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CARENZA

Con il passare del tempo, in seguito a deficit primario e secondario, si incorre in manifestazioni cliniche legate alle sue funzioni, tra cui principalmente problemi di vista e conseguenti patologie:

  • Cecità notturna: deficit visivo in ambienti con scarsa illuminazione
  • Xeroftalmia: secchezza della congiuntiva
  • Cheratomalacia: secchezza cornea
  • Perdita dell'occhio e cecità

Inoltre problematiche legate alla crescita, come la deformazione delle ossa e degli organi.

TOSSICITÀ

Si può verificare una tossicità di due tipologie:

  • Tossicità acuta: dovuta all'assunzione elevata di integratori, in quantità superiore a 300mg/die, con conseguente vomito, diarrea, emicrania
  • Intossicazione cronica: da alimentazione o altre fonti, per dosi superiori a 3mg/die per tempi prolungati che provoca perdita di capelli, anemia, dolori muscolari e sintomi neurologici

FONTI ALIMENTARI

La vitamina A è presente in alimenti di origine animale sotto

forma di esteri retinoici, è molto abbondante nel fegato (come quantità per 100g ma non è molto consumata), ma in buone quantità anche in latte, uova, formaggi, che sono le principali fonti della popolazione. Vitamina D La vitamina D viene chiamata calcitriolo, anche se negli alimenti si trova sotto forma di due precursori: D2 e D3 il cui nome chimico è rispettivamente ergocalciferolo e colecalciferolo che si differenziano per un'insaturazione. Queste due molecole devono essere a loro volta trasformate in vitamina 25-OH-vitamina D ovvero la forma in cui circola nel sangue, che viene trasformata in 1,25-(OH)2 che è il calcitriolo ovvero la molecola in forma biologicamente attiva. Il 25-OH colecalciferolo ha un'attività biologica che corrisponde alla metà di quella dell'1,25-(OH)2 colecalciferolo, mentre le D2 e D3 corrispondono solo al 10%. ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE UMANA | Silvia Raccis La vitamina D si trovaprincipalmente nelle piante, perché viene prodotta dalla fotolisi dei fitosteroli. 2. L'organismo però è in grado di sintetizzare la vitamina D a partire da 7-deidrocolesterolo. Per questo la 3. vitamina D, assieme alla K, rappresenta l'eccezione: sono essenziali ma che vanno assunte attraverso l'alimentazione perché non vengono sintetizzate a sufficienza, e perché il processo di sintesi ha come fonte l'irraggiamento solare (in estate l'80% viene sintetizzata). RUOLO BIOLOGICO Una delle funzioni fondamentali della vitamina D è quella di garantire il normale livello di calcio nel sangue, che coinvolge due ormoni che svolgono uno un ruolo antagonista all'altro: - Paratiroidi: aumenta il rilascio di paratormone che stimola la formazione del calcitriolo - Tiroide aumenta il rilascio di calcitonina che lavora come antagonista alle paratiroidi Inoltre ha altre funzioni come: - Mantenimento omeostasi di calcio e fosfato - Trofismodell'apparato muscolare: sintesi di proteine muscolari- Attività di sistemi endocrini- Risposta immunitaria FABBISOGNO I apporti raccomandati sono 10μg al giorno sufficienti a mantenere i divelli di 25-OH-D nell'intervallodesiderato. È fortemente consigliata l'esposizione solare. CARENZA Una carenza di vitamina D può provocare: - Segni precoci: riduzione della concentrazione plasmatica di Ca e P - Segni tardivi: inadeguata mineralizzazione e deformazione ossea, dolori - Malattie associate, tra cui: Rachitismo: tra 6 mesi e 2 anni, con deformazioni ossee e ritardo dell'ossificazione Osteomalacia: nell'adulto con dolori muscolari e ossei fino alla totale impotenza funzionale Osteoporosi: aumentato rischio di fratture in particolare nel soggetto anziano I soggetti a rischio sono in particolare gli anziani per la ridotta esposizione solare, ma anche gli obesi per l'accumulo della vitamina nel tessuto adiposo e quindi nondisponibile. TOSSICITÀ Intossicazione da assunzioni eccessive. FONTI ALIMENTARI Non è molto rilevante in termini quantitativi, ma è comunque importante. La vitamina D è presente principalmente nei prodotti della pesca, ma anche in carne e prodotti derivati. Vitamina E Con vitamina E ci si riferisce a 8 molecole con una catena laterale di 16 atomi di carbonio che può essere: - Satura: tocoferoli - Insatura con tre doppi legami: tocotrienoli ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE UMANA | Silvia Raccis Ogni gruppo possiede 4 omologhi chiamati α, β, γ e δ che si differenziano in base alla posizione dei gruppi metilici. Il più attivo è l'α-tocoferolo, a cui si attribuisce un attività biologica del 100%, da cui poi derivano le altre percentuali: - β-toc = 40% - γ-toc =10% - δ-toc = 1% - α-tocotrienolo = 30% È quindi importante conoscere di quale molecola si tratta per rendere chiaro l'apporto.

La vitamina E ha diverse funzioni, tra cui:

  • Antiossidante: blocca la propagazione di reazioni innescate dai radicali liberi, in particolare nel caso dei radicali perossidici, proteggendo la perossidazione lipidica ad opera dei PUFA (acidi grassi polinsaturi), grazie al fatto che reagiscono più velocemente con i radicali liberi piuttosto che con i PUFA. L'attività non è uguale in tutte le molecole, le α sono più adatte e capaci. Si dice che la vitamina E abbia il ruolo di scavenger (spazzino) dei radicali perossidici, che potrebbero ossidare i PUFA di membrane cellulari e lipoproteine
  • Stabilizzazione delle membrane cellulare
  • Protezione dei globuli rossi dall'emolisi
  • Inibizione e attivazione di specifici enzimi

La forma ossidata può essere rigenerata da altri ossidanti, che consentono l'attività antiossidante nei tessuti:

  • Vitamina E: nelle membrane
  • Vitamina C: matrici idrosolubili

β-carotene: antiossidante più potente nell'ossigeno singoletto

Selenio: in forma di glutatione perossidasi Se-dipendente, riduce l'acqua ossigenata e gliidroperossidi degli acidi grassi in fase acquosa

CoQ: agisce in modo simile alla vitamina E

Superossido dismutasi

Catalasi

FABBISOGNO: Si consigliano 13mg/die o in funzione all'apporto di acidi grassi polinsaturi: 0.4mg di α-tocoferolo equivalenti(TE)/g di PUFAC

CARENZA: Una carenza si verifica abbastanza raramente negli individui sani, ma potrebbe verificarsi in soggetti con anomalie genetiche o malassorbimento di lipidi. I sintomi possono essere eliminati prima della comparsa di danni irreversibili. La vitamina E è fondamentale per il corretto sviluppo del sistema nervoso, quindi in caso di carenza è possibile incorrere in danni al sistema neurologico.

TOSSICITÀ: Con concentrazioni di 2000mg/die si possono avere problemi a carico della coagulazione del sangue e disturbi intestinali.

FONTI

ALIMENTARI

La vitamina E è presente nei semi, quindi buone quantità negli oli derivanti da essi. In ogni tipologia è presente una differente forma di vitamina E, l'olio d'oliva ad esempio contiene principalmente α-tocoferolo.

ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE UMANA | Silvia Raccis

Vitamina K

La vitamina K è presente in tre possibili forme, una delle quali assente negli alimenti ma usata in farmacologia. Le altre due, che sono importanti dal punto di vista biologico, sono:

  • Filochinone: origine vegetale
  • Menachinoni: origine prevalentemente batterica, quindi i microrganismi del microbiota intestinale possono sintetizzare, soprattutto quelli a lunga catena

RUOLO BIOLOGICO

La vitamina K è cofattore di numerosi enzimi, come carbossilasi-vitamina K-dipendenti che catalizza la carbossilazione post-traslazionale in grado di legare il calcio. Contengono residui di acido glutammico che vengono carbossilati a dare acido carbossiglutammico. Grazie a questa

modificazione diventano in grado dilegare il calcio e diventano biologicamente attive.

Le reazioni interessate alla funzione di vitamina K-dipendenti sono molte, tra cui:

  • Fattori della coagulazione: protrombina
  • Proteine plasmatiche
  • Osteocalcina: regolazione del metabolismo osseo

Grazie a questa attività, è fondamentale nel processo di coagulazione del sangue: interviene nel processo di conversione del fibrinogeno in fibrina, una proteina insolubile le cui molecole formano un reticolo in cui restano intrappolati gli elementi figurati del sangue, dando vita al processo di coagulazione del sangue. In questo processo il passaggio chiave è il ruolo della vitamina K, che con l'attivazione del fattore X lega il Ca ei fosfolipidi.

Inoltre, catalizza l'attivazione della protrombina a trombina, l'unica in grado di catalizzare la reazione proteolitica che trasforma il fibrinogeno (solubile) in fibrina (insolubile).

FABBISOGNOI LARN consigliano 140-170mg/die al giorno

in base a età e sesso.

CARENZA

La carenza di vitamina K non provoca una malattia specifica, ma aumenta il tempo di coagulazione ediminuzione della protrombina. Si presenta con segni clinici che vanno dalle piccole emorragie cutanee finoa grandi emorragie.

TOSSICITÀ

Non sono noti effetti tossici da assunzione di elevate quantità di filochinone (K ) o menachinoni (K ), mentre2 1ad alti livelli di menadione (K ) possono portare a stress ossido-riduttivo a livello delle membrane cellulari a3causa di una diminuzione dei livelli di glutatione ed emolisi.

FONTI ALIMENTARI

È difficile quantificare le diverse forme di vitamina K presenti, quindi i dati a disposizione sono limitati. I livellipiù alti si trovano negli ortaggi a foglia verde (broccoli, spinaci, lattuga) e buona presenza negli oli (K1) e inorigine animale (K2) perché sintetizzati dai microrganismi. 67

ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE UMANA | Silvia Raccis

Vitamine idrosolubili

Vitamina C – acido

ascorbicoLa vitamina C è detta acido ascorbico, o più correttamente acido L-ascorbico, perché la forma D non è biologicamente attiva. Viene considerato parte della vitamina C anche il suo derivato ossidato: l'acido-L-deidro ascorbico. Quasi tutti i mammiferi lo sintetizzano a partire dal glucosio, ma l'essere umano ha perso la capacità di sintesi, perché si è verificata una modifica fondamentale nel gene globulina lattone ossidasi, quindi ad oggi la vitamina C è considerata essenziale. Pur essendo ugualmente attive, la forma ossidata è più instabile e quindi porta a una perdita dell'attività vitaminica. L'assorbimento avviene per entrambe lungo intestino tenue. L'assorbimento dell'acido ascorbico si distingue in bas
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
140 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.r di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Alimentazione e nutrizione umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Martini Daniela.