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GHIANDOLE ANNESSE AL TUBO DIGERENTE
Ghiandole salivari maggiori
Le ghiandole salivari maggiori sono la parotide, la ghiandola sottolinguale e la sottomandibolare. La parotide (20 g) si trova nell'aloggia parotidea, è una ghiandola tubulo acinosa composta a secrezione sierosa, rilascia il proprio secreto tramite il dotto di stenone al livello dell'arcata dentaria superiore a livello del secondo premolare. Nel parenchima si estendono setti di connettivo che dividono la parotide in lobi e lobuli, contiene dotti sono striati. La ghiandola sottomandibolare si trova nella regione sopraioidea, è una ghiandola tubulo acinosa composta a secrezione mista prevalentemente sierosa. La ghiandola sottolinguale si trova nella loggia sottolinguale, è una ghiandola tubulo acinosa composta a secrezione mista prevalentemente mucosa.
Pancreas
Il pancreas si trova nell'addome, appoggiato alla parete addominale posteriore a livello della L1 e L2, ha una forma a martello.
Il testapoggia nella C duodenale. Ha rapporti con il rene sinistro e con dei grossi vasi. I dotti pancreatici confluiscono nel dotto pancreaticoprincipale (papilla maggiore) e nel dotto pancreatico accessorio che si riversano nel duodeno.
Pancreas esocrino: è una ghiandola tubulo acinosa a secrezione pura, sintetizza e secerne enzimi proteolitici sotto forma di zimogeni (tripsinogeno, chimotripsinogeno, carbossipeptidasi), lipolitici (lipasi) e glicolitici (amilasi). Questi insieme al bicarbonato costituiscono il succopancreatico. Il succo pancreatico viene riversato nel duodeno dove è presente nel enterochinasi che taglia il tripsinogeno (taglioproteolitico) a tripsina, un enzima attivo e forte peptidasi che attiva gli altri zimogeni. La cck stimola la produzione degli enzimi pancreatici, provoca lo svuotamento della cistifellea e rilascio dello sfintere, la secretina induce la secrezione di bicarbonato.
Pancreas endocrino: le isole di langherans costituiscono il pancreas endocrino.
sono agglomerati di tessuto epiteliale ghiandolare a secrezione endocrina e producono insulina e glucagone che regolano la glicemia. Sono costituiti da diversi tipi di cellule.Fegato
Il fegato è la ghiandola più grande del corpo umano (1200-1500 g x 26-28 cm x 8-10 cm x 16-17 cm), svolge funzioni vitali fondamentali come la produzione della bile (sali biliari, fosfolipidi, colesterolo), la bile emulsiona i grassi e li trasforma in piccole gocce che sono assorbite a livello del duodeno. È coinvolto in tutti i processi metabolici (glicolisi, gluconeogenesi, metabolismo dei grassi), produce proteine plasmatiche (albumina, fibrinogeno, globuline, fattori della coagulazione), è coinvolto nel metabolismo della bilirubina, dei farmaci e di sostanze tossiche. Si trova nella cavità addominale nello spazio mesocolico (ipocondrio sinistro, epigastrio e in parte ipocondrio destro), ha una forma ovoide, è divisibile in due lobi (destro e sinistro). È in
rapporto con vari organi come il diaframma, lo stomaco, la flessura colica destra e il rene destro (2 cm più in basso rispetto al rene sinistro). Il fegato è rivestito dal peritoneo viscerale quasi completamente, presenta una regione senza rivestimento.
Struttura superficiale
Il fegato è rivestito da una capsula di tessuto connettivo (capsula di glisson). Osservando la faccia anteriore (o diaframmatica) si nota la suddivisione in due lobi divisi in superficie dal legamento falciforme (connette fegato e diaframma, procede dal solco sagittale e si porta alla parete anteriore dell'addome): uno a sinistra (più piccolo) e uno a destra. Osservando la faccia viscerale (o inferiore) si osservano le impronte di esofago, rene destro, duodeno, stomaco, colon e surrene. Sono presenti due solchi longitudinali e un solco trasversale che identificano altri due lobi: un lobo caudato (posteriormente) e il lobo quadrato, visibili solo osservando la faccia inferiore del fegato.
A livello del solco longitudinale a destra si vanno a posizionare la cava inferiore (posteriormente) e la cistifellea (anteriormente), nel solco longitudinale a sinistra si vanno a posizionare delle strutture legamentose: il legamento rotondo e il legamento venoso posteriormente. Nella porzione trasversale della struttura individuata dai due solchi longitudinali e trasversale si posiziona l'ilo dell'organo in cui si va a inserire il piccolo omento (vena porta, arteria epatica, coledoco). Ci sono zone dove è assente il peritoneo, che confluisce lateralmente a formare il legamento triangolare destro e il legamento triangolare sinistro; il legamento coronario circonda l'area nuda del fegato (posteriormente) lo collega al diaframma. Il fegato è divisibile in 8 segmenti indipendenti per la distribuzione dei vasi sanguigni e dei dotti biliari.
Vascolarizzazione: L'arteria che vascolarizza il fegato è l'arteria epatica propriamente detta che deriva dall'...
L'arteria epatica comune (ramo del tronco celiaco) e la vena porta (sangue refluo dei vari organi) si formano per influenza della vena mesenterica superiore e della vena lienale. Il sangue, prima di andare alla vena cava inferiore, viene processato dagli epatociti che rilasciano prodotti e assorbono i nutrienti.
Lobuli epatici
Il parenchima dell'organo è organizzato in lobuli epatici classici (8-0,7 μm). In sezione trasversale hanno forma esagonale, al centro si trova la vena centrale o centrolobulare, ai vertici si trovano gli spazi portali che contengono tre formazioni (triade portale): un ramo dell'arteria epatica, un ramo della vena porta e un dotto biliare. Il parenchima di un lobulo epatico è costituito da lamine di epatociti (cellule grandi e spesso binucleate) che convergono a raggiera verso la vena centrale. Il sangue arriva tramite l'arteria epatica e la vena porta, percorre tramite capillari (disposti a raggiera) il lobulo per raggiungere la vena centrale.
gli epatociti riassorbono le sostanze nutritizie dai capillari e rilasciano altre sostanze. La bile procede in direzione opposta, viene rilasciata dagli epatociti nei canalicoli che confluiscono nel dotto biliare (o canale di Hering) rivestito da colangiociti. Gli epatociti hanno diverse polarità funzionali, la faccia che guarda verso il sinusoide è il polo vascolare e la faccia che invece guarda verso i canalicoli è il polo biliare, questa faccia contiene depressioni nella membrana plasmatica che costituiscono le pareti dei capillari biliari. Tra la parete del capillare e la parete degli epatociti è presente lo spazio di Disse (0,5 micrometri), gli epatociti hanno microvilli per aumentare la superficie per gli scambi che avvengono in questo spazio. Nello spazio di Disse si trovano cellule di Kupffer (macrofagi posti sulla parete del sinusoide) e cellule perisinusoidali (o di ito o stellate) che in condizioni fisiologiche producono vitamina A mentre insituazioni patologiche cambiano fenotipo (simile a fibroblasti) e producono collagene che si accumula impedendo gli scambi, → fibrosi d'organo e cirrosi epatica. Gli epatociti sono cellule quiescenti (G0), mediamente si dividono una volta all'anno, possono rientrare nel ciclo cellulare e duplicarsi se stimolati (da epatectomia). Esistono anche altri modi per dividere il parenchima del fegato: - lobulo portale: sezione triangolare, al centro lo spazio portale e vene centrolobulari ai vertici - acino epatico: forma romboide, agli estremi dell'asse maggiore si trovano le vene centrolobulari, agli altri due vertici gli spazi portali, divide il fegato in diverse zone coinvolte in eventi patologici: 1. La zona 1 è vicino ai vasi, è più ossigenata, epatociti più attivi e meno sensibili alle deprivazioni di ossigeno 2. La zona 2 è in una situazione intermedia tra la zona 1 e la zona 3 3. La zona 3 è meno ossigenata e più lontana dai vasi.epatociti più sensibili alle privazioni di ossigeno, spesso sede di necrosi.Vie biliari
Le vie biliari si dividono in intraepatiche (fino all'ilo) e extraepatiche. I capillari biliari confluiscono nei canalicoli, successivamente nel canale di Hering (o dotto biliare, epitelio cubico semplice). I dotti biliari diventano poi dotto epatico destro e dotto epatico sinistro che confluiscono nel dotto epatico comune che lascia il fegato a livello dell'ilo. La bile viene rilasciata solo vicino ai pasti altrimenti si trova nella cistifellea, il dotto cistico (dotto della cistifellea) e il dotto epatico comune formano il coledoco. La cistifellea è un serbatoio lungo circa 10 cm, immagazzina e concentra la bile prodotta dal fegato negli intervalli tra i pasti, ha un volume di circa 40-60 mm.
APPARATO URINARIO
L'apparato urinario contiene organi per produrre e rilasciare urina.
RENE
Permette l'ultrafiltrazione dell'urina, in 24 ore produce circa un litro e mezzo di
Il rene svolge diverse funzioni vitali nel nostro corpo. Produce urina (senza filtrazione 200 litri) e filtra ed elimina i prodotti del catabolismo azotato come urea, acido urico e creatinina. Inoltre, detossifica ed elimina composti tossici o farmaci, regola il pH plasmatico e l'omeostasi degli ioni fosfato e bicarbonato. Il rene mantiene anche l'equilibrio idrosalino, la pressione sanguigna e ha una funzione endocrina producendo eritropoietina e vitamina D. Un quinto della gittata cardiaca arriva ai reni.
I reni si trovano nella cavità addominale (T12-L3) e sono organi retroperitoneali che si appoggiano alla parete addominale posteriore. Sono collocati nella loggia renale, uno spazio delimitato dalla fascia renale, e sono circondati da molto tessuto adiposo. Il rene destro si trova più in basso di 2 cm rispetto al rene sinistro.
Posteriormente, i reni sono in rapporto con il muscolo quadrato dei lombi e con lo psoas. Anteriormente, hanno rapporti con vari organi: il rene sinistro ha rapporti con milza, stomaco, pancreas, digiuno e colon; il rene destro ha rapporti con fegato, duodeno, colon e digiuno.
Sui poli omolaterali di entrambi i reni sono collocate le ghiandole surrenali. La faccia inferiore dell'ilo dell'organo (arterie e vene renali e uretere) è circondata da una capsula connettivale, il parenchima è diviso in due porzioni: corticale e midollare. Vascolarizzazione Le arterie renali si staccano dalla aorta addominale e confluiscono nell'ilo, diventano poi arterie segmentali che si ramificano nei reni. Le ramificazioni delle arterie segmentali emettono un'arteriola afferente che forma il letto capillare del glomerulo e fuoriesce da questo come arteriola efferente. La vascolarizzazione arteriosa renale comprende 5 arterie segmentali che raggiungono e penetrano nel parenchima, si estendono lungo il lato della piramide come arterie interlobari, alla base della piramide si appoggiano ad arco e diventano arterie arcuate (o arciformi), queste emettono rami che scendono nella midollare e altri che salgono nella corticale, le arterie che salgono nella corticale.sono le arterie interlobulari che emettono ramificazioni che danno origine alle arteriole afferenti, quelle scendono nella midollare sono le arterie rette che vascolarizzano le piramidi. Le arteriole afferenti formano il glomerulo da cui origina l'arteriola efferente che forma una rete di capillari.