A
6.4. Successioni regolari e successioni limitate.
Per le successioni, in quanto funzioni a valori reali, si applica la nomenclatura intro-
dotta nel numero precedente. Ad esempio, dire che la successione {a } è limitata significa
n
dire che è limitato l’insieme (sottoinsieme di R) {a : n ∈ N}, cioè che
n
(6.7) ∃b, c ∈ R : b ≤ a ≤ c ∀n ∈ N .
n
Non bisogna quindi fare confusione tra i due concetti di “successione limitata” e “succes-
sione dotata di limite”.
I teoremi che seguono mettono a confronto la regolarità di una successione (nei tre
casi: convergenza, divergenza a +∞ e divergenza a −∞) con la sua limitatezza (superiore,
inferiore).
Teorema 6.5. Ogni successione convergente è limitata.
Dimostrazione. Supponiamo che sia lim a = a ∈ R .
n
n→∞
Dobbiamo dimostrare che vale la (6.7). Dalla definizione di limite abbiamo che, in corri-
spondenza del numero positivo ε = 1, esiste un indice n tale che
(6.8) a − 1 < a < a + 1 ∀n ≥ n ,
n
dunque i numeri a − 1 e a + 1 sono, rispettivamente, un minorante ed un maggiorante
dell’insieme
(6.9) {a , a , a , . . .} .
n n+1 n+2
n, che abbiamo cosı̀ determinato, è uguale a zero, l’insieme (6.9) coincide con
Se l’indice
il codominio della successione {a } e quindi {a } è limitata. Se, invece, è n ≥ 1, per
n n
dimostrare la validità della (6.7) possiamo prendere
b = min{a − 1, a , . . . , a } , c = max{a + 1, a , . . . , a }
0 0
n−1 n−1
(l’esistenza del minimo e del massimo è assicurata dal fatto che gli insiemi che stiamo
considerando: , . . . , a , . . . , a
B = {a − 1, a } , C = {a + 1, a }
0 0
n−1 n−1
sono insiemi finiti); infatti, con tale scelta di b e c, preso un qualunque n ∈ N, si ha che:
33
se n < n allora b ≤ a (poichè b = min B e a ∈ B);
n n
se n ≥ n allora b ≤ a − 1 < a (poichè b = min B, a − 1 ∈ B e per la (6.8));
n
quindi, in ogni caso , b ≤ a ; analogamente si verifica che a ≤ c ∀n ∈ N.
n n
Osservazione 6.2. Il Teorema 6.5 può essere enunciato schematicamente come segue:
{a } è convergente =⇒ {a } è limitata .
n n
Osserviamo che la precedente implicazione non può essere rovesciata, cioè vi sono succes-
n
sioni che, pur essendo limitate, non sono convergenti. Ad esempio, la successione {(−1) }
è, ovviamente, limitata (−1 e 1 sono, rispettivamente, il minimo ed il massimo della suc-
cessione), ma, come abbiamo già visto (n. 5.2), non è dotata di limite.
Teorema 6.6. Ogni successione divergente positivamente è limitata inferiormente e non
limitata superiormente.
Dimostrazione. Sia {a } una successione divergente positivamente. Dalla definizione di
n
limite segue che, in corrispondenza del numero positivo k = 1, esiste un indice n tale che
a > 1 ∀n ≥ n ,
n
dunque 1 è un minorante dell’insieme (6.8). A questo punto, per ottenere un minorante b
dell’intera successione {a }, basta ragionare come nel teorema precedente e prendere b = 1
n
nel caso in cui n = 0, ovvero }
b = min{1, a , . . . , a
0 n−1
se n ≥ 1. Abbiamo cosı̀ dimostrato che {a } è limitata inferiormente. Per provare che,
n
invece, la successione {a } non è limitata superiormente basta osservare che, per la defi-
n
nizione di limite, nessun numero reale a può essere un maggiorante di tale successione (si
0
tenga presente la (4.1 )).
In maniera del tutto analoga si dimostra il
Teorema 6.7. Ogni successione divergente negativamente è limitata superiormente e non
limitata inferiormente.
Osservazione 6.3. Neanche le implicazioni contenute nei Teoremi 6.6 e 6.7, e cioè, ri-
spettivamente,
{a } è divergente a + ∞ =⇒ {a } è limitata inferiormente ma non superiormente ,
n n
{a } è divergente a − ∞ =⇒ {a } è limitata superiormente ma non inferiormente ,
n n
possono essere invertite. Ad esempio, la successione
(6.10) 0, 1, 0, 2, 0, 3, . . .
34
ha come codominio tutto N e dunque è limitata inferiormente ma non superiormente; essa
però, come si riconosce immediatamente in base alla definizione di limite, non è divergente
a +∞.
Esercizio 6.6. Provare che la successione (6.10) (e, più in generale, ogni successione che è limitata
inferiormente ma non superiormente e non è divergente a +∞) non ha limite.
Esercizio 6.7. Portare l’esempio di una successione {a } tale che
n
inf a = −∞ , sup a = +∞ .
n n
n∈N n∈N
Una successione siffatta può essere regolare?
7. Le successioni monotone.
7.1. Successioni monotone.
Poichè le successioni sono delle funzioni reali di variabile reale, tutte le nozioni che
abbiamo introdotto quando abbiamo parlato di funzioni monotone (ricordiamo che si pro-
nunzia “monotòne”) possono essere riferite, in particolare, alle successioni.
Pertanto, dire che la successione {a } è crescente vuol dire che
n
∀n , n ∈ N, n < n =⇒ a ≤ a
1 2 1 2 n n
1 2
(in particolare, la successione {a } è fortemente crescente se
n
∀n , n ∈ N, n < n =⇒ a < a ) ;
1 2 1 2 n n
1 2
dire che la successione {a } è decrescente vuol dire che
n
∀n , n ∈ N, n < n =⇒ a ≥ a
1 2 1 2 n n
1 2
(in particolare, {a } è fortemente decrescente se
n ∀n , n ∈ N, n < n =⇒ a > a ) ;
1 2 1 2 n n
1 2
dire che la successione {a } è monotona vuol dire che essa è crescente oppure decrescente.
n
Osservazione 7.1. Tutte le condizioni che definiscono i vari tipi di monotonia per le
successioni possono essere formulate, anzichè tramite il confronto tra due qualsiasi termini
della successione, mediante il confronto tra due qualsiasi termini consecutivi. Ad esempio,
nel caso delle successioni crescenti, si ha che la condizione
(7.1) ∀n , n ∈ N, n < n =⇒ a ≤ a
1 2 1 2 n n
1 2
35
è perfettamente equivalente a
(7.2) a ≤ a ∀n ∈ N .
n n+1
Infatti, se è vera la (7.1), allora, per ogni n ∈ N, essendo n < n + 1, risulta a ≤ a ,
n n+1
dunque è vera la (7.2); viceversa, se è vera la (7.2), allora, per ogni n , n ∈ N, con n < n ,
1 2 1 2
si ha a ≤ a ≤ . . . ≤ a ≤ a ,
n n +1 n −1 n
1 1 2 2
dunque è vera la (7.1).
Osservazione 7.2. Se la successione {a } è crescente, è chiaro che essa è limitata in-
n
feriormente (infatti a ≤ a ∀n ∈ N, dunque a è un minorante, anzi il minimo, della
0 n 0
successione; invece, {a } può essere limitata superiormente oppure no (ad es., le due
n
1
successioni {− } e {n} sono entrambe fortemente crescenti, ma la prima è limitata su-
n+1
periormente, mentre la seconda non lo è). Analogamente, una successione decrescente è
sempre limitata superiormente, anzi dotata di massimo (il primo termine), ma può essere
limitata inferiormente oppure no.
Esercizio 7.1. Portare l’esempio di una successione non monotona.
Esercizio 7.2. Portare l’esempio di una successione {a } avente i seguenti requisiti: 1) {a } è
n n
crescente, 2) {a } non è fortemente crescente e 3) {a } non è limitata superiormente.
n n
7.2. Regolarità delle successioni monotone.
Teorema 7.1. (Il teorema sulle successioni crescenti). Se la successione {a } è crescente,
n
essa è regolare e risulta lim a = sup a .
n n
n→∞ n∈N
Prima di passare alla dimostrazione, conviene osservare che, in maniera più esplicita,
il Teorema 7.1 può essere enunciato nel modo seguente:
“Supponiamo che la successione {a } sia crescente. Se {a } è limitata superiormente,
n n
allora essa è convergente al numero L = sup a ;
n
n∈N
se, invece, {a } non è limitata superiormente, allora essa è divergente a +∞.”
n
Dimostrazione del Teorema 7.1.
o
1 caso: la successione {a } è limitata superiormente. Dobbiamo dimostrare che si
n
ha:
(7.3) ∀ε > 0 ∃n ∈ N : L − ε < a < L + ε ∀n ≥ n .
n
36
Teniamo presente che il numero L ha le due proprietà caratteristiche dell’estremo superiore:
∗
i) a ≤ L ∀n ∈ N ; ii) ∀ε > 0 ∃n ∈ N : a > L − ε .
∗
n n
Dalla i) segue subito che la disuguaglianza a < L + ε è verificata per ogni n ∈ N; dalla ii)
n ∗
e dal fatto che la successione {a } è crescente otteniamo che per ogni indice n ≥ n risulta
n a ≥ a > L − ε ;
∗
n n
in definitiva, abbiamo che ∗
L − ε < a < L + ε ∀n ≥ n ,
n ∗
dunque, per verificare la (7.3), basta prendere l’indice n in modo che n ≥ n .
o
2 caso: la successione {a } non è limitata superiormente. Dobbiamo provare che:
n
(7.4) ∀k > 0 ∃n ∈ N : a > k ∀n ≥ n .
n
Fissato il numero k > 0, poichè {a } non è limitata superiormente possiamo asserire che il
n
numero k non è un maggiorante della successione {a }, quindi c’è almeno un termine della
n
successione, diciamolo a , tale che a > k; tenuto conto che {a } è crescente, otteniamo
∗ ∗
n n n
∗
a ≥ a > k ∀n ≥ n ,
∗
n n ∗
sicchè, per verificare la (7.4), basta prendere un qualunque indice n ≥ n .
La dimostrazione del teorema riguardante le successioni decrescenti è del tutto analoga
ed è lasciata per esercizio allo studente.
Teorema 7.2. (Il teorema sulle successioni decrescenti). Se la successione {a } è decre-
n
scente, essa è regolare e risulta lim a = inf a .
n n
n→∞ n∈N
Esercizio 7.3. Dimostrare il Teorema 7.2.
I Teoremi 7.1 e 7.2 ci consentono di affermare che:
“Ogni successione monotona è regolare, e, precisamente, è convergente se è limitata,
divergente in caso contrario .”
7.3. Il numero e. +
Cosideriamo la successione (definita in N )
½µ ¶ ¾
n
1
1+ .
n
37
Si dimostrano (noi omettiamo la dimostrazione) i seguenti fatti:
©¡ ¢ ª
n
1
- la successione 1 + è fortemente crescente;
©¡ ¢ ª
n n
1
- la successione 1 + è limitata superiormente.
n
Il numero µ ¶
n
1
sup 1 + ,
n
n∈N ¢ ª
©¡ n
1 , si chiama numero
che, per il
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