SECONDO ESONERO
11/04 Lezione n.13 #I secondi messaggeri
I secondi messaggeri sono molecole che trasmettono i segnali ricevuti dai recettori sulla superficie cellulare al loro bersaglio all'interno della cellula. Questi
messaggeri sono fondamentali per la comunicazione cellulare e per la regolazione dei processi cellulari.
(ruolo cruciale nella comunicazione cellulare, permettendo ai segnali di essere trasmessi e amplificati all'interno della cellula)
Funzioni
-Trasduzione del segnale: I secondi messaggeri ricevono il segnale dal primo messaggero (solitamente un ormone o un neurotrasmettitore) e lo trasmettono
all'interno della cellula.
-Amplificazione del segnale: Un singolo secondo messaggero può attivare molteplici molecole bersaglio, amplificando così il segnale originale.
-Regolazione dei processi cellulari: I secondi messaggeri possono regolare una varietà di processi cellulari, tra cui la crescita, la divisione, la
differenziazione e l'apoptosi.
Sinapsi chimica a risposta lenta sistema secondi messaggeri
I recettori metabotropi sono tipicamente associati alla produzione di messaggeri secondari come AMP ciclico (cAMP), inositolo trifosfato (IP3) e
diacilglicerolo (DAG). Questi messaggeri secondari amplificano il segnale che è iniziato dal legame del neurotrasmettitore al recettore e portano a una
risposta più complessa e modulata all'interno della cellula
• il neurotrasmettitore (primo messaggero) si lega al recettore
• proteina G attivata
• attiva o inibisce l’enzima
• produce un secondo messaggero
• apre o chiude i canali ionici
• produce altre risposte cellulari
AMP ciclico
• Un ormone (il primo messaggero) si lega al suo recettore sulla superficie cellulare.
• Questo attiva una proteina G, che a sua volta attiva l'adenilato ciclasi.
• L'adenilato ciclasi converte l'ATP in cAMP (il secondo messaggero).
• Il cAMP attiva la proteina chinasi A (PKA).
• PKA può poi fosforilare altre proteine, regolando così i loro comportamenti e funzioni.
Ormone -> Recettore -> Proteina G -> Adenilato Ciclasi -> cAMP -> PKA -> Proteine bersaglio
Una molecola di messaggero porta alla fosforilazione di milioni di proteine (amplificazione del segnale)
IP₃
Il rilascio di calmodulina a partire dal IP₃ è essenziale per attivare eventi cellulari legati alla regolazione del calcio intracellulare e alla trasduzione del segnale
che influenzano molteplici funzioni cellulari come la contrazione muscolare, il metabolismo, la plasticità sinaptica e la regolazione del ciclo cellulare
Ca²⁺ (Ioni calcio)
• Può entrare nella cellula attraverso canali voltaggio-dipendenti.
• Può essere rilasciato da depositi intracellulari (reticolo endoplasmatico) per azione di IP₃.
• Aumenta il Ca²⁺ nel citosol.
• Il Ca²⁺ si lega a proteine regolatorie come:
→
• Calmodulina alterazione dell’attività di proteine.
→
• Altre proteine esocitosi, movimento.
29/04 - 06-05 - 13/05 Lezione n.14/15/16 #Muscoli
Tessuto Muscolare
Funzioni
• Generare movimento
• Generare forza →
• Generare calore (es. brividi muscolo scheletrico)
Tipi 1. Muscolo liscio
• Non striato
• Involontario
• Vari livelli di controllo (sistema nervoso autonomo, sistema endocrino, …)
2. Muscolo cardiaco
• Striato
• Involontario
• Vari livelli di controllo (sistema nervoso autonomo, sistema endocrino, …)
3. Muscolo scheletrico
• Striato
• Volontario
• Si contrae solo dopo uno stimolo da parte di un motoneurone
• Non è influenzato direttamente dagli ormoni
Struttura della fibra muscolare scheletrica
• Miofibrille: unità contrattili formate da sarcomeri, fasci di filamenti proteici
• Sarcomero: unità strutturale e funzionale della contrazione muscolare
Componenti del sarcomero
• Banda I: solo filamenti sottili (actina)
• Zona H: solo filamenti spessi (miosina)
• Linea M: filamenti spessi connessi da proteine accessorie
• Banda A: comprende tutta la lunghezza dei filamenti spessi
•. Disco Z: compreso tra due dischi Z
Strutture coinvolte nella contrazione
• Sarcolemma: membrana plasmatica della fibra muscolare; conduce il potenziale d’azione
• Tubuli T: estensione del sarcolemma verso l’interno della fibra; trasmettono il potenziale d’azione all’interno della fibra
• Reticolo sarcoplasmatico: avvolge le miofibrille; immagazzina e rilascia Ca²⁺
• Cisterne terminali: porzioni dilatate del reticolo, ricche di Ca²⁺
→
• Triade: 1 tubulo T + 2 cisterne terminali essenziale per il rilascio del Ca²⁺ e l’avvio della contrazione
•. Giunzione neuromuscolare: sinapsi tra un motoneurone e una fibra muscolare scheletrica. È composta da: terminale assonico, fessura sinaptica,
llllllllllllllllllplacca motrice ((zona specializzata del sarcolemma con recettori per l’ACh)
Concetto chiave del funzionamento:
1. Il potenziale d’azione arriva al tubulo T
2. Stimola le cisterne terminali del reticolo sarcoplasmatico
3. Viene rilasciato il Ca²⁺ →
4. Il calcio si lega alla troponina, permettendo il legame actina-miosina inizia la contrazione
Le proteine muscolari concorrono alla struttura del sarcomero:
-Proteine contrattili: actina (filamenti sottili) e miosina (filamenti spessi)
-Proteine regolatrici: troponina (si lega al calcio) e tropomiosina (calcio scopre i siti di legame sull’actina)
-Proteine strutturali: tinina (elasticità e stabilizzazione della miosina) e nebulina (allineamento dell'actina)
Teoria dello scorrimento dei filamenti →
• 1954: Huxley e Niedergerke la banda A rimane costante durante la contrazione
Ciclo di contrazione (cross-bridge cycle)
1. Stato di rigor →
• ADP si stacca dalla testa della miosina miosina in stato a bassa energia
• Actina e miosina rimangono strettamente legate
• Rigor mortis: dovuto all’eccesso di ioni calcio
2. Distacco della miosina dall’actina
• Nuova molecola di ATP si lega alla testa della miosina
→ →
• La testa cambia conformazione diminuisce l’affinità per l’actina distacco
3. Energizzazione della testa della miosina
→
• L’ATP viene idrolizzato energia immagazzinata nella miosina (stato ad alta energia)
• ADP + Pi rimangono legati al sito ATPasico
4. Aggancio della miosina all’actina
• In questo stato la miosina presenta un’elevata affinità per l’actina, la testa miosinica si lega all’actina
5. Colpo di forza (power stroke)
• Rilascio di Pi e ADP →
• La testa della miosina ruota verso il centro del sarcomero trascina il filamento sottile
Come avviene la contrazione?
1. Rilascio di acetilcolina (Ach) alla giunzione neuromuscolare —> sinapsi chimica
2. Si genera il potenziale di placca
• Potenziale di membrana nella fibra muscolare a seguito del rilascio di Ach
3. Il potenziale di placca induce un potenziale d’azione
4. Rilascio di Ca²⁺ →
5. Il calcio si lega alla troponina avvio del ciclo di contrazione
• Il Ca²⁺ è l’“interruttore molecolare” della contrazione ma il suo rilascio necessita di uno stimolo nervoso
• L’ATP è essenziale per il distacco della miosina e il ricaricamento del ciclo
• Il muscolo si rilassa solo quando il calcio viene riassorbito nel reticolo sarcoplasmatico.
Potenziale di membrana:
-neurone: parte da -70mV
-fibra muscolare: parte da -90mV —>rende la contrazione più regolabile (il potenziale deve essere molto intenso affinché avvenga la contrazione) (non
devono avvenire contrazioni troppo ravvicinate)
La tensione sviluppata da una fibra muscolare dipende:
• dalla lunghezza del sarcomero (inversamente proporzionale)
• è proporzionale al numero di ponti trasversali tra filamenti spessi (miosina) e filamenti sottili (actina).
Tipi di contrazione muscolare
(a) Contrazione isotonica
• Il muscolo si contrae e accorcia.
• La tensione sviluppata = forza richiesta per muovere il carico.
(b) Contrazione isometrica
• Il muscolo si contrae ma non si accorcia.
• La forza generata non sposta il carico.
Miogrammi e tetano muscolare
Il tetano muscolare è una contrazione continua , dovuta a stimolazioni ripetute e molto ravvicinate —> no rilassamento del muscolo tra un impulso e l’altro.
-scosse muscolari singole: il muscolo si rilascia completamente tra gli stimoli
-sommazione: gli stimoli ravvicinati non consentono al muscolo di rilasciarsi completamente.
In base al grado di sommazione della forza:
• Tetano incompleto: l’intervallo tra gli stimoli è abbastanza lungo da consentire un parziale rilasciamento muscolare
• Tetano completo, in cui la contrazione è continua e massima (tensione costante), senza alcun rilassamento.
Il tetano ha un’importanza fisiologica fondamentale: permette di generare contrazione forti e stabili (mantenere la postura, eseguire movimenti intensi,
sostenere attività prolungate)
Fatica muscolare
Condizione in cui il muscolo non riesce più a generare o mantenere tensione.
Affaticamento:
• Centrale, legato a una sensazione soggettiva di stanchezza e mancanza di volontà di continuare l’esercizio (atleti riescono a superarla con la
llllllllllllllllllmotivazione)
• Periferico, legato a problemi fisiologici —> incapacità di esecuzione (difetto dell’accoppiamento eccitazione contrazione, ridotto rilascio di Ca⁺⁺)
Classificazione delle fibre muscolari scheletriche
Muscolo oculare
• Raggiunge rapidamente il picco di tensione e si rilassa velocemente.
• Muscolo rapido, adatto a movimenti oculari veloci.
Gastrocnemio
• Genera forza per un periodo più lungo rispetto al muscolo oculare.
• Coinvolto in movimenti più potenti, ma meno rapidi.
Soleo
• Muscolo posturale: mantiene la posizione.
• Si contrae e si rilassa lentamente, ideale per attività di lunga durata.
Unità motoria
• Composta da un motoneurone e da un gruppo di fibre muscolari che esso innerva.
• Movimenti fini (es. occhi, dita): unità motorie con pochissime fibre (3–5).
• Movimenti grossolani (es. gastrocnemio): unità motorie con molte fibre (fino a 2000+).
Un singolo muscolo può contenere diverse unità motorie, ciascuna composta da un tipo diverso di fibre.
Forza di contrazione muscolare
• Dipende da:
• Tipo di unità motorie reclutate.
• Numero di unità motorie reclutate (maggiore il numero,
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