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Andremo infatti ad analizzare le caratteristiche del regime transitorio, e
introdurremo dei metodi per lo studio di questo.
Comportamento transitorio
Non avendo un andamento di regime a cui riferirci, occorrerà infatti
lavorare nel dominio del tempo, stabilendo dei parametri con cui valutare il
comportamento del nostro sistema in risposta a degli specifici ingressi di
riferimento.
Il segnale notevole sarà il segnale a gradino
unitario, che genererà nel sistema una risposta,
detta risposta indiciale.
La risposta indiciale sarà uno dei primi metri
per l’analisi della risposta in regime 1
3.3 Prestazioni dinamiche e sintesi in frequenza
transitorio. Sappiamo infatti che per un sistema asintoticamente stabile ci
aspetteremo una risposta simile a quella in figura.
Valore a regime permanente
Il valore di regime di tale risposta dipenderà dal guadagno del sistema.
Sappiamo che, anche senza conoscere la struttura, dovremo caratterizzare la
serie di controllore e processo con una serie di caratteristiche. Il
controllore andrà infatti a compensare le caratteristiche del processo che
non sono presenti, e che occorrono per ottenere l’uscita desiderata.
Per condizionare il comportamento a regime permanente abbiamo definito una
funzione di controllo
() = ℎ
Per cui per scrivere la funzione del controllore occorrerà quantificare e
Questi parametri andranno anche ad influenzare la risposta in regime
ℎ.
transitorio, e in particolare saranno coinvolti nella valutazione della
sovraelongazione.
Dinamica aggiunta ()
Per correggere il comportamento dinamico del transitorio del nostro sistema,
occorrerà aggiungere al controllore un’ulteriore parte dinamica detta
(),
rete correttrice, caratterizzata principalmente dall’avere un guadagno
unitario.
() = ()
ℎ
Il guadagno unitario è scelto in modo da non alterare la risposta permanente,
in quanto la modifica del transitorio rimane comunque subordinata
all’adattamento del regime permanente.
Siccome deve essere caratterizzata in frequenza, dovremo analizzare
()
come tradurre le nostre esigenze, determinabili nel dominio del tempo, da un
dominio all’altro.
Otterremo generalmente una caratterizzazione nel dominio trasformato
determinate da due parametri.
Legami tra risposta indiciale ed armonica
(per sistemi del primo e secondo ordine)
Dalle specifiche in dovremo quindi ottenere una serie di specifiche
equivalenti in per l’anello aperto, ma per questo occorrerà ricavare una
serie di specifiche in per
(). 2
3.3 Prestazioni dinamiche e sintesi in frequenza
In queste situazioni si potrebbe rimanere nel dominio del tempo, ma
occorrerebbe implementare una misura sperimentale della risposta armonica
del sistema.
La traduzione delle specifiche nel tempo in specifiche del sistema ad anello
sarà oggetto di questa trattazione.
In sede di esame ci verranno fornite direttamente le specifiche ad anello
aperto, ma occorrerà comunque conoscere le metodologie per la
formalizzazione di queste specifiche.
Il primo metro (nel dominio del tempo) che considereremo sarà la il tempo di
salita , che ci indicherà la velocità con cui il sistema raggiunge il
valore di regime, mentre un altro metro di riferimento sarà la
̂
sovraelongazione , ossia il massimo delle oscillazioni raggiunte nel
transitorio.
Andiamo ad analizzare lo stesso sistema sotto forma di diagramma di Bode
normalizzato 3
3.3 Prestazioni dinamiche e sintesi in frequenza
Le due caratteristiche principali di questo sistema nel dominio della
modulo in risonanza e la banda passante
frequenza saranno il
(valore di banda per cui il modulo risulta attenuato di rispetto al
3
valore di partenza).
Il modulo massimo (modulo in risonanza) sarà infatti legato alla
sovraelongazione massima, mentre la banda passante sarà legata al tempo di
salita.
Sistemi di primo ordine
Su un sistema del primo ordine andiamo ad analizzare una chiaramente
()
del primo ordine, 1
() = 1 +
che possiamo immaginare di ottenere chiudendo un anello (a retroazione
unitaria) avente () 1/
() = =
1 − ()
Antitrasformando otteniamo
Vogliamo andare, data questa funzione, a stimare il tempo di salita, che ha
un calcolo complicato, ma che possiamo approssimare all’intersezione tra la
tangente della curva nel dominio del tempo e la retta = 1. 4
3.3 Prestazioni dinamiche e sintesi in frequenza
Possiamo calcolare la tangente della risposta andandone ad esprimere la
derivata calcolata nel punto = 0
Calcoleremo quindi che dato si avrà
, = 1
La derivata prima in sarà data da
= 0
Indichiamo quindi generalmente il tempo di salita di un sistema
(approssimando), come =
Consideriamo che uno dei pochi parametri che ci vengono solitamente forniti
è il discostamento massimo tra il diagramma di bode esatto e la sua forma
asintotica.
Questo discostamento massimo sarà di per cui considereremo, essendo
3,
1
questo posto proprio al valore :
1
=
3 5
3.3 Prestazioni dinamiche e sintesi in frequenza
Da cui otterremo anche il legame = 1
3
Questo rapporto di proporzionalità delle due approssimazioni è notevole, e
va tenuto a mente.
Osserviamo che in questo caso non è presente una risonanza, in quanto questa
non è compatibile con sistemi di primo ordine. La sovraelongazione massima
corrisponde quindi esattamente al valore a regime permanente.
Sistemi di secondo ordine
Prendiamo adesso in esame un sistema di secondo ordine a guadagno unitario.
Al denominatore della funzione di trasferimento abbiamo quindi un termine
trinomio:
Nel caso in cui (0,1)
∈
Mentre nel caso precedente non era presente una sovraelongazione, qui se ne
riscontra chiaramente la presenza.
La condizione imposta su ci indicherà che le oscillazioni si estingueranno
nel tempo.
Andiamo ad approssimare il tempo di salita, che per questo tipo di sistema
di secondo ordine può essere definito come primo istante in cui la risposta
interseca il valore 1:
Questo risulta essere determinato da e da
.
In modo analogo andiamo a definire la sovraelongazione, trovando il primo
punto di annullamento della derivata prima, che ci permette di ottenere .
Il ottenuto viene sostituito nell’espressione della risposta e dà come
risultato , ossia il picco della sovraelongazione
̂ 6
3.3 Prestazioni dinamiche e sintesi in frequenza
Andiamo a calcolare la pulsazione di risonanza, considerando che questa
corrisponde alla pulsazione del picco della sovraelongazione.
Si ottiene il modulo alla risonanza , considerando
Ritorniamo alla definizione della banda passante come la pulsazione in
1 . Risolvendo
corrispondenza del punto in cui il modulo normalizzato vale √2
, che esprimiamo come proporzionale alla
si ottiene un’espressione di
3
frequenza di oscillazione naturale moltiplicata per una funzione di .
In particolare consideriamo le seguenti approssimazioni e
Che consideriamo essere valide solamente entro i range qui indicati di
.
Nel caso di più poli, considerando che questi vengono tutti sovrastati dai
poli dominanti (poli lenti) la validità di questa dinamica non verrà meno
Risposte indiciali e armoniche
Andiamo ad analizzare le risposte indiciali ed armoniche al variare di ,
che ci permettono di osservare graficamente quanto indicato:
In questo primo caso abbiamo una variazione di fissando
, = 100
7
3.3 Prestazioni dinamiche e sintesi in frequenza
Dove la freccia rossa indica l’andamento a diminuire.
Analizziamo in modo analogo l’influenza della pulsazione naturale
fissando = 0.3
Relazione anello chiuso-anello aperto
Finora le nostre analisi si sono limitate alle considerazioni sull’anello
chiuso. Vogliamo invece andare ad analizzare la situazione partendo dalle
informazioni date sull’anello aperto.
innanzitutto la banda passante
Consideriamo che, come andremo ad
3
osservare a breve, potrà essere legata alla pulsazione di attraversamento
dell’anello aperto. 8
3.3 Prestazioni dinamiche e sintesi in frequenza
Per questi sistemi potremmo tranquillamente pensare che basterà aumentare la
per aumentare la banda passante
pulsazione di attraversamento
In modo analogo, il modulo di risonanza potrà essere legato al margine
di fase del sistema ad anello aperto
Osserviamo che sarà legato al margine di fase più alto
) +
= arg�(
�
0 .
del margine di fase, andrà quindi a diminuire
Al diminuire
Riassunto delle specifiche dinamiche
Andiamo quindi a considerare uno schema che riassuma le caratteristiche
desiderate della risposta transitoria relativa alla coppia ingresso di
riferimento/uscita controllata: 9
3.3 Prestazioni dinamiche e sintesi in frequenza
Secondo questa tabella, possiamo osservare che una specifica su tempo di
salita o banda passante si tradurrà in una specifica sulla pulsazione di
attraversamento, mentre una specifica sulla sovraelongazione o sul modulo di
risonanza si tradurrà in una specifica sul margine di fase.
Con l’apice andremo da ora in poi ad indicare gli obbiettivi target.
∗
Riassumiamo per completezza anche le specifiche a regime permanente.
Questa tabella, in aggiunta alle caratteristiche già analizzate, aggiunge
chiaramente anche la risposta a ingressi sinusoidali, caratterizzati da
parte reale nulla.
Struttura del controllore
Andiamo a separare il controllore in due parti: una per la gestione delle
risposte permanenti, e l