RUOLI E FUNZIONI
- strutturale
- lipidi di signaling cellulare.
- Ceramide è un lipide oncosoppressore perché promuove differenziamento cellulare, apoptosi e arresto della
crescita. Un aumento anomalo di ceramide può essere associato a patologie in cui si ha perdita di cellule
attraverso meccanismi di morte cellulare non bilanciate come ad esempio nei fenomeni infiammatori e nei
processi di malattie neurodegenerative.
- i derivati (glicocerammide, cerammide 1 fosfato e sfingosina 1 fosfato) sono stati associati a proliferazione
cellule, sopravvivenza delle cellule e trasformazione delle cellule. Questo perché la sfingosina-1-P può fungere
da secondo segnale nelle cellule o da segnalatore extracellulare.
Differenti enzimi sono coinvolti nel controllo dei livelli di sfingolipidi bioattivi, sono coinvolti vari comparti cellulari e
differenti lipidi bioattivi hanno effetti opposti sui differenti processi cellulari. 39
COLESTEROLO (22 MARZO)
Il colesterolo viene sintetizzato a livello a partire dall’acetil-CoA che è esportato come abbiamo visto
citoplasmatico
per la biosintesi degli acidi grassi. Quindi le condizioni che permettono la sintesi di colesterolo sono le stesse
condizioni che permettono quella di acidi grassi, cioè dev’esserci una condizione a livello mitocondriale tale da
permettere l’esportazione di acetil-CoA come citrato, che nel citoplasma viene rigenerato → questo è associato al
fatto di avere a livello mitocondriale un rapporto ATP-ADP e NADH-NAD
soddisfacente per le condizioni energetiche della cellula.
Il colesterolo ha una struttura più complessa rispetto ad un acido grasso. Ha in
particolare una con associata una
struttura planare costituita da 4 anelli
catena lineare, è presente un’unica funzione idrofilica, ovvero un OH,
gruppo
ed è inoltre presente un doppio legame. Ha 27 atomi di C.
FUNZIONI DEL COLESTEROLO
Il colesterolo è un cellulari, perciò c’è la necessità di sintetizzare
costituente fondamentale delle membrane
o colesterolo in tutte le cellule. I livelli di colesterolo, quindi, vengono regolati in funzione del mantenimento
delle proprietà chimico-fisiche delle membrane.
Il colesterolo è inoltre il di diverse molecole: i suoi principali destini metabolici riguardano il
precursore
o fegato, in cui il colesterolo è il precursore biliari, che rappresentano il prodotto metabolico principale
dei Sali
dal punto di vista quantitativo del colesterolo.
A livello del fegato costituisce anche una fonte per la sintesi di vitamina D, cioè del fattore che dopo essere
o stato poi modificato arriva alla definizione della molecola calcitriolo, responsabile dell’omeostasi del calcio.
Nelle gonadi e nel surrene è steroidei.
precursore per la sintesi di ormoni
o
La sintesi endogena di colesterolo corrisponde a circa (di cui il 50% è dato dal fegato) e l’assunzione con
1 g al giorno
la dieta è dell’ordine degli giorno. Quindi abbiamo due fonti possibili di colesterolo: la sintesi endogena, data
0,3 g al
dalla capacità di molte cellule di sintetizzare colesterolo, e la possibilità di approvvigionamento di colesterolo di
origine alimentare.
Per un uomo di 70kg si hanno circa cervello, dove il metabolismo del
140g di colesterolo e il 20% di esso è nel
colesterolo è compartimentalizzato perché non si ha scambio con il sistema circolatorio (c’è la barriera
ematoencefalica), ma il cervello è autonomo nel metabolismo del colesterolo che viene usato nelle membrane e nel
movimento delle vescicole a livello sinaptico.
Il colesterolo è molto conservato perché quello che viene consumato in un giorno è lo stesso che deve essere anche
reintegrato e quindi da un punto di vista quantitativo è qualcosa di molto conservato
BIOSINTESI DEL COLESTEROLO
Il colesterolo ha una struttura composta da 27 C non lineare, la quale viene sintetizzata a partire da .
acetil-CoA
La sintesi parte nel citoplasma e poi la molecola viene associata al RE quando questa diviene eccessivamente
idrofobica. Nel citoplasma si deve avere Acetil CoA (che deve passare dal mitocondrio a citoplasma), il quale è
presente nel citoplasma quando la cellula è dotata di un’alta disponibilità energetica. 40
Quindi la sintesi di colesterolo parte dalla condensazione a livello citoplasmatico e poi a livello del reticolo
endoplasmatico di due molecole di acetil-CoA. In ordine abbiamo:
1. in una
2 acetil-CoA condensate in acetoacetil-CoA
reazione catalizzata da . È la stessa reazione
tiolasi
della sintesi dei corpi chetonici, ma avviene nel
citoplasma e non nel mitocondrio e per questo non
entrano in competizione, oltre al fatto che
avvengono in situazioni metaboliche differenti.
2. Acetoacetil-CoA+ acetil-CoA 3-idrossi-3-
à
in una reazione di condensazione
metilglutaril-CoA
catalizzata da (idrossi metil glutaril
HMG-CoA sintasi
CoA sintasi) che porta alla formazione di un prodotto
ramificato
3. in una
3-idrossi-3-metilglutaril-CoA mevalonato
à
reazione catalizzata da un
HMG-CoA reduttasi,
enzima NADPHdipendente.
Siccome il gruppo carbossilico, impegnato nel
legame tioestereo, del metilglutaril-CoA è convertito
in funzione alcolica, fa due salti di ossidazione, perché il gruppo carbossilico viene teoricamente convertito in
aldeidico e poi in gruppo alcolico.
Perciò ho bisogno di due molecole di NADPH: a livello citoplasmatico il potenziale riducente per questa biosintesi
riduttiva è rappresentato dal NADPH.
La riduzione della funzione carbossilica è associata alla CoA-SH: l’idrolisi del legame
rimozione del gruppo
tioestereo è un elemento positivo in termini termodinamici, nel senso che essendo fortemente esoergonico
rende esoergonica la conversione di 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA in mevalonato.
L’Enzima HMG-CoA reduttasi è la sede principale di regolazione della sintesi del colesterolo perché una volta
superata questa tappa non si può tornare indietro. È una regolazione su una irreversibile.
reazione
Le prime due tappe sono sovrapponibili a quello che abbiamo visto per la chetonici, ma non c’è
sintesi dei corpi
competizione tra queste due vie metaboliche, in quanto i corpi chetonici vengono sintetizzati a livello mitocondriale,
in condizioni di “sofferenza” energetica; mentre la biosintesi del colesterolo è un processo citoplasmatico e viene
portato avanti solo quando ho una condizione che permette il trasferimento di acetil-CoA dal mitocondrio al
citoplasma, quindi in una condizione di sufficiente / eccedente disponibilità energetica.
La tappa chiave appunto è catalizzata dalla HMG-CoA reduttasi e permette di ottenere il mevalonato, che è una
ramificata, che presenta un CH come punto di ramificazione. Ha 6 atomi di C, per cui fino a qui ho
molecola 3
mantenuto tutti gli atomi di C che avevo in partenza, poiché ho una molecola che corrisponde alla somma di 3
acetil-CoA.
molecole di 41
Cosa succede al mevalonato? A questo punto abbiamo la mediante le seguenti
Formazione di unità isoprenoidi,
reazioni:
4. Mevalonato + 2ATP 5-pirofosfomevalonato.
à
Il mevalonato viene attivato al processo di condensazione successiva: questo processo di attivazione è
determinato dalla possibilità di a livello della funzione alcolica primaria,
introdurre in successione due gruppi P
con la formazione di 5-pirofosfomevalonato.
L’introduzione dei due gruppi P è un vantaggio per la condensazione perché ho introdotto un gruppo
fosfoanidridico, il pirofosfato, che è un
ottimo driver di reazione perché ha
un’elevata capacità di idrolisi quando viene
distaccato e poi idrolizzato. Per farlo ho
usato due molecole di ATP.
Il 5-pirofosfomevalonato è una molecola
già attivata, è precursore di un’unità
isoprenoide ed è fosforilato sulla funzione
alcolica secondaria.
Questa fosforilazione fa sì che ci sia un
di questa molecola con un
riarrangiamento
processo di decarbossilazione
Dovendo convertire la 6C in una struttura
a 5 ramificata e con un doppio legame, si
necessita di introdurre un nuovo gruppo
fosfato nella funzione alcolica terziaria.
Questa viene quindi esterificata con
l’aggiunta di fosfato da parte di ATP.
5. .
Formazione di Isoprenil pirofosfato
L’introduzione del gruppo P rende il COO- un ottimo gruppo uscente sottoforma di CO2. Il legame che
coinvolgeva il CH col COO- si associa al C recante il gruppo OH fosforilato e quest’ultimo viene perso come
2
gruppo P.
Si forma una molecola a 5C, che appartiene alla classe degli isoprenoidi, perché mantiene la caratteristica degli
isopreni di avere un punto di reattività nel legame.
doppio
Nel caso specifico dell’isopentenil pirofosfato abbiamo un punto di reattività potente, ovvero la testa della
molecola, attivata come pirofosfo-derivato.
L’isopentenile in generale è un’unità isoprenoide perché ha un doppio legame, 5 atomi di C ed è ramificata,
quindi è associabile all’isoprene.
6. L’isopentenil pirofosfato è in equilibrio con la sua forma isomerica , in cui abbiamo la
3,3 dimetilallilpirofosfato
del doppio legame tra il C2 e il C3, mantenendo la forma attivata.
trasposizione
È una molecola a 5 atomi di C con un assetto molecolare che, per la presenza del doppio legame e di un centro
di reattività alto, è favorito verso un processo di condensazione. 42
Condensazione di tre isoprenoidi
Il passaggio successivo è infatti rappresentato dalla condensazione in un coda: abbiamo una serie di
processo testa
reazioni di condensazione fra unità isoprenoidi → per ogni unità isoprenoide formata, cioè per ogni molecola che
deriva da 3 molecole di acetil-CoA, perdo un’unità di CO .
2
Da molecole a 6 atomi di C passo a molecole a 5 atomi di C.
7. Dimetilallilpirofosfato + isopentenil pirofosfato geranil pirofosfato
à
Nella reazione catalizzata dalla , abbiamo isopentenil pirofosfato (con un doppio legame
preniltransferasi
terminale) che agisce come accettore della catena di dimetilallilpirofosfato. Le due molecole condensano dando
luogo a una molecola a 10 atomi di carbonio.
Per avere la condensazione però c’è la necessità di
avere tra isopentenil pirofosfato
un’isomerizzazione
e 3,3 dimetilallilpirofosfato: così ho due molecole
che hanno una posizione diversa del doppio legame
che le rende potenziali substrati per la reazione di
condensazione.
Dopodich&egr
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