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SISTEMA LINFATICO
Parallelamente al sistema circolatorio decorre anche il sistema linfatico; vicino ad un'arteria e una vena sono presenti sempre dei vasi linfatici, che si concentrano, poi, in punti detti linfonodi; poi, ci sono organi linfoidi (timo, tonsille, milza) e tessuto linfoide associato alle mucose chiamato diffuso o tonsille. La linfa è un liquido interstiziale arricchito di leucociti (linfociti T, B, NK) e APC (antigen presenting cell, ossiacellule che presentano l'antigene, come i macrofagi). La linfa è un fluido molto simile al plasma sanguigno, ma ha una concentrazione minore di proteine. Il sangue ricco di O2 viene trasportato da arterie, arteriole che si diramano in capillari, quando entrano in un tessuto. Dai capillari sanguigni le componenti del sangue passano al tessuto circostante, poi vengono riprese dai capillari venosi per tornare alle vene. In mezzo a questo sistema capillare, abbiamo i vasi linfatici: quando il sangue arriva dal sistema arterioso,ha una certa pressione che è stata mantenuta grazie a una tonaca media che persiste fino agli strati terminali; a livello del letto capillare la pressione è molto elevata e fa sì che ci sia un effetto filtro e che un liquido esca dai vasi; questo liquido si chiama liquido interstiziale, perché viene raccolto negli interstizi. Questo liquido è una soluzione acquosa (è la parte liquida del sangue) che, insieme a linfociti e macrofagi, va a costituire il 72% della volemia (volume ematico). Questo liquido interstiziale viene vagliato e processato dal sistema linfatico e, poi, viene immesso nel sistema capillare venoso, per ripristinare la volemia.
Funzioni della linfa:
- Produce, mantiene e distribuisce i linfociti dagli organi linfoidi primari e secondari.
- Aiuta il mantenimento della volemia (contribuisce al 72% del volume ematico) con il rientro nel sistema venoso (ridà il liquido al sistema venoso).
- Trasporto di ormoni e sostanze nutritive; in
Particolare assorbimento di lipidi nell'intestino tenue, con i vasi chiliferi dei villi intestinali. Quando si ha questo passaggio di liquido interstiziale, non tutto il liquido è riassorbito dai capillari venosi, ma solo l'85% è riassorbito. Il 15% non riassorbito diventa in una giornata circa 2-4l di acqua e metà delle proteine plasmatiche per cui, se non rientrassero nel circolo sanguigno, si rischierebbe di morire per insufficienza respiratoria nel giro di poche ore. Occorre, quindi, un sistema che riporti alla circolazione questo liquido con queste proteine. Il restante 15% è raccolto da capillari linfatici che nascono a fondo cieco e si diramano nel tessuto interstiziale. Dal capillare sanguigno il fluido passa al fluido interstiziale e poi al capillare linfatico e non a quello venoso. Il capillare linfatico come è fatto? La parete dei capillari linfatici è molto sottile ed è formata da cellule endoteliali di rivestimento.
Questo:fluido interstiziale entra molto bene nel sistema linfatico perché, a differenza dei vasi sanguigni- Le cellule endoteliali poggiano su una lamina basale discontinua o addirittura assente; quindi ci sono dei buchi che permettono l'ingresso di questa parte liquida (non quella corpuscolata, globuli rimangono nei capillari).- Le cellule endoteliali non sono unite da giunzioni serrate, ma sono sovrapposte tra di loro e, in questo modo, riescono a sfaldarsi e a creare delle aperture per far passare il liquido.- Il lume dei capillari linfatici è anche più ampio di quelli sanguigni.Il liquido interstiziale, passando per i tessuti, porterà nel sistema linfatico anche virus, batteri e detriti cellulari, cellule neoplastiche. Quando questo sistema di drenaggio non è efficiente, cioè quando viene prodotto più fluido interstiziale di quello che viene assorbito, si ha il fenomeno della ritenzione idrica.Quando i capillari raccolgono tutto illiquido interstiziale che si arricchisce anche di quello che circola nel sistema linfatico (macrofagi e linfociti) prende il nome di linfa; la linfa circola in vasi linfatici: - Vasi linfatici maggiori hanno valvole come le vene di medio calibro che impediscono il reflusso della linfa e viene garantita l'unidirezionalità della linfa. La linfa si muove come si muove il sangue nelle vene, cioè grazie al movimento dei muscoli. In momenti di eccessiva immobilizzazione si può avere un rigonfiamento che nei casi più gravi può dare edema. L'edema è dovuto al fatto che la linfa non scorre perché non c'è movimento dei muscoli scheletrici. - Vasi linfatici principali si dividono in superficiali (decorrono nelle tonache sottomucose degli organi cavi) e profondi (drenano il liquido interstiziale dagli organi più profondi). - Tronchi linfatici i vasi principali drenano nei tronchi linfatici, che si uniscono aFormare due dotti principali:
- Dotto toracico: tutto quello che viene drenato da addome, pelvi e dagli arti inferiori si riunisce in un punto di raccolta della parte sinistra e destra del corpo che viene detto cisterna del chilo. La cisterna del chilo è un punto di connessione linfatico che raccoglie tutto il drenaggio linfatico di queste zone e si trova sotto al diaframma; nel momento in cui questo ritorno passa dal diaframma cambia nome e diventa dotto toracico. Il dotto toracico risale, drena tutta la linfa che proviene dal torace e, quando arriva vicino al collo, riceve altri vasi linfatici che drenano arto sinistro, torace sinistro, collo sinistro e testa sinistra. Questi vasi si connettono tutti insieme per ritornare al sistema venoso nella confluenza tra la giugulare e la succlavia di sinistra (succlavia di sinistra è la vena di ritorno dell'arteria di sinistra; giugulare di sinistra è la vena di ritorno della giugulare di sinistra).
- Dotto linfatico destro:
drenaggio parte destra del torace, arto, collo e testa di destra; questo dotto si riversa nella congiunzione tra giugulare di destra e la succlavia di destra
In sintesi: parte sottodiaframmatica e sovradiaframmatica sx dotto toracico tra giugulare sx e succlavia sx; parte sovradiaframmatica dx dotto linfatico dx tra giugulare dx e succlavia dx.
Il sistema linfatico parte dai capillari linfatici nei tessuti, va a raccogliere il liquido interstiziale che viene rilasciato a livello dei capillari sanguigni, viene immesso nei capillari linfatici che vanno a riversarsi in capillari di calibro maggiore e tornano nel sistema venoso per ripristinare la volemia (prima funzione) nella giunzione tra succlavia e giugulare sia a dx che a sx, riportando il 72% dei liquidi nel sistema circolatorio.
I linfociti (seconda funzione) sono delle cellule guardiane che vengono attivate nel caso in cui il corpo sia invaso da microorganismi, cioè virus o batteri, o anche quando una cellula somatica diventa
anomala (infettata da un virus o cellula cancerosa); la cellula risulta differente, il sistema immunitario la identifica come diversa e la attacca. Il sistema immunitario può cercare di neutralizzare anche semplicemente delle proteine, come ad esempio le tossine batteriche che vengono introdotte dall'esterno. Gli anticorpi, poi, vengono fagocitati e inglobati dai macrofagi.
La terza funzione è l'assorbimento dei lipidi. I nutrienti che si digeriscono e si assimilano passano, attraverso la vena porta, nel fegato per essere filtrati; poi, dalla vena porta vanno nella vena epatica e, infine, nella vena cava inferiore. I lipidi, invece, hanno un percorso diverso: si formano dei complessi, detti chilomicroni (lipidi con proteine) che passano all'interno del villo intestinale e vanno nel capillare linfatico, che raccoglie tutti i lipidi; poi, attraverso il dotto toracico li riporta alla circolazione. I lipidi non passano il filtro del fegato, hanno una via diversa.
Quindi anche la linfa cambia di aspetto a seconda che contenga molti o pochi lipidi. Gli organi linfoidi si dividono in primari e secondari: - Primari: qui si producono e maturano i linfociti (nascono e si differenziano nella forma finale che è in grado di riconoscere l'antigene e innescare una risposta immunitaria); sono il midollo osseo e il timo. - Secondari: sono colonizzati da cellule mature che, se vengono attivate, danno origine a eventi, ma non vanno a maturare il linfocita primario; sono tonsille, milza e linfonodo. LINFONODO Organelli deputati al controllo della linfa. La linfa raccolta viene portata alle catene linfonodali (si trovano in punti strategici del corpo, come nell'intestino, nel cavo ascellare, a livello del collo e della testa, nell'inguine linfonodi sentinella). Si controllano questi linfonodi per vedere se ci sono delle metastasi, perché nel caso ci fossero dovrei avere accumulo di cellule neoplastiche nei linfonodi e così via.Che dalla sede originaria il tumore ha metastatizzato e si sta diffondendo, perché sono già entrate nel torrente linfatico e so che arriveranno al sistema circolatorio. Situazione grave.) che fungono da checkpoint e se c'è qualcosa che non va lanciano l'allarme. I linfonodi sono come delle stazioni, nei quali la linfa scorre più lentamente del solito e si ha una più facile possibilità che un antigene incontri il proprio linfocita e che, quindi, si inneschi una risposta immunitaria. I linfonodi, agendo come filtri, rimuovono circa il 99% degli antigeni.
Funzioni del linfonodo:
- facilitare il contatto fra antigeni e linfociti, per attivare la risposta immune
- le cellule dendritiche che hanno fagocitato l'antigene migrano dalla cute e dalle mucose verso il linfonodo: qui APC incontrano i linfociti
- Stimolare linfociti T e B che vanno così incontro ad espansione clonale e maturazione (TH, TC o plasmacellule)
Permettere il rientro dei linfociti nel circolo sanguigno
Esempio: taglio nella pelle, facile entrata dei patogeni, la cellula dendritica (una delle APC) prende il microbo e lo spezzetta in antigene per metterlo sulla sua superficie. Va nel linfonodo, dove ci sono tanti linfociti, per trovare il linfocita che identifica proprio quella specifica cellula e che riconosce quell'antigene. Poi il linfocita T viene attivato, esce dal linfonodo e migra dove necessario.
I linfonodi sono organi pieni (non hanno un lume), con dimensione da 0,2 a 2 cm, e hanno una capsula connettivale che lo protegge, lo isola e lo mantiene in posizione, nonostante le contrazioni dei fasci muscolari intorno. La capsula manda dei setti all'interno dell'organo che sono molto sottili e si addentrano molto nell'organo e lo dividono in lobi e lobuli. Il parenchima è formato da diverse tipologie cellulari e tra la capsula e il parenchima c'è uno spazio detto seno sotto-capsulare.
linfa entra nel linfonodo attraverso i vasi linfatici afferenti che passano attraverso la capsula.