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i farmaci utilizzati sono i barbiturici e le benzodiazepine. In queste classi possiamo ritracciare
un’unità che è sempre presente che in qualche modo li rende uguali e li rende adatti alla terapia.
Tutti hanno un anello aromatico con un carbonio CO N metile CO CH 2 e un arile. Questa struttura
acetoamminobicarbonilica può essere inglobata in un ciclo o a 5 termini o a 6 termini.
Ne sono un esempio i barbiturici ma è presente anche nell’idantoine, succinimmidi e aciluree.
Una delle prime sostanze utilizzata nell’epilessia è stato il fenobarbitale ma anche etobarbilate e
matarbitale, la presenza del fenile assicura ai barbiturici l’attività anticonvulsivante, se sono presenti
due fenili il derivato non è più anticonvulsivante.
La fenitoina è la più utilizzata, il fenile è essenziale per l’attività, è un composto simile ai
barbiturici. La fenitoina da iperplasia delle gengive, i bambini epilettici che prendono questo
farmaco hanno gengive enormi che ricoprono anche i denti quindi non riescono a mangiare cibi
solidi. La fenitoina sui tessuti può avere effetti sul muscolo cardiaco con iperplasia quindi a lungo
andare da molta cardiotossicità oltre a diminuire la contrazione del muscolo cardiaco.
Un'altra sostanza che viene utilizzata è l’acido valproico che è un acido carbossilico libero è un
racemico e sul carbonio in alfa ha 2 catene propilice. Viene utilizzato nelle crisi parziali e nelle
assenze, interferisce con il sistema GABA ergico, è un inibitore HDAC (istone diacetilasi)
Carbamazepina: ha il nucleo degli antidepressivi triciclici, in vivo viene metabolizzata attaccando
il doppio legame e si forma l’epossido che è il composto attivo. L’etosuccinimmide invece viene
utilizzata nel piccolo male, l’introduzione del fenile sposta l’attività verso il grande male e riduce il
flusso degli ioni calcio. ( il grande male è l’epilessia importante, il piccolo male è un epilessia
transitoria presente nei bambini piccoli e nasce dall’immaturità del sistema nervoso centrale che con
lo sviluppo si perde)
Acetazolamide: è un inibitore dell’anidrasi carbonica, è un composto che ricorda i
sulfamidici,l’anidride carbonica in presenza di acqua sottoposta all’anidrasi carbonica si forma
l’acido carbonico che è un acido debole ed è un sistema tampone del sangue. Se impediamo la
formazione dell’acido carbonico, aumenta l’anidride carbonica a livello del sistema nervoso
centrale e questo aumento porta ad una diminuzione delph e dello ione cloruro. È molto facile che
con questo composto si instauri tolleranza per questo è utilizzato insieme ad altri farmaci, inoltre
questo composto ha azione diuretica.