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PASSIVO STATO PATRIMONIALE
Criterio di classificazione basato sulla natura degli elementi:
- Aggregato del patrimonio netto e via via poste che più vi si avvicinano → fondi rischi e i fondi oneri (“riserve di
ricavi”, in quanto grandezze accantonate prima della determinazione dell'utile e non in sede di attribuzione dello
stesso) .
- Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato (T.F.R.) → macroclasse autonoma perché si tratta di un debito
che, tranne per alcuni casi, non ha una scadenza certa.
- Debiti.
- Ratei e dei risconti. A) PATRIMONIO NETTO
Il codice civile individua vari tipi di riserve (non devi saperli):
I. Capitale → accoglie il valore nominale interamente sottoscritto da soci, anche se non interamente versato (la
parte non versata appare come credito nella macroclasse “A” dell’attivo), nonché quello che si è formato per
un aumento gratuito (per esempio per il passaggio a capitale di riserve disponibili);
II. Riserva da sovrapprezzo delle azioni → accoglie il maggior valore rispetto a quello nominale del prezzo di
emissione delle azioni. Questa riserva non è distribuibile fino a quando la riserva legale non ha raggiunto 1/5
del capitale sociale;
III. Riserve di rivalutazione → rappresentano la contropartita diretta (ossia senza il transito per il conto
economico) delle rivalutazioni di attività. Questa voce è quindi prevista per le rivalutazioni monetarie effettuate
in base a leggi speciali e viene suddivisa al suo interno con la distinta indicazione delle quote di riserva
denominate con riferimento alle varie leggi;
IV. Riserva legale → accoglie la riserva obbligatoria per legge. In ogni esercizio deve essere accantonata la
ventesima parte degli utili fino a quando essa non abbia raggiunto 1/5 del capitale sociale;
V. Riserve statutarie → nella voce devono essere iscritti gli accantonamenti di utili effettuati in conformità a
quanto previsto dallo statuto. Sono, come nel caso della riserva legale, delle riserve obbligatorie;
VI. Altre Riserve, distintamente indicate → non sono previste dalla legge, vengono stabilite dallo statuto.
Possono essere riserve facoltative, riserve per versamenti soci in conto capitale, riserve previste da altre
norme civilistiche;
VII. Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi → comprende le variazioni del fair value
degli strumenti finanziari derivati che coprono il rischio di variazione dei flussi finanziari attesi di un altro
strumento finanziario o di un’operazione programmata. Se tali variazioni sono positive non possono essere
distribuite né utilizzate a copertura delle perdite;
VIII. Utili (o perdite) portati a nuovo → riguarda gli utili e le perdite degli esercizi precedenti. La novità più
importante rispetto al passato è che le perdite non devono essere iscritte nell’attivo, bensì come componente
negativo del patrimonio netto;
IX. Utile (o perdita) dell’esercizio;
X. Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio → si attiva in presenza di acquisti di azioni proprie.
Assume un segno negativo perché rettifica il patrimonio netto, in particolare gli utili dell'esercizio destinati
all’acquisto delle azioni proprie o l’eventuale riserva di utili precostituita allo scopo.
Scopi delle riserve (fondi di valori):
- coprire eventuali perdite future;
- possibilità di erogare dividendi (o mantenere un certo livello di dividendi) anche in esercizi in cui gli utili non vi
sono o sono insufficienti;
- possibilità di realizzare una “politica di autofinanziamento”. 13
B) FONDI PER RISCHI ED ONERI
Il Codice civile ci dice di iscrivere all’interno del passivo dello stato patrimoniale due categorie di fondi (rischi ed
oneri e il fondo TFR). OIC 31:
● Fondi per rischi e oneri: passività di natura determinata, certe o probabili, con data di sopravvenienza o
ammontare indeterminati.
● Fondi per rischi: passività di natura determinata ed esistenza probabile (ragionevole certezza), i cui valori però
non sono certi.
● Fondi per oneri (fondo spese future): certezza dell’esistenza della passività.
● Fondi per trattamento di quiescenza e obblighi simili: accantonamenti per i trattamenti previdenziali
integrativi diversi dal trattamento di fine rapporto.
Rilevazioni Iniziali
Art. 2424-bis cc → “Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono destinati soltanto a coprire perdite o debiti di
natura determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali tuttavia alla chiusura dell'esercizio sono indeterminati o
l'ammontare o la data di sopravvenienza”.
Art. 2423-bis comma 4 → si deve tener conto dei rischi;
Art. 2426 cc → no criteri di valutazione specific ma principi generali bilancio.
I fondi spese future integrano il sistema dei valori rilevando costi, correlati ai ricavi di competenza, e connessi a
uscite finanziarie future delle quali non è noto il momento dell’effettiva manifestazione.
Le cause che che originano tali uscite sono molteplici; le più diffuse determinano la creazione di:
- fondo trattamento di fine rapporto;
- fondo manutenzioni cicliche;
- fondo imposte differite.
I fondi rischi integrano il sistema dei valori rilevando costi per rischi particolari che gravano sull’impresa e che sono
correlati ai ricavi di competenza. L’evento negativo potrebbe non verificarsi in futuro e non è comunque noto il
momento di manifestazione.
I rischi considerati sono molteplici, i più frequenti determinano la creazione di:
- fondo svalutazione crediti;
- fondo garanzie prodotti;
- fondo oscillazione cambi.
C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO
● Retribuzione diretta:
- paga base;
- attribuzioni accessorie → retributive (maggiorazioni per lavoro straordinario, premi di rendimento, gratifiche,
scatti di anzianità, indennità di vario tipo, ecc…).
Le principali indennità sono di contingenza (legata all’aumento del costo della vita); di disagiata sede; per
lavorazioni nocive, disagiate o pericolose; di maneggio denaro (di cassa); di mensa; per lavori fuori zona
(disagiata sede); di reperibilità; di trasferta.
Le gratifiche sono elargizioni corrisposte in modo non continuativo, quali la tredicesima o quattordicesima
mensilità.
● Retribuzione indiretta: ferie; TFR.
● Oneri sociali:
- previdenza e assistenza (INPS);
- assicurazioni per infortuni sul lavoro (INAIL).
Il TFR è un’ulteriore forma di remunerazione del personale dipendente che si caratterizza per la differenza
temporale fra il momento di liquidazione e quello di pagamento.
è una componente retributiva che matura durante tutto il periodo in cui il personale è alle dipendenze dell’impresa e
viene corrisposta quando termina il rapporto di lavoro.
Si determina in funzione della durata del rapporto di lavoro e viene contabilmente accantonato, per competenza
economica al termine di ogni esercizio, anche se sarà interamente corrisposto all’atto dell’interruzione definitiva del
contratto di lavoro dipendente. D) DEBITI
I debiti sono rilevati in bilancio secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale.
Il criterio del costo ammortizzato può non essere applicato ai debiti se gli effetti sono irrilevanti. Generalmente, gli
effetti sono irrilevanti se i debiti sono a breve termine (ossia con scadenza inferiore ai 12 mesi).
E) RATEI E RISCONTI
già fatti, vedi pagine precedenti. 14
CONTENUTO DEL CONTO ECONOMICO
È il documento contabile deputato ad evidenziare l’ammontare del reddito (risultato di esercizio, che può essere
utile o perdita) attribuibile al periodo amministrativo, ed il suo processo di formazione mediante il confronto tra costi
e ricavi. Serve per capire la performance dell’azienda dell’ultimo anno.
Lo schema obbligatorio di conto economico presenta la forma scalare e si articola su tre livelli: macroclassi, voci e
sottovoci.
La struttura scalare permette la ricostruzione progressiva del risultato di esercizio, attraverso l’aggregazione dei
suoi componenti positivi e negativi per aree gestionali e l’evidenziazione di risultati intermedi.
Criterio di classificazione: i costi sono classificati per natura, ovvero in relazione alla causa economica che li ha
generati.
Classificazione considerata idonea per consentire collegamenti e correlazioni con lo Stato Patrimoniale.
Conto Economico Art. 2425:
A) Valore della produzione
B) Costi della produzione
Differenza A - B
C) Proventi e oneri finanziari
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi e oneri straordinari
Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E)
22) Imposte sul reddito dell’esercizio
23) Utile / Perdita di esercizio Macroclasse A): VALORE DELLA PRODUZIONE
- ricavi di vendita;
- incremento di produzione interna (variazioni di magazzino, costruzioni interne);
- proventi di gestioni accessorie.
Contiene tutti gli elementi che concorrono alla determinazione della produzione ottenuta indipendentemente
dall’effettiva vendita del prodotto.
Sono ricavi che appartengono sia alla gestione caratteristica che extracaratteristica.
Non si vanno ad inserire i ricavi dei finanziamenti (perché ci sarà una voce specifica).
Macroclasse B): COSTI DELLA PRODUZIONE
- costi relativi all’attività caratteristica ed accessoria classificandoli per natura, ovvero in base alla causa
economica che li ha generati.
- costi inerenti al valore della produzione, quindi risultano strettamente correlati con i valori inseriti nella lettera A.
Macroclasse A) e B): GESTIONE OPERATIVA
Differenza tra il valore e i costi della produzione → (A - B): Produzione netta.
Risultato operativo globale: dell’area della gestione caratteristica ed extra-caratteristica (senza distinguere).
Macroclasse C): PROVENTI ED ONERI FINANZIARE
Componenti reddituali connessi alla gestione finanziaria, ovvero costi e ricavi che si generano in seguito a
finanziamenti ottenuti o concessi e dalle attività finanziarie.
Macroclasse D): RETTIFICHE DI VALORE DELLE ATTIVIT FINANZIARIE
Componenti reddituali attinenti alle attività finanziarie di origine valutativa in sede di assestamento (svalutazioni e
rivalutazioni di partecipazioni, immobilizzazioni, titoli).
Macroclassi C) e D): area della gestione finanziaria
Macroclassi A), B), C), D): area gestione ordinaria Macroclassi E):
Componenti reddituali della gestione straordinaria, correlati ad eventi eccezionali, tendenzialmente irripetibili,
estranei alla gestione ordinaria. 15
RELAZIONE SULLA GESTIONE
(Art. 2428) A partire dal 2024, a livello europeo, le aziende con più di 250 dipendenti saranno obbligate ad inserire
nella relazione sulla gestione una serie di informazioni relative alla s