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SVILUPPI DI MACLAURIN DI ALCUNE FUNZIONI ELEMENTARI:
2
● =1++ + ... + + ( )
2! !
3 5 2+1
2+1
● = − + + ... + (− 1) + ( )
3! 5! (2+1)!
2 4 2
2
● = 1 − + + ... + (− 1) + ( )
2! 4! (2)!
3 5 2+1 2+1
● ℎ = + + + ... + + ( )
3! 5! (2+1)!
2 4 2 2
● ℎ = 1 + + + ... + + ( )
2 4! (2)!
2 3
−1
● (1 + ) = − + + ... + (− 1) + ( )
2 3
α 2
α(α−1) α(α−1) ... (α−+1)
● (1 + ) = 1 + α + + ... + + ( )
2 !
PROPRIETA’ DI “O PICCOLO”:
● () − () = () ( !)
2 2
● (− 3 ) = ( ) − () = () ( )
● L’errore più grossolano ingloba quello più fine:
2
Per x → 0 () + ( ) = ()
2 2
Per x → +∞ () + ( ) = ( )
● • () = ( • )
● o(1) indica una funzione che tende a 0 per x → , il punto considerato;
0
● () • () = ( • )
FORMULA DI TAYLOR-MACLAURIN CON RESTO SECONDO LAGRANGE: Nella formula
di Taylor con resto secondo Peano, l’informazione che abbiamo sull’errore commesso
nell’approssimare f con il suo polinomio di Taylor-MacLaurin è di tipo dinamico: al tendere a
zero dell’incremento (x - ) sappiamo che il resto tende a zero più rapidamente di (x -
) .
0 0
Questa informazione è utile ad es. nel calcolo dei limiti; per un valore fissato dell’incremento
(x - ) però la formula di Taylor con resto secondo Peano non dice nulla sull’entità
0
dell’errore commesso. In varie questioni invece bisogna stimare l’errore commesso
approssimando una funzione con il suo polinomio di Taylor-MacLaurin quando l’incremento
(x - ) ha un valore fissato, o che non supera una soglia fissata: a questo problema
0
risponde il seguente teorema:
Teorema della formula di Taylor all’ordine n con resto secondo Lagrange: Sia f : [a, b]
→ R derivabile n + 1 volte in [a, b] e sia [a, b]; allora esiste un punto c compreso tra e
ϵ
0 0
x tale che: (+1) +1
() = () + ( − )
(+1)!
, 0
0
La formula ha la struttura: funzione da approssimare = polinomio approssimante + errore di
(+1) +1
approssimazione, dove l’errore è il termine detto “resto secondo
( − )
(+1)! 0
Lagrange”. Il punto c dipende da , x e n ed è compreso tra e x: se si riesce a dimostrare
0 0
(+1)
che | per ogni t compreso tra e t, allora la formula di Taylor con resto
()| ≤
0
secondo Lagrange dice che:
(+1) +1
| ()| ≤ | − |
(+1)! 0
che è una stima dell’errore di approssimazione commesso.
FORMULA DI TAYLOR E CONVESSITA’: Considerando la formula con n = 1:
2
1
() = ( ) + '( )( − ) + ''()( − )
2
0 0 0 0
e supponendo che in ogni punto di (a, b) si abbia f’’(x) , ovvero f sia convessa in (a, b),
≥ 0
2
1
allora si ha e perciò si può scrivere per ogni coppia di punti , x (a,
''()( − ) ≥ 0 ϵ
2 0 0
b):
() ≥ ( ) + '( )( − )
0 0 0
Ciò significa graficamente che il grafico di f(x) si mantiene in tutto (a, b) sopra il grafico della
sua retta tangente in , per ogni scelta del punto . Dunque, se una funzione (due
ϵ (, )
0 0
volte derivabile) è convessa, è anche convessa per tangenti.
Se invece f è concava, ossia f’’(x) in tutto (a, b), la disuguaglianza vale con invece di
≤ 0 ≤
: il grafico di f(x) si mantiene in tutto (a, b) sotto il grafico della sua retta tangente in .
≥
0
RISOLUZIONE APPROSSIMATA DI EQUAZIONI CON IL METODO DI NEWTON:
Supponiamo di voler risolvere f(x) = 0, che equivale a cercare le intersezioni del grafico di f
con l’asse x, e supponiamo di aver accertato l’esistenza di un’unica soluzione x = ,
α
all’interno di un intervallo [a, b]. Si vuole dare una valutazione approssimata di il metodo di
α:
Newton serve a costruire una successione convergente ad ; il metodo prevede di:
α
● assegnare esplicitamente il primo termine ;
0
● assegnare esplicitamente la legge con cui calcolare a partire da , qualunque
+1
sia n.
Il termine può essere costruito a partire da con n iterazioni dello stesso algoritmo.
0
Parto da = a e linearizzo l’equazione f(x) = 0 sostituendo a f la retta tangente al suo
0
grafico nel punto (a, f(a)). Tale retta ha equazione . Invece di
= ( ) + '( )( − )
0 0 0 ( )
risolvere f(x) = 0 risolviamo ottenendo 0
( ) + '( )( − ) = 0 = − '( )
0 0 0 1 0 0
→ prima approssimazione di α
Procedo ora con al posto di = a, sostituendo f con la retta tangente in (
, ( )).
1 0 1 1
Invece di f(x) = 0 si risolve l’equazione ottenendo
( ) + '( )( − ) = 0
1 1 1
( ) → seconda approssimazione di
1
= α
'( )
2 1 1
Continuando si giunge alla legge di ricorrenza:
=
0 ( )
= − '( )
+1
Ora bisogna dimostrare che, sotto opportune ipotesi, la successione converge alla
soluzione cercata. Vale il seguente teorema:
Teorema: Sia f : [a, b] → R due volte derivabile in [a, b] e supponiamo che:
1. () • () < 0
2. hanno segno costante in [a, b]
'(), ''()
3. () • ''() > 0
Definiamo per ricorrenza la successione:
=
0 ( )
= − '( )
+1
Esiste uno ed un sol punto c (a, b) tale che f(c) = 0, e la successione x converge a c per
ϵ
difetto. Se invece di valere la 3 vale la 3’. , allora la successione:
() • ''() > 0
=
0 ( )
= − '( )
+1
converge a c per eccesso.
Sotto le ipotesi 1 e 2 è verificata o la 3 o la 3’: il metodo è applicabile ogni volta che le ipotesi
1 e 2 sono verificate: si tratta solo, a quel punto, di scegliere opportunamente se porre = a
0
oppure b.
Serie
Il concetto di serie consente di estendere l’operazione di somma ad un infinito numero di
{ }
addendi. Data una successione di numeri reali chiamiamo serie dei termini la
∞
scrittura . Il numero si chiama somma parziale n-esima della serie, e la
= ∑
=0
{ }
successione si dice successione delle somme parziali della serie:
=
0 0
= +
1 0 1
= + +
2 0 1 2
……………………
= + + + ... +
0 1 2
………………………………… { }
Una serie è convergente, divergente, irregolare se la successione delle sue somme
{ }
parziali è convergente, divergente o irregolare. Se è convergente → s, si dice che s è
∞
la somma della serie e si scrive: . In questo caso vale la relazione
∑ =
=0
∞
∑ = lim ∑ = lim
→ →
+∞ +∞
=0 =0
Studiare il carattere della serie significa stabilire se la serie è convergente, divergente o
∞
irregolare. Talvolta invece di partire da 0 si parte da un indice N > 0 e si scrive .
∑
=
Parlare di una serie numerica coinvolge sempre due diverse successioni: la successione
{ } { }
dei termini della serie e la successione delle sue somme parziali. Ad es. la serie
{ } { }
è convergente se è convergente, non se è convergente.
∑
+1
2 1−
● Serie geometrica: = 1 + + + ... + = 1−
∞ 1
La serie è convergente (con somma se |q| < 1; è divergente a + se q
∑ ∞
(1−)
=0
è irregolare se 1 .
≥ 1; ≤− 1
∞ 1 1 1 1 1
● Serie armonica: ∑ =1+ + + + ... + + ...
2 3 4
=1
∞ 1
● Serie di Mengoli: . La serie converge e ha somma 1. La serie di Mengoli è il
∑ (+1)
=1
più semplice esempio di serie telescopica, cioè una serie in cui il termine generale
ha la forma dove è un’altra opportuna successione, e quindi si ha
( − ),
+1
. Se il termine → 0 la serie è convergente e ha somma .
= +
1 +1 1
∞
Supponiamo che la serie sia convergente e che s sia la sua somma; ciò significa che
∑
=1
→ s e quindi = ( → (s - s) = 0. Ne segue:
− )
−1 ∞
Teorema: Condizione necessaria affinché una serie converga è che il termine generale
∑
=0
te