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APPLICAZIONE: ORTOGONALITÀ TRA GRADIENTE E LINEE DI LIVELLO
" *
: ⊆ ℝ → ℝ, ∈ ().
Sia con aperto e Poniamo
{(, 0}
)
≔ ) ∈ : ( , = =
! ! !
) ( )
∃( , ) ∈ ( , = , ≠ .
Supponiamo che tale che e Vale il teorema del Dini:
∃, : → ∀ ∈
e tale che, 3, ()4 = =
∈ ): () = T
Possiamo parametrizzare una curva come ( = ()
*
∈ ()):
La curva è regolare ( 1 & ()4
() ≔ 31,
[ ( )]
& "
X1 +
Calcoliamo 1 1
( (
〈3(), ()4, ()〉 = ^3 , 4, _1, − `a = ^ ∙ 1 + _− `a =
( ) ( )
[ ()] [ ( )]
& " & "
X1 + X1 +
) )
Questo significa che ⊥ → ⊥ → ⊥
GENERALIZZANDO
" * )
: ⊆ ℝ → ℝ, ∈ (). ∈ ℝ, ∃( , ) ∈ ( , =
Sia con aperto e Dato se tale che e
! ! ! !
( , ) ≠ 0:
) ! ! {(, }
≔ ) ∈ : (, ) =
+
Scegliamo (, ) ≔ (, ) −
Notiamo che (-) (/)
= , ∇ = ∇
+
∀ ∈ ℝ
Quindi, ⊥
OSSERVAZIONE ! ) ( )
, ∈ () ( , = , ≠
Se è continua in e e
(
(, ) = 0
Allora l’equazione definisce implicitamente un’unica funzione
( (
: − , + ) → − , + )
! ! ! !
∀ ∈
Tale che, ((), ) =
*
∈ ()
E quindi, se ((),
)
& ()
= − ((),
)
)
( , = (, )
IL TEOREMA DEL DINI NON È APPLICABILE SOLO QUANDO
OSSERVAZIONE " "
∈ (). ∈ ().
Supponiamo che Mostriamo che
Sappiamo che ()4
3,
(
& ()
= − 3, ()4
)
Derivando, si ottiene )" ("
− 2 +
(( () ( ) ))
&& !
()
=⋯=− ∈ ()
)1
"
∈ ().
E deduciamo che
Si può dimostrare, iterando il ragionamento e rimanendo sempre nelle ipotesi del teorema del Dini, che
∈ (), ∈ ().
se allora
OSSERVAZIONE "
∈ ()
Supponiamo che e che )
( , = 0
! !
( , ) ≠ 0
l ) ! !
( )
, = 0
( ! !
)" ("
− 2 +
(( () ( ) ))
&& ( )
=−
! )1
( )
, > 0, x è punto di minimo relativo
(( ! ! 0
=− =m
< 0, x è punto di massimo relativo
( )
, 0
) ! !
ESEMPIO (, ) ≔ − − log = 0 =
Verificare che l’equazione definisce implicitamente, in un intorno di
(1,1), = (). (; 1).
una funzione Determinare l’equazione della retta tangente a in P e calcolare
4 "
(, ) ≔ − − = 0
Prima richiesta: verificare che l’equazione definisce implicitamente, in un
= (1,1), = ().
intorno di una funzione
"
{(, 0}
: ≔ ) ∈ ℝ : >
Dominio di (1,1) = 0:
Verifichiamo che (, ) = 1 − 1 − 0 =
Calcoliamo le derivate parziali = −
( 1
= 1 − −
)
(1,1)
Valutate in (1,1)
= −1
(
(,
) = 1 − 1 − 1 = −1 ≠
Seconda richiesta: determinare l’equazione della retta tangente a in P
4
(1) = 1
E (1,1)
(
& (1)
= − = −1
(1,1)
)
L’equazione della retta tangente in P è: )
− = ( −
! !
& (1)(
− (1) = − 1)
Cioè = − +
(; 1)
Terza richiesta: calcolare "
′′
Calcoliamo − − log = 0
Deriviamo Deriviamo ancora
&
&& & "
( )
−
& &
− − − = 0 && & & &&
− − − − =0
"
& (1)
= 1, (1) = 1, = −1
Sostituiamo && (1)
= 3
Quindi && (1)
& "
(; (1) ( (
) = (1) + ∙ − 1) + − 1)
2
3 "
( (
= 1 − − 1) + − 1)
2
(
= − + − )
FUNZIONI A VALORI VETTORIALI
6 7
⊆ ℝ : → ℝ :
Dato , consideriamo una funzione
( ) (), (), ()4
, , … , → 3 … ,
* " 6 * " 7
= ,
Se si dice campo vettoriale.
Limiti, continuità, derivabilità e differenziabilità si studiano componente per componente.
∈ ↔ = 1, … , ,
è derivabile in è derivabile in per ogni e in tal caso possiamo definire la matrice
! 8 !
:
Jacobiana di
⎡ ⎤
( ) ⋯ ( )
⎢ ⎥
( )
= ⋮ ⋱ ⋮
⎢ ⎥
⎢ ⎥
( ) ⋯ ( )
⎣ ⎦
TEOREMA (JACOBIANA DI FUNZIONI COMPOSTE)
,
Siano due aperti e
: ⊆ ℝ → ℝ
: ⊆ ℝ → ℝ
() ⊆
Tali che
Definiamo 7
: → ℝ
Come (
() = ∘ )() = 3()4
* *
Se e sono funzioni allora anche è e
()
= 3()4 ∙ ()
Infatti: ( × ) = ( × ) ∙ ( × )
INVERTIBILITÀ LOCALE 6 6
: ⊆ ℝ → ℝ
Consideriamo una funzione , con aperto.
DEFINIZIONE
6 *
⊆ ℝ ∈ ().
Siano aperto e
∈ ⊆ |
Diciamo che è localmente invertibile in se esiste un intorno di tale che (restrizione
) ().
di su è invertibile su @* *
(| )
() |
Se inoltre è aperto e e sono entrambe funzioni , diremo che è un diffeomorfismo locale.
? ?
TEOREMA DI INVERTIBILITÀ LOCALE
6 6 *
⊆ ℝ : → ℝ ∈ () ∈ .
Siano aperto e e Supponiamo che:
!
( ) ≠
∃ ( )
Allora un intorno di e un intorno di tale che
: →
@
: →
È biunivoca e è anch’essa di classe .
∀ ∈ :
Inoltre, @
@
() ()¦§
= ¤ ¥
!
Infatti @* ()4
3 =
Derivando @* ()4 ()
3 ∙ =
!#
4 4
E otteniamo @*
@*
() ()4©
= ¨ 3
!# 4
4
MASSIMI E MINIMI VINCOLATI
* "
, ∈ ⊆ ℝ
Siano in un aperto . Poniamo
{(, 0}
≔ ) ∈ : (, ) =
max , min , .
Determiniamo ovvero massimo e minimo vincolati di sull’insieme
A
A (, ) , (, ) =
In particolare, nell’espressione le variabili sono vincolate dall’equazione
DEFINIZIONI
( )
, ∈ ,
Dato un punto esso è:
! ! )
(, ) ≤ ( ,
PUNTO DI MASSIMO VINCOLATO ∀(, ) ∈ )
(, ) ≥ ( ,
PUNTO DI MINIMO VINCOLATO ∀(, ) ∈
( ):
∃ ,
B ! !
PUNTO DI MASSIMO RELATIVO )
(, ) ≤ ( ,
VINCOLATO ( )
∀(, ) ∈ ∩ ,
B ! !
( ):
∃ ,
B ! !
PUNTO DI MINIMO RELATIVO )
(, ) ≥ ( ,
VINCOLATO ( )
∀(, ) ∈ ∩ ,
B ! !
Un punto di massimo o minimo (relativo) vincolato si dice punto di estremo (relativo) vincolato.
DEFINIZIONE
( , ) ∈ .
Sia il versore tangente (se esiste) a in
( , )
Diciamo che è un punto critico (o stazionario) vincolato per su se
( )
, =
Questa è la derivata tangenziale.
VINCOLI ESPLICITABILI
1) = ()
[, ]
: → . : m
Supponiamo che sia il sostegno di una curva regolare e semplice: = ()
Per trovare massimo e minimo è sufficiente porre
(
() = ∘ )() = 3(), ()4
E osservare che
max = max () min = min ()
C D∈[+,H]
C D∈[+,H]
∈ (, ) :
In particolare, se è un punto di massimo o di minimo relativo per
! & &
( ) ( ) ( ) ( )
, + , = 0
( ! ! ! ) ! ! !