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Canto XX:

-canto ambientato nella IV bolgia dell'VIII cerchio (Malebolge); in

quest'area sono puniti gli indovini; dopo una descrizione generale, Virgilio

indica a Dante che tra i peccatori ci sono cinque indovini antichi (quattro

dei quali mitologici) e tre moderni: Anfiarao, Tiresia, Manto, Arunte,

Euripilo, Michele Scotto, Guido Bonatti e Asdente; nel descrivere

l'indovina Manto, Virgilio dà inizio a digressione sulle origini di Mantova;

-Analisi del canto:

-Dante condanna gli indovini per la presunzione di aver voluto vedere il

futuro, perché questo è un privilegio divino; li vede procedere con la testa

rivoltata all'indietro e camminare a ritroso (contrappasso per contrasto);

Dante si commuove nel vedere lo stravolgimento dell'immagine dell'uomo

(fatto a immagine di Dio); Virgilio gli dice che non deve versare lacrime

per loro; la pietà di Dante è da un lato reazione sincera, dall'altro un

mezzo usato per introdurre il tema della giustizia divina e il contrasto fra

sentimento e ragione attraverso la reazione di Virgilio; è da notare il

fascino che l'astrologia esercita su Dante, e il suo modo costante di

operare con i testi dei poeti antichi, ricchi di suggestioni magiche;

-Anfiarao: uno dei 7 re all'assedio di Tebe, che davanti all'esercito nemico

fu inghiottito da una voragine ed è precipitato davanti a Minosse; avendo

previsto la propria morte a Tebe aveva tentato di nascondersi, ma tradito

dalla moglie era stato costretto a recarsi alla guerra: esempio di come

conoscere il futuro non sia di vantaggio agli uomini, che non possono

cambiare il giudizio divino; Tiresia: tebano, padre di Manto, presente tra le

file dei greci nella guerra dei 7 a Tebe; Arunte: aruspice etrusco,

appartiene a tempi storici; chiamato a Roma al tempo della discordia tra

Cesare e Pompeo, predisse la guerra civile e la vittoria di Cesare;

-Manto: maga tebana, figlia di Tiresia, da cui prese il nome la città di

Mantova; nella digressione si condanna la tradizione dell'origine mitica

delle città, indicandone le cause in determinate circostanze storiche; in

quelle leggende il luogo e i modi della fondazione erano scelti in virtù di

oroscopi e sortilegi; racconto di Virgilio contraddice la versione data

nell'Eneide (per cui Mantova fu fondata da figlio di Manto)+ leggenda

narrava che, dopo la morte di Tiresia, Creonte divenne tiranno di Tebe:

Manto lasciò la città e peregrinò finché si fermò nel luogo dove poi sorse

Mantova; fiume Po si allarga e forma una palude: nella zona asciutta al

centro di essa, disabitata e incolta, si stabilì Manto: Dante offre la vera

ragione storica della nascita della città=gli uomini dei dintorni si riunirono

su quel terreno perché era difeso dalla palude, che lo circondava, senza

ricorrere ad atti magici; Virgilio: il poeta latino, simbolo della ragione

umana liberata dalle superstizioni, è protagonista del canto; in questo

modo Dante lo riscatta anche dalla fama di indovino che il Medioevo gli

attribuiva+ protagonista sentimentale, con la rievocazione della nativa

Mantova;

-Euripilo: personaggio dell'Eneide; Dante intende che Euripilo avesse

suggerito insieme a Calcante il sacrificio di Ifigenia, e presieduto alla

partenza della flotta dei greci, per combattere la guerra di Troia; Michele

Scotto: famoso astrologo del tempo, di origine scozzese, visse alla corte

di Federico II+ scrisse opere di filosofia e astrologia, e tradusse testi

aristotelici e averroistici; Dante qui presenta alcuni fra i suoi

contemporanei, stimati non solo tra il popolo ma anche presso gli

studiosi; Guido Bonatti: astrologo di parte ghibellina, fu al servizio di

Federico II/ Ezzelino da Romano/ comune di Firenze e Guido da

Montefeltro; scrisse un trattato di astronomia+ si diceva che avessi

consigliato Guido Novello nella battaglia di Montaperti e Guido da

Montefeltro nell'assedio di Forlì; Asdente: soprannome di Benvenuto;

famoso per la divinazione, aveva previsto la rotta inflitta dai parmensi a

Federico II nel 1248; il soprannome era dovuto ai denti grossi e irregolari;

-citate anche maghe e streghe: donne che lasciano i loro compiti

femminili per dedicarsi all’arte divinatoria;

Canto XXI:

-in questo canto scontano la loro pena i barattieri, colpevoli di aver usato

le loro cariche pubbliche per arricchirsi attraverso la compravendita di

provvedimenti, permessi, privilegi; Dante incontra i Malebranche (i

diavoli): tra questi il più importante è Malacoda, inaffidabile e bugiardo+

un gruppo di diavoli fa da scorta ai due poeti lungo il viaggio;

-Analisi del canto:

-ritorna la descrizione dell'Inferno con le grida dei dannati, le creature

demoniache e l'ironia che andrà a caratterizzare il clima infernale; il canto

precedente rappresentava "la tragedia", e questo "la commedia";

-similitudine con il cantiere navale di Venezia, famoso in Europa; raffigura

aspetto della bolgia come appare dal ponte: nera e ribollente di pece+

elenco delle operazioni che si svolgono nell’arsenale; pece: raffigura

inganno con cui i barattieri prendono gli uomini, e ora ne sono presi essi

stessi per sempre; colore nero e cupo indica l’oscurità nella quale le frodi

si compiono; prima figura della quinta bolgia: diavolo nero, come diavoli

delle figurazioni pittoriche medievali+ ha ali nere da pipistrello e spalle

aguzze+ Malebranche: nome generico di questi diavoli: parola allude agli

uncini con cui essi prendono i peccatori, e alle loro mani artigliate;

-gli Anziani: suprema magistratura di Lucca; collegio di cittadini che

affiancava il podestà nel governo della città; la baratteria regna a Lucca

anche nei luoghi più alti della pubblica amministrazione; antichi

identificano questo personaggio in Martino Bottaio; baratteria: corruzione

in chi esercita un pubblico ufficio+ atmosfera di piccole astuzie, che toglie

dignità; Bonturo Dati: mercante lucchese capo del partito popolare e

legato ai guelfi di Firenze, di grande prestigio e autorità, fu al governo

della città; si spartì con Martino Bottaio l’intera Lucca (appartiene alla

schiera di coloro che, ancora vivi nel 1300, Dante fa apparire già

nell’inferno); i demoni lacerano con uncini di ferro, oppure con le unghie e

coi denti, i peccatori;

-Virgilio: discorso di tono più elevato, a contrasto col parlare comico del

canto; non perde la sua dignità e il suo modo di parlare elegante+ la sua

figura appare estranea in questo ambiente+ unica testimonianza che

Dante ci ha lasciato nella sua partecipazione a fatti d’arme: assedio di

Caprona, un castello pisano, tenuto dai ghibellini; avvenne dopo la

battaglia di Campaldino (vittoria di Firenze, guelfa, contro Arezzo,

ghibellina), a cui Dante ha preso parte; assedio fu posto dai vincitori, ed

ebbe ragione della resistenza dei castellani;

-c'è una scena ripresa dalla vita militare: curia, caporale, appello

nominale e partenza a suon di tromba: questa figura della milizia vuole

essere una parodia della milizia terrena, e richiama anche la milizia

angelica alla quale un tempo questi diavoli appartennero; commedia dei

diavoli= "commedia" perché la struttura della narrazione ricorda quella

teatrale tipica della cultura medievale, ed è suddivisibile in diversi atti:

canto XXI= 1) prologo: arrivo di Dante e Virgilio nella quinta bolgia, quella

dei barattieri, e descrizione dell'ambiente circostante; 2) atto I: scena che

illustra il trattamento che i diavoli riservano ai dannati nella pece; 3) atto

II: Dante e Virgilio credono ingenuamente alle parole dei diavoli riguardo

la via da seguire per raggiungere il ponte sulla sesta bolgia; canto XXII=

4) atto III: scena del dannato Ciampolo, che si prende gioco dei diavoli; 5)

atto IV: azzuffamento dei diavoli e condizione favorevole per Dante e

Virgilio per allontanarsi e scendere nella sesta bolgia;

-si tratta di uno dei canti più movimentati e comici della commedia,

caratterizzato da un vivace scambio di battute+ apparizione dinamica dei

personaggi+ situazioni grottesche e linguaggio basso, infatti i diavoli si

esprimono a gesti (digrignamento dei denti, storcersi degli occhi, il

nascondersi dietro le rocce, pernacchie, peti ecc.); i diavoli erano già

presenti nel canto IX dell'Inferno: lì mantennero un comportamento più o

meno rispettoso secondo lo schema infernale, qui invece sono volgari e

imbroglioni: comportamento tipico dei personaggi presenti nelle novelle

popolari (anche i buffi nomi dei diavoli appartengono alla tradizione

folklorica, che è quella adattare il nome di un personaggio in base al loro

carattere);

-Virgilio mantiene un atteggiamento forte e sicuro, ma viene ingannato e

ciò dimostra che la ragione umana non è sufficiente per avere il controllo

della situazione; Dante è preoccupato e si affida al suo maestro, come ha

sempre fatto nelle situazioni di paura+ dannati (barattieri) rimangono

fuori dalla scena, in quanto si trovano sotto la pece bollente e ne appare

solo uno nel canto successivo, Ciampolo;

Canto XXII:

-in questo canto, Dante, mentre si trova scortato dai dieci diavoli, viene

richiamato da Ciampòlo di Navarra che gli indica gli altri dannati (frate

Gomita e Michele Zanche); dannato, che sta per essere punito dai diavoli

per aver disubbidito riemergendo dalla pece, si rituffa dentro, e i diavoli

che si accusano a vicenda per non essere riusciti ad acciuffarlo cadono

entrambi in essa; i due poeti approfittano della situazione caotica per

allontanarsi;

-Analisi del canto:

-apostrofe agli aretini: Dante ricorda la sua presenza tra i vincitori di

Campaldino, quando egli potè vedere le scorrerie fatte dai vincitori nella

città dei vinti;

-tema centrale: inganno, in tutte le sue sfaccettature: barattieri e diavoli

sono alle prese con malefatte, sotterfugi e vendette da attuare gli uni

contro gli altri, in un’eterna gara in cui a vincere è chi riesce a dimostrarsi

più astuto; tutto è descritto tramite il registro grottesco, quel genere che

viene caratterizzato dai connotati comici ma il cui scopo è quello di

portare un messaggio etico: gli imbrogli che hanno costellato la vita dei

barattieri e su cui si sfidano dannati e demoni conducono l’uomo ad una

profonda bassezza morale, che porta anche il linguaggio utilizzato ad

abbassarsi;

-diavoli: Malebranche: protagonisti del canto sono 10 diavoli; si tratta di

dieci demoni, guidati da Barbariccia, che accompagnano Dante e Virgilio

lungo la quinta bolgia: ad affidargli questo compito era stato Malacoda, il

loro capo; ognuno di essi ha un nome ben definito e dai tratti

carnevaleschi, che allude alle loro caratteristiche secondo il principio del

nomen omen: 1. Alichino: aveva i

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LadyFantasy123 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Mangini Angelo Maria.
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