Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Vendittelli Marilena

La scelta di portare lo sport in carcere come argomento di tesi è motivata dalla combinazione di due interessi personali: la passione per lo sport e la curiosità verso il sistema penitenziario. Tali tematiche mi hanno spinta a voler esplorare il ruolo dello sport come strumento di recupero all’interno degli istituti penitenziari, facendomi focalizzare sull’impatto che questo può avere sulla riabilitazione e reintegrazione sociale dei detenuti. In particolare il presente elaborato si concentra sull’analisi del progetto Risport, un’iniziativa innovativa che porta lo sport all’interno dell’IPM di Casal del Marmo a Roma, con l’obiettivo di esaminare i significati associati all’attività sportiva all’interno di uno specifico istituto penitenziario minorile. Per rispondere a tale interrogativo il lavoro inizia con un’analisi teorica del quadro normativo che orienta il contesto penitenziario minorile, esaminandone gli sviluppi, le sfide e gli obiettivi. Successivamente sono stati analizzati gli effetti dello sport in termini di educazione, socializzazione e reintegrazione, fornendo una visione completa e approfondita del contesto in cui si inserisce l’attività di Risport. Proseguendo la lettura del presente elaborato è stata dedicata una parte alla spiegazione del metodo e dell’approccio utilizzati, includendo un focus teorico anche sulla nascita e l’evoluzione del progetto, esaminandone nel dettaglio le varie componenti. La volontà di spiegare tutti gli aspetti che ruotano intorno all’iniziativa, tra cui gli enti protagonisti, le attività svolte e la struttura dell’IPM, nasce dall’esigenza di voler fornire al lettore un quadro chiaro per orientarsi nella successiva analisi del progetto. La parte centrale del lavoro è stata dedicata all’analisi delle osservazioni e delle interviste svolte all’interno dell’IPM di Casal del Marmo, in occasione della partita di calcio del 10 aprile 2024. Nello specifico le interviste sono state sottoposte al Direttore dell’IPM, a due funzionari della professionalità pedagogica, a un operatore sportivo attivo all’interno dell’istituto e a tre ragazzi detenuti. Queste interviste, insieme all’osservazione, hanno permesso di fornire evidenze empiriche concrete ai temi esplorati teoricamente nelle fasi iniziali della ricerca. Concludendo l’elaborato, sono stati evidenziati gli aspetti più importanti emersi dall’analisi, sottolineando come lo sport si sia dimostrato un catalizzatore di socializzazione e identificazione per i giovani detenuti. Non sono mancate, in questa sezione, anche delle note circa eventuali migliorie da poter apportare ad iniziative di questo tipo, ricordando che l’attività fisica assume questo grado di importanza solo se inserita in un approccio integrato.