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GASTRULAZIONE
Passaggio da una blastula ad una gastrula, dove sono
definiti i 3 foglietti embrionali.
Attenzione: il blastocele si oblitera sempre
MOVIMENTI MORFOGENETICI determinano la
gastrula:
• Embolia (e immigrazione): movimento di delaminazione
invaginazione di cellule al’interno di una struttura. La Embola Epibola
zona della gastrula in cui avviene è il blastoporo. La
prima embolia che avviene, ovvero quella dei
blastomeri esterni verso l’interno, determina il
blastoporo, molto importante perchè definirà l’asse
dell’organismo. Il blastoporo si forma sempre al polo
vegetativo.
Questa cavità che c’era all’inizio (blastocele) ha il destino di scomparire e si formerà poi una nuova cavità che è
l’archenteron che si forma per lo strato di cellule che si è invaginato e viene chiamato endoblasto. Endoderma rivestirà
poi l’archenteron. Rimane all’esterno l’ectoblasto che origina ectoderma. Il blastoporo è il punto in cui comincia
l’invaginazione (emboli) e da lì si formerà l’archenteron.
• Epibolia: scorrimento di cellule le une sulle altre. Le cellule esterne scivolano su quelle interne sottostanti;
• Delaminazione: da una massa compatta abbiamo una formazione di due lamine; un foglietto si sfoglia in due foglietti
paralleli giustapposti, endoblasto ed ectoblasto.
GASTRULAZIONE NEL MODELLO ANFIBIO
La blastula è costituita da macromeri e micromeri:
l’invaginazione avviene a livello del labbro dorsale del blastoporo: i macromeri vanno al’interno (fig.1): i macromeri
subiscono embolia emigrano verso l’interno, andando a restringere il blastocele. Questi andranno a formare il
cordomesoderma ovvero quella parte specializzata di mesoderma che differenzierà la notocorda.
Epibolia dei micromeri (fig.2): scorrimento dei micrometri dello strato esterno che si appiattiscono e scivolano sulle cellule
sottostanti. Si individua così la struttura del tappo vitellino.
Embolia al labbro ventrale di micromeri (fig.3): formano il mesoderma.
Alla fine della gastrulazione l’anfibio sarà costiuito da:
• ectoderma: formato da micromeri che sono rimasti nello strato esterno e non hanno subito embolia;
• Mesoderma: formato da micromeri che subiscono embolia in corrispondenza del labbro ventrale del blastoporo;
• Archenteron: ovvero una nuova cavità che non deriva dal blastocele e che èl’intestino primitivo;
• Endoderma: costituito da macromeri che hanno subito embolia;
• Cordomesoderma: costituito da macromeri che hanno subito embolia a livello del labbro dorsale del blastoporo
.
2
1 .
.
3
GASTRULAZIONE DEL MODELLO TERRESTRE
Rettili e uccelli
Hanno segmentazione meroblastica e quindi il punto di partenza dell gastrulazione è una discoblastula galleggiante sul
tuorlo indiviso. I processi che avvengono sono:
1. Delaminazione: formazione di uno strato esterno detto epiblasto ed uno interno detto ipoblasto;
2. Embolia: delle cellule epiblastiche, dell’epiblasto, lungo la linea primitiva (che determina l’assse cranio-caudale del futuro
individuo) e si forma il mesoderma.
L’Ipolasto va a formare l’endoderma. L’embolia dell’epiblasto forma il mesoderma. L’epiblasto esterno rimasto forma
l’ectoderma.
Si ha discoblastula galleggia su tuorlo che rimane
indiviso perché se no eccessivo sforzo energetico.
Discoblastula è struttura compatta formata da tante DELAMINAZIONE
cellule poi avviene delaminazione si ha una struttura
appiattita con tante cellule ossia da uno strato compatto
si formano due strati che vanno a formare uno strato più
esterno epiblasto e uno più interno detto ipoblasto. Tra i
due strati avviene la formazione del blastocele che nelle
uova telolecitiche si forma a inizio gastrulazione. ECTODERMA
>
Secondo movimento è immigrazione quindi spostamento
verso l’interno di singole cellule. Le cellule che stanno
formando l’epiblasto + all’esterno si muovono verso
l’interno come singole cellule, questo avviene nella linea -
> MESODERMA
IMMIGRAZIONE
primitiva ossia linea dove le cellule iniziano a muoversi
verso l’interno, questo determinerà l’asse cefalo-caudale Tendoderma
dell’individuo. Alla fine si avrà che ciò che sarà
all’interno daranno origine all’endoderma, le cellule che
hanno fatto immigrazione formerà il mesoderma e
quello che è rimasto all’esterno forma l’ectoderma.
GASTRULAZIONE DEI MAMMIFERI PLACENTATI
La blastula dei mammiferi placentati è caratterizzata da
una cavità, circondata da uno strato esterno detto
trofoblasto e da una massa cellulare interna di 32 cellule.
Le cellule della Inner cell mass si differenziano e
proliferano internamente tutte attorno al trofoblasto
(endoderma primario), costituendo il sacco del tuorlo
(struttura vegetale) che serve per la vasculogenesi. Il resto
della cell mass fa il disco embrionale (ectomesoderma).
Hanno uova oligolecitiche. La segmentazione porta alla formazione di una blastula con blastocele e molte cellule. Le cellule
che rimangono all’esterno si chiamano trofoblasto ossia la porzione blastula che ha il destino di formare strutture che
consentano lo sviluppo e il nutrimento dell’embrione.
La gastrulazione avviene un filo dopo la formazione degli annessi embrionali. Avviene a carico della massa cellulare interna
dove si ha un’iniziale delaminazione formando uno strato più interno endoderma primario che origina endoderma e disco
embrionale che ha la funzione di diventare ecto-mesoderma. L’endoderma prolifera e va a formare una struttura sacciforme
che è il sacco del tuorlo che è importante perché è importante per la formazione dei vasi e lo sviluppo del sistema circolatorio.
Dopo la gastrulazione avvengono altri processi in ordine diverso nei vari gruppi di vertebrati. Questi processi sono:
• Neurulazione: formazione del tubo neurale dorsale (caratteristica dei deuterostomi) a carico dell’ectoderma;
• Differenziamento del mesoderma: si differenzia in porzioni che andranno a loro volta a differenziarsi in organi ed
apparati diversi;
• Formazione di annessi embrionali: strutture formate dagli embrioni. Nei primati, gli annessi si formano ancora prima
che finisca la gastrulazione. NEURULAZIONE
È un processo dello sviluppo embrionale che porta alla formazione del tubo neurale dorsale. Può avvenire in due modalità:
• Per pieghe neurali (pesci cartilaginei, osteitti primitivi e tetrapodi): l‘ectoderma si solleva a formare delle pieghe neurali, tra
na e l’altra si individua una depressione detta doccia neurale. La doccia si chiude medalmente-dorsalmente e si costituisce il
tubo neurale chiuso. Il tubo neurale presenta il canale centrale al suo interno. Attenzione! Una porzione della parete della
doccia, quella apicale, si stacca e forma gruppetti di cellule che svilupperanno nelle creste neurali, le cellule della cresta
neurale: queste possono andare a formare varie strutture, come ad esempio a livello della cute i cromatofori. Si formano
solo nei vertebrati e hanno grandissime capacità migratorie. La porzione specializzata dell’ectoderma che fa Neurulazione
e quindi a formare il tubo neurale si chiama neuroectoderma.
• Per cavitazione (ciclostomi, Teleostei e differentemente nei primati ): l’ectoderma penetra andando a formare un cordone
neurale compatto. Il cordone si spara sempre più andando a formare un cordone separato ancora compatto: all’interno le
cellule ammassate che lo compongono si separano e si andrà incontro a degenerazione delle stesse, formando così le cavità
del tubo neurale e le cellule della cresta neurale. Compariranno più avanti le creste
NEURULAZIONE NELL’ANFIBIO Negli anfibi la neurulazione avviene per
formazione di pieghe neurali: il
neuroectoderma si solleva formando le
pieghe neurali e la doccia neurale cha va poi
chiudersi formando due massi cellulari
laterali, le creste neurali. Il risultato è che
abbiamo la formazione del tubo neurale,
posto dorsalmente alla notocorda; la
notocorda è quindi ventrale al tubo neurale e
ventralmente ad essa troviamo l’archenteron
completamente rivestito da mesoderma
DIFFERENZIAMENTO DEL MESODERMA
Il mesoderma va incontro a differenziamento e si differenzia in 3 parti:
• Porzione dorsale che differenzia nei somiti, che si differenzieranno in tre
regioni: • dermatomo: andrà a formare parte del derma della pelle;
• Miotomo: andrà a formare la muscolatura scheletrica del corpo;
• Sclerotomo: andrà a formare le vertebre e la regione occipitale del cranio.
• Porzione intermedia: va a formare il peduncolo del somite e svilupperà
due suddivisioni:
• cresta nefrogena: darà origine al rene
• Cresta genitale: sviluppo delle gonadi
• Porzione ventrale che si delamina in due strati delimitati da una cavità
celomatica:
• splancnopleura: adiacente all’endoderma
• Somatopleura: adiacente all’ectoderma
GLI ANNESSI EMBRIONALI
Sono strutture prodotte dall’embrione con funzione protettiva, trofica e di scambio respiratorio.
• Sacco del tuorlo (no anfibi) ANAMNI
1. Anamni: si forma come estroflessione dell’endoderma, che proliferando
circonda il tuorlo. Il tuorlo, così come tutte le sostanze nutritive, passano
per i vasi. Il vitello contenuto nel sacco on assa direttamente nel lume
intestinale dell’ embrione a passa all’esterno tramite la circolazione
vitellina. Dalla somatopleura si formano i primi vasi sanguigni. È
trilaminare, ossia è rivestito da lamine cellulari che derivano da tutti e tre i
foglietti embrionali: ectoderma, splancnopleura e somatopleura)
2. Amnioti: si forma dall’estensione attorno al vitello dell’endoderma e della
splancopleura, è bilaminare. Nei rettili, uccelli e mammiferi monotremi il AMNIOT
sacco vitellino è importanteperchè questi utilizzano il vitello come fonte
nutritiva durante tutto lo sviluppo embrionale. Nei marsupiali è ancora
molto sviluppato, e insieme al corion,contribuisce a formare la placenta
primitiva. Nei mammiferi è ridotto a forma vestigiale, con processi di
vasculogenesi, perchè manca il vitello.
• Amnios: è presente sono negli amnioti (rettili, mammiferi e uccelli), da cui il
nome (pesci e anfibi sono quindi anamni). Si forma dall’ ectoderma e dal
mesoderma della somatopleura, in due modalità differenti:
1. Amnioti con uova telolecitiche (uccelli), ma anche carnivori, ungulati e primati primitivi: si forma per
sollevamento di pliche, o pieghe. L’