Quindi, grazie al processo di diversificazione e frazionamento della ricchezza, è possibile ridurre in
parte o in tutto il rischio specifico; ciò può essere comprovato da una spiegazione:
● intuitiva →ogni titolo pesa sempre meno sul portafoglio, e perciò anche le conseguenze su quel
titolo saranno via via più ridotte; inoltre, si può verificare un effetto di compensazione.
● rigorosa →si ipotizzi un numero di titoli pari a tendente ad infinito. Come si modifica il rischio
di portafoglio, quando il numero dei titoli aumenta?
Questa idea si basa sull'osservazione che, man mano che il numero di titoli in un portafoglio cresce,
il rischio complessivo del portafoglio cambia in modo prevedibile. La formula fornisce il calcolo della
varianza del portafoglio, somma delle varianze dei singoli titoli ponderate per le loro quote nel
portafoglio, più la covarianza tra i titoli.
2 2 2
σ = ∑ σ + ∑ ∑ σ
,
= 1 = 1 = 1
Si ipotizza di costruire un portafoglio equiponderato, in cui ciascuno degli investimenti inclusi nel
1 1
portafoglio ha un peso pari a . Sostituendo , la formula si semplifica:
=
2
( )
2 2 2
2 1 1
1 1 − 1 1
1 1 →
σ = ∑ σ + ∑ ∑ σ σ = ∑ σ + ∑ ∑ σ
− 1
, ,
= 1 = 1 = 1 = 1
= 1 = 1
Quando il numero di titoli diventa molto grande ( ), accade quanto segue:
→ ∞
La componente di rischio del portafoglio riconducibile alla varianza dei singoli
investimenti tende ad annullarsi, definita anche come varianza media.
Questo significa che l'effetto delle varianze individuali dei singoli titoli sul
rischio totale tende a zero man mano che si aggiungono più titoli al portafoglio.
Rimane la componente riconducibile alla
covarianza tra le coppie di titoli. Nel caso di
portafoglio equiponderato il rischio tende alla
covarianza media, che può essere molto
bassa per titoli poco correlati (beneficio maggiore). Quando aumenta, rimane solo il rischio legato
alla covarianza tra i titoli nel portafoglio. Se i titoli sono poco correlati, il rischio complessivo del
portafoglio può ridursi significativamente, sfruttando al massimo i benefici della diversificazione. 42
● Se aumenta, la varianza di
portafoglio si approssima alla
covarianza media.
● Se la covarianza media fosse
0, sarebbe possibile eliminare
tutto il rischio detenendo un
numero sufficiente di titoli.
Purtroppo le azioni hanno
andamenti concordi e non
indipendenti tra di loro ossia sono positivamente, sebbene non perfettamente, correlate.
● Come già visto, la varianza totale di un titolo o di un portafoglio può essere scomposta in due
sistematico (o di mercato o
parti, ovvero rischio non sistematico (o specifico o diversificabile) e
non diversificabile); quest'ultimo è la covarianza media tra tutte le azioni.
Dato il totale dei titoli presenti sul mercato, che
non sono quasi mai perfettamente correlati tra
loro, e combinandoli tra loro si ottiene un insieme
di portafogli possibili (opportunity set). Tuttavia,
non tutti i portafogli sono efficienti: tra questi se si
prendono quelli che a parità di rendimento offrono
un rischio (atteso) minore e che a parità di rischio
offrono un rendimento (atteso) maggiore, si
ottiene la frontiera efficiente, nonché luogo
geometrico dei punti ciascuno dei quali non è dominato da altri.
Selezione del portafoglio ottimale
La scelta dell'investitore, ovvero il portafoglio ottimo, si colloca sulla frontiera efficiente. Tuttavia,
due portafogli efficienti (che si collocano sulla frontiera efficiente) non è detto che siano ugualmente
desiderabili: l’investitore sceglierà infatti in base alle sue preferenze definite da un insieme di curve
di indifferenza →una curva di indifferenza rappresenta il luogo dei punti di combinazione tra
rendimento e rischio che presentano la stessa utilità attesa. Il portafoglio ottimale si collocherà nel
punto di tangenza tra la frontiera efficiente e la curva di indifferenza più alta.
Il portafoglio che concretamente un investitore sceglierà dipende dalla:
a) frontiera efficiente
b) propria propensione al rischio sintetizzabile tramite la mappa delle curve di indifferenza.
Proprietà curve di indifferenza Proprietà frontiera efficiente
Derivano da una funzione di utilità quadratica: Funzione crescente del rischio (ipotesi di
avversione al rischio + rischio + rendimento
atteso).
2
( ) 1
= − · · σ
2
dove A rappresenta il rischio Funzione concava mai convessa in quanto al
crescere del rischio aumenta il rendimento, ma
Hanno un’inclinazione positiva per via del in misura meno che proporzionale.
rischio e sono convesse, ossia al crescere del
grado di curvatura cresce il rendimento
richiesto per il rischio. 43
Portafoglio ottimale (PTF ottimo) è il
punto di tangenza tra frontiera
efficiente e la più alta curva di
indifferenza. L’utilizzo di questionari
(ex: Mifid) consente di individuare
l’avversione al rischio e quindi il PTF
ottimo per l’investitore.
Frontiera efficiente ex-post →la strumentazione serve per valutare la performance ex-post delle
scelte di investimento del singolo o del gestore di portafoglio. Se da un punto di vista teorico, la
frontiera efficiente è sviluppata dall’analisi dei singoli titoli, da un punto di vista empirico, si ragiona
in termini di asset class, insieme di titoli che presentano certe caratteristiche omogenee (riguardo al
paese, alla natura dello strumento e dell’emittente). Questo passaggio deriva dalla difficoltà
computazionale, in modo da semplificare il calcolo del rendimento e del rischio.
I rendimenti e i rischi storici su dati mensili relativi all’orizzonte temporale luglio 2010-giugno 2020.
Si identifica un benchmark, che approssima l’andamento di un asset class; quindi, si calcolano, in
ottica ex-post, i rendimenti ed i rischi associati tramite:
∑
○ Rendimento storico annualizzato → = 1
= 2
( )
1
○ Deviazione standard storica annualizzata → σ = ∑ −
− 1
= 1 44
Date le correlazioni, si identificano le composizioni che avrebbero garantito un certo livello di
rendimento a fronte di un determinato rischio; questo espone la performance dell’investimento. 45
Modelli di equilibrio del mercato dei capitali (focus CAPM)
L’obiettivo dei modelli di equilibrio del mercato dei capitali è di analizzare quali siano gli effetti delle
decisioni prese da investitori razionali sul prezzo degli strumenti finanziari. In particolare, tali teorie
studiano le relazioni tra rischio e rendimento per i portafogli e per i singoli titoli ed elaborano modelli
di valutazione dei titoli stessi. Rispetto alla teoria di portafoglio, i modelli di equilibrio del mercato dei
capitali permettono anche di spiegare le logiche di formazione dei prezzi di equilibrio dei singoli
strumenti finanziari. Essi comprendono:
○ capital asset pricing model (CAPM) elaborato da Sharpe (1964), Lintner (‘65) e Mossin (‘66).
○ alcune varianti del capital asset pricing model (estensioni del modello originale).
○ l’arbitrage pricing theory (APT) elaborata da Ross (1976).
Ipotesi relative al comportamento dell’investitore Ipotesi relative all’operatività dei mercati finanziari
● sono avversi al rischio e ricercano la ● esiste un investimento privo di rischio al cui
( )
massimizzazione dell’utilità attesa. tasso di rendimento gli operatori
● selezionano i portafogli sulla base del possono sia investire sia prendere a
rendimento atteso e del rischio degli stessi. prestito; possibilità di modulare il
● l’orizzonte temporale è uniperiodale. portafoglio inserendo titoli privi di rischio.
● hanno aspettative omogenee: tutti ● non esistono imposte e altre imperfezioni di
concordano sui valori dei rendimenti attesi, mercato quali i costi di transazione (no lotti
delle varianze e delle covarianze tra i minimi di negoziazione, no restrizioni alle
singoli titoli. vendite allo scoperto, ecc…).
● tutti gli investitori sono price-taker. ● ogni forma di investimento è negoziata sul
mercato finanziario.
Il CAPM arriva a formulare due principali relazioni: ( )
1) tutti gli investitori ripartiscono la loro ricchezza tra l’attività priva di rischio e un unico
portafoglio di rendimenti rischiosi, denominato portafoglio di mercato nel quale sono inclusi
tutti gli investimenti disponibili. La Capital Market Line (CML) rappresenta la nuova frontiera
efficiente nell’universo del CAPM e definisce la relazione tra rendimento atteso e rischio di
portafogli efficienti.
2) il rendimento atteso su tutti gli investimenti è funzione della covarianza tra rendimenti degli
Security Market Line (SML) è una
investimenti e rendimenti del portafoglio di mercato. La
relazione di equilibrio (e non una frontiera efficiente) che consente di prezzare e definire la
relazione rischio-rendimento per qualsiasi titolo o portafoglio (anche non efficiente).
Fino a questo punto si è ragionato sulla base dell’ipotesi di investimento in soli titoli rischiosi; un
investitore potrebbe però voler “modulare” in modo più fine il rischio del proprio portafoglio. Questo
“fine tuning” può essere fatto ricorrendo a titoli privi di rischio. In questo modo l’investitore può
costruire un portafoglio con qualunque livello possibile di rischio . Quale sarà lo scarto quadratico
σ
medio (il rischio) di un portafoglio composto da titoli rischiosi e free risk? 46
Principali risultati del CAPM
Quando esiste la possibilità di effettuare un investimento ad un tasso di rendimento risk-free, come
cambia il rendimento atteso ed il rischio di un portafoglio che è possibile formare investendo in
queste due attività? Sia un portafoglio di titoli rischiosi e un’attività finanziaria priva di
rischio. Se si ammette la possibilità di investire/prendere a prestito al tasso , è possibile costruire
un portafoglio che sia combinazione di una certa quantit
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