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GRANDI INTERVENTI DI ROMA CAPITALE→

Il piano propone di ampliare ed accelerare la realizzazione delle opere pubbliche:

✓ Il palazzo di giustizia a Prati e 4 caserme a viale delle Milizie

✓ Ministero della Guerra in via XX settembre;

✓ Attrezzature militari a Castro Pretorio,

E fuori dalle mura aureliane:

✓ L’area del palazzo delle esposizioni in via Nazionale

✓ Il Policlinico a Castro Pretorio

La ferrovia→ Pio IX introdusse la modernizzazione tecnologica con la ferrovia, che arrivava

fino alle terme di Diocleziano, il cui primo tratto da Roma a Frascati era stato inaugurato nel

1856.

Le operazioni di Roma→ La

creazione di Via Nazionale che

fu il primo tratto di strada apera

nella città unitaria. Operazione

molto ambiziosa perché

prevedeva un’unica strada che

dalla stazione centrale della

capitale arivasse fino al tevere.

Quindi un’unica strada che da

via nazionale passasse per

piazza venezia e che poi

continuava in quella che noi oggi chiamiamo corso vittorio Emanuele.

Corso Vittorio Emanuele fu un taglio della città esistente. Piazza vittorio Eemanule parte

dall’essere un nuovo fulcro, una piazza chiusa, in cui finalmente si parla di GIARDINI, un

sistema verde interno che ha una sua forma e struttura. All’interno della città si inizia a parlare

così anche di qualcos’altro.

in sisntesi: La Roma unificata da una parte doveva poter permettere il passaggio delle truppe

al suo interno ( nella roma paparina non era previsto) e doveva rispondere alle nuove

tencnologie, ai nuovi mezzi di trasporto e quindi doveva dotarsi di strade abbastanza larghe

con una pavimentazione più compatta che permettesse non il passaggio dei cavalli ma quello

di una macchina.

Il piano del 1907→ Nel piano del 1907 si esce finalmente dalle mura. Le mura non vennero

distrutte ma vennero rese permeabili in una città che cambia neccesssità e bisogni.

Nel 1907 venne fatta una nuova legge “ Provvedimenti per la città di Roma” che da una

struttura normativa che permetterà la realizzazione del piano del 1909, e fissa una serie di

obbiettivi che verranno poi demarcati nel piano:

1. La necessità di articolare aree fabbricabili.

2. La possibilità di trovare delle forme autorizzative ed espropriative per la realizzazione di

strutture e di servizi all’interno del perimetro urbano.

3. La necessità di controllare i fenomeni di speculazione edilizia che si stavano verificando,

mettendo un limite massimo alle tasse sul valore capitale degli immobili e dei terreni

all’interno di Roma.

Il nuovo piano regolatore di edmondo sanjust di teulada prevedeva:

→ Si inizia a lavorare per anelli, quindi si individua un grande viale, largo 60 m e lungo 25 km,

circonda la città (è in parte la struttura ferroviaria).

→ →La

Una espansione non uni-direzionale con pesi e caratteristiche diversi. Cioè, possibilità

di pensare che lo sviluppo intorno a Roma non fosse uguale ma che avesse caratteristiche e

strutture diverse nelle varie parti del territorio e che quindi potesse essere caratterizzata dai

valori delle altre parti del territorio .

→ Si iniziano ad

individuare le tipologie

edilizie: villini, fabbricati,

all’interno delle aree

classificate parchi e

giardini. È una città che

prende caratteristiche e

risponde ad esigenze

diverse della popolazione,

quindi delle diverse classi

sociali.

→ Si inizia ragionare sulle

aree verdi, quindi vengono

previste due grandi aree verdi: a nord tra la via Flaminia e la via salaria, a sud ovest tra via dei

quattro 20 San Pietro e il grande viale di circonvallazione.

→ L’individuazione di alcune grandi attrezzature: la città universitaria, la zona industriale e di

servizi a Ostiense, le aree di Valle Giulia (sezione arti) e di Piazza d’Armi (sezione etnografica)

per l’esposizione del cinquantenario (1911).

Nel 1920 era stata fondata la facoltà di architettura,

all’interno di essa c’erano due grandi correnti, una

legata ai canoni tradizionali ottocenteschi e l’altra

molto più innovativa che voleva proporre i temi

dell’innovazione che stavano avanzando in Europa per

esempio di Le corbusier.

→Il piano fu mostrato a Mussolini nel 1930 ed

approvato poi nel 31’, doveva essere un piano che

rappresentasse la rifondazione della romanità

all’interno della città di Roma.

È un piano che riunisce le due anime della facoltà di

architettura, le due anime di due gruppi opposti che

furono:

→Un gruppo , di impostazione accademica, chiamato LA BURBERA con esponenti Del Debbio,

Fasolo ed Aschieri.

→ Un gruppo chiamato il GUR (Gruppo Urbanisti Romani) con tra gli altri Piccinato, Nicolosi e

Piacentini che volevano ragionare sulla città del futuro.

Entrambi i gruppi proposero un nuovo piano per Roma:

→ I primi si occuparono soprattutto del centro consolidato, lavorando in forma accademica

sulla città esistente. Il progetto La Burbera si basava su sventramenti che avrebbero creato lo

schema urbanistico tipico delle città di Roma Antica.

Sventrarono pesantemente il centro storico barocco per farne un doppio asse cardo-

decumanico a carattere monumentale.

→ I secondi sono il gruppo innovativo, all’avanguardia ,che proposero una città del Futuro,

che cresce e si sviluppa, che guarda verso il modernismo. Il loro progetto prevedeva il

collegamento della città con il litorale ( da poco era iniziata la realizzazione del Lido di Ostia).

Volevano inoltre spostare la stazione di Termini nell’area di portonaccio , più esterna rispetto

all’abitato.

A differenza dei primi spostavano il centro città verso est.

Deduciamo quindi che il piano sia una giusta fusione di queste due ideologie.

→Il Piano che ne venne fuori portò Roma nella modernità fino al 1965, la data in quale è stato

fatto il piano successivo.

→Questo piano è precedente alla Legge Urbanistica Nazionale ( quindi non si occupa

dell’intero territorio comunale ma si occupa solo della città consolidata); ma è un piano che

inizia a disegnare in maniera specifica i tessuti della città che si sta andando a sviluppare, da

Piazza Bologna a San Giovanni ,quindi la zona interna, ma anche quella esterna.

Il piano guardava allo sviluppo di Roma nei 30 anni successivi, pensando a una crescita elevata

della popolazione.

→Vennero inoltre progettati un gran numero di sventramenti nella parte della città già

esistente, in modo particolare nei rioni storici: una serie di interventi che avrebbero cambiato

profondamente il volto di Roma e che sono stati, fortunatamente, effettuati solo in piccola

parte.

Difficile inolre individuare una struttura in un Piano che, in realtà, non ce l’ha, e che mira

piuttosto, esplicitamente, alla massima utilizzazione dei suoli.

• Il limite dell’ampliamento è definito da una grande circonvallazione (più ampia di quella del

Piano del 1909) volta a dare un margine alla città e non a ridurre il traffico di attraversamento

del centro storico.

• La crescita intensiva e prevalente avviene verso Est, tra la Salaria e l’Appia, con edificato

intensivo o palazzine. Ad Ovest, viceversa, tra la Flaminia e la Portuense, l’edificazione è

prevista soprattutto a villini.

• Scompaiono i due grandi sistemi verdi di Tor di Quinto-Villa Ada e di Villa Pamphili-Aurelio

previsti da Sanjust e la crescita non è articolata in quartieri riconoscibili.

• Elemento inizialmente importante era il progetto del trasporto su ferro. Si voleva sostituire

la stazione Termini con due nuove stazioni al Prenestino e al Flaminio, dando a Termini,

spostata nel sottosuolo, il ruolo di nodo di una linea metropolitana sotterranea di

collegamento. Il progetto ferroviario per le sue difficoltà ed alti costi non fu mai realizzato.

È un piano che arriva nei

dettagli a disegnare

anche gli isolati.

Prima di arrivare alla realizzazione del nuovo piano regolatore ricordiamo degli avvenimenti

storici molto importanti come il periodo della Seconda Guerra Mondiale e l’emanazione della

Legge Urbanistica nazionale del 1942 che farà in modo per cui

Il nuovo Piano Regolatore Generale secondo la legge del 42 dovrà riferirsi all'intero territorio

comunale cioè a 150.670 ha , un’estensione dieci volte più grande di quella del piano del 1931.

Si tratta poi di un piano di zoonizzazione.

Nel 1954 il CET ( Comitato di Elaborazione Tecnica) formato da architetti, ingegneri tra cui

ricordiamo Piccinato e Marino, consegna il progetto del nuovo piano.

Volevano creare una struttura basata sulla crescita nel settore orientale, tra la via Salaria e

l'EUR; sulla localizzazione del grande asse attrezzato che collega l'autostrada del sole con l'EUR

e lungo il quale sono localizzati i centri direzionali (Pietralata, Centocelle, Colombo, EUR);

Punta alla tutela e all’allegerimento delle funzioni del centro storico , grazie al previsto

spostamento dei ministeri nei centri direzionali.

Però il Consiglio Comunale respinse il piano del CET e da un mandato alla giunta per

elaborarne uno nuovo.

Il nuovo schema prevedeva:

• crescita isotropa sostenuta da una struttura viaria organizzata per cerchi concentrici.

• un drastico ridimensionamento dell'asse attrezzato, lo spostamento della direzionalità sulla

Colombo e all'EUR,

• la riduzione dell'espansione verso est e l'aumento verso sud e ovest.

Nuovo piano che che vede la luce nel 1961 quando il Consiglio comunale dei lavori pubblici

nomina una commissione composta da Piccinato, Valori e altri professori di architettura e

ingegneria per la revisione del piano.

Il nuovo PRG revisionato viene adottato nel

1962 e approvato esattamente tre anni dopo,

nel 1965. Il PRG viene dimensionato per una

previsione di una popolazione di 4.000.000

abitanti (su 2.188160 esistenti al 1961).

Il piano regolatore del 1965, noto anche come Piano Regolatore Generale (PRG) del 1965, è

stato un importante strumento urbanistico adottato in Italia per orientare lo sviluppo delle

città e regolamentare l'uso del suolo. Ecco le sue caratteristiche principali:

1. Comprendeva tutto il territorio comunale cioè riguardava le aree edificate e quelle non

edificate.

2. È un piano di zonizzazione, Il piano regolatore del 1965 ha introdotto il concetto di

zonizzazione, suddividendo il territorio urbano in diverse zone omogenee, come residenziali,

commerciali, industriali e agricole. Questa suddivisione aveva l'obiettivo di organizzare lo

sviluppo urbano e garantire una corretta distribuzione

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
16 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher denissa27 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi urbanistica del progetto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pompili Pagliari Marcella.