo Hitler si assicurò anche il favore delle gerarchie militari tedesche, che gli consentirono l'ascesa alla carica di presidente della repubblica, alla morte di Hindenburg. In questo modo si identificò la figura del cancelliere con quella del capo di stato, e il 2 agosto, alla morte di Hindenburg, Hitler diventa a tutti gli effetti dittatore, sotto al nome di Fuhrer.
La risposta nazista alla crisi fu una politica di investimento massiccio con le opere pubbliche, finalizzate all'infrastrutturazione del paese garantendo il riassorbimento della disoccupazione, che in poco tempo raggiunse le "sole" 500mila unità, rispetto ai precedenti 6 milioni. Lo stato elabora anche dei piani quadriennali per fissare gli obiettivi di produzione, su modello sovietico. Si parla di capitalismo diretto, ovviamente dallo stato. La struttura economica è ancora privatista, ma lo stato è coordinatore dell'economia, fissando
obiettivi e vincolano i produttori a raggiungerli. È meno incisivo del modello sovietico, non vi è una vera e propria socializzazione economica. Questo fu fatto attraverso le "commesse", degli appalti forniti dallo stato alle industrie, sia in campo civile sia in campo militare, favorendo il riarmo tedesco e assicurando la riaffermazione economica del paese.
IL PROGRAMMA ESPANSIONISTA DI HITLER anche e soprattutto attraverso il superamento dell'ordine di Versailles, che aveva isolato e declassato come potenza la Germania. Solo sotto il regime nazista la Germania riesce a riaffermarsi come potenza, al di là del terrore istituzionalizzato.
Venne infatti instaurata una polizia segreta (Gestapo) e fu attuata una stretta repressiva sulle libertà individuali. Il rilancio della Germania nasce come progetto dal programma politico hitleriano, tracciato già negli anni '20 nel Mein Kampf. Programma che si articolava in
tre fasi:
- Smantellamento delle clausole di Versailles: annullamento delle clausole territoriali, economiche (riparazioni di guerra) e militari (disarmo). Così facendo si sarebbe restituita un'autonomia totale alla Germania.
- Annessione dei territori di nazionalità tedesca: ricostruzione di un Reich tedesco, costituito da tutte le etnie e territori di nazionalità tedesca. Un programma irredentistico, il ritorno a una grande Germania, il Terzo Reich, esclusivamente di nazionalità tedesca. Mise in discussione gli stati nati dopo il Trattato di Versailles.
- Conquista dello spazio vitale: espansione della Germania in Europa orientale, con l'assorbimento e schiavizzazione delle nazionalità slave. Incide qui il concetto razziale, l'esistenza di una razza ariana superiore, che doveva asserire le altre razze, inferiori, come quella slava. Hitler puntava a un'arianizzazione dell'Europa, che si sarebbe dovuta trasformare in una nuova
potenzia mondiale, a fianco di quella americana e sovietica. Appunti a cur