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TFC TFC

q* =

p c

96 Abbiamo ricavato che il BEP è determinato algebricamente dividendo i costi fissi

( p c)

totali per il margine di contribuzione unitario .

Determiniamo algebricamente il BEP della nostra azienda tipo:

1.000.000

q* = = 50.000

50 20

9.2 DETERMIN AZIONE GRAFIC A DEL BEP

9.2.1 Grafico per valori totali Il BEP può essere rappresentato in un grafico

avente sull’asse delle ascisse le quantità

vendute e sull’asse delle ordinate i valori in

euro di costi totali e ricavi totali.

-

La curva TFC rappresenta i costi fissi ed è

costante, in quanto è indipendente dalle

quantità prodotte

-

La curva TVC rappresenta i costi variabili

totali in funzione delle quantità prodotte

- La curva TC rappresenta i costi totali dell’impresa ed è ottenuta

attraverso la somma verticale delle curve TFC e TVC

- La curva TR rappresenta i ricavi totali in funzione delle quantità vendute

Assumendo che le quantità prodotte coincidanocon le quantità vendute il BEP è

determinato dall’intersezione tra le curve TC e TR. Per volumi si ha che

q*

maggiori di

R TC q*

quindi profitti; per volumi minori di si R TC quindi perdite,

ha che

9.2.2 Grafico per valori unitari

Una via alternativa per la rappresentazione grafica è

quella di utilizzare i costi e i ricavi unitari piuttosto

che dei costi e dei ricavi totali:

- fc

La curva rappresenta il costo fisso unitario ed è

costante

perché indipendente dai volumi di produzione

-

La curva rappresenta il costo variabile unitario

ed è decrescente perché esso diminuisce

all’aumentare dei volumi

di produzione per effetto dello “spalmaggio” dei costi fissi totali su un

numero maggiore di unità prodotte

- La curva rappresenta il costo unitario ed è ottenuta come somma verticale

delle curve

fc e

- La curva rappresenta il ricavo unitario del prodotto il quale è costante ed

indipendente dai volumi di vendita

Il BEP è rappresentato dall’intersezione delle curve e ed ha lo stesso valore di

quello rappresentato nel grafico con i valori totali piuttosto che unitari.

9.2.3 Grafico per la comparazione di mix produttivi

Lo sviluppo di grafici per l’analisi del BEP può esser utile per la comparazione

tra due mix produttivi della stessa azienda o di aziende concorrenti.

Confrontiamo in un grafico la struttura di ricavi e costi della nostra azienda tipo

β

(che identifichiamo come azienda ) con un’altra azienda (azienda ) avente:

- FC

Costi fissi €

-

Costo variabile unitario €

- p =

Ricavo di vendita unitario

50 € TC TC

q < 50.000 ch sono

Osservando il grafico e

α β

- S

e evinciamo che: entrambe le aziende sono in

perdita in quanto sia

maggiori di

50.000 < q < 100.000

- Se conviene avere la struttura dei costi dell’azienda

- β

q > 100.000

Se conviene avere la struttura dei costi dell’azienda

9.3 IL M A R G I N E DI S I C U R E Z Z A

Il margine di sicurezza (MOS, Margin Of Safety) esprime la misura in quantità di

beni della flessione che l’impresa può sopportare prima che i suoi profitti diventino

negativi. Nel

nostro esempio , dato dalla differenza tra volume effettivo di vendita e

MOS BEP.

In fase di definizione della struttura aziendale bisogna affrontare una sorta di trade

off:

- Se le imprese ritengono che il mercato sia stabile preferiscono una struttura

dei costi maggiormente basata sui costi fissi. Questo però implica margini di

sicurezza relativamente bassi.

- Se le imprese ritengono che il mercato sia instabile preferiscono

esternalizzare molti costi fissi. Questo porta a minori guadagni in caso di

espansioni del mercato ma un margine di sicurezza più elevato

9.4 IL D I A G R A M M A DEL PR O F I T T O

Il diagrammadel profitto consiste nella rappresentazione in un grafico

cartesiano

fatturato, risultato del marginedi contribuzione totale.

economico Attraverso questa

rappresentazione grafica è possibile, attraverso un’unica curva, osservare:

-

Il valore dei costi fissi

-

Il segno e l’ammontare del risultato economico

Tracciamo il diagramma del profitto della nostra

azienda tipo la quale fattura 4.000.000€ (poiché

vende 80.000 unità al prezzo di 50€ l’una) e ha un

BEP di 50.000 unità (corrispondente ad un

fatturato di 2.500.000€).

9.5 L A DETERMIN AZIONE DEL BET

In questo paragrafo analizziamo come è determinato il Break-Even-Time (BET).

Esso è definito come il punto di pareggio di ricavi totali e costi totali in funzione

del tempo. Per determinarlo occorre distinguere due casi: uno in cui l’azienda ha

un regime di produzione/ vendita costante nel tempo e uno in cui i volumi sono

influenzati dalla stagionalità.

9.5.1 Volumi di vendita regolari

Per calcolare il BET in caso di vendite regolari nel tempo occorre calcolare due

valori:

- Il margine di contribuzione giornaliero, ottenuto dividendo il margine di

contribuzione totale per 365

- Il numero di giorni che determina il BET, ottenuto dividendo i costi fissi

totali per il margine di contribuzione giornaliero.

Nella nostra azienda tipo il margine

di contribuzione giornaliero è dato

da margine di contribuzione (che è

× −

80.000 (50 30) =

uguale a

1.600.000 ) divi so

365. Quindi il margine di

contribuzione

giornaliero é 4383,56 . Il BET è ottenuto

dividendo i costi fissi 1.000.000 per il

margine di contribuzionegiornaliero,

BET = 228,22

perciò giorni.

9.5.2 Volumi di vendita influenzati dalla stagionalità

Per calcolare il BET in caso di vendite irregolari nel tempo occorre agire nel

seguente modo:

- Determinare una serie di sotto-periodi

- Si determina il volume di vendite previsto in ognuno dei sotto-periodi

- Si ricava il margine di contribuzione relativo ad ogni periodo moltiplicando il

margine di contribuzione unitario per il volume di vendita di ogni periodo

- Si traccia la curva del margine di contribuzione cumulato nel tempo e si

determina il BET individuando il punto di intersezione tra tale curva e la

curva dei costi fissi totali.

Utilizziamo come esempio la nostra azienda tipo, assumendo però che i volumi

di vendita siano quelli segnati nella seguente tabella.

9.6 L A LE V A O P E R A TI V A

La leva operativa (LO) è la relazione tra la variazione del volume di attività è la

variazione indotta sul risultato economico da tale variazione di attività. É espressa

dal rapporto: Margine di contribuzione totale

=

LO Risultato economico

Questa relazione si dimostra particolarmente utile per effettuare simulazioni

sugli effetti attesi sul risultato economico in ragione di variazioni di volumi di

attività, effettuare comparazioni temporali oppure comparazioni tra aziende

concorrenti (questo tipo di analisi è chiamato PSA, profit sensitivity analisys).

La seguente matrice definisce il posizionamento dell’impresa in termini di rischi/

opportunità. -

Nel quadrante I: situazione di rischio dovuta ai

bassi costi fissi (che potrebbero non essere in

grado di generare redditi adeguatamente alti) e

bassi ricavi aggiuntivi in ragione di nuove unità

vendute.

-

Nel quadrante II: rischio moderato ma

comunque modeste capacità di utilizzo della LO a

causa dei bassi costi fissi.

-

Nel quadrante III: rischio alto a causa dei costi

fissi elevati ma ottime opportunità di leva operativa a causa del margine di

contribuzione elevato

- Nel quadrante IV: rischio molto alto a causa di costi fissi elevati e scarse

opportunità di utilizzo della leva operativa.

9.7 LIMITI D E L L ’ AN A L I S I C O S T I - V O L U M I - R I S U L T A TI

- Vale solo nel breve termine in quanto, per definizione, nel lungo termine tutti i

costi sono variabili

- I costi sono assunti come costati nel tempo e inoltre non viene considerato

l’effetto di economie di scala dovute a fattori come l’aumento della

produttività e gli sconti sulle quantità

- I prezzi sono assunti come costanti nel tempo e viene trascurato l’effetto

della risposta della domanda in ragione di differenti quantità

- Non considera il fenomeno delle rimanenze di prodotti assumendo che tutto

ciò che l’azienda produce è anche immediatamente venduto

- L’analisi è stata condotta su imprese monoprodotto. Per le imprese

multiprodotto diventa molto complessa

C A P I T O L O 1 0

E L A B O R A Z I O N I P E R L

E D E C I S I O N I D I B R E V E

10 . 1 D E C I S I O N I D I B R E V E E D I M E D I O - L U N G O T E R M I N

E

In questo capitolo analizziamo alcune situazioni in cui le elaborazioni di costo

sono utilizzate per supportare il processo decisionale di breve periodo.

Definiamo come decisioni di breve periodo come decisioni che non producono

alcun impatto sulla struttura del capitale investito e inoltre si focalizzano sui

costi, lasciando invariati i ricavi

10 . 2 U T I L I Z Z O D E L D I R E C T C O S T I N G E L ’ A N A L I S I

DIFFERENZIALE

Lo strumento decisionale che è utilizzato a supporto delle decisioni di breve

periodo è l’analisi differenziale la quale consiste nel confronto tra dati

economico-reddituali che caratterizzano diverse alternative perseguibili. A tal

proposito classifichiamo:

- Costi irrilevanti per l’analisi differenziale: sono costi non eliminabili perché

relativi a decisioni assunte in passati e sono spesso denominati sunk costs.

- Costi rilevanti per l’analisi differenziale: sono costi il cui livello può essere

modificato attraverso il perseguimento di determinate scelte. Sono rilevanti:

• Costi variabili che possono essere ridotti o azzerati perseguendo

un’opzione differente da una di riferimento (generalmente la situazione

aziendale in essere)

• Costi fissi che cessano o sorgono in ragione del perseguimento di

un’opzione differente da quella di riferimento (generalmente la situazione

aziendale in essere)

L’analisi differenziale permette di effettuare valutazioni costi-benefici per

determinare le opzioni da perseguire, aventi il miglior impatto economico sul

risultato complessivo.

10 . 3 S C E LT A D E L L A P R O D U Z I O N E P I Ù R E M U N E R A T I V A

In questo paragrafo analizziamo le metodologie di selezione delle attività

produttive più remunerative in presenza di un fattore limitante non modificabile

nel breve

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
115 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alex0056378 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi di bilancio e analisi dei costi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Tieghi Marco.