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SISTEMA LINFATICO:

È l’insieme di organi e vasi che traferiscono la linfa, cioè un tessuto connettivo a

matrice liquida. Formato da organi linfonodi primari (timo e midollo osseo) e secondari

(linfonodi, tonsille e la milza).

funzioni:

- produrre e mantenere linfociti nel corpo

- aiutare a mantenere l’equilibrio dei fluidi nei tessuti

- aiutare assorbimento dei lipidi nel tratto gastrointestinale (vaso chilifero)

- difesa immunitaria

È in stretta connessione con l’apparato circolatorio (parte gialla sulla foto è il linfatico

nel cuore). La linfa che viene drenata nel linfatico viene riversata all’interno della vena

succlavia sx e dx ed è quindi il punto di connessione tra i due apparati. la direzione

della linfa è dalla periferia alla cena succlavia.

Come si forma questa connessione?

L’apparato circolatorio è formato dal cuore e da una serie di vasi tra cui i capillari che

sono la sede di scambi. Nel tessuto sono anche presente i capillari linfatici sono

importanti perché assorbono e regolano la presenza di liquidi nel tessuto a seguito

degli scambi con i capillari circolatori quando il plasma permane negli spazi

interstiziali. ecco spiegato come aiuta a mantenere equilibrio dei fluidi nei tessuti.

Il plasma che scorre nei capillari filtra negli spazi interstiziali, scambio di nutrienti, gas

e prodotti di rifiuto. Una parte ristagna e deve essere riassorbita (20%). Vasi linfatici =

riportano al sangue venoso

La linfa ha la stessa composizione del sangue ma con un più basso contenuto in

proteine, si forma a livello de tessuti. Dai capillari sanguigni una parte di plasma

trasuda attraverso la parete dei capillari stessi dando origine al liquido interstiziale dal

quale le (?) prendono sostanze utili e riversano i prodotti del loro catabolismo Proprio

a questo livello originano i vasi della circolazione linfatica. Oltre ai macrofagi nella linfa

si trovano numerosi linfociti di origine gangliare prodotti dal modi linfatici. Essi

subiscono complesse trasformazioni durante la loro permanenza negli organi linfoidi

(timo e milza) trasformandosi nei principali protagonisti delle difese attive

dell'organismo (linfociti T o B).

Il sistema linfatico a differenza del circolatorio non ha un organo propulsore come il

cuore quindi manca la vera spinta per spingere la linfa. come fa quindi la linfa a

muoversi nel sistema? grazie alla presenza di valvole (più che ne circolatorio) che

assicura l’unidirezionalità e a una serie di azioni linfocitiche che sostituiscono la

pompa e hanno il compito di produrre lo scorrimento della linfa.

Queste azioni sono:

- movimenti respiratori

- normali contrazioni muscolature scheletriche

- muscolatura liscia dei vasi del torace

- cambiamenti posturali

- pulsazioni arterie adiacenti

compressione passiva dei tessuti molli del corpo

La linfa scorre in un insieme di vasi:

- capillari linfatici o terminali linfatici: nascono a fondo cieco neo tessuti, diametro

maggiore, parete più sottile, no lamina basale, profilo irregolare, le cellule

endoteliali si sovrappongono si trovano in quasi tutti i tessuti e organi. Mancano

nei tessuti non vascolarizzati (cartilagine, cornea, midollo osseo, SNC).

- vasi linfatici primari: vasi linfatici superficiali e vasi linfatici profondi

- tronchi linfatici: (tronchi lombari, tronchi intestinali, tronchi bronco mediastinici,

tronchi succlavi e i tronchi giugulari).

- dotti linfatici: dotto toracico e dotto linfatico dx so i principali che riceve la linfa.

quello de dx raccoglie li fa dalla parte destra del corpo superiore al diaframma e

poi la riversa nella succlavia dx, quello toracico la raccoglie dal resto del corpo e

la riversa nella succlavia di sx il toracico raccoglie anche la linfa che viene dal

tratto intestinale dalla cisterna del chilo.

4/05

Organi primari: timo e midollo osseo. presentano cellule staminali indifferenziate da

cui originano i nostri linfociti

Organi secondari: linfonodi, milza, tonsille e tessuto associato alle mucose.

proliferazione e completo differenziamento dei linfociti che innescano la risposta

immunitaria in seguito a una stimolazione antigienica quindi qui si ha una vera

risposta immunitaria.

Tessuto linfatico: linfociti, macrofagi, cellule dendritiche e fibre reticolari cellule

reticolari)

Tessuto linfatico capsulato: linfonodi, milza, timo

Tessuto linfatico non capsulato: tessuto linfatico associato alle mucose/ MALT ⇒

tessuto linfatico diffuso, noduli linfatici, tonsille

LINFONODI:

Situati lungo il percorso dei vasi linfatici e sono come dei filtri in cui si elimina tutto

quello che è patogeno e estraneo. Possono essere isolati o in stazioni linfonodali cioè

accumuli linfonodi. presenti maggiormente in zone a rischio infezione. Se so inattivi

sono più piccoli se invece sono attivi cioè se sta avvenendo una risposta immunitaria

aumentano di dimensioni.

Funzioni dei linfonodi:

- attuano risposta alla stimolazione antigeniche mediante linfopoiesi

- attivano i macrofagi deputati alla fagocitosi

- espongono antigeni

- producono anticorpi che riconosce l’antigene

Linfonodo carotide, mandibolare.. sono linfonodi nella testa e nel collo deputati alla

filtrazione di quelle zone

Linfonodi ascellari, linfonodo succlavio, sottoscapolare, centrale e pettorale: deputati

alla filtrazione dell’arto superiore e della ghiandola mammaria.

Vasi chiliferi: sono capillari linfatici presenti nei villi intestinali dell’intestino tenue che

hanno il compito di assorbire i grassi assunti con la dieta. Anche qui nell’intestino

tenue ci sono molti linfonodi che drenano la linfa dell’apparato digerente.

Nell’appendice anche c’è tessuto linfatico.

CELLULE PRESENTI NEL SISTEMA LINFATICO:

- linfociti B: si differenziano in palsmacellule e producono anticorpi

- linfociti T: si sviluppano nel chimo e sono suddivisi in più categorie come glie

helper che aiutano nell’azione di difesa e stimolano i B nella produzione di

anticorpi, i citotossici invece sono in grado di distruggere altre cellule patogene

- cellule NK: natural killer, coinvolte nell’uccisione delle cellule neoplastiche ma

anche virus batteri..

- cellule APC: cellule che presentano l’antigene. funzione di fagocitare e sono

macrofagi, cellule dendritiche e cellule reticolari.

STRUTTURE DEL LINFONODO: (secondario)

È un organo pieno che può variare le dimensioni in base al suo stato di attività.

Presenta un solo v+aso efferente e più vasi afferenti, presenta un ilo, una capsula

esterna di tessuto connettivo fibroso denso che si addentra nella zona interna

formando setti detti trabecole. Presenta una zona sottocapsulare detto seno

sottocapsulare e un seno germinativo. La zona esterna è detta corticale (linfociti T) e

quella interna midollare (B e plasmacellule) e varia la tipologia e la concentrazione

delle cellule presenti.

Funzioni:

- deputati a limitare diffusione di batteri e virus attraverso la filtrazione della linfa

con i macrofagi rimuovendo gli antigeni prima che la linfa torni al circolo

venoso. Oppure attraverso una risposta immunitaria a seguito della

stimolazione antigienica attraverso il rilascio di anticorpi e linfociti T e B nella

linfa.

- Risposta alle stimolazioni antigeniche mediante linfopoiesi: RISPOSTE

IMMUNITARIE in seguito a stimolazione antigenica nei follicoli linfatici

(produzione e rilascio nella linfa efferente di anticorpi e di linfociti T/B capaci di

diffondere la risposta immunitaria in tutto l’organismo)

- Filtrazione di infezioni e antigeni: FILTRAZIONE della linfa (rimozione di circa il

95% degli antigeni prima che la linfa torni al circolo venoso da parte dei

macrofagi dei seni linfatici)

- Attivazione macrofagi: I macrofagi rimuovono microrganismi e altre particelle

dannose dalla linfa e le fagocitano o li presentano ai linfociti per innescare la

risposta immunitaria. Importante anche il meccanismo di rallentamento del

flusso della linfa operato dalle cellule reticolari che favorisce l’attività di

depurazione da parte dei macrofagi stessi

- Esposizione antigeni

- Differenziamento plasmacellule

- Secrezione anticorpi

TIMO: (primario perché quindi ha un iniziale formazione dei linfociti T)

Risiede nella parte anterosuperiore del mediastino, avanti al cuore e alla trachea e

dietro allo sterno, si estende dal collo al margine inferiore della tiroide. Cambia di

dimensioni durante la nostra vita, lo sviluppo massimo avviene all’età di 2 anni in cui

accresce di dimensioni in quanto si ha un elevata stimolazione antigienica, mentre a

mano a mano che entriamo in età adulta diminuisce di dimensioni e cambia le sue

caratteristiche, da rosso rosa a giallastro perché perde parte del tessuto linfatico e

cambia in tessuto adiposo. È diviso nel lobo destro e sinistro e internamente ogni lobo

è suddiviso in lobuli delimitati da setti cioè dalle trabecole. Anche qui abbiamo una

zona estrema corticale (troviamo cellule T cioè i timociti ovvero linfocito T ancora

immaturi che provengono dal midollo osseo, cellule epiteliali reticolari e macrofagi) è

una interna midollare (troviamo corpuscolo di Hassall)

MILZA: è il più grande organo (è pieno) linfatico anche se le sue dimensioni variano in

base all’età o alla presenza di malattie, è rivestita dal peritoneo e si trova nella cavità

addominale precisamente nella zona dell’ipocondrio sinistro posteriormente allo

stomaco, anteriormente al rene sinistro e lateralmente al diaframma. Presenta un ilo,

è rivestita da peritoneo e grazie ai legamenti peritoneali è mantenuta in posizione. E’

suddivisa in facce:

- Viscerale (interna): presenta l’ilo ed è suddivisa dal margine interno in una

faccia:

Renale

o Gastrica

o

- Diaframmatica (esterna): è liscia e convessa ed è in rapporto con la pleura e

il polmone sinistro con l'interposizione del diaframma .

STROMA: La milza è avvolta da una spessa capsula di tessuto connettivo denso

contenente un esiguo corredo di tessuto muscolare liscio. Dalla superficie interna della

capsula ha origine un complesso di spesse trabecole che si arrestano a breve distanza

dalla capsula stessa e, pertanto, non suddividono l’organo in lobi e lobuli. Sulla faccia

mediale della milza, la capsula si approfonda nella regione dell’ilo. I vasi arteriosi si

distribuiscono nello spessore delle trabecole capsulari e le abbandonano quindi per

passare nel parenchima dell’organo.

PARENCHIMA:

- Polpa rossa: organizzata attorno alla polpa bianca presenta un aspetto spugnoso

dovuto ai seni venosi e il colore rosso è dovuto al ricco apporto di vasi

sanguigni. Questa polpa consiste di vasi di lume ampio e parete sottile, i seni

venosi splenici (o sinusoidi) e da acc

Dettagli
A.A. 2022-2023
61 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliamarziani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Luchetti Francesca.