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GLI STRUMENTI URBANISTICI:

Abbiamo visto che in linea di massima noi possiamo organizzare e classificare gli strumenti

urbanistici presenti sul nostro territorio in grandi famiglie di strumenti:

- STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ORDINARIA, Piani urbanistici urbani e territoriali

possono essere piani urbanistici di livello territoriale o di livello urbano quindi tutta quella

famiglia dei piani urbanistici che riguardano il comune, la provincia, la regione e l’area vasta

in generale.

- PIANI SETTORIALI (della viabilità, dello sviluppo turistico, ecc..)

I piani settoriali si occupano di uno specifico settore.

Si tratta di strumenti che si occupano di un determinato aspetto dell'urbanistica che sono

per esempio i piani della mobilità i piani dello sviluppo turistico i piani del trasporto pubblico

e così via.

- PIANI SPECIALISTICI: piani paesistici, piani dei parchi, piani di bacino, piani di risanamento

delle acque, di smaltimento dei rifiuti solidi, di risanamento dell’atmosfera, di

disinquinamento, di forestazione, di difesa idrogeologica, ecc..

Sono strumenti che vengono definiti specialistici, cioè di discipline parallele all'urbanistica il

cui contenuto normativo ricade nell'urbanistica , che sono gli strumenti che si occupano per

esempio dell'ambiente, dell'inquinamento, dell'atmosfera, dell'assetto idrogeologico dei

nostri territori e quindi della difesa idrogeologica , dello smaltimento dei rifiuti ecc.

Sono strumenti non fatti dagli urbanisti ma fatti da specialisti , che sono agronomi, geologi,

archeologi, sociologi la cui ricaduta in termini di vincoli però noi recepiamo all'interno dei

piani e che quindi portano a dei condizionamenti sui piani stessi.

Ricorda!: se sto facendo un piano regolatore mi devo attenere a quanto previsto dai piani

di livello sovraordinato soprattutto dai piani specialistici di tipo idrogeologico o agricolo.

- STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE STRAORDINARIA (programmi complessi)

Sono programmi di tipo straordinario che fanno si che trasversalmente rispetto alla famiglia

degli strumenti ordinari si possa intervenire sul territorio.L’ultimo è quello di cui abbiamo

sentito parlare negli ultimi mesi che sono i Programmi realizzati in virtù del PNRR ( PIANO

NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA).

→Tra gli strumenti urbanistici lo strumento più importante che conforma e determina l’uso

delle aree in un territorio comunale sia urbano che extraurbano è il .

Il Piano Regolatore è lo strumento principe della pianificazione, un insieme complesso di

attività che definisce la disciplina di un bene giuridico astratto che è caratterizzato

strutturalmente dalla immaterialità, e funzionalmente dalla pertinenza alla collettività Esso

rientra nell’ambito delle iniziative pubbliche dirette a promuovere il miglioramento delle

condizioni di vita dei cittadini, e rappresenta un atto programmatorio tendente a indirizzare

e coordinare tutte le attività che si svolgono sul territorio comunale, che deve contenere

particolari indicazioni sulle localizzazioni degli impianti pubblici e sulle zonizzazioni degli

impianti privati. Il PRG stabilisce dove gli abitanti dovranno vivere e, attraverso la

localizzazione dei servizi e delle infrastrutture, influirà indirettamente sul come dovranno

vivere. →è

Sua spiegazione: uno strumento che definisce dove gli abitanti dovranno vivere e come

potranno vivere, perché attraverso l'individuazione delle aree edificabili ed edificate ad uso

residenziale, determina dove gli abitanti potranno vivere, e da un punto di vista di

individuazione dei servizi ,delle aree di terziario, delle aree produttive ,della

programmazione della viabilità e delle infrastrutture di trasporto ,definirà come vivranno se

vivranno in un modo integrato in un modo dissestato fra virgolette in un modo più o meno

agevole più o meno utile rispetto alla localizzazione dei servizi e quant'altro

e quindi ovviamente anche quando il carico di richiesta delle aree per nuova edificazione via

via sta scemando perché nelle nostre città oramai non c'è un grande incremento di

costruzione , il piano mantiene il suo valore fondamentale da un punto di vista strategico

perche determina quelle relazioni spaziali che saranno alla base anche dell'offerta di città

che noi come futuri architetti possiamo fare ai nostri clienti.

Che cos’è un piano?

→“Un piano si esprime attraverso i suoi specifici mezzi che sono le rappresentazioni e le

norme (…) gli scritti possono essere utili a chiarire le motivazioni e le conseguenze di un

piano” G. De Carlo

Un piano si esprime attraverso i suoi specifici mezzi che sono le rappresentazioni e le norme;

ogni strumento urbanistico non è mai solo grafico ma è sempre un corpo di elaborati grafici

che va di pari passo ad un corpo normativo.

→“Gli elaborati grafici rappresentano due momenti della genesi progettuale, l’uno razionale,

corrispondente all’analisi del contesto, L’altro intuitivo e progettuale, equivalente alla sintesi

formale e quindi al progetto che il piano pone”

ricordatevi che il piano è sempre uno strumento previsionale, che parte da uno stato di fatto

e ne propone uno implementato.

Storia del Piano urbanistico: dal minuto 47:26

• I Piani dell’Italia Post unitaria di stampo ottocentesco dal 1870 agli anni 40

Ci sono i piani che sono stati elaborati nella fase che va dall’unità d'Italia fino al 1942 quindi

a quando è stata fatta la prima legge urbanistica nazionale e che sono stati sostanzialmente

piani di stampo ottocentesco ,che abbiamo ereditato dalle grandi capitali europee, che

avevano già disegnato questi piani all'inizio del 1800, Parigi ,Vienna ,Barcellona ,Madrid,

Londra hanno disegnato piani che normassero la loro crescita in una fase post industriale,

quindi di una città che rompeva quelle caratteristiche rigide che erano poste dalle città

storiche

l’italia fece questo solamente però ottant'anni dopo.

→I Piani dell’Italia Post Unitaria partono dalle esperienze dei Piani delle grandi capitali

europee cominciano ad essre di tue tipologie, il Piano di Ampliamento e il Piano Regolatore

Edilizio, entrambi hanno una dimensione legata solo all’ambinto in cui stanno intervenendo,

si occupano dunque in una dimensione più edilizia e meno territoriale di disegnare

l’espansione dei sistemi costruiti. Non c’era una regola comune per pianificare le città: ogni

piano aveva una sua storia, un suo formato, un suo strumento.Strumenti non obbligatori ed

utilizzabili in comuni di almeno 10.000 mila abitanti e di una durabilità di 25 anni.

il Piano di Ampliamento→ veniva introdotto nelle zone di espansione, veniva introdotto, che

conferiva la possibilità di procedere, laddove fosse necessario, alla progettazione di

interventi di ampliamento degli abitati, attraverso la formazione di nuovi quartieri.

il Piano Regolatore Edilizio→, veniva introdotto nelle zone edificate. Comprendeva piani di

demolizione e di ricostruzione, allo scopo di migliorarne la disposizione dal punto di vista

dell’igiene della qualità edilizia e del traffico

L’talia nonostante l’unificazione era ancora

divisa in due e presentava vari problemi

infrastrutturali, sociali e in più mancavano le

strade le ferrrovie. Si iniza a ragioanere più

sulla costruzione delle strade, delle

autostrade, delle ferrovie elementi che

hanno unificato l’italia.

L’urbanistica era una disciplina edilizia, non

aveva ancora una sua autonomia sotto il

punto di vista di un disegno di un territorio

nel suo complesso.

Anche a bologna come a firenze sono stati disegnati i

grandi viali bolognesi. Qui viene disegnato un sistema

più o meno regolare che però tiene poco conto di

quella che è la forma del territorio, è una griglia che

viene sovvrapposta al terrritorio senza ter conto delle

caratteristiche morfologiche, idruliche ecc del

territorio. Si nota subito una cosa importante cioè

l’arrivo delle ferrovie nelle sotre città. Si vanno così a

configurare degli ambiti che sono quelli delle stazioni

e delle ferrovie.

Questo è il piano di Milano del 1889, presenza

delle linee ferrovie. Anche qui la presenza dei

grandi viali Milanesi insieme all’espansione

ottocentesca colorata di rosa che disegna una citta

molto simile alla parigi del 1870 secoondo una

griglia simmetrica geometrica.

Ora vediamo le città che sono state create nel periodo

dall’unità d’italia fino al 1940, le più importanti sono quelle

create a seguito di un processo di bonifica come Ostia,

Latina la vecchia LITTORIA e Sabaudia.

L’impianto di Latina e un’impianto simmetrico molo simile a

quelli 700eschi, riconducibili a quelli del filarete, legato ad

una struttura concentrica con strade che fuoriescono da un

punto di vista di direttrici radiali dal centro verso l’estreno.

Per sabaudia il sistema era diverso, il disegno viene

svincolato dalla simmetria e dalla

definizione formale degli spazi, formando città

aperta non simmetrica. Gli spazi perdono la loro

caratteristica storica in cui lo spazio urbano stesso

definisce i tracciati. ( il passaggio dagli spazi chiusi

a quelli aperti)

I seguenti piani di Udine e Avezzano sono due piani di ricostruzione.

• I Piani della prima generazione o del primo ordinamento urbano dal 1942 ai primi anni ‘60.

→Il 1942 cambia i connotati dei piani perché la legge urbanistica impone tutta una serie di

condizionamenti che ne definiscno finalmente le caratteristiche, i limiti e le potenzialità

come strumenti diciamo di programmazione degli assetti del territorio.

→La prima parte dei piani quelli che sono stati progettati dal 1942 al 1960 sono stati molto

incerti, questo perché non avevano lo scopo di pianificare ma di costruire l’italia, campo di

battaglia del conflitto mondiale; per cui sono stati fatti pochi piani regolatori ma sono stati

fatti spratutto piani di ricostruzione, e quindi piani che direttamente dovevano riuscire a

mettere in gioco i grossi finanziamenti che ci furono in Italia per la ricostruzione, per

riconfigurare la struttura urbanistica infrastrutturale della nostra nazione.

I piani vengono dunque definiti della PRIMA GENERAZIONE o del PRIMO ORDINAMENTO

sono strumenti ancora generici, dettati dal desiderio di porre una qualunque regola al caos

della crescita cittadina. Sono stati dei piani in cui si è cercato di fare il passaggio fra

l'urbanistica ottocentesca e urbanistica razionalista definita dalla legge urbanistica nazionale

attraverso tentativi che hanno cominciato a ragionare sull'utilizzo di uno strum

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
23 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher denissa27 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi urbanistica del progetto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Imbesi Paola.