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Teorema delle funzioni implicite (del Dini)

Situazione 1

z1=f(x,y), x2 + y2 = z0 CLR 2 circonferenza di raggio 1.

Se chiamiamo F(x,y,z) = x2 + y2 - 1 allora la circonferenza è il luogo degli zeri di F.

y = f(x) F(x,y) = y - f(x) = 0   (y = g(x))

z = h(x,y) F(x,y,z) = z - h(x,y) = 0

x2 + y2 = 1  →  y = ±√(1-x2)

Qui non possiamo isolare una variabile. Non è una funzione.

(a φ(x) → 2 valori di φ(x))

Ma posso guardare solo parte superiore (o inferiore)

φ(x) = √(1-x2)   x ∈ [-1, x0] ∪ [0, x1]

φ(x) = -√(1-x2)   x ∈ ([x0, 0] ∪ [x1, 1])

← Così stiamo guardando la continuità

Situazione 2

F(x,y,z) = x2 + y2 + z2 = 1 e sia z2 = f(x,y). F(x,y) ≥ 0 ∣ f(x,y) = 0,

1) Non riesco a isolare una variabile

2) La geometria non mi aiuta

z = k  z = F(x,y)

k = F(x,y)  c) c'è almeno (0,0)

F(x,y,z) = k = 0

Teo dei dim: Funzione implicita dal carattere locale

Int. e unica

Sia F(x,y) continua tale che Fy(x,y) sia continua in un aperto A c R2.

Se (x0,y0) E A t.c F(x0,y0)=0 e Fy(x0,y0) ≠ 0allora esistono δ,δ > 0 t.c F(x,y) = 0 definisce implicitamente un’unica f ( x∈(x0-δ , x0+δ) , y0-δ , y0+δ ) t.c

F(x, f(x))=0 ∀ x ∈ (x0-δ , x0+δ). Inoltre f è continua in x0.

F(x,y) = x2+y2-1Fy(x,y) = 2y ≠0Se y ≠0 /\ (x,y) ∈ (*x0), (*y0)* /

F(x,y) = xey4 y ex

Fy(x,y) = x y3 exF(0,0)=0Fy(0,0) = 1 ≠0 (x0,y0)≠0

∃! f : (−δ, δ) ⟶ (−δ, δ)F( x, f (x) ) = 0

Indifferentemente se ho un insieme che non riesco a rappresentare, se faccio zoom ho grado p di var.

Dim. Consideriamo il fatto che Fy(x0,y0) ≠0. Senza perdere in generalità, sia Fy(x0,y0) >0.

Dal teo al permaneral del segno Fy è positiva in un intervallo (x0-δ,x0+δ) (y0-δ,y0+δ).

Consideriamo per x ∈(x0-δ , x0+δ) fissato, la funzione y= f(x,y) = F(x,y),0=0

Posso dire che F è strettamente crescente. Quindi F(x0,y0-δ)0 consideriamo x − F(x,y0−δ)

F(x, y, z) = 0

x2 + y2 + z2 - 1 = 0

z = F(x, y) z - F(x, y) = 0

Ingenere F(x1, ..., xn) = 0 in ℝn

In determinate condizioni sulle derivate mi aspetto di riuscire localmente a trovare una implicita

Superfici che localmente sono graf. di una sup. cartesia y = h(x, z)z = q(x, y)x = t(y, z)

In ℝn xn = F(x1, ..., xn...) ipersuperficie

TEO (Dini per funzioni in più variabili) H-S

Sia x̄ = (x1, ..., xn) ∈ ℝn e sia y ∈ ℝ sia F(x, y) ∈ C1 (A ⊂ ℝn+1) ∈ (x̄, ȳ)

Sia (x0, y0) ∈ A tc F(x0, y0) = 0e tale che Fy (x0, y0) ≠ 0.F : ℝn+1 → ℝ

Allora esistono δ, δ > 0 e φ : Iδ(x0) → (y0 - δ, y0 + δ) t.c F(x , φ(x)) = 0.

e è un intorno stretto∀ x ∈ ℝ : ||x - x0|| ≤ δȳ ∈ C1 (Iδ(x0)) e

j φ(x) = - Fxj (x̄, φ(x))⁄ Fy(x̄, φ(x))

dim per ricorrenzaI = ℝ → ℝx 1 ∈ ℝx1, 1 - xj ≠ xxj, x̄ = x - xj = 0zx = 1 + x

vedo cosa succede per n → ∞

Se f è localmente invertibile, non necessariamente lo è globalmente

  1. Però se f è loc. invertibile i punti interni a D finiscono all'interno di f(D)
  2. Il bordo potrebbe finire all'interno.
  1. Ragioniamo.

f è localmente invertibile

Ora sappiamo che è globalmente invertibile, f-1:

=> Anche f-1 è localmente e globalmente invertibile

=> Se f fosse globalmente inv., ragionando su f-1:

con a) ottengo che ∂D1 ⊆ ∂f(D) condizione necessaria ma non sufficiente

TEO

Siano φ: A → ℝn di classe C1 con A aperto sia

D ⊂ A un dominio limitato e connesso tale che

J(x) ≠ 0   ∀ x ∈ D.

Se φ subordina una corrispondenza biunivoca

tra ∂D1 ⊂ ∂φ(D) allora φ(D) è un dominio limitato e connesso e φ è globalmente invertibile.

φ(D)1 ⊂ φ(D)

Dettagli
A.A. 2022-2023
11 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina.casciaro2003 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Muglia Luigi.