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BIOGRAFIA

•Nasce ad Alessandria intorno al 295 a.C.

•Entrò presto in rapporto con la corte dei Tolomei e nel 260 a.C. ottiene l’incarico di

direttore della Biblioteca; alla carica è associato il compito di precettore dell’erede

al trono, Tolomeo III Evergete.

•Contraddittorie le notizie circa i suoi rapporti con Callimaco, le biografie antiche

lo vogliono:

1.assistente o allievo di Callimaco;

2.altre fonti parlano di una contesa letteraria tra i due: Callimaco avrebbe composto

l’Ibis contro Apollonio. Ma a questo proposito non si hanno dati oggettivi.

•L’opera di Apollonio non è molto lontana, quanto a scelte artistiche, dai canoni

della poesia callimachea, se si prescinde dal fatto che le Argonautiche si

presentano come un poema epico di impianto tradizionale.

Carico…

•Sostituito alla giuda della Biblioteca per iniziativa di Tolomeo III, si trasferisce a Rodi (da

cui l’appellativo ”Rodio”). Le fonti antiche discordano sulle motivazionidi questo

allontanamento volontario (il contrasto con Callimaco o l’insuccesso registrato dalla prima

lettura pubblica delle Argonautiche).

•A Rodi attese a rimaneggiare le Argonautiche e la nuova versione del poema fu accolta

con entusiasmo. Esistono infatti due edizioni dell’opera.

•Alcune fonti parlano di un ritorno trionfale del poeta ad Alessandria, dove avrebbe

riscosso ampi successi con la lettura della sua opera rinnovata, ma i più ritengono che il

poeta sia morto a Rodi.

OPERE

•Apollonio accompagnò l’attività di filologo a quella di poeta. I suoi interessi eruditi sono

testimoniati da numerose opere a carattere filologico, di cui ci rimangono pochi

frammenti e titoli.

•Compose poemetti storico-mitologici sulla fondazione di alcune città.

Carico…

Le Argonautiche: gli antefatti

•Il poema narra in 4 libri il mito degli Argonauti: Giasonee i suoi compagni a bordo della

nave Argo si recano in Colchide per riportare in Grecia il vello d’oro.

•Il vello d’oro è il manto aureo dell’ariete volante che per volere di Zeus aveva portato Elle

e Frisso al di sopra

dell’Egeo, nel tentativo di salvarli dalla matrigna Ino.

•Elle cade nel mare che da lei prende il nome di Ellesponto; Frisso giunge in Colchide,

dove sacrifica a Zeus l’ariete. Pelia re di Iolco affida a Giasone, figlio del fratellastro, il

compito di recuperare il vello d’oro, che secondo una profezia deve tornare in Grecia

•Il poema epico in esametri, narra, in 4 libri, la spedizione degli Argonauti

•I libri I-II sono dedicati al racconto del viaggio di andata degli Argonauti dalla Tessaglia

alla Colchide.

•In Colchide è ambietato il III libro che si conclude con la conquista del vello, per la quale

risulta determinante l’amore di Medea, figlia di Eeta, per Giasone.

•Il libro IV narra la precipitosa fuga degli Argonauti e Medea, fino al ritorno in Grecia.

•Il poema nella struttura d’insieme sembra agli antipodi rispetto alla poetica

callimachea: Callimaco si era espresso in una serie di componimenti brevi e a tematica

varia; Apollonio compone un lungo poema su un solo tema.

•La divisione in quattro libri è un canone aristotelico(Aristotele nella Poetica aveva

raccomandato per il poema epico all’incirca l’ampiezza di un tetralogia tragica.). Callimaco

aveva rifiutato la concezione poetica di Aristotele, che vedeva nel poema epico e nella

tragedia la massima espressione dell’arte, sostenendo la dignità e la superiorità della

poesia breve. Apollonio sembra invece compiere un operazione letteraria di

retroguardia, anacronistica rispetto al gusto poetico dominante.

•In realtà Apollonio ha prodotto un opera del tutto nuova rispetto alla tradizione epica,

mostrando di essere figlio del suo tempo.

RAPPORTO CON OMERO

•L’opera si presenta come un poema d’impianto tradizionale, costruito su un’antica saga

mitica ed Omerocostituisce il modello con cui misurarsi.

•Numerosi sono gli episodi delle Argonautiche modellati su quelli dell’Iliade e

dell’Odissea: la rassegna degli eroi che partecipano alla spedizione, il concilio degli dei,

numerose avventure narrate nel poema ricalcano quelle affrontate da Odisseo (Scilla,

Cariddi, le mucche del sole, Circe, i Feaci, le Sirene).

•Quella di Apollonio è un’imitazione voluta, un modo per sfoggiare la propria doctrina,

rendendo percepibili al lettore le allusioni e i richiami alla tradizione letteraria.

•Ma l’imitazione si ferma qui, perché Apollonio ha creato un poema del tutto

nuovo, non solo inserendovi elementi di originalità ma soprattutto rinnovando quegli

elementi che aveva ricavato dal modello.

•Le differenze si riscontrano soprattutto a livello espressivo:

1.grande spazio è concesso al linguaggiotradizionale con una fedele riproduzione

di termini preziosi (apax, di legomena), ma allo stesso tempo il lessico viene

sapientemente variato con mutamenti di significato di termini omerici, introduzione

di vocaboli di recente formazione, moduli espressivi della lirica, della tragedia e

talvolta anche del linguaggio storiografico e scientifico.

2.La sintassi è più complessa, prevale l’ipotassi sulla paratassi.

1.Non rinuncia del tutto alla formula (legata alla composizione orale), ma lo fa in

misura minore e soprattutto tende a variare, cambiando un epiteto, usando

sinonimi.

2.Delle scene topiche omeriche si hanno numerosi modi di variatio:

•vengono descritte in maniera dettagliata solo la prima volta, nelle successive

occorrenze vengono menzionate in modo estremamente succinto,

•oppure sono messi in rilievo motivi non tradizionali;

•spesso elementi tradizionali appaiono in contesti nuovi: la scena della vestizione

di Medea ricorda quella dell’eroe, la scena tipica dell’assemblea, che in Omero è

sempre maschile, in Apollonio diventa scena femminile nell’episodio di Lemno. ).

Carico… 1.La similitudine in Omero era un quadro in sé concluso, che poteva essere

estrapolato dal contesto, senza che si perdesse il suo significato; in Apollonio la

similitudine è strettamente legata alla circostanza, tende ad evidenziare analogie

di stati d’animopiuttosto che somiglianza d’azione.

•Un ulteriore scarto sta nella dimensione: le Argonautiche contengono un numero di versi

inferiore alla metà di un solo poema epico.

•L’originalità risulta evidente soprattutto quando propone brani canonici del genere

epico: oltre al proemio, il lungo catalogo degli Argonauti all’inizio del racconto. Rispetto

al “Catalogo delle navi” dell’Iliade troviamo un interesse per la psicologia, la provenienza

familiare, i trascorsi degli eroi, un maggior gusto per il dato descrittivo che si traduce in

vivaci scene familiari, in cui si coglie il gusto tipicamente alessandrino per il bozzetto

quotidiano.

•Originale risulta anche la scelta di porre al centro della narrazione una vicenda d’amore,

che nell’epos omerico appare in forme marginali ed allusive.

•La finezza e la profondità con cui il poeta raffigura le dinamiche psichiche dei

personaggi sono del tutto estranee all’epos omerico.

•Le Agonautiche sono concepite per la lettura privata, destinate ad un pubblico colto e

letterato

STRUTTURA E MODI DELLA NARRAZIONE

•Il poema presenta una struttura narrativa episodica e digressiva attraverso

l’introduzione di numerosi aitia per spiegare toponimi, usanze etnografiche, fenomeni

naturali, monumenti. Il poeta quindi sfrutta il tema del viaggio per fare opera di

erudizione.

•L’opera presenta un continuo incrocio di tre piani temporali:

1.il passato costituito dalle saghe che precedono il racconto del viaggio di Giasone (aitia),

2.il presente del racconto primario (il viaggio di Giasone),

3.il terzo è dato dai riferimenti al mondo contemporaneo del poeta.

•Apollonio, è incline alla drammatizzazione: dà più importanza alla preparazione di una

scena, all’analisi psicologica che all’azione in sé, si serve di dialoghi e monologhi nei

momenti più significativi del poema: il racconto di tipo diegetico viene usato per situazioni

meno importanti ai fini dell’evoluzione dell’intreccio. Da ciò il ritmo del racconto è reso

vario.

•Grande spazio è riservato alle descrizioni (oggetti, ambienti, personaggi), vi si coglie la

tendenza tutta ellenistica al bozzetto, alla piccola scena realistica o patetica.

•Il narratore delle Argonautiche è un narratore onnisciente che, in momenti di particolare

drammaticità, si identifica con i personaggi, ne adotta il punto di vista, si immedesima

nei loro sentimenti.

•Un’innovazione peculiare del poema di Apollonio è data invece dall’emergere in primo

piano della figura dell’autore (già nel proemio), che interviene frequentemente nel vivo

della narrazione per rivolgere domande alle Muse, per interrompere una digressione, per

commentare le vicende narrate: viene meno l’impersonalità del narratore tipica della

narrazione omerica.

TEMI E PERSONAGGI

•Il viaggio di Giasone, a differenza dei poemi avventurosi, quasi tutti lineari, ha un

carattere chiuso e circolare, in quanto parte dalla Grecia e si conclude in Grecia: il mito

appare <<una saga straniante e labirintica, paradossalmente più simile all’Ulisse di

Joyce che all’Odissea di Omero>> (G. Monaco). I luoghi appaiono labirintici, tortuosi,

intrigati, l’atmosfera è quasi onirica e surreale, in essa spesso risultano sovvertite le leggi

naturali.

•In un mondo tale l’eroe non riesce ad avere un ruolo di protagonista.

•Giasone è un eroe malato, pieno di dubbi, nonriesce a prendere iniziativa, è

costantemente costretto a dipendere dagli altri nell’assolvimento del suo compito, deve la

riuscita dell’impresa non al suo coraggio ma alle arti magiche di Medea, spesso sembra

dimenticare l’obiettivo vero della sua missione, manca di motivazione eroica, vive

l’impresa eroica come un incomprensibile e gravoso dovere, perché essa non è frutto di

una scelta consapevole e volontaria, ma è stata imposta da Pelia, che a sua volta se ne

serve come pretesto per liberarsi dal nipote.

•Giasone è simbolo della amechanìa, l’incapacità, l’impotenza dell’uomo ad essere

attore della propria vita. Giasone appare un eroe mancato, diversissimo dall’eroe

tradizionale (coraggioso, sicuro, dinamico, in grado di dominare gli eventi) che aveva un

carattere di esemplarità, rappresentava ciò che ognuno voleva essere, la proiezione dei

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camilla2567 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Belardinelli Anna Maria.
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